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Adesso che abbiamo presentato a grandi linee anche la situazione del fandom yaoi italiano si avverte, come di consueto la necessità di tastare ulteriormente il terreno per confermare o criticare quanto detto, analizzando la voce dei diretti in- teressati. L’esiguo numero di fonti che caratterizzano il settore degli studi accade-

391 Ivi, p. 106-109.

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mici relativi a queste straordinarie sottoculture, in particolare quelli italiani ci chie- dono a gran voce di utilizzare materiale aggiornato in previsione di quell’obiettivo che rappresenta un background sempre presente, una “luce pilota” che guida i no- stri interessi ed i nostri sforzi: l’apporto di elementi che possano migliorare la co- noscenza e la comprensione delle molteplici e multiformi manifestazioni dei desi- deri e dei sentimenti umani. Per cercare di conseguire questo obiettivo anche nel caso delle yaoiste ho realizzato una nuova ricerca sul campo e diversamente dal caso cosplay dove ho preferito un approccio diretto, questa volta ho tratto affida- mento dagli strumenti che la rete mi ha permesso di avere a disposizione. Per rea- lizzare quale fosse il punto di vista delle “fujoshi italiane” mi sono avvalso dello strumento del sondaggio: ho realizzato una serie di domande sugli argomenti che ritenevo necessitassero di approfondimenti, non solo per continuare a valutare af- finità e divergenze tra il fandom italiano e quello giapponese ma anche per confer- mare o criticare quanto detto in fase di analisi delle fonti: saranno esaminate so- prattutto le dinamiche relative al genere ed all’orientamento sessuale, all’età, ai luoghi privilegiati di reperimento del materiale e di svolgimento dell’attività sot- toculturale, alle modalità di formazione del coupling ed al loro rapporto con la realtà. Ma non solo, ci addentreremo anche nell’ambito privato per riconsiderare il disagio e la discriminazione che un’attività simile comporta in connessione con i concetti di pornografia ed omosessualità. Credo che le considerazioni seguenti possano costituire un corpus interessante e soprattutto aggiornato. Il sondaggio che ho inoltrato all’attenzione delle yaoiste è composto da ventotto domande che ho strutturato avvalendomi della piattaforma online Google Forms392, uno strumento

che mi ha permesso non solo di incasellare facilmente i miei quesiti attraverso un layout pulito ed attraente ma successivamente di ottenere grafici a torta ed isto- grammi di facile lettura e molto significativi ai fini della nostra ricerca; oltretutto la piattaforma permette una visualizzazione ottimale sia attraverso l’utilizzo di un

Personal Computer sia sullo schermo di uno smartphone. L’utilizzo di questi

392 https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeDY2sF-57apHTieFHY- ROxCOSWfl3SHM5ydQ3ZJuInkSCQKww/viewform?usp=pp_url

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nuovi mezzi e tecnologie sicuramente solleva i classici quesiti relativi al fattore

privacy, soprattutto quando in gioco si presentano multinazionali così influenti

come Google; indubbiamente questo argomento esula dal contesto in cui verte il presente lavoro ma ho ritenuto che alcuni accorgimenti fossero necessari prima di inviare il sondaggio ed è bene farli presente. In primo luogo ho disabilitato la fun- zione che raccoglieva gli indirizzi e-mail dei rispondenti: questo dovrebbe, almeno virtualmente aver innalzato il livello di anonimia fermo restando e ricordando che la tracciabilità di ogni computer è una realtà rappresentata dall’indirizzo IP393 che

costituisce una firma digitale propria di ogni device; in secondo luogo ho scelto di non richiedere un nome reale ma di rendere obbligatorio il campo contrassegnato come “nickname” in modo da permettere una coincidenza precisa tra risposte e coloro che le hanno formulate. In queste pagine dovremmo aver imparato a com- prendere che il prestare particolare attenzione e tatto, durante la fase di approccio ai componenti di queste sottoculture rappresenta non solo la fase più importante ma anche la più delicata. È necessario che la yaoista si senta libera di esprimere la propria opinione senza provare quell’opprimente sensazione di giudizio che di so- lito sperimenta nel parlare dei propri gusti, soprattutto quelli sessuali che appar- tengono alla sfera più intima di un individuo. Coloro che hanno deciso di rispon- dere al sondaggio indubbiamente sono state spinte dalla curiosità e molte lo avranno considerato come una sorta di gioco o “quiz online”, altre invece mi hanno contattato in separata sede per complimentarsi sulla mia scelta di basare parte della tesi di laurea su un argomento simile e si sono entusiasmate in particolare sulla nomea di importanza che aleggia intorno ad un lavoro di stampo accademico. Quest’ultimo atteggiamento dimostra che la volontà di una parte della comunità desidera ardentemente che il loro mondo venga scoperto e vagliato, analizzato e compreso con la speranza forse di ricevere di contro una legittimazione sociale non

393 Internet Protocol address, un'etichetta numerica che identifica univocamente un dispositivo detto host collegato a una rete informatica che utilizza l'Internet Protocol come protocollo di rete.

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ancora ottenuta, se non in spazi privilegiati. Una volta strutturato il modulo di Goo- gle Forms alternando domande aperte a scelte multiple per non appesantire troppo la compilazione da parte dell’utente ho posizionato un breve titoletto che riporta la dicitura “Yaoi – Breve indagine sul mondo dello yaoi e sulle opinioni dei suoi fans.” La scelta dell’aggettivo “breve” non è stata casuale ma dettata dalla consa- pevolezza che ogni attività comporti tempistiche diverse e percezioni del tempo e dello spazio proprie: durante una sessione di navigazione in internet o lavoro al computer e dipendentemente dal grado di immersione del soggetto il tempo rap- presenta una risorsa che viene spesa attraverso un certo grado di ottimizzazione che il più delle volte risulta istintivo. Il tempo passato davanti al computer o din- nanzi allo smartphone varia molto in funzione dello stile di vita e degli impegni che ognuno di noi deve espletare: quell’aggettivo che indica velocità di compila- zione rappresenta una sorta di “trappola”, inserita ovviamente in buona fede per convincere anche i più svogliati a cercare di interagire con il sondaggio e magari portarlo a termine per intero. Anche in questo caso è necessaria una precisazione: come ho già accennato ho reso obbligatorio l’inserimento del solo nickname per ovvi fini di discernimento ed identificazione delle risposte mentre tutte le altre do- mande permettono di essere compilate o meno: lo studioso di norma è ingordo di informazioni ma questo non deve creare né limiti né troppa pressione nei confronti dell’intervistato altrimenti si incorrerebbe in facili abbandoni. Dopo essermi con- vinto di aver concluso esaustivamente il form e di aver concesso il più ampio grado di libertà possibile ho decorato la parte superiore del sondaggio con l’immagine tipica di un classico bacio erotico tra personaggi appartenenti al mondo dello yaoi in modo da contestualizzare ulteriormente il set di domande e rendere la compila- zione più piacevole ed attrattiva (fig. 2). Per distribuire le domande non ho adottato la classica prassi che vede un approccio diretto verso il forum specializzato: invece di iscrivermi singolarmente in ognuno di essi ho preferito dare priorità ai social network. Ormai è una realtà constatabile che ogni forum, blog o sito specializzato in yaoi così come in qualsiasi altro settore, possegga anche una pagina Facebook che permette certamente un grado di interazione molto più dispersivo ma di contro

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un’immediatezza senza pari; il mio sondaggio così ha iniziato a diffondersi all’in- terno della piattaforma citata, sotto forma di hyperlink394, allegato ad un breve post395 dove presentavo la presente ricerca ed i miei intenti principali.

Fig. 2

Questo tipo di approccio mi ha permesso di sfruttare la fondamentale colla- borazione degli amministratori delle pagine Facebook corrispondenti ad alcuni fo- rum, blog o siti italiani che trattano il tema dello yaoi e di cui meritano menzione Yaoi Italia396, Eva production397, Il Blog di Kino398, Looks like Me399,

Yumeworld400 e der.Himmel401. Grazie alla loro disponibilità il link al mio son-

daggio ha potuto presentarsi agli occhi di moltissimi appassionati che frequentano regolarmente la pagina del social network ma anche di raggiungere quella fetta di utenza che preferisce esprimersi utilizzando il classico forum. Al momento della

394 Collegamento ipertestuale: un rinvio da un'unità informativa che può essere rappresentata da documenti, immagini o quant’altro, su supporto digitale ad un'altra.

395 Un messaggio testuale, con funzione di opinione o commento o intervento, inviato in uno spazio comune sul web per essere pubblicato.

396 http://www.yaoitalia.it 397 https://evaproduction.forumfree.it 398 https://kinokoshe.wordpress.com 399 http://www.lookslikemewebcomic.com 400 http://yumeworld.altervista.org 401 https://derhimmel.blogfree.net

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redazione di questa parte della tesi ho ottenuto trentatré sondaggi compilati, un numero che ritengo sufficiente per iniziare un’elaborazione dei dati ottenuti con la consapevolezza che il sondaggio potrà essere riutilizzato anche in futuro come utile strumento per ulteriori considerazioni. Nella prima parte del form che ho pre- sentato alle yaoiste, dopo il campo in cui inserire il proprio nickname ho richiesto di specificare il genere di appartenenza e l’orientamento sessuale in modo da trac- ciare un profilo che possa mettere in relazione i due aspetti e constatare quali siano i dominanti. Come possiamo osservare dal grafico a torta (fi. 3) la totalità delle rispondenti è donna o almeno si identifica come tale: un dato che ovviamente non ci sorprende e che conferma la stabile base di un’utenza yaoi tutta al femminile. Quelle che invece rappresentano un motivo di una riflessione più attenta sono le risposte relative all’orientamento sessuale. Abbiamo imparato a valutare le fujoshi giapponesi come una sottocultura al centro della cui pratica i fatti relativi all’omo- sessualità corrispondono a nulla più che un gioco evasivo e liberatorio402 attuato

da donne eterosessuali che, nelle valutazioni più rigide vengono caratterizzate da una commistione di misoginia ed omofobia e spronate da un mercato che rilascia prodotti dal carattere denigratorio403. La situazione italiana (fig. 4) presenta sempre

una sensibile prevalenza di partecipanti di orientamento eterosessuale, corrispon- dente al 57,6% ma anche una considerevole quota, il 24,2% che si dichiara bises- suale. Il panorama italiano sembra quindi risultare lievemente più variegato ri- spetto a quello giapponese di cui si dà per scontata l’eterosessualità o comunque una più netta esclusività rispetto al nostro paese.

402 PATRICK W. GALBRAITH, Fujoshi: Fantasy Play and Transgressive Intimacy among

“Rotten Girls” in Contemporary Japan, cit., p. 212.

403 KUMIKO SAITŌ, Desire in subtext: Gender, Fandom, and Women’s Male-Male Homoero-

184 Fig. 3

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Entrano a far parte dei fan italiani dello yaoi anche una minoranza di orien- tamenti diversi tra cui quello omosessuale corrispondente al 6,1% (due parteci- panti) quello pansessuale404 ed assessuale405 in quote di un partecipante a risposta.

Fino ad ora solamente la Sabucco aveva parlato di altri orientamenti oltre a quello eterosessuale, in corrispondenza a quella fase di evoluzione sottoculturale condi- zionata dal successo della rivista JUNE406; sicuramente le rigide caratteristiche del

prodotto yaoi non permettono di appagare tutti i gusti ma una presenza consistente della componente bisessuale così come degli altri orientamenti risulta interessante soprattutto se considerata in relazione ai meccanismi di identificazione rispetto ai rapporti seme/uke; avremo modo di approfondire la questione più avanti. Per quanto riguarda l’età delle partecipanti (fig. 5), essa copre un ventaglio molto am- pio che si attesta tra i quindici ed i quarantuno anni con una effimera prevalenza del 12,1% rappresentata dai ventitré anni di quattro yaoiste.

Fig. 5

404 Orientamento sessuale caratterizzato da una potenziale attrazione per delle persone, indipen- dentemente dal loro sesso e identità di genere.

405 In questa sede per “asessuale” ci riferiamo ad un orientamento sessuale benché il termine in- dichi la mancanza di attrazione sessuale e l'assenza di interesse o desiderio per il sesso oppure la mancanza stessa di un orientamento specifico.

406 VERUSKA SABUCCO, Shōnen ai – Il nuovo immaginario erotico femminile tra Oriente e

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Questi dati ci permettono di considerare che la passione italiana per lo yaoi non è appannaggio delle giovanissime e la frequentazione di appositi spazi di di- scussione riguardo a questo tema non preclude l’accesso anche a coloro che hanno un’età più avanzata. Rispetto alla controparte giapponese che ripetiamo, si attesta tra i venti ed i trent’anni407, la situazione nel nostro paese vede quote partecipative

più varie. A concorrere alla formazione di questa valutazione è anche la consape- volezza della diversità culturale che distanzia il nostro paese dal Giappone a cui si somma una differente situazione economica ed occupazionale: il particolare zelo che i giapponesi riflettono nei confronti del proprio lavoro molto spesso concorre a minare sensibilmente ogni aspetto della loro vita, compreso quello passionale così, all’aumentare delle responsabilità e delle ore lavorative è notevolmente più probabile un abbandono o un distacco dal mondo dello yaoi. Nel caso dell’Italia la possibilità di crearsi uno spazio da dedicare a sé stessi ed ai propri interessi sembra confermarsi come una realtà molto più tangibile, data la presenza di risposte fornite da partecipanti compresi nella fascia che va dai trenta ad i quarantuno anni: un periodo della vita dove si suppone che l’individuo sia ormai integrato nel mondo del lavoro ma che il forte tasso di disoccupazione che ancora attanaglia il nostro paese408 combinato con le ideologie e le dinamiche tradizionali che influenzano le

modalità di integrazione possano presentarsi come elementi influenti nella crea- zione di frangenti di inattività in parte dedicati dalle yaoiste alla propria passione. Interconnesso con le considerazioni appena discusse è il titolo di studio (fig. 6) che le partecipanti hanno affermato di aver conseguito: anche nel caso delle yaoiste si ritrova la costante di un grado d’istruzione superiore rappresentato da una netta prevalenza di laureati che si spartiscono la prima posizione: il 42,4% con una Lau- rea Triennale ed il 15,2% con una Magistrale.

407 KUMIKO SAITŌ, Desire in subtext: Gender, Fandom, and Women’s Male-Male Homoero-

tic Parodies in Contemporary Japan, cit., p. 171.

408 https://www.google.it/publicdata/explore?ds=z8o7pt6rd5uqa6_&met_y=unem- ployment_rate&hl=it&dl=it#!ctype=l&strail=false&bcs=d&nselm=h&met_y=unem- ployment_rate&fdim_y=seasonality:sa&scale_y=lin&ind_y=false&rdim=coun- try_group&idim=country:it&ifdim=country_group&hl=it&dl=it&ind=false

187 Fig. 6

Il secondo titolo di studio più conseguito è quello della Licenza Media Supe- riore e due sole risposte relative alla Licenza Media Inferiore che appartengono alle partecipanti più giovani. La tendenza è quindi quella che abbiamo ritrovato anche nel caso delle cosplayer e che dobbiamo ormai considerare come una co- stante all’interno del mondo otaku. È logico presuppore che questa constatazione non debba stupirci: dovremmo ormai aver compreso che un alto grado di sensibilità individuale, ampi orizzonti delle attese, volontà di coltivare la propria passione, apertura mentale verso le diversità ed uno spirito critico ben sviluppato rappresen- tino requisiti essenziali per usufruire ed appassionarsi a certe tipologie di prodotti o comunque per svolgere un ruolo attivo all’interno della comunità. Nel caso della sottocultura che si realizza intorno allo yaoi queste caratteristiche si fanno ancora più incisive per la necessità di abbattere tutta una serie di filtri cognitivi che altri- menti impedirebbero di superare gli stereotipi e le valutazioni che l’ideologia do- minante riversa sui prodotti in questione. Un certo grado di istruzione quindi sta alla base della capacità di valutare e rielaborare i contenuti yaoi ma anche di riflet- tere sulla propria sessualità attraverso il confronto con un più ampio spettro di rea- lizzazioni e sviluppi. Una volta ottenuti questi primi dati ho ritenuto comprendere

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quale sia il rapporto effettivo con il media in questione attraverso una serie di do- mande relative al rapporto tra prodotto e consumatrice. Alla domanda “Quando hai conosciuto il mondo dello yaoi”, le risposte hanno indicato una prevalenza nella fase puberale, quella corrispondente alla fascia d’età tra gli undici ed i sedici anni circa: una conferma che avvicina il fandom italiano a quello giapponese e che an- cora una volta mostra quanto l’aspetto sessuale caratteristico di queste opere costi- tuisca una prima fonte di attrazione ed avvicinamento al prodotto. È interessante notare come il primo approccio allo yaoi venga effettuato in prevalenza come atto individuale (fig. 7).

Fig. 7

Ben il 69,7% delle partecipanti che hanno compilato il questionario online ha affermato di essere entrata in contatto con i prodotti yaoi privatamente mentre solo il 27,3% è stata introdotta verso questa passione da amici. Come vedremo in se- guito, il genere yaoi viene considerato in prevalenza come pornografia dalla co- munità italiana ed il connubio con l’età puberale che rappresenta il primo momento di contatto, ci porta a considerare la possibilità di un primissimo approccio per un uso sessuale del prodotto. Come affermavamo nella prima parte di questo capitolo

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è altamente probabile che la commistione tra immagini allusive ed eccitanti ripor- tate spesso sulle copertine dei manga o degli anime yaoi e lo scandalo generato dalla visione diretta dell’erotismo omosessuale fungano da calamita per ragazze in un’età di sviluppo dove la curiosità verso certi argomenti è indubbiamente molto più incisiva rispetto a situazioni caratterizzate da un’età avanzata ed in cui la tra- sgressione rappresenta un fermento interiore che spinge all’acquisto. Sotto questo punto di vista ancora una volta si conferma la vicinanza alla situazione nipponica. I primi prodotti acquistati dalle potenziali yaoiste durante la fase di scoperta del genere sembrano essere stati anime e manga che si spartiscono le posizioni in testa con una percentuale rispettivamente del 42,4% e del 39,4%. A differenza delle controparti giapponesi o di altri paesi appartenenti all’area occidentale, un primo approccio relativo alle fanzine, fanart o fan fiction sembra da escludersi o comun- que in misura nettamente inferiore (fig. 8). Spicca un 9,1% relativo alle fan fiction e corrispondente a tre partecipanti ma se paragoniamo questo esito al successivo grafico relativo al luogo di reperimento del materiale (fig. 9) possiamo constatare che nonostante internet rappresenti la prima fonte, nonché il luogo privilegiato dove si diffondono e sviluppano queste forme espressive alternative al prodotto pubblicato dalla grande industria, ci accorgiamo che il loro grado di attrattività debba essere relegato ad un secondo momento, magari dopo aver ottenuto un certo grado di consapevolezza all’interno della comunità. A differenza del fandom delle origini che abbiamo visto esprimersi inizialmente proprio con questo genere di produzioni amatoriali, oggi la tendenza prevalente sembra si sia attestata sui sup- porti più diffusi dei manga e degli anime, sicuramente più in vista e più facilmente reperibili. L’enorme quantità di generi e la standardizzazione dei personaggi che si ritrovano all’interno dei fumetti e dei cartoni animati giapponesi possono a loro volta spronare l’interesse verso lo yaoi presentando quella caratteristica androgina che può espletare la funzione di collegamento e rimando al genere.

190 Fig.8

Fig. 9

Con l’84,8% corrispondente a ventotto partecipanti su trentatré, internet si attesta come il principale mezzo di reperimento dei prodotti yaoi ed è molto sem- plice intuirne la motivazione: la rete mette a disposizione delle yaoiste non solo una mole impressionante di siti che vendono qualsiasi prodotto inerente alla loro passione ma anche diversi strumenti per ottenere quel materiale senza spendere

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denaro. Basti pensare alla notevole diffusione della pratica amatoriale dello scan-

lation che traduce intere serie di manga o del fansub, il suo corrispettivo per gli

anime: nel primo caso, attraverso il reperimento dell’originale, le tavole vengono scannerizzate e rielaborate con software di fotoritocco per sostituire il testo in giap- ponese (oppure in inglese se provenienti da materiale di seconda mano che ha su-