• Non ci sono risultati.

CAPITOLO TERZO

D. Ritorno a Cirene: Apollonio regna fino alla morte: Apollonio, la moglie, la figlia e il genero, dopo aver trascorso sei mesi a Tarso, decidono

3.2.6 Incisioni della stampa di Ginevra

Di seguito sono riportate le otto xilografie che arricchiscono la redazione ginevrina. Tutte hanno un’altezza di 11,5 cm e occupano la larghezza di un foglio.

Esse sono caratterizzate dalla mancanza di proporzione e, talvolta, di prospettiva. Così, nella seconda incisione, Antioco e Taliarco di fronte all’entrata del castello, hanno le stesse dimensioni del portone di entrata; la terza xilografia vede il protagonista stare praticamente rannicchiato all’interno della barca in cui si trova a navigare, come se fosse, e così è, più grande di essa. La nave, a sua volta, sovrasta di gran lunga torri e castelli del paese che sta lasciando dietro di sé. Anche nella quarta immagine i due personaggi raffigurati possiedono la stessa dimensione sia delle case alla loro destra che della barca in cui si trovano, come se non ci fosse più spazio per altro. L’ottava e ultima xilografia, quella che precede il ricongiungimento di tutta la famiglia, mostra Apollonio, in barca con la figlia e il genero Atenagora, di dimensioni notevolmente maggiori rispetto agli altri due personaggi, soprattutto rispetto ad Atenagora, figura piccola ed esile.

La bellezza e l’interesse di queste stampe, tuttavia, non deve essere basata su mere caratteristiche tecniche di proporzione e prospettiva. Ciò che le incisioni mettono in rilievo, prima di ogni altra cosa, sono i personaggi, le loro emozioni e i loro gesti; la cosa importante è catturare l’atto che racchiude in sé l’intera sequenza che si sta raccontando. Così, nella terza e nella quarta xilografia, quelle del naufragio di Apollonio e della tempesta che colpisce il re di Tiro e la moglie incinta, è ben espressa la sofferenza dei personaggi che si abbandonano alle intemperie del mare, un mare che

101

appare come il braccio destro del fato, pronto ad abbattersi su di loro. L’ultima scena, dove, come detto sopra, Apollonio possiede dimensioni più importanti rispetto agli altri, potrebbe stare a significare la preminenza narrativa di questo personaggio (importanza designata anche dalla corona che ha posta sempre sul capo e che è perfino presente nel momento del naufragio sulle coste della città di Terme): è Apollonio, prima di tutti, che deve ritrovare la moglie per permettere il ricongiungimento dell’intera famiglia; è il loro amore che ha dato l’avvio a tutti gli episodi successivi. Del resto, Apollonio è figura centrale nelle restanti xilografie e questo lo si nota lì dove egli sembra essere sproporzionatamente più grande degli altri personaggi.

Le prime incisioni cominciano ad apparire nella regione renana e negli stati del duca di Borgogna nell’ultimo quarto del XIV secolo, quasi settant’anni prima la nascita del libro stampato. Esse mettono alla portata di tutti i precetti della Chiesa e permettono di meditare sulla vita di Cristo e dei Santi, favorendo così la salvezza dello spirito221. Già a partire dal 1461, data della pubblicazione di Der Edelstein di Ulrich Boner, primo testo in cui lo stampatore Pfister decide di inserire il legno inciso nella forma per riprodurre testo ed immagini insieme, le incisioni cominciano a sostituire man mano le miniature, che si trovano solo negli esemplari di lusso. Nel XVI secolo, l’utilizzo delle incisioni come illustrazioni del libro è già una pratica corrente. Tuttavia, vi è stata poca chiarezza nel designare la figura del graveur, dell’incisore: lo si è definito tailleur d’images, accostandolo, in questo senso al nostro scultore; ymagier, historieur o ancora dominotier, ossia colui che fabbricava fogli di marmo. E’ proprio quest’ultimo termine che designerà gli incisori fino alla seconda metà del XV secolo. Il termine

graveur appare infatti tra gli anni 1480-1490, ma indicava il più delle volte

l’incisore che lavorava sul metallo o che incideva i sigilli.

221 « La diffusion des images est d’ailleurs encouragée par le système des Indulgences

promulgué par Clément VI […] et Boniface IX […]. Très vite, pourtant, elle se heurte à l’opposition de la corporation des maîtres enlumineurs qui voit dans l’estampe une concurrente déloyale. […] D’où […] la formation des premiers ateliers à proximité directe des couvents, seuls susceptibles d’échapper aux procès de maîtrise » ; Grivel, 1989, p. 9.

102

Le difficoltà non riguardarono solo la terminologia, ma anche il riconoscimento giuridico di questo mestiere nato da poco e non organizzato in una corporazione per tutto il corso del XVI secolo;222 fino a quel periodo l’incisore lavorerà per il libraio o per lo stampatore che gli commissionano le incisioni per il libro da produrre223.

222 Ibid., p. 12: « La gravure n’est pas un métier juré, c’est un métier réglé et qui le reste

tout au long du XVIe siècle ».

103

Prima xilografia: a sinistra, il re con lo scettro in mano; a destra Antioco tiene per mano la figlia. La scena si riferisce al primo incontro tra i due protagonisti, quando il re di Tiro chiede la mano della principessa.

104

Seconda xilografia: il re, a sinistra, di fronte a un personaggio maschile, probabilmente Taliarco, con la mano sulla spada. Antioco dà l’ordine al suo intendente di eliminare Apollonio.

105

Terza xilografia: naufragio, una nave vuota sul fondo dell’immagine, un’altra capovolta a sinistra e quella del re in primo piano in balia delle onde. La scena si riferisce alla tempesta che trascina Apollonio sulle coste di Cirene.

106

Quarta xilografia: una donna sofferente, la moglie di Apollonio, sta sul lato sinistro della nave; il re è posizionato sulla destra e sorregge una bara; ce ne è un’altra in mare, vicino a due pesci di cui uno la morde (anticipazione dell’evento drammatico che segue). Apollonio e la sposa si stanno dirigendo ad Antiochia per prendere possesso del regno.

107

Quinta xilografia: in primo piano una donna, Licoride, prende una giovinetta, Tarsia, per le mani. Sullo sfondo, un’imbarcazione con dei corsari che remano. La scena potrebbe riferirsi al momento in cui la nutrice svela alla ragazza le sue vere origini, e anticipare il rapimento della fanciulla ad opera dei pirati.

108

Sesta xilografia: dallo spioncino di una porta, una dama incoronata guarda un uomo stringere a sé un’altra donna. L’immagine potrebbe riferirsi all’uscita di Tarsia dal postribolo dopo aver portato i soldi al ruffiano (che tenta, probabilmente di sedurla). L’incisione sarebbe, in questo caso, divisa in due momenti distinti.

109

Settima xilografia: in primo piano, un re (Apollonio) solo su una nave; a destra, sulla riva, un uomo e una donna di incerta identificazione. Tenendo conto del testo che segue, essi potrebbero essere Tarsia e Atenagora e quindi l’incisione farebbe riferimento all’arrivo di Apollonio a itilene.

110

Ottava ed ultima xilografia: a destra, una badessa in preghiera siede sul pulpito di un tempio pagano (un idolo sta sulla sommità di una colonna). A sinistra, tre personaggi, Apollonio, la figlia e Atenagora) stanno sulla loro nave. La scena precede l’imminente incontro al seguito del quale l’intera famiglia di Apollonio sarà riunita.

111