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Ritorno a Tarso Giunti a Tarso, Apollonio mette a conoscenza gli abitanti di ciò che Sophonibe aveva ordito I Tarsiani invocano la sua morte,

CAPITOLO QUARTO

C. Ritorno a Tarso Giunti a Tarso, Apollonio mette a conoscenza gli abitanti di ciò che Sophonibe aveva ordito I Tarsiani invocano la sua morte,

ma il re di Tiro decide di punirla rinchiudendola per sempre in un convento. Si descrive la gioia degli abitanti e gli omaggi che portarono ad Altrizade, ricevuta con tutti gli onori e presa come esempio di donna pura e virtuosa.

4.5 Le violier des histoires rommaines: moralitez sur les nobles gestes, faictz vertueulx, et anciennes croniques de toutes nations de gens, fort recreant et moral.249

4.5.1 Edizioni e studi

M. G. Brunet 1858 (ristampa 1977, pp. 324-363) ; Hope 2002. Archibald 1991 ; Klebs 1899 ; Hüe 2006 ; Kortekaas 1990.

Incipit : Le roy Antiochus regna en la cité de Antioche, du nom duquel est

celle cité nommé, lequel eut de son espouse lors une belle fille par excellence laquelle, comme elle parvint en aage legitime , croissoit sa beaulté de jour en jour et appetoit les jours de mariage… explicit : Apres ce, fina ses jours et mourut plain de bonnes œuvres, si qu’il fust saulvé, comme il est à croyre, par les vertus qu’il eut et la patience, qui ne fut pas maindre que martire.

4.5.2 Schema narrativo

Antefatto:

1) Episodio incestuoso

249 Una prima edizione dei Violier esce nel 1521 presso Jehan de La Garde, Parigi; altre due

edizioni non tardano a seguire, entrambe aggiornate da Philippe Le Noir. Solo una di esse è datata: 20 Settembre 1525. Nel 1529 esce infine l’edizione di Denis Janot, Parigi; quest’ultima fu stampata nuovamente da P. G. Brunet, Parigi, 1858 (con ristampa novecentesca). Ultima edizione: Hope 2006.

128 2) Enigma e sua soluzione

3) Ira di Antioco, fuga di Apollonio da Tiro, sopraluogo di Taliarco

4) Apollonio approda a Tarso; incontro con Ellanico e Strangulione; salvataggio della città dalla carestia

Matrimonio:

1) Naufragio presso Cirene e incontro con il pescatore 2) Incontro Apollonio.Archestrate

3) Banchetto alla corte di Archestrate

4) Esibizione musicale della principessa e di Apollonio

5) Incontro Archestrate-tre giovani pretendenti della principessa; svelamento dell’amore della principessa per Apollonio

6) Matrimonio Apollonio-principessa Ostacoli:

1) Morte apparente della moglie di Apollonio abbandonata in mare all’interno di una cassa

2) Peripezie di Tarsia prima a Tarso poi a Mitilene

3) Viaggio di Apollonio ad Antiochia per prendere possesso del regno (cenno implicito) ed in giro per il mondo a svolgere l’attività di mercante

(nessun riferimento al taglio di barba/capelli/unghie) Ritrovamento:

1) Dopo averla cercata inutilmente a Tarso, Apollonio ritrova Tarsia a Mitilene

2) Apollonio ritrova la moglie, salvata dal discepolo di un medico, ad Efeso

Soluzione finale:

1) Ritorno a Tarso: processo e condanna di Stangullione e Dionisiade 2) Ritorno a Cirene: il regno viene diviso fra Apollonio e Tarsia. Apollonio regna fino alla morte nei regni di Tiro e di Antiochia

129 4.5.3 Analisi del testo

Le violier des histoires romaines moralisées250 è una versione francese

dei Gesta Romanorum, testo che circolava manoscritto (il primo conosciuto è del 1342) e poi a stampa dal 1521; l’opera fu poi riprodotta più volte e variamente tradotta e rielaborata251

Col titolo Gesta Romanorum252 si fa riferimento a un insieme di

racconti esemplari ispirati da fonti classiche e medievali composto probabilmente in Inghilterra tra la fine del XIII e il XIV secolo. I testi della raccolta, con molta probabilità, erano destinati a fornire materiale per i sermoni dei predicatori. La versione dell’Apollonio contenuta in tale raccolta (cap. 153 del ms. di Colmar)253 ci mostra che la storia è, a questo livello temporale, percepita come un exemplum didattico moraleggiante254. La storia di Apollonio, non solo è l’exemplum più lungo di tutta la raccolta, ma è anche il solo a concludersi con una preghiera in cui si racconta della morte del protagonista. In questo caso, la storia del re di Tiro è considerata come un testo storico che è possibile orientare secondo nuove prospettive. La presunta storicità della vicenda offre le garanzie di autenticità cui l’exemplum omiletico di norma si appella nell’ottica della retorica della persuasione.

250 Per il titolo, cfr. Hüe 2006 : « Le mot de violier peut renvoyer à plusieurs choses

différentes; d’une part le lieu planté de violettes, et on dit alors un violier comme on dit une roseraie; on appelle aussi violier la giroflée des jardins, cheiranthus incanus, L. (Littré) ; certains dictionnaires présentent le giroflier comme la plante qui porte la giroflée, au même titre que le rosier porte la rose. Ce jeu de synonymie nous permet de comprendre non seulement le violier comme une plante portant violette ou giroflée, mais aussi comme équivalent exact du giroflier. Ce mot renvoie on le sait non seulement au nom même de la plante, mais aussi à la petite boîte précieuse que les aristocrates portaient avec eux, remplis de clous de girofle, pour parfumer leur haleine».

251

Vedi ad esempio la versione spagnola di Juan de Timoneda contenuta nel Patrañuelo (data: cfr. tesi Brucato 2012-2013).

252Per l’indicazioni bibliografiche cfr.

Archibald 1991, pp. 190-191.

253 Archibald 1991, p. 191: Colmar, Bibliothèque Municipale, 10, ff. 74r-89v.

254 Per una più precisa illustrazione di Apollonio come exemplum ,sia all’interno delle

redazioni latine, sia in quelle volgari, cfr. Archibald 1990, pp. 123-37. L’autrice dimostra, tramite la disamina dei testi latini e volgari, come non sia possibile affibbiare al testo l’etichetta di testo exemplum poiché «the story of Apollonius is a story which defies classification. ».

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Le rubriche presenti nel testo hanno un duplice intento: mettere in guardia dalle passioni sfrenate ed esortare l’uomo a sopportare i dolori della vita poiché questi saranno ricompensati dall’esistenza e dalla gioia eterna (mutamento in chiave cristiana dell’opera rispetto ad HART).255

Tipica della letteratura esemplare e popolare, indirizzata ad un pubblico che si aspettava dei coups de théâtre a base di apparizioni diaboliche e di morti apparenti, è poi la messa in scena dell’improvvisa apparizione di Tarsia davanti al proprio monumento funebre, alla presenza di Strangulione e Dionisiade, la coppia cui Apollonio aveva affidato la figlia e che avevano ordinato la sua uccisione credendola dunque morta, non sapendo che ella era stata rapita dai pirati poco prima l’esecuzione della sua condanna.256

Il testo, dal punto di vista narrativo, segue da vicino il modello proposto da HART, talvolta traducendolo alla lettera. La differenza, invece, sta nella forte cristianizzazione ottenuta tramite l’eliminazione di tutti gli elementi pagani (festa dei Neptunalia in onore di Nettuno, concetti di Fortuna e di

Manes)257. Da prendere in considerazione sono, a questo proposito, i ringraziamenti che Apollonio rivolge a Dio dopo i ricongiungimenti con la figlia e con la moglie258; pare significativo inoltre il primo incontro tra Tarsia e il padre dopo i molti anni di lontananza: in HART, la ragazza, là dove racconta le proprie disgrazie all’ignaro padre, esordisce con un generico appello alla potenza divina: Oh ardua potestas caelorum (HART,

255 Cfr. infatti il titolo ricorrente per Apollonio: De tribulacione temporali, quae in gaudium

sempiternum postremo commutabitur. Archibald 1991, p. 191.

256 Per il testo, cfr. Pittaluga 1999, p. 170: Apollonius jussit venire filiam suam Tharsiam in

presencia omnium. Et Tharsia maledixit mulieri et dixit « ave, salutat te Tharsia ab inferis revocata ! ». Infelix mulier videns eamtoto corpore contremuit. [Trad: Apollonio fece venire sua figlia Tarsia alla presenza di tutti. E Tarsia maledisse la donna e disse «Salve, ti saluta Tarsia richiamata dall’inferno! ». Al vederla, la disgraziata cominciò a tremare in tutto il corpo].

257 Kortekaas 1990, pp. 117-8: « […]compare, for instance, the following example:HA

ch.30, RA 10 Et ibi Manes parentum suorum invocabat (‘and there she [namely Tarsia] invoked the shades of her deceased parents’), with the parallel passage in Gesta Romanorum, p. 521: Et ibi manes parentes suos vocabat (‘and remaining there, she called out for her parents’) ».

258 Per i testi delle preghiere e per il raffronto tra i Gesta e HART, cfr Moretti 2003, pp. 29-

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red. B, 44, 24), che nei Gesta Romanorum è mutato nel più cristiano O deus,

conditor celorum259.

Il rifacimento dei Gesta Romanorum giocò indubbiamente un ruolo di grande importanza nella divulgazione della storia di Apollonio260, infatti quest’opera fu tradotta in molte lingue europee e fu trascritta e stampata sia in latino che in volgare (la prima edizione a stampa in latino è del 1480; esistono, tuttavia, riproduzioni precedenti non datate, ma non in tutte la storia di Apollonio è contenuta).

La traduzione francese Violier des histoires romaines, come detto in precedenza, fu edita per la prima volta nel 1521 e in seguito, ristampata frequentemente. La rubrica261, come già nel testo latino di Gesta

Romanorum, annuncia da subito il racconto di una storia di dolori e

sofferenze terrene che condurranno poi alla gioia conclusiva. Si tratta di una versione più breve di quella latina (GR= più di 180 racconti; Violier= 149).

Quest’opera cerca in qualche modo di incontrare un pubblico nuovo, il pubblico della piccola aristocrazia, della piccola borghesia, quel pubblico che poteva essere sedotto dalle omelie dei predicatori tramite storie a volte frivole, a volte edificanti.

All’interno del testo è il meraviglioso che domina, più che un reale sapere; è la stranezza dell’aneddoto che primeggia sulla sua “affidabilità” storica. E’ inoltre da notare che, se i racconti cominciano tutti, più o meno, allo stesso modo, non insistono sistematicamente sull’autorità che l’aneddoto stesso garantisce262

259Pittaluga 1999, p. 169.

260 Così come spiega Archibald 1991, pp. 190-91. 261

De la tribulation temporelle qui sera à la fin en joye commune. Hope 2002, p. 354.

262

Hüe precisa che: certes, on rencontre quelques références à saint Augustin, à Sénèque, à Valère Maxime. Mais il est révélateur que les références précises sont presque toujours absentes et, quand elles sont présentes, fausses. Dans la liste des autorités, on pourra ainsi relever 5 références à Valère Maxime, 4 à Pline, 3 à saint Augustin, 2 à Sénèque, et Gervais de Tilbury, 1 à Ovide, Macrobe, Flavius Josephe, Eusèbe de Césarée, Cicéron. Si ces références sont attendues, ont peut s’étonner en revanche de trouver une référence à la Vie des Pères (134), qui n’a rien d’antique, et plus étonnants encore, deux renvois aux Gesta romanorum : le paradoxe ne vient pas de la traduction, mais du texte latin, qui

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