L’ANALISI DELLE INTERVISTE
5.2. Intervistati e struttura dell’intervista
In questa ricerca sono stati intervistati il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna Dott.
Francesco Maisto, contattato personalmente, e il Sostituto Procuratore di Liège Mr. Nicolas Banneux, contattato tramite mail dopo aver ottenuto l’autorizzazione dal Procuratore Generale di
325 P. Guidicini (a cura di), Nuovo manuale della ricerca sociologica, Franco Angeli, Milano, 1991, p.199.
326 P. Corbetta, op. cit., p. 423.
327 P. Giuidicini, op. cit.
Bruxelles (il quale ha deciso che si potesse somministrare ai giudici belgi competenti di riabilitazione solamente un’intervista)328.
A questi “osservatori privilegiati”, competenti di riabilitazione e particolarmente sensibili alle tematiche criminologiche e vittimologiche, si è sottoposta un’intervista semi-strutturata, al fine di ottenere da tali esperti un punto di vista approfondito e competente della realtà presa in esame. Le interviste sono quindi state realizzate a “persone non in quanto parte del fenomeno studiato, ma in quanto conoscitori ed esperti di questo fenomeno, del quale hanno una visione diretta e profonda per essere collocati in una posizione privilegiata di osservazione”329. Infatti l’esperienza lavorativa e il particolare ruolo ricoperto sia dal giudice italiano che dal collega belga li pone direttamente in contatto con l’istituto e la procedura della riabilitazione, determinando in loro una profonda padronanza dell’oggetto di ricerca.
L’intervista semi-strutturata si pone l’obiettivo di indagare ed approfondire, per quanto possibile, tematiche riferite non solo al procedimento dell’istituto della riabilitazione, alle condizioni per ottenerla, con particolare riferimento ai crimini che si possono definire “gravi”, ma anche inerenti alla condizione della posizione della vittima nel processo di riabilitazione e nel procedimento penale italiano e belga, senza dimenticare le istanze, le necessità e le aspettative di cui esse sono portatrici. Infine si è voluto interrogare i magistrati in tema di giustizia criminale quale “luogo” in cui le persone offese da un reato possano trovare effettiva soluzione alle difficoltà e alle problematiche incontrate nel momento in cui subiscono un crimine.
Una volta che sono state raccolte le interviste ed effettuata la deregistrazione dal supporto digitale, il loro contenuto è stato analizzato grazie al softwate Atlas.ti, un “potente tavolo di lavoro per l’analisi qualitativa di corpi testuali e di dati grafici e audio”330.
L’analisi del contenuto, o content analysis, è una tecnica di ricerca che “utilizza procedure di scomposizione dei testi, al fine di codificarli”331 e in questo caso è effettuata tramite lo strumento Atlas.ti, un software progettato da Thomas Murh in Germania nella prima metà degli anni Novanta.
Egeria di Nallo332 definisce l’analisi del contenuto come logica, contestuale e soggettiva. In primo luogo, è logica in quanto si articola attorno ad un punto centrale, il nucleo del brano, dal quale il ricercatore individua le linee fondamentali del documento alle quali collegare gli aspetti che egli ritiene secondari. È inoltre contestuale perché esamina il materiale nel contesto spaziale, temporale
328 Le intervista integrali sono riportate in allegato.
329 P. Corbetta, op. cit., p. 420.
330 The Knowledge Workbench, Visual Qualitative Data. Atlas.ti: Short User’s Manual, Scientific Software Development’s, Berlin, 1997, p.1. Atlas.ti è un programma di analisi del contenuto che permette di codificare brani, racconti e interviste, allo scopo di riscontrare, anche da un punto di vista visuale, somiglianze e differenze fra gli estratti scelti. Tale programma consente di scomporre le interviste in aree tematiche precedentemente scelte, metterle in relazione, costruire categorie le cui cessioni possono essere visualizzate attraverso delle associazioni grafiche.
331 P. Corbetta, op. cit., p. 454.
332 E. Di Nallo, “L’analisi del contenuto”, in P. Guidicini (a cura di ), op. cit., pp. 309-338.
e disciplinare cui appartiene. Infine è soggettiva in quanto il procedimento posto in essere dal ricercatore è inevitabilmente legato alla sua personalità e alla sua individualità.
Dal punto di vista operativo, l’analisi del contenuto consiste in un “insieme di metodi che […]
utilizzano procedure di scomposizione analitica e di classificazione, normalmente a destinazione statistica, di testi e di altri insiemi simbolici”333 al fine di descrivere e delineare il contesto dell’oggetto di studio. Il procedimento consiste in una divisione del brano (unità comunicativa) in elementi più semplici, chiamate unità di classificazioni. Si tratta dunque di creare categorie in cui riunire le unità di analisi nelle quali si è divisa la comunicazione.
Grazie al programma Atlas.ti si può dare applicabilità e operatività ai principi dell’analisi del contenuto, “una tecnica sistematica e replicabile per comprimere molte parole di un testo in un minor numero di categorie basate su regole esplicite di codifica […] per operare inferenze identificando obiettivamente e sistematicamente specifiche caratteristiche dei messaggi”334, offrendo un approccio di tipo operativo.
Il software è quindi in grado di rendere possibili analisi del contenuto, in accordo con i principi teorici e i procedimenti operativi della metodologia Grounded Theory. Questa teoria conferisce una grande importanza allo studio dei testi e fa emergere criteri di interpretazione degli elementi testuali dai dati stessi, secondo una logica induttiva, “mirando a generare teorie partendo dall’osservazione di fatti, di fenomeni; e con un rigore tale da non incorrere nel rischio di trattare semplicisticamente i dati”335. Lo scopo è quindi lo sviluppo di teorie soddisfacenti dell’elemento oggetto di studio attraverso una metodologia che prevede una dettagliata raccolta di informazioni e una codifica in categorie allo scopo di evidenziare le relazioni presenti fra i dati. È la continua interazione fra ricercatore, testo da studiare, codici identificati a dare fondatezza al modello teorico: la teoria è quindi il punto di arrivo del percorso di ricerca336. Tale approccio “ha l’obiettivo di dare un senso a grandi quantità di informazioni, identificando temi ricorrenti e relazioni fra essi negli oggetti di studio principali della ricerca sociale e psicologico-sociale (azioni, atteggiamenti, credenze, emozioni). In opposizione al paradigma neopositivista di verifica delle ipotesi, controllo e previsione dei fenomeni psicologici e sociali, la Grounded Theory ha sviluppato un proprio apparato epistemologico, ambiti di applicazione e propri criteri di validità”337.
Questa metodologia prevede dei passi standard attraverso cui sviluppare il lavoro di ricerca:
innanzitutto si inizia dalla lettura dei materiali testuali da analizzare, interrogandosi sul contenuto.
333 G. Losito, op. cit., p.8.
334 M. Lana, Il testo nel computer. Dal web all’analisi dei testi, Bollati Boringhieri, Torino, 2004, p. 263.
335 Ibidem, p. 264.
336 E. De Gregorio, F. Mosiello, Tecniche di ricerca qualitativa e di analisi delle informazioni con Atlas.ti, Edizioni Kappa, Roma, 2004 .
337 G. De Leo, P. Patrizi, E. De Gregorio, L’analisi dell’azione deviante. Contributi teorici e proposte di metodo, Il Mulino, Bologna, 2004, p. 100-101.
Di fronte al testo, infatti, nel corso della lettura, il ricercatore deve porsi delle domande (ad esempio di cosa si sta parlando, a che cosa ci si riferisce, …), le cui risposte vengono annotate al margine del testo, realizzando così l’operazione di codifica. Dai passi codificati si costruiscono successivamente delle categorie che rappresentano una sintesi del senso del testo analizzato.
Atlas.ti è un programma realizzato proprio per rendere possibile l’attuazione dell’analisi del contenuto secondo i principi teorici e le procedure operative della metodologia della Grounded Theory. Il software permette di analizzare materiale testuale, immagini, audio, video. In questa ricerca tale programma ha permesso di studiare le interviste effettuale al Presidente Maisto e al Sostituto Procuratore Banneux, al fine di esaminare e di confrontare i punti chiave delle risposte offerte, effettuando collegamenti per giungere a conclusioni sul fenomeno della riabilitazione penale del condannato e sullo “spazio” della vittima all’interno della giustizia penale.
Il primo passo per utilizzare Atlas.ti nell’analisi dei brani selezionati consiste nella creazione di unità ermeneutiche, che consistono nell’insieme dei materiali oggetto di studio, alle quali vengono assegnati i documenti primari, o primary documents, cioè i files da analizzare, che rappresentano la base empirica di lavoro. Successivamente il ricercatore deve compiere l’operazione di codifica, mediante la quale “l’informazione contenuta nei testi viene sintetizzata e ricondotta a nuclei concettuali fondamentali”338; specificare le quotations, i brani di testo più importanti; assegnare i codes, le etichette che sintetizzano l’informazione ottenuta. L’output che si ottiene è una rete concettuale, “una struttura reticolare implicita che viene trasposta in un modello grafico (network view)”339.
Partendo dunque da una lettura attenta delle interviste, sono stati codificati i brani rilevanti che presentano un interesse maggiore, cioè sono state inserite delle brevi etichette di testo che ne identificano il contenuto340. Successivamente sono stati realizzati dei grafici (figura n.1 e figura n.2), al fine di meglio visualizzare i codici identificati e i corrispettivi brani.
338 E. De Gregorio, F. Mosiello, op. cit., p. 58.
339 Ibidem, p. 86.
340 Per quanto concerne l’intervista al Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna Dott. Francesco Maisto, sono stati individuati i seguenti codici: “condizione per ottenere la riabilitazione”, “motivazioni addotte per richiedere la riabilitazione”, “due tipologie di riabilitazione”, “aspettative e necessità delle vittime nei confronti del sistema giudiziario”, “diritti delle vittime nel procedimento penale”, “vittimizzazione secondaria nel procedimento penale”,
“finalità della riabilitazione”, “coinvolgimento delle vittime nel processo riabilitativo”, “victim impact statement nel processo riabilitativo”, “possibilità di un altro modo di 'fare giustizia'”, mediazione nel processo riabilitativo”. Per quanto riguarda invece l’intersvista sottoposta a Mr. Nicolas Banneux, Substitut du Procureur Général à Liège, i codici scelti sono: “conditions pour obtenir le réhabilitation”, “motivations pour demander la réhabilitation”, “besoins et attentes des victimes vers le système judiciaire”, “droits des victimes dans le procès criminel”, “victimization secondaire dans le procès criminel”, “but de la réhabilitation”, “participation de la victime dans le procès de la réhabilitation”, “victim impact statement dans le procès de la réhabilitation”, “possibilité de un autre façon de 'faire justice'”, “mediation dans le procès de la réhabilitation”.
Figura 1 – Intervista al Presidente del Tribunale di Sorveglianza Dott. Francesco Maisto
Figura 2 – Intervista al Substitut du Procureur Général à Liège Mr. Nicolas Banneux