• Non ci sono risultati.

PARTE I – LA REALTÀ ITALIANA

4.2. L’analisi dei dati

4.2.4. Autore e vittima di reato: dati socio-demografici e interazione

4.2.5.1. La concessione della riabilitazione come variabile dipendente

La variabile identificata con la concessione o la negazione della riabilitazione può essere incrociata con alcune altre, in particolare è stata presa in considerazione la relazione fra l’applicazione della riabilitazione e il risarcimento dato alle vittime prima e la tipologia dei reati perpetrati in un secondo momento. Si vuole quindi verificare se queste ultime variabili hanno, e in quale entità, influenzato la concessione o meno della riabilitazione; in altre parole, se vi è una relazione significativa fra queste tipologie di dati.

È possibile identificare dalla tabella n.23 la relazione esistente fra la concessione della riabilitazione e il risarcimento elargito alla vittima297 nel corso degli anni presi in esame, cioè il 2004, 2005, 2006, 2007, 2008 e il 2009. Tale rapporto è ben espresso anche dal relativo grafico n.20: l’elargizione di una qualsiasi forma di risarcimento alla vittima del reato da parte del suo perpetratore favorisce e

296 Nello specifico, le relazioni fra due variabili si descrivono e vengono realizzate mediante le tabelle di contingenza.

“Il termine tabella di contingenza (in inglese contingency table) deriva dal fatto che ogni distribuzione, in riga o in colonna, è limitata ai valori su una variabile dei soli dati che presentano un certo valore sull’altra variabile. Si tratta cioè di distribuzioni di frequenza condizionale (in inglese contingent)”. In A. Marradi, Linee guida per l’analisi bivariata dei dati nelle scienze sociali, Franco Angeli, Milano, 1997, p.21.

297 Come per le variabili successivamente analizzate (reato perpetrato, interazione autore-vittima, natura del risarcimento e motivazioni per le quali non è stato elargito il risarcimento), è stata creata, grazie al comando “multiple responses”, un tipo di variabile chiamata insieme a risposta multipla. Gli insiemi a risposta multipla utilizzano più variabili per registrare le “risposte” alle “domande” fornite dalla griglia di rilevazione in cui era possibile più di una risposta. Gli insiemi a risposta multipla vengono creati utilizzando più variabili del file di dati. È possibile definire e salvare più insiemi a risposta multipla in un file di dati, ma non è possibile importare o esportare tali insiemi da o in altri formati di file. In www.spss.it e in SPSS Training, Multiple Response Variables, in http://fc.uni.edu.pe/xyoby/cm274/lab/multresp.pdf.

influenza il collegio giudicante al fine di concedere la riabilitazione all’istante? Secondo l’art. 179 c.p., come già precedentemente osservato, “Condizione essenziale per la riabilitazione è anche l’adempimento delle obbligazioni civili derivate dal reato (art,. 179 C. Pen.) […]. La dimostrazione dell’adempimento integrale incombe al riabilitando che ha il dovere giuridico di elidere il vantaggio delittuosamente conseguito e di rimediare al pregiudizio arrecato alla vittima”298. Si deve ricordare, inoltre, che “La norma prevede, però, che può essere concesso il beneficio anche nel caso in cui il condannato versi nella impossibilità di soddisfare i bisogni stabiliti dalle disposizioni suindicate.

Questa situazione ostativa può dipendere sia da profligate condizioni economiche, sia da altre cause come la irreperibilità del danneggiato, la rinuncia alla pretesa di risarcimento, la prescrizione del credito, purché risultino rigorosamente provate dall’interessato e formino oggetto di un positivo accertamento o di esplicita pronunzia giudiziale”299.

Emerge una situazione che si può definire abbastanza chiara e che si ripropone in tutti gli anni analizzati: se il risarcimento è stato elargito, allora sono più alte le possibilità che la riabilitazione venga concessa. Infatti, come indicato dalla tabella sottostante, nel caso in cui sia stato destinato un risarcimento alla vittima del crimine, allora nel 65,6% dei casi nel 2004, nel 68,5% dei casi nel 2005, nel 70,4% dei casi nel 2006, nel 66,3% dei casi nel 2007 e nel 71,4% dei casi nel 2008 anche la riabilitazione viene accordata. Specularmente, se non è presente nessuna tipologia di risarcimento, allora è più difficile che l’istante possa ottenere la riabilitazione300. Si può quindi concludere che, da un lato, non risarcire la vittima è condizione ostativa all’ottenimento di tale istituto e dall’altro che i quattro membri del collegio giudicante (il presidente, un magistrato di sorveglianza del distretto e due giudici esperti non togati) sono particolarmente attenti e sensibili ad accordare il beneficio in base alla presenza o meno di una qualche forma di riparazione. Infatti, è giusto tenere in considerazione le aspettative della persona offesa “devono essere soddisfatte da un giudice che attivamente presiede all’attuazione della giustizia ripartiva”301. Vi è però da precisare che questo ragionamento è possibile solamente nei casi validi, i quali, come è stato osservato in precedenza, riguardano purtroppo una piccola percentuale fra tutti i casi esaminati.

298 A. Azara, E. Eula (diretto da), Novissimo digesto italiano, Unione tipografico – editrice Torinese, Torino 1974, p.830.

299 Ivi.

300 Bisogna comunque tenere in considerazione l’alto numero di casi mancanti, che equivalgono a 150 nel 2004, a 185 nel 2005, a 287 nel 2006, a 234 nel 2007, a 189 nel 2008 e a 100 nel 2009.

301 G. Riccio, op.cit., p.6.

risarcimento

riabilitazione no 33 34,4%

Tabella 23 – Risarcimento alla vittima * concessione della riabilitazione

65,6%

Grafico 20 – Concessione della riabilitazione * risarcimento alla vittima

Si può ora indagare se vi sia una particolare tipologia di delitto suscettibile alla concessione o alla negazione della riabilitazione.

Appare utile, anche a fronte della numerosità dei casi e delle imponenti dimensioni che avrebbe una tabella che rappresenta tutti i reati considerati, focalizzarsi solamente su quelle categorie di delitti che presentano una percentuale di incidenza maggiore (così come riscontrato dall’analisi effettuata nel paragrafo 2.3), che sono i delitti contro la persona, i delitti contro il patrimonio, la normative in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, la normativa in materia di Codice

della Strada e assicurazione obbligatoria dei veicoli, la normativa in materia di controllo delle armi, munizioni ed esplosivi, i delitti contro la Pubblica Amministrazione, i delitti contro la fede pubblica e le contravvenzioni302. E’ possibile comunque trovare la tabella completa in appendice.

La tabella n.24 e il grafico n.21 ci mostrano come in realtà non sia possibile trovare una correlazione esistente fra tipologia di reato commessa e concessione della riabilitazione. Le percentuali riferite ad un singolo reato variano nel corso degli anni, così come non è possibile riscontrare un anno che abbia una privilegiata categoria di delitti per i quali si chiede di essere riabilitati. Questo dato è da imputare al fatto che i reati presenti nelle sentenze per le quali si chiede la riabilitazione sono stati commessi, come già precedentemente considerato, in anni differenti fra loro e caratterizzati da un range molto ampio, ossia dagli anni Cinquanta sino ai nostri giorni (da ricordare il limite temporale riportate dall’art. 179 c.p., cioè la decorrenza dei tre anni dal giorno in cui la pena principale è stata eseguita o in altro modo estinta). Di fatto il collegio giudicante, che comunque varia di composizione per ogni decisione, non sembra prediligere nessuna tipologia di reato. Si può quindi concludere che più della natura del reato perpetrato, è importante che siano rispettate alcune precise condizioni, come l’appena esaminata elargizione di una qualsiasi forma di risarcimento alla vittima.

302 In questo caso, è stata riscontrato un bassissimo numero di casi mancanti: 7 nel 2004, 1 nel 2005, 4 nel 2006, 0 nel 2007, 3 nel 2008 e 4 nel 2009.

no 8

Tabella 24 – Reato perpetrato * concessione della riabilitazione

Il grafico seguente mostra le percentuali solamente del valore “sì”, cioè della concessione della riabilitazione nel corso degli anni a seconda del reato perpetrato.

50%

Grafico 21 – Reato perpetrato * concessione della riabilitazione

Considerando sempre le tipologie di reati più frequenti (anche in questo caso la tabella completa si trova in appendice), si può osservare se questi possono influenzare l’elargizione o meno del risarcimento alla vittima.

La tabella n.25 non mostra un legame fra i reati perpetrati e la presenza di un risarcimento alla vittima, o quantomeno non mostra un’influenza della prima variabile sulla seconda. Si può segnalare che, solamente per quanto riguarda i delitti contro la persona, questa tabella ci conferma ciò che era già stato osservato nell’analisi monovariata, cioè il fatto che, approssimativamente, vi è un 50% di casi in cui la vittima viene risarcita e altrettanti casi in cui la persona offesa non riceve una compensazione (vedasi paragrato 4.2.2). Le altre tipologie di reati tendenzialmente dimostrano risultati altalenanti, nei quali non è possibile comunque trovare un filo conduttore. Questa condizione è generalizzabile anche a tutte le altre tipologie di reati non presenti in questa tabella303.

303 I missing cases sono 150 nel 2004, 185 nel 2005, 287 nel 2006, 234 nel 2007, 189 nel 2008, 100 nel 2009.

delitti contro

Tabella 25 – Reato perpetrato * risarcimento alla vittima