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Introduzione alle schede descrittive delle matric

È necessario premettere che solo un ristretto numero di matrici sono state restaurate e protette da una pellicola trasparente, mentre la maggior parte dei rami presenta la superficie ricoperta da un film protettivo a base di bitume di giudea che impedisce la corretta lettura dell’inciso. Tuttavia, malgrado l’analisi della lastra sia avvenuta in condizioni non eccellenti di leggibilità, i risultati a cui si è pervenuti sono comunque soddisfacenti.

La scheda descrittiva, redatta per questo studio, è articolata in tre macro sezioni: nella prima parte sono riportati i dati tecnici desunti dallo studio diretto della lastra, nella seconda sono raccolte le informazioni frutto di specifiche ricerche bibliografiche, nell’ultima area sono segnalate le edizioni che presentano incisioni barberiniane e gli esemplari in fogli sciolti o in album individuati nel corso delle ricerche259.

Le schede sono identificate con un numero progressivo posto in alto a destra della pagina, all’inizio della tabella è riportato il numero di inventario del registro di settore della Calcoteca e il riferimento all’inventario delle stampe di campionario della Calcografia. Di seguito sono indicati il titolo attribuito sulla base dell’analisi iconografica del soggetto e il luogo attuale di conservazione, che è l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma per tutte le lastre del fondo. La sezione dei “dati specifici” è suddivisa in tre campi nei quali sono specificati il materiale di cui è costituita la matrice; la tecnica utilizzata per l’incisione, specificando inoltre se l’oggetto è raffigurato in controparte o nello stesso verso dell’oggetto reale; ed infine le misure prese sulla lunghezza e larghezza massime. Nella successiva area sono riportate le iscrizioni incise sulla lastra, dalle quali, talvolta, è possibile dedurre il nome dell’incisore, dell’inventore, del disegnatore, del dedicante e del dedicatario. Quando presenti, sono segnalate anche le iscrizioni sul rovescio della lastra. Segue la sezione “abrasione” dedicata alle eventuali tracce di raschiature, reincisioni, schiacciamenti e martellature per livellare la superficie. L’analisi delle modifiche apportate, che nella maggior parte dei casi interessano alcune aree specifiche della lastra, ad esempio le iscrizioni, il numero di pagina o di tavola in genere posizionate in alto a destra, si è rilevata

259 Per gli aspetti più strettamente legati alla lastra e alle informazioni di cui essa è veicolo, si è fatto riferimento

al contributo di Sonia Maffei e Salvatore Settis: Le statue, le stampe, l'informatica. Il progetto Monumenta rariora sulla fortuna della statuaria antica nei repertori a stampa, secc. XVI-XVIII, Pisa, Scuola Normale Superiore, 2003, pp. 38-41, esito di una collaborazione tra la Scuola Normale Superiore di Pisa e l’Istituto Centrale per la Grafica (cfr. Le statue 2003, pp. 38-41).

particolarmente utile allo scopo di individuare un cambiamento di stato e dunque stabilire un eventuale riuso della matrice.

Nella seconda parte della scheda, nell’area denominata “note”, sono raccolte tutte le informazioni sul nome dell’incisore, del disegnatore, dell’inventore, del dedicante, del dedicatario ed è indicata la data di realizzazione dell’opera, la cui individuazione non proviene dall’analisi della lastra, ma è il risultato delle ricerche effettuate nel corso di questa tesi. Tali dati sono corredati dall’indicazione della fonte da cui è stata ricavata la notizia.

Nella sezione successiva “stato attuale della matrice” è segnalato l’ultimo stato di utilizzo della lastra che, talvolta, può essere dedotto anche dagli indizi ricavati dall’osservazione della matrice, segnalati nell’area delle abrasioni. Nei casi in cui siano state apportate delle modifiche che ne hanno determinato più cambiamenti di stato, sono ricostruiti in ordine cronologico i vari passaggi tenendo conto anche degli esiti a stampa rintracciati. Nell’area della descrizione, sulla base delle stampe di campionario della Calcografia e degli esemplari rintracciati, si è cercato di inquadrare l’opera grafica da un punto di vista tecnico, stilistico e iconografico con il riferimento alle eventuali fonti.

Seguono delle note sullo stato di conservazione della matrice, che non entrano nello specifico della materia, ma si limitano a segnalare la condizione attuale di mantenimento della lastra, indicando se è protetta in superficie dal film di bitume o restaurata di recente, e se presenta evidenti segni di usura o danneggiamento evidenti della superficie metallica. Sinteticamente è indicata anche l’eventuale presenza sul rovescio di prove di punta e schizzi. Sono infine riportate le fonti e i riferimenti bibliografici di cui ci si è avvalsi per la compilazione della scheda.

Nella terza e ultima sezione sono elencate in ordine cronologico le edizioni che presentano le illustrazioni tirate dai rami Barberini con il rinvio alla scheda descrittiva del volume, specificando la pagina, le misure del foglio e dello schiaccio della stampa e il relativo stato. Infine sono riportate le indicazioni circa gli esemplari a stampa, in singoli fogli o in album, che sono stati rintracciati nelle collezioni delle principali biblioteche di Roma, presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Inoltre sono segnalate le stampe individuate in altre biblioteche italiane ed europee attraverso gli strumenti di ricerca on line, non visionate personalmente.

La suddivisione delle schede rispetta il seguente criterio: • Matrici utilizzate in esemplari a stampa: schede 1-199 • Matrici non utilizzate in esemplari a stampa: schede 200-217 • Matrici utilizzate per stampe sciolte: schede 218-231

• Matrici copie tratte da altre opere: schede 232-264

• Nota delle Stampe esistenti nell'Eccma Casa Barberini disegnate, ed intagliate da celebri Artefici: scheda 265