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La vendita delle stampe Barberini nel XIX secolo

LE MATRICI BARBERINI NEL MERCATO DELLE STAMPE A ROMA TRA XVIII E XIX SECOLO

3.2 La vendita delle stampe Barberini nel XIX secolo

Come accennato all’inizio del capitolo, altri documenti emersi nel corso delle mie ricerche rafforzano l’ipotesi della vendita delle stampe tirate dai rami Barberini.

Vorrei presentare innanzitutto una lettera inedita conservata nell’Indice II 308248, come

premessa ad altri documenti dell’Indice II 322 di cui si avrà occasione di parlare in seguito. Si tratta di un testo redatto nel 1821 da Luigi Maria Rezzi, indirizzato ad Enrico Colonna Barberini, principe di Palestrina, nel quale, egli propone vari suggerimenti per incrementare i guadagni della biblioteca:

La Libreria Barberina ha vari Capitali, che ben usati possono supplire ad un’entrata annuale, la quale le manca, affine di fare nuovi acquisti di libri stampati e manoscritti. Il Bibliotecario però qui presenta a S. E. il sig.r Principe di Palestrina vari progetti sul cavare da quelli vantaggio, onde esser munito delle opportune facoltà, secondo il modo che l suddetto Sig.r Principe crederà migliore.

247 Si veda Fuhring 2015, p. 32.

Tra i progetti esposti vi è l’idea di ricavare dei guadagni dalle matrici e dalle stampe, approvata dal principe di Palestrina249. Scrive il Rezzi:

Stampe

Fra i molti rami da tirare stampe posseduti dalla Libreria Barberina, ne ha parecchi, i quali possono anche oggi giorno mettergli con profitto in commercio. Intorno alla scelta de’ quali conviene stare al giudizio de’ negozianti. Di alcuni già si hanno più copie in pronto. Ma della maggior parte è d’uopo farne tirare copie non più in numero di cento per volta. Per questo lavoro chiede il Bibliotecario la facoltà di poter pagare la spesa sulla Somma de’ dieci Scudi mensuali assegnati alla Biblioteca, il quale danajo però sarà rimborsato dalle vendite de’ rispettivi rami, così che non sarà questa che un’anticipazione, e resterà, siccome si spera, intera la somma de’ dieci Scudi per altri usi.

Coteste Stampe si possono consegnare a varj de’ più galantuomini Negozianti che si conoscano. Il prezzo di esse bisogna lasciarlo al giudizio di quelli, non però mai inferiore a quello che hanno nell’antica lista stampata, potendosi così vendere a maggior vantaggio. Il regalo o diritto che poi tocca loro, suol essere, secondo il consueto, il dieci per cento; ma si procurerà, per quanto si può, di farli contentare di meno.

P. E. il Sig. Principe dichiari la sua volontà, e dia i suoi ordini su questi punti; pregandolo di sollecitudine, doppoiché volendosi fare, il tempo d’inverno è il più opportuno per l’affluenza de’ forestieri.

È incontrovertibile che per antica lista stampata si faccia riferimento alla Nota delle Stampe… Barberini (Barb. lat. 3166, c. 133, tirata dalla matrice VIC 1839/67), e il fatto che “Di alcuni già si hanno più copie in pronto” comprova quanto affermato precedentemente a proposito della presenza delle stampe nella biblioteca Barberina250.

Interessanti sono anche gli aspetti economico-commerciali legati al prezzo da richiedere, che, non deve essere “mai inferiore a quello” indicato nell’antica lista, oltre al dieci per cento, o meno, come afferma il Rezzi, per il negoziante che si sarebbe occupato della vendita. Inoltre in questa lettera vengono forniti altri due dati interessanti, sul periodo e sugli acquirenti, che permettono di completare il quadro: la stagione più indicata è

249 BAV, Arch. Barb., Indice II, 308, cc. 10v.-11r.

250 Si veda il Catalogo di ciò che si conserva nei tiratoi della Biblioteca Barberina trascritto a p. 83 (BAV,

l’inverno, quando è maggiore “l’affluenza de’ forestieri” a Roma, ai quali egli sperava di vendere le stampe Barberini.

Quanto scritto dal Rezzi si inserisce perfettamente nel clima che si respirava nella prima metà XIX secolo a Roma, dove – oltre alla Calcografia Camerale attiva dal lontano 1738, che continuava ad esercitare un forte richiamo per artisti e collezionisti – tra il 1824 e 1827 sono registrati più di ventotto negozi di stampe specializzati per argomento, che aumentarono progressivamente fino alla metà del XIX secolo251. Rispetto al Settecento, quando l’afflusso verso la città era maggiormente legato al pellegrinaggio religioso e alle aristocrazie del Gran Tour, spinte verso Roma dall’amore per l’arte e le memorie antiche da ammirare, copiare e disegnare, nell’Ottocento si registra un accresciuto interesse da parte di un pubblico proveniente da varie classi sociali. Eruditi, artisti, viaggiatori, collezionisti, commercianti si recavano nella città da ogni parte d’Europa con l’intento di acquistare e rivendere delle buone opere grafiche contribuendo alla crescita di un mercato particolarmente vivace attorno alle stampe.

La proposta di Luigi Maria Rezzi, concernente la tiratura delle matrici e la vendita delle stampe, venne messa in pratica, e ciò è possibile provarlo attraverso i documenti dell’Indice II 322. Tra le prime carte che compongono questo fascicolo vi è una Dimostrazione Dell’Introito, e Spese fatte dal Sig.re D.n Luigi Maria Rezzi per Conto della Biblioteca Barberini Da Decembre 1821, a tutto Giugno 1835252, da cui è emerso un guadagno di 45 scudi e 94 baiocchi Dalla vendita delle Stampe in Copie, ed Originali e una spesa di 22 scudi e 90 baiocchi per le Spese di carta, e tiratura di Stampe.

È possibile conoscere nel dettaglio quali stampe siano state vendute tra il 1822 e il 1835 grazie ad un elenco253 pertinente allo stesso fascicolo:

251 Per maggiori approfondimenti sui dati indicati si rimanda al saggio Sul mercato delle stampe a Roma nella

prima metà dell’Ottocento di Lucia Cavazzi (1982, pp. 29-37) e alle più recenti ricerche di Laura Gori in La mappa del mercato delle stampe a Roma nella prima metà dell’Ottocento (Gori 2008, pp. 317-340).

252 BAV, Arch. Barb., Indice II 322, cc. 5r.-6r. 253 BAV, Archivio Barb. Indice II, 322, cc. 89r.-90v.

Nota delle Stampe di pertinenza della Biblioteca Barberini vendute dal Sig.re D. Luigi M.a Rezzi Bibliotecario, come appo

Filza de’ Mandati dell’Anno 1822 al 132

Per la vendita di una Copia del Mosaico di Palestrina 1.

Per la vendita di due Copie dell’Arco di Settimio Seue 2. Per la vendita di due Copie degli Eremiti di Vos. 2. Per la vendita di due altre Stampe d’opera imperfetta 2. Fza. de’ Mandati dell’Anno 1822. al 331.

Per la vendita di una Copia de’ Rami del Tempio di Palestrina 1. Fza. De’ Mandati di d.o. Anno al 441.

Per la vendita di due Copie de’ Rami del mosaico di Palestrina 2. Simile di due copie delle Stampe di Costumi Russi 2. Simile di una Copia delle Stampe dell’Arco di Settimio Seuero 1. Per la vendita di una Copia delle Stampe del Tempio di Palestrina 1. Fza. i mandati dell’Anno 1822 al 471.

Per la vendita di una Copia delle Stampe dell’Arco di Severo 1. Fza. i mandati dell’Anno 1823 al 69.

Per la vendita di due Copie dell’Hortus Farnesianus di Aldini 2.

Per la vendita di una copia del Viaggio in Moscovia del Barberini 1. Fza. i mandati dell’Anno prd. al 96.

Per la vendita di una Copia delle Stampe del Mosaico di Palestrina, del

Tempio della Fortuna, e dell’Arco di Severo 3.

Fza. de’ mandati dell’Anno pd. al 144.

Per la vendita di due Copie delle Stampe dell’Arco di Settimio Severo, e del Mosaico di Palestrina

4.

Fza. de’ Mandati dell’Anno pd. al 229.

Per la vendita di una copia dell’Arco di Settimio Seuero 1. Fza. de’ Mandati dell’Anno pd. L 283.

Per la vendita di concime colombino 1. Fza. de’ Mandati dell’Anno 1824 al 40.

Per la vendita di una copia delle stampe del tempio della Fortuna di Palestrina

1.

Fza. de’ Mandati dell’Anno 1824 al 182.

Per la vendita di una copia delle Stampe dell’Arco di Settimio Severo 1. Fza. de’ Mandati di d. Anno al 314.

Per la vendita di due esemplari di Stampe l’uno dell’Arco di Severo, e l’altro del Tempio di Palestrina

Fza. de’ Mandati di detto Anno al 516.

Per la vendita de’ Rami dell’Arco di Severo detratto il 10% al venditore 1. Fza. de’ Mandati dell’Anno 1825 al 322.

Per la vendita d’una copia delle Stampe dell’Arco di Settimio Seuero 1. Per la metà del profitto cavato dalla Stampa di alcune lettere inedite del

Casa ammontante a due fogli e mezzo 7 b 12

per foglio Fza. de’ Mandati dell’Anno 1826. al 207

Per la vendita di tre Copie delle Stampe dell’Arco di Settimio Seuero 3. Per la vendita di una copia delle Stampe del Tempio della Fortuna 1. Copia delle stampe del Mosaico di Palestrina, ed altre del Tempio della

fortuna, consegnate a Sua Eccnza. il Sig.re Pnpe. 2.

Fra de’ Mandati dell’Anno 1826 al 331.

Per la vendita di una Stampa dell’Arco di Settimio Severo. 1. Fza. de’ Mandati dell’Anno 1829 al 446.

Per la vendita di una Copia delle Stampe dell’Arco di Settimio Seuero 2. Fza. de’ Mandati dell’Anno 1830 al 523.

Per la vendita d’una Collezione delle Stampe degli Eremiti del Cavazzi Fza. de’ Mandati dell’Anno 1835 al 250

Per la vendita di due Stampe di Costumi Russi 2.

Se dal totale si sottraggono i guadagni ottenuti dalla vendita del concime ricavato dalle colombe e la stampa di alcune lettere inedite riportate nell’elenco, si ottiene una somma di 43 scudi, di poco inferiore rispetto ai 44 scudi e 94 baiocchi indicati nella Dimostrazione Dell’Introito, e Spese… Da Decembre 1821, a tutto Giugno 1835254. È probabile che questa

differenza di 1 scudo e 94 fosse il ricavato Per la vendita d’una Collezione delle Stampe degli Eremiti del Cavazzi accanto al quale nell’elenco non è riportato alcun riferimento economico.

Sempre di mano del Rezzi, è presente un’altra nota sulle spese affrontate dalla biblioteca per la tiratura di rami che si riferisce all’anno 1822255:

254 BAV, Arch. Barb., Indice II 322, cc. 5r.-6r. 255 BAV, Arch. Barb., Indice II, 322, cc. 97r./v.

Nota delle Stampe tirate con i Rami di pertinenza della Biblioteca Barberini, Legatura de’ Libri, Mesate al Bidello, ed altre Spese in servizio della Biblioteca nel tempo dell’Assistenza del Sig.r D.n Luigi M.a Rezzi Bibliotecario, come appo.

Fza. De’ Mandati dell’Anno 1822. Al 132.

Per copia 25. di Sei Rami dell’Arco di Settimio Seuero incisi dal Bartoli

150 fogli di Carta real grande velina a on. il Foglio 3.

Per tiratura dè sud.i Sei Rami, e Copie 25. a on. per Foglio 3. Per copia 12. di Sette Rami del Tempio della Fortuna di Palestrina 84.

fogli della stessa Carta

1.68.

Per tiratura dei suddetti a on. il Foglio 1.68. Per Copia 12. di cinque Rami di vedute Teatrali del Galestruzzi 60. Fogli

della Carta sudetta

1.20.

Per tiratura della sud.e 12 copie di cinque rami a on. il Foglio 1.20. Per Copie 12. di un Rame rapp.te il Funerale dell’Emo. Barberini inciso

da Sante Bartoli 12. Fogli della stessa Carta .24.

Per tiratura delle sud.e copie 12. a on. il foglio .24. Per Copia 12. di un Rame rapp.te S. Brunone del Lanfranco 12. fogli della

stessa Carta

.24.

Per tiratura delle retroscritte 12. Copie a on. il Foglio .24. Per Copie 12. di due Rami rappresentanti costumi

Rami fogli 24. Della stessa Carta .48. Per tiratura delle prd.te 12. Copie di due Rami a on il foglio .48. Pe Copia 25. di 26. Rami rappresentanti gli Anacoreti disegnati dal Vos in

4°. 151. foglio della stessa Carta 3.14.

Per tiratura delle stesse 25. Copie de’ 26. Rami a meno Baj. per ciascuno 3.15. Per due Copie di tutti i sopradescritti Rami che servivano di prova 57.

Fogli della stessa Carta

1.14.

Per tiratura delle stesse prove 1.50. Per bollitura, e nettatura de’ suddetti Rami .39.

Questi dati costituiscono un elenco dettagliato delle spese per l’acquisto della carta e per la tiratura dei rami affrontate nel corso di un’unica annata, il 1822. L’elenco continua con altre voci relative ai libri ed altre spese che non riguardano le matrici. La somma di tutte le voci è di 23 scudi, ossia 10 baiocchi in più rispetto a quelli citati nella Dimostrazione

Dell’Introito, e Spese… Da Decembre 1821, a tutto Giugno 1835256. Tuttavia, considerando che manca la spesa Per Copie 12. di due Rami rappresentanti costumi, è verosimile ipotizzare che queste ultime vennero stampate ad un costo di soli 10 baiocchi, dato che si tratta di incisioni di piccole dimensioni.