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Inversione logica tra accoppiamento strutturale e autonomizzazione nel

PARTE II. CASI DI STUDIO: TRE SISTEMI PARZIAL

4.1 Inversione logica tra accoppiamento strutturale e autonomizzazione nel

autonomizzazione nel sistema dell‟arte

Partiamo dall‟ultimo dei tre sistemi parziali analizzati: Luhmann afferma che «the function of art is difficult to detect» (Luhmann, 2000:143). Definizioni tautologiche come “the function of art (…) is to reproduce the difference of art” (ibid.:145) restano insoddisfacenti perché simili tautologie riguardano tutti i sistemi funzionali. Lo stesso vale per l‟idea che la funzione dell‟arte sia quella di far apparire il mondo entro il mondo (ibid., p.149), che oltretutto è una definizione molto simile a quella dei mondi e delle realtà create dal sistema dei mass media (Luhmann and Cross:103 e 115). Sembra difficile anche supportare l‟idea che le opere d‟arte siano i media dell‟arte209, “because the medium of art is present in every artwork, yet it is invisible” (Luhmann, 2000:118).

Come già detto, per Niklas Luhmann, l‟arte costituisce un particolare tipo di comunicazione, che utilizza le percezioni al posto del linguaggio, e opera ai confini tra il sistema sociale e la coscienza. Questa affermazione sembrerebbe più adatta alla descrizione di una operazione del sistema stesso, poiché nella teoria generale dei sistemi la comunicazione rappresenta l‟elemento fenomenologico che rende possibile l‟esistenza della struttura sociale, attraverso la «chiusura operativa» e l‟«autopoiesi», che consentono la riproduzione di un sistema autoreferenziale in un contesto di differenziazione funzionale (Luhmann, 1997).

In questo elaborato si supporta la tesi che i prodotti della creatività siano inizialmente uno “structural coupling” tra il “sistema di coscienza” dell‟artista e i sottosistemi dell‟ambiente in cui opera; e che solo successivamente il manufatto si “autonomizzi” e diventi uno strumento di conservazione, trasmissione, riproduzione dell‟identità sociale,

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identificando, a livello astratto generale, un sistema parziale autonomo. L‟ipotesi è, dunque, che la relazione tra il sistema di coscienza (dell‟artista) e il suo ambiente sia costitutiva per la formazione del sistema funzionalmente differenziato dell‟arte, che solo successivamente si riproduce mediante “autopoiesi”.

In termini sistemici, l‟arte sembra stabilire canali di comunicazione con l‟ambiente, in particolar modo con il sistema politico quando si tratti di opere commissionate dagli organi del potere (ad esempio nell‟antichità) o con il sistema religioso quando l‟opera si configuri come luogo di culto o rappresentazione del messaggio religioso (ad esempio nel medioevo).

In altre parole, nel momento della sua genesi l‟opera d‟arte potrebbe essere un medium di comunicazione politica dal committente alle masse, o un medium della comunicazione utilizzato dal sistema religioso. Se concentriamo l‟attenzione sulle fasi di mutamento dell‟assetto politico- sociale o durante gli scontri di civiltà appartenenti a fedi religiose “concorrenti”, può verificarsi una “corruzione sistemica” del codice comunicativo. La chiusura operativa totale implica la forzatura del codice comunicativo dell‟arte attraverso la distruzione dei manufatti, da parte del sistema che pretende di imporre il codice proprio.

Per quanto riguarda il codice comunicativo del sistema dell‟arte, Luhmann afferma che questo è rappresentato dallo stile, il quale, al cambiare della moda, decide quali forme stilistiche di arte sono codificate come innovative o imitative. (Luhmann, 2000:122). Ma l‟elemento discriminatore potrebbe essere anche la bellezza. Questo valore generale (come la giustizia per il sistema giuridico, o la verità per il sistema scientifico) potrebbe essere il medium, mentre le opere d‟arte le forme che si condensano nel medium della bellezza. Il nuovo codice sarebbe allora artistico/non artistico, con le dovute sfumature: un oggetto di artigianato potrebbe porsi a metà strada tra l‟opera d‟arte e il prodotto industriale, l‟innovativo o l‟imitativo, il bello e il brutto. Potrebbe deciderlo un critico

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d‟arte, ma anch‟egli potrebbe esitare, di fronte all‟attribuzione di un‟opera a un artista o a un bravo imitatore, o di fronte a un‟opera il cui contenuto simbolico trasgressivo (quale il famoso taglio della tela di Fontana) scompagina i tradizionali canoni estetici, o ancora, di fronte ad artisti di scarso talento…Insomma i casi intermedi potrebbero essere molti. E‟ il sistema psichico del critico d‟arte che stabilisce i termini del confine comunicativo del sistema dell‟arte.

4.2 Inversione logica tra accoppiamento strutturale e

autonomizzazione nel sistema giuridico e nel sistema dei mass media

Anche con riferimento al codice del sistema giuridico, si ipotizzano possibilità di modifica, perché il medium della giustizia (spesso proposto) chiaramente trascende il sistema giuridico (cf. Luhmann, 1981). Questo è vero anche per il codice suggerito vero/sbagliato (Stichweh, 1998), per cui la verità si riferisce alla scienza. Il binomio giusto/sbagliato, o meglio legale/illegale, si avvicina alla funzione della legge, che rappresenta “the stabilization of normative expectations”. (Luhmann, 2004, pp.48- 148,153,473).

Sembra allora che la rigida polarizzazione manichea del codice binario possa lasciare il posto a una gamma di soluzioni intermedie comprese tra due estremi suscettibili di diverse combinazioni.

Quello che qui ci interessa è dunque la zona sfumata, intermedia, tra i due poli antinomici. Con riferimento al sistema giuridico, si può ricordare che nella società azteca venivano sacrificati bambini a scopo religioso. Questi omicidi premeditati di minori non erano considerati reati, ma piuttosto atti che potremmo definire legali. Se questo è un caso limite di relativismo del confine comunicativo, esistono poi i casi sfumati, le situazioni che si collocano a metà strada tra i due estremi, tra il giusto e lo

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sbagliato, il legale e l‟illegale, come potrebbe essere per i delitti commessi per legittima difesa. Il sistema psichico in condizione di pericolo dovrebbe decidere se includerlo o meno.

La riproduzione, la moltiplicazione o, in una parola, la circolazione di eventi comunicativi già esistenti, è la funzione del sistema dei mass media (Luhmann e Cross, 2000). In questo contesto, gli argomenti decidono cosa deve diventare argomento ed essere codificato come informativo/non informativo (ibid.17), e quindi vale la pena di essere registrato.

In questo ambito l‟approccio di Luhmann è stato criticato per due motivi: la scelta del codice del sistema informazione/non informazione, e la tesi della chiusura operativa. In particolare la pervasività dell‟informazione è la caratteristica che porta Luhmann a identificare i mass media con la memoria della società e a far sì che rappresentino il cardine della costruzione sociale del mondo. L‟idea è che i mass media operino in una situazione di chiusura producendo comunicazioni a partire da altre comunicazioni dello stesso sistema, che in tal modo costituiscono le premesse per comunicazioni successive.

Questo concetto di chiusura non implica però l‟isolamento dei mass media, ma si limita a formalizzare l‟osservazione molto diffusa che i media reagiscono a se stessi prima che al mondo. Nel modo non ci sono notizie, ma solo eventi, il fatto che alcuni di questi vengano diffusi e diventino conoscenza condivisa è esclusivamente una prestazione dei media, che attuano dunque una selezione in modo indipendente dalla verità e attraverso l‟autoregolazione basata su un proprio codice deontologico.

Tuttavia, nella società attuale globalizzata e digitale, potrebbe essere opportuno ripensare anche alla genesi del sistema dei mass media.

La rivoluzione dei social network impatta con evidenza nel sistema dei mass media: durante i terremoti del 24 agosto e del 26 ottobre i notiziari trasmettevano i video caricati dagli utenti sui social. Erano quelle le notizie

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più aggiornate e raccolte in modo capillare da improvvisati reporter de facto, già presenti sul territorio. Naturalmente il notiziario effettuava la selezione di cosa mandare in onda, cioè tra cosa era informativo e cosa no. Ma alcuni video potrebbero trovarsi in una situazione intermedia, ad esempio perché non aggiungono informazioni nuove, ma presentano immagini diverse per veicolare la stessa notizia. Inoltre anche i video scartati, continuavano a essere presenti sul web, potenzialmente fruibili da una quantità notevole di persone. Anche qui la selezione è effettuata dal sistema psichico, in questo caso dell‟utente di internet.