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Perché la comunicazione è “genuinamente sociale”?

PARTE I. TEORIA GENERALE DEI SISTEMI: CONCETTI PRINCIPAL

4.4 Perché la comunicazione è “genuinamente sociale”?

In sintesi, la comunicazione possiede tutte le proprietà necessarie: è un‟operazione genuinamente sociale, ed è l‟unica genuinamente tale. Secondo Luhmann, essa lo è poiché, sebbene presupponga la partecipazione di una molteplicità di sistemi di coscienza, non può (proprio per questo) essere imputata come unità ad alcuna singola coscienza. Inoltre, per le condizioni del suo funzionamento, essa esclude che i sistemi di coscienza abbiano accesso allo stato interiore dato gli uni degli altri96: nella comunicazione orale, a causa del fatto che gli interlocutori partecipano

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Cfr. Philip Lieberman, Uniquely Human: The Evolution of Speech, Thought, and

Selfless Behavior, Harvard University Press, Cambridge, Massachussets, 1991, in

particolare pp. 36 e sgg.

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Luhmann afferma che si può argomentare che ciò sia comunque impossibile a causa della complessità e del ritmo delle operazioni dei sistemi di coscienza, e che proprio per questo l‟evoluzione ha trovato una soluzione nella comunicazione. Questa allo stesso tempo ha offerto ai sistemi di coscienza la possibilità di sviluppare la propria complessità. L‟argomentazione presentato nel testo, comunque, sostiene che la comunicazione non permette a qualcuno di conoscere gli stati della coscienza dei partecipanti, ma solamente di poterli intuire o fingere quanto basta perché la comunicazione possa continuare. A parte questo, il ragionamento non esclude che sorgano ridondanze nelle relazioni fra esseri umani.

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simultaneamente alla emissione/comprensione; in quella scritta, poiché i partner partecipano pur in assenza. La comunicazione può perciò al massimo supporre che una comprensione adeguata abbia anche un correlato psichico97. In questo senso (e «interpenetrazione» non può significare nient‟altro) la comunicazione dipende da finzioni operative che devono essere testate solo occasionalmente e solo attraverso la comunicazione. La comunicazione è inoltre genuinamente sociale per il fatto che una coscienza «comune» (collettiva) non può in nessun modo e in nessun senso essere prodotta: la comunicazione funziona nonostante non possa essere raggiunto il consenso, nel senso di un accordo realmente completo98. La comunicazione rappresenta l‟unità minima di un sistema sociale, e cioè l‟unità nei confronti della quale la comunicazione può reagire attraverso la comunicazione99. Essa (ma si tratta dello stesso argomento espresso in modo diverso) è autopoietica perché può essere prodotta solo all‟interno di una relazione ricorsiva con altre comunicazioni, cioè solo in una rete alla cui riproduzione contribuisce ogni singola comunicazione100. Una unità di comunicazione si completa con la comprensione o col fraintendimento, senza riguardo alle possibilità, per principio infinite, di chiarire che cosa è stato compreso. Ma questa completezza acquista la forma di una transizione verso ulteriori comunicazioni, le quali possono realizzare tale chiarimento oppure dedicarsi ad altri temi. La produzione di elementi è autopoiesi. La

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Si veda anche Alois Hahn, Verstehen bei Dilthey und Luhmann, in «Annali di Sociologia» 8, 1992, pp. 421-430.

98

Su ciò richiama l‟attenzione Alois Hahn con il concetto di accordo, che può includere la finzione del consenso, ma può anche usare altri mezzi per la prosecuzione della comunicazione nel caso di stati psichici divergenti. Cfr. Verständingung als Strategie, in

Kultur und Gesellschaft: Soziologentag, a cura di Max Haller, Hans Joachim Hoffmann-

Nowotny e Wolfgang Zapf, Campus, Frankfurt am Main, 1989, pp. 346-359.

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Secondo Luhmann ulteriori scomposizioni in singole parole o componenti fonetiche di parole (fonemi) sono naturalmente possibili e possono essere importanti per la linguistica. Ma in questo caso si parla non di comunicazione bensì di linguaggio, inteso come l‟oggetto della comunicazione. Dal punto di vista della comunicazione, le unità sonore o le parole sono soltanto media della comunicazione (accoppiati in modo sciolto), i quali funzionano nella comunicazione unicamente quando vengono accoppiati a corrispondenti enunciati dotati di senso (forme).

100

Cfr. Heinz von Foerster, Für Niklas Luhmann: Wie rekursiv ist Kommunikation?, in «Teoria Sociologica» I/2, 1993, pp. 61-88.

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comunicazione che accetta o rifiuta il senso proposto è già un‟altra comunicazione, la quale, nonostante tutti i possibili nessi tematici, non risulta automaticamente dalla comunicazione precedente. Una precondizione essenziale per l‟autopoiesi della società e la formazione delle sue strutture, è che la comunicazione non contenga in se stessa la propria accettazione; ciò deve essere deciso da una comunicazione ulteriore e indipendente.

Riassumendo, possiamo dire che la società non ha un‟essenza. Non è possibile indagare la sua unità riducendola all‟essenziale, quindi respingendo come errori concezioni alternative. Anche queste infatti dovrebbero essere comunicate nella società, giungendo di conseguenza a mutare ciò di cui si parla. L‟unità del sistema della società consiste solo nella delimitazione verso l‟esterno, nella forma del sistema, nella differenza continuamente riprodotta attraverso le sue operazioni. È questo il punto a cui ogni «ri-descrizione» della tradizione vetro-europea dovrebbe riconoscere grande importanza.

Secondo Luhmann, quando si dice che solamente le comunicazioni e tutte le comunicazioni contribuiscono all‟autopoiesi del sistema della società, e ne ridefiniscono la caratteristica «comprensiva», si enuncia un argomento che rappresenta una chiara rottura rispetto alla tradizione. Non si tratta di obiettivi né di buone convinzioni, di cooperazione o conflitto, né di consenso o dissenso, né di accettazione o rifiuto del senso proposto. Nemmeno la felicità individuale gioca un ruolo, salvo come tema della comunicazione101. È solamente l‟autopoiesi stessa a venire riprodotta mediante tutte le comunicazioni, che a maggior ragione devono essere attribuite ai sistemi parziali della società. Distinzioni come quella fra

101

Nella teoria del discorso di Lyotard incontriamo una simile esclusione di tutti gli stati della coscienza, delle intenzioni soggettive o dei sentimenti. Qui l‟unità di base è la frase (phrase), che va a concatenarsi con altre frasi (enchaînement). Si veda Jean-Francois Lyotard, Le différend, Les editions de Minuit, París, 1983. L‟autore però scarta esplicitamente l‟idea della teoria dei sistemi riguardante il fatto che la concatenazione stessa comporta necessariamente la produzione di una differenza sistema/ambiente, la quale si rifletterebbe nel sistema.

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economia e società, diritto e società, scuola e società sono perciò fuorvianti e non sono permesse in questa teoria. Esse danno l‟impressione che le componenti della distinzione si escludano l‟un l‟altra, quando in verità l‟economia, il diritto, la scuola, eccetera… non possono essere concepite al di fuori della società, ma possono essere viste solamente come una realizzazione di essa. È la stessa mancanza di senso a cui ci si trova di fronte nel tentativo di distinguere fra donne ed esseri umani, ma quando ci si riferisce alla società la carenza è molto più profonda.

«Tutte le comunicazioni» significa che le comunicazioni hanno un effetto autopoietico nella misura in cui la loro differenza non fa alcuna differenza. Il fatto che si comunichi non rappresenta alcuna sorpresa nella società e, pertanto, non costituisce informazione (naturalmente è diverso il caso dei sistemi psichici ai quali può inaspettatamente essere rivolta la parola). D‟altra parte, la comunicazione rappresenta l‟attualizzazione dell‟informazione. Di conseguenza la società consiste nel collegamento delle operazioni che non fanno differenza nella misura in cui fanno differenza. Ciò relega in una posizione teorica secondaria tutti i presupposti sulla comprensione sul progresso, sulla razionalità e gli altri fini a cui si guarda con interesse.

4.5 La relazione fra sistema e ambiente: gli accoppiamenti strutturali