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Ipoacusia da rumore in manutentori di linee elettriche ad alta tensione

Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università di Pavia & Unità Operativa di Medicina del Lavoro, Fondazione Salvatore Maugeri, IRCCS, Istituto Scientifico di Pavia

Introduzione

Il rumore è il fattore occupazionale di rischio più co-mune. Nonostante esistano specifiche norme legislative (D.lgs. 277/1991) e linee guida per la prevenzione dei dan-ni uditivi in ambiente di lavoro (1), l’ipoacusia da trauma acustico cronico rimane la malattia professionale più fre-quente (1, 2). Oltre che nei settori produttivi tradizional-mente rumorosi (lavorazione del legno e dei metalli, indu-stria tessile, edilizia, etc.) (3), tale patologia può anche ma-nifestarsi in popolazioni lavorative apparentemente a bas-so rischio. In proposito, riteniamo opportuno presentare i rilievi clinici e audiometrici su un gruppo di manutentori di linee elettriche ad alta tensione.

Soggetti e Metodi

Il gruppo indagato si compone di 45 maschi di età com-presa tra 33 e 56 anni (media 49 anni), sottoposti (nel periodo settembre-dicembre 2004) ad accertamenti annuali di sorve-glianza sanitaria su richiesta del datore di lavoro. I soggetti la-vorano per una società specializzata nella manutenzione di li-nee elettriche ad alta tensione come “tirafili” (o “tesatori”): le mansioni consistono nel montaggio di tralicci, nel posiziona-mento di cavi elettrici, nell’ispezione e nella manutenzione dei tralicci stessi e degli impianti in generale. Il lavoro (svol-to prevalentemente in altezza) prevede l’utilizzo di mezzi di trasporto, argani a motore, motoseghe (per decespugliamento, taglio di rami, abbattimento di alberi e arbusti), pistole pneu-matiche per avvitamento bulloni, martelli pneumatici. Dei 45 operai, solo 23 riferiscono l’uso di mezzi personali di prote-zione acustica (cuffie o tappi auricolari) durante le operazioni comportanti esposizione a rumore intenso.

L’esecuzione degli esami audiometrici è stata precedu-ta dalla raccolprecedu-ta di notizie circa la rumorosità presente nel-l’ambiente di lavoro, di dati anamnestici lavorativi, pato-logici e clinici relativi al soggetto in esame (precedenti malattie audiologiche, uso prolungato di farmaci ototossi-ci, esposizione a tossici industriali, etc.) utilizzando una apposita scheda personale e da un esame otoscopico bila-terale (con un otoscopio elettrico), con la descrizione del-le condizioni apparenti dei condotti uditivi esterni e deldel-le membrane timpaniche.

RIASSUNTO

L’ipoacusia da rumore rappresenta un tema di grande attualità in Medicina del lavoro, per la sua rilevanza

epidemiologica, per il complesso iter diagnostico e per i risvolti medico-legali e assicurativi. Il presente lavoro descrive i rilievi clinici e audiometrici di 45 manutentori di linee elettriche ad alta tensione sottoposti a visita periodica di sorveglianza sanitaria. Gli esami effettuati hanno permesso di diagnosticare nel 49% dei casi una ipoacusia da rumore (“pura” nel 27% e mista - con concorso di altra causa - nel 22% dei casi). Tali dati, inaspettati, indicano che i manutentori di linee elettriche devono essere considerati una categoria professionale ad alto rischio di danni uditivi da rumore; confermano inoltre la necessità di una più adeguata rispondenza alla normativa vigente in tema di prevenzione.

Parole chiave: ipoacusia professionale, audiometria, prevenzione.

ABSTRACT

[Noise-induced hypoacusia in maintenance workers of high voltage electric lines]

Noise-induced hypoacusia continues to represent an important issue in Occupational Medicine in relation to epidemiology, diagnostics, medicolegal issues and occupation related compensation claims. We present the clinical and audiometric findings of 45 maintenance workers of high tension electric lines, undergoing medical surveillance. Noise-induced hearing loss was diagnosed in 49% of cases (“pure” in 27% and mixed -with the concurrence of other causes - in 22% of cases). These unexpected data indicate that electric lines maintenance should be considered a high risk occupation for noise-induced damage, and confirm the need of enforcing current protective laws. Key words: occupational hypoacusia, audiometry, prevention.

340 G Ital Med Lav Erg 2005; 27:3 www.gimle.fsm.it Le audiometrie sono state eseguite in cabina silente

con audiometro tonale seguendo la metodologia suggerita dalla Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene In-dustriale; i tracciati audiometrici (classificati secondo il metodo Merluzzi) sono stati quindi interpretati tenendo conto dei dati clinico-anamnestici di ciascun soggetto (1).

Risultati

La Tabella I (a pagina seguente) mostra, per ciascun sog-getto esaminato, gli esiti degli accertamenti effettuati, mentre la Tabella II riporta il riepilogo delle diagnosi finali. Su 45 la-voratori esaminati, solo 12 presentavano un tracciato audio-metrico normale. In 12 soggetti è stata posta diagnosi di ipoa-cusia da rumore, in 10 di ipoaipoa-cusia mista (da rumore e da al-tra causa: otosclerosi bilaterale in un caso, pregressa timpa-noplastica sinistra in un altro, non precisata negli altri 8), in 2 di presbiacusia, in 9 di ipoacusia da altra causa: postumi di pregressa otite media (6 casi), modica ipoacusia percettiva da causa non identificabile (3 casi). A titolo esemplificativo, nella Figura 1 è riportato il tracciato audiometrico di uno dei 12 soggetti affetti da ipoacusia da rumore “pura”.

Discussione

Circa la metà dei lavoratori esaminati presenta danni uditivi da trauma acustico cronico: 12 casi di ipoacusia da rumore “pura” (di diversa gravità) e 10 casi di ipoacusia mista, da rumore e da altra causa, per un totale di 22 su 45 soggetti esaminati. Tale dato, inaspettato, indica che i ma-nutentori di linee elettriche ad alta tensione devono essere considerati come una categoria professionale ad alto ri-schio di danni uditivi da rumore.

L’altissima prevalenza di ipoacusia da rumore nella popolazione lavorativa esaminata è inoltre un’ulteriore conferma dell’estrema frequenza e dell’insidiosità di ta-le tecnopatìa, la quata-le, come dimostra il presente studio, può manifestarsi in forma addirittura “epidemica” qua-lora non siano adottate idonee misure preventive (4, 5). Nel caso in esame il problema rumore non era stato ade-guatamente considerato nel processo di valutazione del rischio (mancano tra l’altro dati fonometrici individuali) e, di conseguenza, non erano state adottate misure rivol-te al conrivol-tenimento dell’esposizione, né idonei program-mi di formazione e informazione dei lavoratori (molti dei quali, infatti, sottovalutavano il rischio e non adotta-vano i mezzi di protezione acustica messi a disposizione dall’azienda).

Complessivamente, i dati confermano la necessità di una più adeguata rispondenza alla normativa vigente in te-ma di prevenzione dei danni da rumore. Ciò vale non so-lo in relazione ad attività so-localizzate di tipo artigianale, ma anche a livello di ditte specializzate operanti su scala nazionale. In particolare si pone ferma la necessità di un più diffuso impiego del Medico competente, ex lege, an-che in previsione di possibili, sempre più rilevanti ricadu-te medico-legali (6, 7).

Bibliografia

1) Merluzzi F (coordinatore), Bartolucci GB, Bosio D, Di Credico N, Marazzi P, Marello G, Orsini S, Pira A, Pira E, Romano C, Sala E, Solero P, Sonnino A. Linee guida SIMLII per la prevenzione dei danni uditivi da rumore in ambiente di lavoro. Pavia, Fondazione Maugeri 2003.

2) Rapporto annuale INAIL 2003. Roma, 2004.

3) Candura F, Candura SM. Elementi di Tecnologia industriale a uso dei cultori di Medicina del Lavoro. Piacenza, CELT 2002.

4) May JJ. Occupational hearing loss. Am J Ind Med 2000; 37: 112-120. 5) Melino C, Carlesi G. Il rumore. In: Melino C, Messineo A, Carlesi G, Iavicoli I. Lineamenti di Igiene del Lavoro, IV edizione. Roma: Società Editrice Universo, 2004, 271298.

6) Marello G, Bartolucci GB, Buccelli C, Buzzi F, Marciano E, Morta-ra V, PiMorta-ra A, Ricci PA, Rodriguez D, Romano C, SemeMorta-raro A. Aspet-ti penalisAspet-tici delle ipoacusie di rilevanza medico-legale. Riv Infort Mal Prof. 1992; 79: 231-240.

7) Caporale R, Bisceglia M. Le ipoacusie da rumore in ambito INAIL. Edizioni INAIL, Roma, 1999.

Figura 1. Tracciato audiometrico del soggetto n. 28 Tabella II. Riepilogo delle diagnosi otoiatriche

diagnosi n. soggetti percentuale (%)

udito normale 12 27

ipoacusia da rumore 12 27

ipoacusia mista 10 22

presbiacusia 2 4

ipoacusia non da rumore 9 20

G Ital Med Lav Erg 2005; 27:3 341 www.gimle.fsm.it

Tabella I.

Esiti degli accer

tamenti clinici e audiometrici ef

fettuati sui singoli soggetti (manutentori di linee elettriche ad alta tensio

ne esposti professionalmente a r

umore

Legenda: DPI = dispositivi di protezione individuale. MAE = meato acustico esterno. MT

= membrana timpanica.

Richiesta estratti:Prof. S.M. Candura, Unità Operativa di Medicina del Lavoro, Fondazione Maugeri, via Ferrata 8, 27100 Pavia, tel. 0382-592740, fax 0382-592701, email [email protected]

G Ital Med Lav Erg 2005; 27:3, 342-345 © PI-ME, Pavia 2005 www.gimle.fsm.it

M. Scaringi1, G. Bravo1, A.M. Vandelli2, A. Romanelli3, G.Besutti2, R. Ghersi2, F. Gobba1

Esposizione personale a campi magnetici a frequenza estremamente

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