1Funzionario Medico RFI - Direzione Personale e Organizzazione - Direzione Sanità - UST Trieste
2UCO Medicina del Lavoro - Università degli Studi di Trieste, Trieste
Introduzione
L’attività svolta dai vigili urbani comporta l’esposizio-ne a numerosi inquinanti ambientali (SO2, NO2, particola-to, polveri sottili, idrocarburi aromatici, aldeidi) che può determinare sintomi respiratori irritativi acuti e cronici (1-3). Gli studi effettuati sui vigili presenti in letteratura si ri-feriscono principalmente a città asiatiche fortemente inqui-nate. Al contrario, una recente indagine italiana (4) non ha evidenziato una maggior prevalenza dei sintomi respiratori e allergici nei vigili addetti al controllo del traffico veicola-re rispetto a quelli adibiti ad attività impiegatizie. Mancano inoltre indagini di follow-up che permettano di valutare l’andamento nel tempo di queste patologie in relazione al-l’esposizione professionale e al fumo di sigaretta.
Già in passato i vigili di Trieste erano stati indagati per quanto attiene la sintomatologia respiratoria sul lavoro (5) che era risultata più elevata nei soggetti adibiti al servizio esterno rispetto a chi svolgeva mansioni interne, ma il lavoro si riferiva ai risultati di un questionario autosomministrato e mancavano dati obiettivi per provare un’eventuale patologia associata all’attività svolta all’esterno. Proprio per valutare questa sintomatologia dal 2001 è partito un follow-up per stu-diare le patologie ORL e respiratorie in questo gruppo pro-fessionale e, nel contempo, sono state effettuate misure am-bientali al fine di valutare le caratteristiche dell’esposizione professionale ad inquinanti ambientali nella città di Trieste.
Materiali e Metodi
Sono stati studiati 290 vigili urbani (90.9% del totale) sottoposti ad un follow up dal 2001 al 2005 nell’ambito dei controlli sanitari periodici ai sensi del D.Lgs 626/94. Tutti i lavoratori hanno eseguito con cadenza biennale visita medica, visita otorinolaringoiatrica con il medesimo spe-cialista (ORL) e controllo della funzionalità ventilatoria con spirometro Masterlab. I dati di funzionalità ventilato-ria sono stati utilizzati calcolando la percentuale rispetto al valore teorico suggerito dalla CECA nel 1983 correggendo per età e sesso. Sono stati considerati normali valori per-centuali di Capacità Vitale (CV) e Volume Espiratorio For-zato in 1 secondo (FEV 1) >82% del teorico. È stata defi-nita ostruttiva una spirometria con FEV1/CV<80%. RIASSUNTO
L’attività svolta dai vigili urbani comporta l’esposizione a numerosi inquinanti ambientali (SO2, NO2, particolato, polveri sottili, idrocarburi aromatici, aldeidi) e ciò può determinare sintomi respiratori irritativi acuti e cronici nelle condizioni in cui sia elevato l’inquinamento ambientale. Con lo scopo di valutare l’andamento nel tempo dei sintomi e delle patologie a carico delle vie aeree superiori ed inferiori sono stati sottoposti a follow-up per 5 anni 290 vigili urbani (90.9% del totale) che hanno eseguito visita ORL, visita medica e spirometria con cadenza annuale o biennale. Il gruppo sottoposto ad indagine aveva età media di 39 (8.3) anni ed anzianità lavorativa di 11.4 (8.2) anni. I sintomi irritativi soggettivi a carico delle prime vie aeree (irritazione faringea, fastidio nasale) erano riferiti al primo controllo dal 28% dei soggetti addetti all’attività all’esterno contro il 10% degli addetti agli uffici (p=0.006). Le visite ORL eseguite negli anni 2001-2002 non hanno però evidenziato differenze significative fra addetti all’esterno rispetto agli impiegati (ORc 1.1; IL 95% 0.6-2.3). Il follow-up ORL, completato per 157 soggetti (54.3%), non ha evidenziato un aumento significativo dei casi di flogosi cronica nei lavoratori all’esterno, controllando i dati per il fumo di sigaretta (test di Mac Nemar per dati appaiati, p>0.05). Non sono emerse differenze statisticamente significative nella funzionalità ventilatoria fra lavoratori all’esterno e impiegati anche se vi è un’associazione, ma non statisticamente significativa, fra broncostruzione (Indice di Tiffenau <80%) e attività all’esterno nei soggetti con età >40 anni e anzianità lavorativa >10 anni, controllando i dati per fumo di sigaretta e sesso (ORc=2.2; IC 95% 0.5-8.9). Tali rilievi rendono necessario la continuazione del follow-up spirometrico per un più lungo periodo, al fine di verificare l’andamento della funzione ventilatoria in funzione dell’esposizione professionale e degli altri fattori concausali. Parole chiave: inquinamento urbano, follow-up, vigili urbani, patologie rspiratorie.
ABSTRACT
]Respiratory diseases in a group of traffic police officers: results of a 5-year follow-up]
Background: Exposure to urban pollution may cause respiratory diseases in traffic policemen, especially in very polluted cities. The aim of this study was to investigate respiratory symptoms and pulmonary function in traffic police officers in a 5-year follow-up.
Methods: A 5-year follow-up on FEV1 (forced expiratory volume in one second), FVC (forced vital capacity), and respiratory symptoms was performed on 290 traffic policemen (90.9% of participation rate, mean age 39±8.3 years, seniority of work 11.4 ± 8.2 years).
Results: Upper respiratory symptoms were reported by the 28% of traffic policemen assigned to traffic control and by the 11% of administrative workers (p=0.006). Neither in the 1stcontrol (ORc 1.1; IL 95% 0.6-2.3) nor in the follow-up, did ORL evaluation show any difference between the two groups, after having controlled for smoking habits (Mac Nemar test p>0.05). The follow up on FEV1 and FVC did not show an accelerated decline in traffic policemen assigned to traffic control as compared to administrative police workers. These data suggest the need to follow-up this cohort, evaluating symptoms and respiratory function for a longer period of time, in order to better understand the role of road traffic pollution in inducing respiratory diseases.
G Ital Med Lav Erg 2005; 27:3 381 www.gimle.fsm.it
I vigili hanno compilato un questionario per la valuta-zione dei sintomi respiratori comuni o associati all’esposi-zione professionale.
La valutazione delle concentrazioni ambientali di inqui-nanti è stata fatta dal 24-10-2000 al 05-05-2001 in 25 zone della città dove i vigili prestavano servizio campionando dal-le ore 8 aldal-le 20. Le polveri totali e respirabili sono state valu-tate utilizzando il metodo gravimetrico con pompe Chronos Zambelli e ciclone Lippman. Le polveri PM10 sono state va-lutate usando pompa Digit Zambelli e testata di campiona-mento PM10. L’esposizione a NO2e SO2è stata valutata con multiacquisitore BABUC/A LSI con sensore per SO2e NO2. I dati sono stati analizzati utilizzando il software SPSS per Windows 2000. Gli odds ratio (ORc) e gli intervalli di confidenza al 95% sono stati calcolati per tutte le variabili ritenute significative, corretti per età, sesso e abitudine al fumo di sigaretta. I dati longitudinali sono stati analizzati con il test di Mc Nemar per dati appaiati e sono stati con-siderati significativi per valori di p<0.05.
Risultati
La Tabella I riporta i dati relativi all’inquinamento am-bientale rilevato a Trieste nelle zone di lavoro dei vigili ur-bani. In particolare si evidenzia come le condizioni dei co-muni inquinanti risultino ampiamente al di sotto dei limiti consigliati, mentre sono elevate le concentrazioni ambien-tali di polveri PM10, che superano i 40 µg/m3nel 34% dei campioni effettuati.
Le caratteristiche della popolazione studiata sono ri-portate nella Tabella II. Il gruppo ha età media di 39 ± 8.3 anni e anzianità lavorativa di 11.4 ± 8.2 anni, ma entrambi
i parametri sono significativamente più elevati negli ad-detti agli uffici. Il sesso prevalente è quello maschile (71%). La maggioranza dei soggetti è adibita ad attività al-l’esterno (196 soggetti, 67.5%) mentre 94 svolgono attività prevalentemente di tipo impiegatizio, senza esposizione agli inquinanti ambientali.
I sintomi irritativi soggettivi a carico delle prime vie ae-ree (irritazione faringea, fastidio nasale) erano riferiti al pri-mo controllo dal 28% dei soggetti addetti all’attività all’e-sterno contro il 10% degli addetti agli uffici (p=0.006). Le visite ORL eseguite nel gli anni 2001-2002 non hanno però evidenziato differenze significative fra addetti all’esterno rispetto agli impiegati (ORc 1.1; IL 95% 0.6-2.3). Il follow-up ORL è stato completato per 157 soggetti (54.3%) ed ha evidenziato un peggioramento dell’obiettività nasale nel 23% degli impiegati e nel 20% degli esterni non fumatori; tra i fumatori, nel 25% degli impiegati e nel 43.3% degli esterni. Il test di Mc Nemar per dati appaiati ha evidenzia-to nei lavoraevidenzia-tori all’esterno un aumenevidenzia-to significativo dei ca-si con flogoca-si cronica delle prime vie aeree (p=0.02) non ri-levabile invece in quelli addetti agli uffici (p=0.17). Il dato non risulta però significativo controllando per il fumo di si-garetta, che risulta essere il fattore causale più importante.
Tosse con o senza espettorato viene riferita frequente-mente dal 14% dei lavoratori all’interno e dal 16% dei vi-gili occupati al controllo del traffico veicolare (p=0.20) e il disturbo risulta significativamente associato al fumo di si-garetta (p<0.05).
Al fine di escludere l’effetto del fumo di sigaretta, per la valutazione della spirometria sono stati considerati solo i soggetti non fumatori: la loro spirometria risultava alte-rata (ostruttiva) nel 9.4% se occupati in attività all’interno e nel 10.7% in quelli adibiti al controllo del traffico. Ana-lizzando solo i soggetti con età maggiore ai 40 anni e an-zianità lavorativa > 10 anni e correggendo il dato per l’a-bitudine al fumo di sigaretta e sesso emerge un’associa-zione con l’esposiun’associa-zione lavorativa all’esterno, non però statisticamente significativa (ORc 2.2; IC 95% 0.5-8.9).
Il follow-up dei parametri ventilatori, invece, non fa emergere un decremento significativo dei valori conside-rati in entrambi i gruppi di esposizione.
Discussione
È noto che l’esposizione ad inquinanti ambientali può determinare un aumento di patologie a carico delle vie ae-ree e i gruppi professionali maggiormente esposti, quali i vigili urbani, possono avere una maggior esposizione a tali agenti con sviluppo di sintomi irritativi alle vie aeree e maggior prevalenza di patologie respiratorie (1-3). I dati italiani, tuttavia, non hanno evidenziato una differenza si-gnificativa nei sintomi respiratori fra vigili addetti all’ester-no rispetto a quelli in ufficio (4). È vero che le condizioni ambientali italiane risultano migliori rispetto ad indagini effettuate in altre zone del mondo (1-3), anche se le con-centrazioni ambientali di PM10 possono risultare elevate.
Il nostro studio ha evidenziato un aumento di sintomi irritativi soggettivi a carico delle vie aeree negli addetti al controllo del traffico, dato che però non è stato conferma-Tabella I. Esposizione ad inquinanti ambientali
(campionamento dalle 8 alle 20)
Inquinante misurato Media±DS N° misure 50 campionamenti >TLV SO2(TLV/TWA 2ppm) 0.21± 0.002 0 NO2(TLV/TWA 3 ppm) 0.21± 0.002 0 Polveri totali mg/m3 0.122± 0.084 0 (TLV/TWA 10 mg/m3) Polveri respirabili mg/m3 0.114±0.07 0 (TLV/TWA 3 mg/m3) PM10 mg/m3 0.072±0.03 17 (34%) (D.M. 25.11.94 40 ug/m3)
Tabella II. Caratteristiche della popolazione sottoposta all’indagine
Attività Attività all’esterno in ufficio
n = 196 n = 94
Età media (anni ±DS) 37.2 ± 7.1 43.3 ± 8.0* Anzianità lavorativa (anni ±DS) 9.1 ± 6.8 16.1 ± 8.9*
Uomini n. (%) 57 (29) 28 (29)
Fumatori n. (%) 65 (33) 41 (43.6)
382 G Ital Med Lav Erg 2005; 27:3 www.gimle.fsm.it to dal primo controllo ORL durante il quale non sono
sta-te rilevasta-te differenze statisticamensta-te significative fra ad-detti all’esterno ed impiegati. Il follow-up ORL ha eviden-ziato un incremento di alterazioni a carico delle prime vie aeree che risultano più elevate nei soggetti fumatori, ma non significativamente correlate con l’esposizione profes-sionale. Il follow-up spirometrico non ha evidenziato un calo significativo dei parametri di funzionalità ventilatoria negli addetti al traffico veicolare, anche se nei soggetti con età >40 anni, anzianità lavorativa >10 anni ed attività svol-ta all’esterno emerge un aumento non significativo di pa-tologie ostruttive ventilatorie. Tali risultati rendono oppor-tuno continuare il follow-up che potrà fornire migliori in-dicazioni sull’effetto dell’esposizione professionale sui pa-rametri ventilatori, controllando per i fattori concausali.
Bibliografia
1) Atimtay AT, Emri S, Baggi T. Urban CO exposure and its health ef-fects on traffic policeman in Ankara. Environ Res 2000; 82: 222-230. 2) Saenghirunvattana S, Boontes N, Vongvivat K. Abnormal pulmonary function among traffic policemen in Bangkok. J Med Assoc Thai 1995; 78: 686-687.
3) Tamura K, Jinsart W, Yano E. Particulate air pollution and chronic re-spiratory symptoms among traffic policemen in Bangkok. Arch En-viron Health 2003; 58: 201-7.
4) Proietti L, Nastruzzo C, Palermo F. Prevalenza di sintomi respirato-ri, riduzione della funzionalità polmonare e sensibilizzazione allergi-ca in un gruppo di vigili urbani esposti al traffico urbano Med Lav 2005; 96; 24-32.
5) Negro C, De Toni A, Bagnato E. Disturbi delle prime vie aeree negli addetti alla vigilanza urbana a Trieste: dati preliminari. G Ital Med Lav Erg 2002; Suppl 201.
Richiesta estratti: Dr.ssa Francesca Larese Filon, Via della Pietà 19, 34129 Trieste, tel. 040/3992215, fax. 040/368199, e-mail: [email protected]
G Ital Med Lav Erg 2005; 27:3, 383-384 © PI-ME, Pavia 2005 www.gimle.fsm.it
L. Ghibelli1, M. De Nicola1, G. Somma2, C. Cerella1, M. D’Alessio1, E. Romeo2, A. Magrini2, A. Bergamaschi2