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1 Geopolitica ed energia

2.4 L’Italia

Il sistema italiano del gas è basato su una rete di gasdotti che attraversa tutta la penisola, con una lunghezza totale di 32.245 chilometri. La filiera di importazione e distribuzione del metano è affidata alla società Snam Rete e Gas.78

Attualmente l’Italia produce solamente il 10% del proprio fabbisogno interno di gas, importando il restante 90% da diversi paesi: Russia, attraverso il gasdotto TAG (Trans Austria Gasleitung), che rifornisce il Nord Italia, il gasdotto South Stream (attualmente sospeso) connetterà la Russia con il Sud Italia, senza attraversare paesi extraeuropei; dall’Olanda e dalla Norvegia attraverso il gasdotti TENEP (Trans Europe Naturgas Pipeline) e Transitgas; dall’Algeria, attraverso il gasdotto sottomarino Transmed che si connette alla rete di Mazara del Vallo e infine dalla Libia, con il gasdotto Greenstream, legato alla rete in corrispondenza di Gela79.

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“Snam Rete e Gas” è una società italiana leader nel trasporto e nella distribuzione di gas naturale, con competenze importanti in termini di fornitura, tecnologia investita e ricerca. In proposito sull’operato dell’azienda si veda il sito internet http://www.snamretegas.it, consultato il 10/07/2018.

79

V. Mazzaferri, Mercato del gas naturale, Roma 2012, p.5, il documento è disponibile sul sito internet http://openarchive.univpm.it, consultato il 10/07/2018.

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Il gas naturale arriva poi alle utenze finali attraverso un sistema integrato di metanodotti, composto da una rete nazionale che trasporta il gas dai punti di immissione fino alle macro aree di consumo e da una rete regionale per la distribuzione locale. La rete dei metanodotti è suddivisa in Rete Nazionale di gasdotti e Rete di trasporto regionale. La rete nazionale è essenzialmente composta da tubazioni, di grande diametro, con funzione di trasferire grandi quantità di gas dai vari punti di ingresso del sistema ai punti di interconnessione con la Rete Regionale e con le strutture di stoccaggio L’Italia è attualmente il quarto Paese al mondo per importazioni di gas, preceduto solamente da Usa, Germania e Giappone e nel 2010 ha importato gas da Algeria, Libia e Russia per un totale di 84 miliardi di metri cubi. La guerra in Libia del 2011 ha provocato un aumento delle importazioni da Russia, Olanda e Norvegia, riducendo quelle da Algeria e appunto Libia80.

La cooperazione in campo energetico con la Federazione Russa è quindi di vitale importanza, soprattutto alla luce dell’aumento della domanda interna. Le relazioni tra i Roma e Mosca sono basate su reciproche esportazioni, l’Italia importa in Russia prodotti di eccellenza ed esporta da essa materie prime. Le relazioni energetiche con Mosca sono tendenzialmente servite alle compagnie italiane, come banco di prova per l’internazionalizzazione delle proprie attività, sia per quanto riguarda la collaborazione nello sviluppo di infrastrutture per il trasporto di gas sia per l’acquisizione di commesse all’estero per la costruzione delle stesse infrastrutture: fornitura di stazioni di compressione, condotte di trasporto, impianti chimici e petrolchimici, costruiti da Eni già dagli anni Settanta.

Con la fine del bipolarismo della Guerra Fredda e l’ampliamento del dialogo tra Federazione Russa e l’Europa Occidentale, i rapporti italo-russi si sono approfonditi su tre piani – esportazione, trasporto e distribuzione – interconnessi tra loro. Fin dall’inizio della cooperazione i due partner hanno voluto fondare la propria relazione sulla promozione dei principi di interdipendenza e reciprocità, rendendo la Federazione Russa un partner imprescindibile per la fornitura di energia e allo stesso tempo un partner strategico per lo sviluppo delle attività internazionali delle compagnie italiane81. Oggi infatti l’Italia è il terzo paese importatore di gas russo in Europa e i rapporti tra i due paesi risalgono agli anni Sessanta, quando fu firmato il primo accordo di fornitura di gas, seguito nel 1974 dalla prima commessa infrastrutturale82.

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Si veda in merito alle importazioni italiane, il rapporto annuale del GME (Gestori Mercati Energetici) “Il Mercato del Gas: Italiano, Europeo o globale?” del 10 luglio 2013, Roma, p. 43-45

81

C. Frappi, A. Marra e L. Petrone, La Russia dopo la crisi: i rapporti economici con l’Italia, la cooperazione energetica e il mondo salariale, Approfondimento ISPI n.38, Roma, 2011.

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La prima commessa infrastrutturale ha permesso all’Eni di costruire il primo collegamento tra l’Italia e la Russia, ampliando il gasdotto Trans-Austria con la collaborazione della compagnia austriaca di Omv

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Nel 1999 Eni e Gazprom hanno siglato un Memorandum d’intesa per la costruzione del gasdotto Blue Stram tra le coste russe e quelle turche del Mar Nero, affidando alla compagnia Saipem la posa del tratto sottomarino. L’intesa segnava il rilancio della relazione quarantennale tra le due compagnie, che si sarebbe approfondita nei decenni successivi fino a culminare con l’avvio del Blue Stream nel febbraio del 2003.

A rafforzare il rapporto tra Roma e Mosca, nel novembre del 2006, è stato sottoscritto un partenariato strategico tra Eni e Gazprom. Il rapporto tra le due compagnie viene ad articolarsi su tre direttive interconnesse l’una con l’altra: a) cooperazione nei Paesi terzi e nei rispettivi Paesi; b) progettazione e realizzazione del South Stream; c) stipulazione di un contratto a lungo termine per la fornitura di gas in Italia. I due partner hanno dato vita ad un’alleanza finalizzata alla realizzazione di opere congiunte di esplorazione e produzione di idrocarburi in Russia e nei Paesi terzi, alla vendita di prodotti petroliferi al di fuori dei confini russi e alla commercializzazione di gas in Europa e in Italia. Inoltre Gazprom si è impegnata ad estendere fino al 2035 i contratti di fornitura ad Eni, dando alla compagnia italiana la possibilità di commerciare direttamente il gas sul mercato italiano e di gestirne il trasporto su lunga distanza, l’accordo apriva invece a Gazprom le porte del mercato italiano della distribuzione del gas, tant’è che il colosso russo ha concluso accordi con le compagnie A2A e Iride83.

Il 23 giugno 2007 a Roma è stato siglato un memorandum d’intesa tra Eni e Gazprom, alla presenza del Ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani e il suo omologo russo Elvira Nabiullina, per la realizzazione del South Stream. Le due compagnie con la firma del memorandum hanno creato la compagnia South Stream AG che provvederà alla realizzazione e gestione del gasdotto. Nel 2008 all’interno di South Stream AG sono entrate la francese Edf e la tedesca Wintershal. L’allora vice presidente di Gazprom, Alexander Medvedev ha dichiarato dopo la firma del memorandum del 2007 che l’iniziativa, oltre a determinare un contributo significativo nell’approvvigionamento europeo, rappresenta un importante sviluppo nella strategia di Gazprom per diversificare le forniture di gas russo verso l’Europa. Il memorandum del 2007 ha quindi elevato il piano della cooperazione tra Italia e Russia, portandolo da relazione puramente commerciale ad azione strategica.

83 A2A e Iride hanno firmato un accordo con due società del gruppo Gazprom (Gazprom export e Zmb) per la creazione di un’unica società che opererà sul mercato italiano del gas naturale. È stato inoltre sottoscritto con il gruppo Gazprom un contratto a lungo termine di fornitura di gas naturale, pari a 90 milioni di metri cubi annui.

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