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iute ai lortilicazione romana e longobarda (ep di Arechi)

edificio, sp esso meno antico dei vicini, più vasto ed esteso da una parte e dall’altra; ma più in nanzi esse riprendono p e r breve o lungo tratto, il regolare e caratteristico andam ento, non in una so la ma in più particelle contigue, d a n d o l’indizio, che, nella interruzione, ]e tracce di collegam ento primitive s o n o sparite sotto le modifiche posteriori. Sovente, dopo di avere attrav ersata una zona di fabbricati, si innestano e si p ro lungano sul lato di qualche strada, p a s s a n d o per luoghi nei quali si ha m em oria della esistenza di porte o fortilizi.

O ra queste linee p o sso n o g u id are la nostra m ano al tracciamento degli antichi muri sulla carta del terreno odierno.

M a se si volesse seguire soltanto q u esta guida, il risultato p o ­ trebbe essere erroneo, p e rc h è non tutte quelle dividenti ap p arten g o n o alla traccia dei muri, ed è necessario, innanzi tutto, che su di esse c a d a n o i punti fondamentali determinati con precisione sulla b ase dei docum enti antichi o dalla esistenza di superstiti avanzi. Poi 1’ architettura degli edifici entrerà in sussidio, e, p e r essa, la m ente g uiderà la m ano alla scelta fra gli elementi della m appa. Così ché le due cose, conciliate insieme, p o s s o n o p ortare a più attendibili risultati.

S eguendo, dunque, questi criteri si è potuto seg n are sulla carta l’ andam ento del muro di Arechi, p arte n d o dal punto determ inato dal lato meridionale della chiesa di S. Maria de Domno, e p ro c e d e n d o

verso levante e verso p o n e n te d a questo.

A n d an d o verso oriente, la lìnea, attraversata la particella 1279 e le seguenti 1281, 1282, 1287, 1292, 1923 ed altre che rap p resen tan o fabbricati nuovi della prima metà del secolo XIX segue la traccia a nord delle particelle 1296, 1301, 1300, 1304, 1306, 1307, 1309, 1313, 1321, 1322 e 1325, ed infine, attra v e rsa le 1328, 1619, e 1793 che sono i fabbricati nuovi Migliaccio e Grasso.

All’ angolo s u d - e s t della particella 1793 la linea si arresta, p e rc h è quivi nel 1888 esisteva a n c o r a la v ecch ia torre nel sito d o v e il muro v o lg ev a a nord verso la porta di P o rta n o v a . In co rrisp o n d e n z a delle particelle 1306, 1310, 1311, 1312 e 1313 esisteva lo spero n e.

A ponente della ch ie sa di S. M aria de Domno la linea attraversa la particella 1217 che il fabbricato nuovo della Prefettura, poi segue a nord della particella 1041 sui lato meridionale della confraternita di S. Antonio dei Nobili, incasto n ata nell’ edificio nuovo Conforti; e pro c e d e n d o verso il lato sud della chiesa di S. Lucia arriva a P ia z z a dove e r i la P o rta di Mare. Di qui avanza sul lato meridionale del Vicolo Lungo fino alla particella 949, nella quale avanza un lato di un’ alta iorre.

Poi seg u e sotto le particelle 947, 929 a 932, 1780, 935; p ro ced e sui nuovi fabbricati 614 e 610, ed, a n d a n d o verso ovest sotto i n u ­ meri 592 e 593 arriva all’ A nnunziata a traverso il tabbricato nuovo 562.

Q uesto tracciato iniziale, prim a del secolo XVII dovette subire un lieve sp o stam en to in avanti allo estremo ovest presso P A n n u n -

ziata, e nel tratto, ad est, fra la D o g a n a Regia e P o rtan o v a, nel qual tratto il muro dovette essere po rtato sulla linea a n ord delle particelle 1296, 1297, 1303, 1323, 1324.

P a s s a n d o , ora al muro superiore che d o v re b b e a p p a rte n e re alla cinta rom ana, le dem arcazioni s o n o più visibili.

Determ inato il pun to fondam entale, in co rrisp o n d e n z a della chiesa di S. M aria de D om no, che c a d e sul lato sud del vicoletto D o g a n a Regia, a 30 metri dal muro inferiore, p ro c e d e verso levante se g u e n d o il lato del sud d etto vicoletto. Di qui a ttra v e rsa il largo D o g a n a Regia, lungo il lato settentrionale di questo; poi si inoltra a nord delle particelle 1361, 1788, 1369, d o v e si h a un accenno di diversione a nord, m entre la linea d iv e n ta in d e c isa v erso est sui suoli della P iantanova.

Ad occid en te la linea p ro c e d e a settentrione delle particelle 1224, 1221, 1220, 1219, 1218, 1216. Indi si interrompe, attrav ersa i fabbri­ cati recenti a n ord del larghetto S. Agostino; m a ripiglia andamento regolare, a sud di S. Giorgio, a settentrione delle particelle 1044 a 1058, 1021, 1022, 1024, 970, 975, 977; attraversa il fabbricato nuovo 978 ed a v a n z a a n ord delle 910 a 915 ed a sud del n u m ero 907, dirigendosi so p ra la particella 906 che è il palazzo s e d e della Banca

d’Italia, del secolo XVIII. Di qui la linea non v a più oltre (1). Le d u e tracce s u d d e tte si distanziano fra loro ordinariamente di metri 30,00 salvo lievi scostamenti.

* * *

Gli andam enti dei due muri si sono resi ostensivi nel piano grafico intercalato, nel quale con tinta fortissima è indicata la zona dell’antica cinta verso sud, con tinta più leg g ie ra la z o n a aggiunta d a Arechi e con tinta leggerissim a la z o n a este rn a a q u e s ta cinta.

Nel piano grafico s o n o riportati an c h e i probabili andamenti dei muri orientale ed occidentale. Di q u esto argo m en to spero di potermi o c c u p a re in un prossim o lavoro, al quale sono spinto da uno studio che ho in co rso sulle anticne porte di Salerno, augu­ random i di p o te re così ultimare il lavoro iniziato con q u esto primo tentativo, del quale sarei lieto che altri, p er migliori notizie assunte a più autorevoli fonti, co rre g g e sse gli errori e le in esattezze.

S alerno, ottobre 1923.

____________ _ Mi c h e l e De An g e l i s

(1) T ra ccia ti su lla m a p p a g li a llin ea m en ti d e i d u e muri s i o s s e r v a che il m uro m e rid io n a le o d inferiore si allo n ta n a g r a d u a lm en te daH’a liin ea m en to ch e a v e v a l ’a n tica v ia carraria, ad e s t d e lla D o g a n a R eg ia , c o m e s i é intravisto d a llo e sa m e d e i d o c u m e n ti, a llin e a m e n to c h e o g g i tr o v a si s p o s t a t o verso su d ad o rien te d el la rg o D o g a n a R egia, e a lq u a n to v e r s o nord ad occid en te di P o rta n o v a , a terg o d e l P a la z z o M ig lia cc io .

R A F F A E L L A S E R F I L I P P O =

=

E I M AZZINIANI DI S A L E R N O D O P O IL ’6 0

Raffaella Serfilippo, n a ta nel 1827, a M o ntecorvino Rovella, fu u n a di quelle figure del n o s tro R isorgim ento, c h e ric o rd a n o le Vestali della tradizione, c o n s u n te nel vegliare p e r la sa c ra fiamma.

P a s s a n o nei libri di ricerch e, nelle p a g in e polemiche, nei ricordi, c h e poi a tte n u a e dissolve 1’ oblio, acc a n to alle sch iere p u g n a c i, ai co sp irato ri accigliati, q u e s te s u o r e di carità della P a ­ tria, c h e non vollero soltanto fasciare le m e m b r a ferite, ma con­ c e p iro n o la m issio n e femminile com e u n apostolato a favore dei b u o n i e delle vittime. E d e r a la P a t r i a la vittima più affascinante e infelice, a q u el tem po.

T a le giu d izio si fo rm a di qu ella ese m p la re d o n n a chi legge un r a r o opuscolo: “ Di Raffaelina S o r g e n t e - U b e r t i d e ’ Serfilippo, „ tocchi biografici p e r C e s a r e P e ro c c o (1). E ’ u n breve lavoro di 36 pagine, di cui, p e r altro, p o c h e tra tta n o d e l soggetto, p e rc h è l’a u to re polem ista ostile alla d in a stia s a b a u d a come alla borbonica, trova m o d o di e s te n d e r s i a lu n g o su i moti rivoluzionari. Lo stile caratteristico dell’ o p u s c o lo ne r e n d e p e n o s a la lettura e, se mai, fa d e s i d e r a r e u n o stu d io sulla letteratura polemica del nostro R isorgim ento, simile a quello c h e u n egregio critico fra n ­ cese ha dettato sul ro m an ticism o , ric e r c a n d o n e le manifestazioni fin an ch e negli articoli dei giornali locali, nelle pubblicazioni, a bu o n diritto, d im en ticate e d in a lc u n e private c o rrisp o n d e n z e .

In verità, le frasi p o m p o s e ed i periodi ispirati ad u n a p se u d o filosofia d is c r e d ita n o la tesi o la c a u s a c h e gli autori h a n n o a cuore, a m en o c h e il lettore n o n riesca a c o m p e n e tra rs i del loro stato d ’anim o, n a tu r a lm e n te proclive allo stile enfatico e uggioso di certe in te m p e ra n ti s cu o le politiche.

E ciò rilevo p e rc h è d e b b o rite n e re a n c h e s u lla scorta di d o ­ cumenti inediti, c h e o r a metto in luce, c h e n o n s o n o immeritate le lodi che alla m em o ria di Raffaella Serfilippo rivolge il Perocco, an c h e d o p o avere scritto di lei dei periodi di q u e sto genere:

(1) L ugan o — 1862 — L’ e s a tta ortografia d el c o g n o m e è S orgen te deg li U b erti.

“ A ssistere a lei parlan te, si a ssistev a alla filosofia od alla esteti­ ca personificazione dell’u m a n o p ro g re sso ! Il s u o s g u a r d o e la sua b o c c a im p o n e v a n o l’azio n e della saviezza e d ell’ ero ism o E valga il brev e saggio, cui, p e r altro, molti peggiori potrebbero a g g iu n g e rs i, p er rivelare l’am pollosità dello s critto re.

P u r e , il P e ro c c o , n o n o s ta n te la s d o lc in a tu ra dello stile, fu u n fervente uom o d' azione. Veneto di n ascita, e q u in d i suddito a u s tria c o , vive nel ’4 7 o p p r e s s o d alla c e n s u r a im periale p e r il suo libro “ La D o n n a p e r c h è aveva c o n c lu s o “ c h e nei governi liberi, la d o n n a è u n a p e r s o n a , m e n tre in quelli tira n n ic i è una cosa, com e gli sch iav i dell’ antichità « . A u s p i c a v a , perciò, “ un o r d in e c h e m ettesse in a r m o n ia la forza, trib u to dell’uo m o c o n i a g razia, trib u to della d o n n a , o n d e a v e re v era famiglia e vera libertà ,, (1).

La c e n s u r a d ’A u stria — egli c o n tin u a — mi c o n v in s e che l’u n ic a via per v e n ire al d is e g n o d ’u n a patria g r a n d e e libera è la ricostituzione della famiglia. Nel ’59, a M ilano, p u b b lic ò poche p a g in e dallo s tr a n o titolo “ F a cciam o così „ e, nel 60, “ la Guerra del Mezzodì, le c a u s e e gli effetti s u o i „ (2) con gli opuscoli “ O r g a n a m e n t o dei c o m u n i a rifare l’Italia u n a e libera di diritto e di fatto „ e “ Delle associazioni, p ro p o s ta di o rg a n a m e n to lavori q u e s ti ultimi, con i quali, com e in altri, si p ro p o n e v a di far s o p p r im e r e il M in istero d ell’in te rn o , con q u a le v a n ta g g io del­ l’o r d in e p u b b lic o , s p ecialm en te in tem pi agilati, è evidente!

M a q u i piace ric o rd a re , p rin c ip a lm e n te , c h e p a rte c ip ò alla sp ed iz io n e g a r i b a l d i n a in Sicilia e dalle autorità del n u o v o regi­ m e e b b e in carich i delicati, p e r la fiducia c h e il s u o fervido pa­ triottism o isp ira v a .

* * *

Raffaelina — r i p r e n d i a m o a p a r la r e di lei, d o p o la digres­ sione sul s u o biografo — fu e d u c a ta in M o n te c o rv in o dalla mamma o da un colto e b enevolo zio s a c e rd o te , liberalissim o di principii c h e a lei, fanciulla fan tasio sa e vivace, p a rla v a di indipendenza della P a tr ia e di libertà. Q u a n d o poi, a d o lescen te, poteva comin­ ciare a g u s ta r la , le in s e g n a v a la storia, d a n d o le , certo, quella fo rm a “ filosofica „ di cui vollero investirla gli innovatori del pre­ c ed e n te secolo. La giovanetta g u s tò le tra n q u ille gioie del sapere,

(1) O p. cit. p a g . 35, n o ta . (2) O p. cit. p a g . 20, n ota.

se n z a t r a s c u r a r e le c u r e p e r fo rm a rsi q u el c o r r e d o di cognizioni che o c c o rro n o a d u n a b u o n a m a ss a ia . “ D ivideva le o re tra c u ­ cire, tra p u n g e r e , ricam o, lettura, m u sic a ed esercizi ginnastici e sp e s s o gli in g en u i e gradevoli stu d i c e d e v a n o a quei doveri do mestici dei quali la d o n n a , c o m u n q u e n ata, deve avere esp e rie n z a

G iovane, negli abiti sem plici e m odesti, la s u a bellezza si rivelava im ponente; lievemente b r u n a , snella di m e m b ra ed alta di sta tu ra , isp irav a u n a r is p e tto s a am m irazione.

E r a n o i tem pi in cui le d o ttrin e m a z z in ia n e si diffondevano, s c h i u d e n d o orizzonti lu m in o si alle menti avide di bellezza e libertà, e n t u s i a s m a n d o le an im e semplici, cui i levigati ed a r d e n ti b r a n i del M a e s tro (1) s e m b r a v a n o verità di u n a logica evidente, che travolgeva ogni sforzo di dialettica ostile. E Raffaella, di anim o nobile e sensibile, e d u c a ta d a u n d e g n o s a c e rd o te , c h e aveva fede in Dio e nella P atria, trovava in quegli scritti e n u n c ia te delle verità, c h e le p a re v a aver p re se n tito e d iv e n n e e n tu s ia s ta del M aestro, anzi volle attuare, p e r q u a n to e ra p o ssib ile nell’ am bito di u n a vita m o d esta, le su e dottrine.

G ià e ra inv ag h ito di lei un g en tilu o m o salernitano, G a e ta n o Sorg en ti degli U berti, c h e d o p o a n n i di u n ’ affettuosa e in n o c e n te relazione, la fece s u a s p o s a nel’ 49.

' Alla d irezio n e di u n ’ a z ie n d a do m estica le su e virtù si rivela­ rono più limpide e la s u a nobiltà di se n tire la re se c a r a special- m ente agli umili.

Q u e s ta dem ocrazia spicciola, p er così dire, è b e n più nobile di quella in g r a n d e stile, facile a c o r r o m p e r s i e a s n a t u r a r s i , nè d ispiaccia al lettore se do altri particolari di tal gen ere, p e rc h è d a essi, meglio c h e d a lu n g h e pag in e, si rivela la vita intima di u n a famiglia di patrioti m odesti e d utili.

. Molte e r a n o le s u e o p e re di carità — scrive il P e ro c c o — e prom oveva ogni a rg o m e n to svolto a m igliorare la condizione m o ­ rale e m ateriale del popolo. “ C olui c h e a d o p e r a v a q u e sto fine era d a lei c o n s id e ra to 1’ eccellente dei cittadini e a m b iv a n e 1’ a- micizia e di altrettanto lo ricam b iav a p e re n n e m e n te . E d u c a v a in ­ tanto e g reg iam en te s u a nipote, c h e soleva dire averle d ato la m a d re la vita del c orpo, e la zia quella dell’ an im a

Ma la tranquillità dell’ apostolato dom estico e civile doveva ben presto e sse re tu rb a ta . Nel’ 4 9 G a e ta n o S o rg e n te , noto p er i suoi sentim enti liberali, e ra in pericolo, a Napoli, p e r c h è so sp etto al governo b o rbonico. Raffaella, a p p e n a glielo p e rm ise ro le forze,

stre m a te p e r u n ab o rto , Io r a g g i u n s e e, p e r d e v ia re le tra c c e delle Polizia, p e r lu n g h i mesi, e rrò con lui di alloggio in alloggio prov­ v e d e n d o a tutto, tra le difficoltà e le a n sie , e riu scì a d a r e agli amici e d ai c o m p a g n i di fede, in S a le rn o , notizie degli avveni­ menti politici. D ileguato il pericolo, i c o n iu g i t o r n a r o n o a Salerno, ove Raffaella e n trò in r a p p o rti più stretti con gii elementi libe­ rali, e p e r togliere og n i s o sp e tto alla vigile polizia “ accolse in c a s a a n c h e gli apostoli della C ostituzione, t r a cui u n cavaliere fam iliare dell’in te n d e n te m a r c h e s e Ajossa. “ Il poco g r a d ito ospite fu, poi, a p p e n a si delineò il m u ta rsi della s itu azio n e politica, abil­ m ente, m e s s o alla p orta.

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Si c o n o s c e dag li stu d io si — e a n c h e d a coloro, che, senza d e d ic a r s i a s tu d i speciali, h a n n o il culto della trad izio n e patriottica delle n o s tre te rre — la fede e 1’ e roism o, c h e i liberali del Saler­ n ita n o riv elaro n o nel p e rio d o del R isorgim ento.

T r a le pro v in cie n a p o le ta n e vivificate d a spiriti di Libertà — scrive il Racioppi, o p p o r t u n a m e n t e r ic o rd a to dal Mazziotti — (1) f u r o n o p rim issim e s e m p r e quelle di C a la b ria e il P r i n c ip a to cite­ riore, e, in q u e s t ’ ultimo, seg n alati la ricca e civile città di Salerno e il p o v erissim o p e r in a p p r o d a b ili c o s te ... distretto del Cilento. E già nel ’61, q u a n d o p e r m a n e v a n o d u b b i nella stabilità del nuovo regim e, Antonio Alfieri d ’ E v a n d r o , se g re ta rio del G o v e r n o prov­ visorio, scriveva “ u n libro ove s o n c o n s a c ra ti i r a c c o n ti di u n ’ ep o c a gloriosa : „ con c h e — so n o s u e p a ro le — porgendo elementi alla storia, volle c re a re alla p r o v in c ia u n monumento s p l e n d i d o di lo d e : aere perennius. (2)

M a, oltre 1’ ele m ento devoto al regim e vittorioso, u n a corrente m a zzin ian a si m a n te n n e viva, a s s u m e n d o u n a tte g g ia m e n to poco g ra d ito alle autorità.

N ella p r o s a del P e r o c c o (3) i liberali c h e a c c e tta r o n o il fatto co m p iu to so n o chiam ati m arm egge, attaccate al potere. Costoro a v r e b b e r o im pedito a Salern o , com e altrove, c h e gli indipendenti

— leggi m azzin ian e — “ ra c c o g lie s s e ro nell’ in te re sse g enerale i

(1) S toria d e i m o ti di B a silic a ta e d e lie p r o v in c ie co n term in i nel 60 — M a zz io tti — L’ in su r r e zio n e S a lern ita n a n e l 1860 A rch iv : st. salernitano. A n no I fa se . II-III.

(2) D e ll’ In su rrezio n e n a z io n a le n el S a lern ita n o N a p o li 1881. P a g . IX, nota. (3) O p. cit. p ag. 30 e s e g .

frutti di a n n i di lotte e di sofferenze E ciò s a r e b b e av v e n u to p e r c h è fra di loro vi e ra poco a c c o r d o e s c a r s a volontà di diri­ m ere le c o n tro v e rsie e le b e g h e perso n ali, c h e s o n o p ro p rie dei partiti politici indisciplinati. E così i co m p o n e n ti l’associazione p o ­ po la re s a le r n ita n a “ n o n fa cen d o nulla di utile, e di utile s o le n ­ n e m e n te italiano, d ettero r a g io n e alle m a n n e g g e , abilissim e nel- l’a ttu a re il p r o g r a m m a dei p a g n o tta n ti „ ! C o m u n q u e , è notevole l’attività spiegata d a Raffaella S o r g e n ti degli U berti a van tag g io del p r o g r a m m a m azzin ian o ed è ovvio c h e l’ in s u c c e s s o di quel p r o g r a m m a in S a le rn o , fu c a u s a to d a quelle note circostanze, che in tutta Italia ne o s te g g ia ro n o l’esito favorevole.

Il M a e s tro vag h eg g iav a, in q u el tem po, l’a c c o rd o tra la r iv o ­ lu zione e l’o r d in e costituito “ stretti in n o d o p e r il riscatto italiano S tr a p p a r e V enezia all’A ustria, con tutte le forze nazionali — l’e­ sercito, i volontari, il popolo a rm a to — associate alle altre n azio ­ nalità, slavi, u n g h e re s i, polacchi, r i p u g n a n ti e g u a lm e n te il giogo dell’im p ero , c o s trin g e re i fran cesi a lasciar Roma, p er la volontà u n ita degli Italiani e dell’E u r o p a ... e ra q u e s to il lavoro di og n i giorno, di ogni o r a degli ultimi dieci a n n i della vita di Mazzini (1).

Egli “ insistette con tutti e in c e n tin aia di lettere agli amici, con istruzioni seg rete a q u a n ti a c c o n s e n tir o n o a d a ttu a r quel p ro g ra m m a e in ogni s u o scritto dal ’60 al ’66. G a rib a ld i e ra con lui...

E p e r agitare gli anim i nella patriottica S a le r n o si rivolse a '* Raffaella S o rg en ti degli U berti, ^ ; h e aveva co n o sciu to di p e rs o n a a Napoli.

Su d u e taccuini di lei, s e m p r e fervente a m m iratrice, aveva scritto d u e p en sieri. L’u n o — La D o n n a è l’Angelo della Famiglia. Q u a n d o s a r à l’Angelo della P a tria , la P a t r i a s a r à (2) — rivela a n ­ co ra u n a volta q u a le concetto a v e sse della m issio n e femminile; l’altro — Non vi è c h e u n sol p a d r o n e in Cielo, D io ; n o n vi è che un sol p a d r o n e sulla terra, il P o p o lo — è u n ’afferm azione della s u a fede co stan te nella Divinità e n ell’avvenire d in am ico d e l­ l’uomo.

Se il v ostro serio e gentile aspetto, — poi le scriveva, in u n a lettera rip o rtata dal P e r o c c o — (3) n o n mi h a in g a n n a to , voi siete

b u o n a e sin c e ra m e n te devota al p a e s e , ed a q u a n t o p u ò farlo davvero riso rg ere.

(1) le s s ie W . M ario. V ita di G . M a zz in i. C ap. X X iV . (2) Vi é la d a ta : N a p o li, 9 o tto b r e 1860.

(3) L’o rig in a le e i d u e ta c cu in i s o n o p r e s s o il sig . G a eta n o S o rg en te d egli U b erti.

Avrei d e s id e ra to rivedervi, ma n o n mi riesce ed è necessario c h e io p a rta .

L’a m ica G io r g in a Saffi vi sc riv e rà e vi p a r le r à di d u e cose c h e vo rrei c o n trib u is te a ca c c iare in n a n z i in S a le rn o . D ’ una, la firm a di certi indirizzi c o n c e rn e n ti Roma, p r e n d e r a n n o c u r a , spero, i patrioti s a lern itan i, c h e io vidi, e c h e vi so n noti. L’altra, la sottoscrizione nazionale, esige c u r e m in u te e più l u n g h e e costanti; e fido a ssai p er q u e s to nelle d o n n e patriote.

C re d e te m i v ostro con s in c e ro affetto e ric o rd a te m i al marito. G. Mazzini.

E la patriottica sig n o ra , che, in siem e co n E n r ic h e tta Persico Rom eo e d Olim pia P e r s ic o si c o o p e rò p u r e a d iffo n d e re il mani­ festo al N u o v o P a r la m e n to Italiano, m anifesto in teso a far cessare “ la p e rs e c u z io n e dell’ illu stre G e n o v e se „, si a c c in se all’opera con e n tu s ia s m o . Le lettere della c o n s o rte di Aurelio Saffi le perven­ n e ro m e n tr e il M a e stro e ra in In g h ilte rra , sofferente p er i trapazzi del n o n b re v e viaggio e indeb o lito dal c o n tin u o e a p passionato

lavoro p e r l’Italia lo ntana.

In casa S o rg e n te , al largo Campitello, si r iu n iv a n o ancora i patrioti salernitani; m a il circolo e ra più ristretto nel ’61.

Quelli che, a d e r e n d o al n u o v o o r d i n e di cose, n o n volevano c re a re difficoltà alle a u to rità dirigenti e a u s p ic a v a n o u n a politica m o d e ra ta , n e e r a n o esclusi.

Si ascoltavano, in q u el g r u p p o , i c a rm i del P e r o c c o , che il p a trio ta s a le r n ita n o M atfeo C en to la aveva fatto c o n o s c e r e a Raf­ faella S o rg e n te , s e m p r e lieta di s tr in g e r e am ichevoli rapporti con nuovi c o m p a g n i di fede, si lav o rav a p e r le so tto sc riz io n i patriot­ tiche, d ’a c c o r d o con “ la in s ta n c a b ile e g e n e r o s a cittadina N in a N ic o te ra „, si d iffo n d e v a n o i “ D overi dell’ U om o le “ Parole ai G iovani „ ed altri scritti patriottici e morali; si p e n s a v a infine, e si agiva p er la r e d e n z io n e delle te rre a n c o r a d is g iu n te d alla I Patria.

P u r e l’attività di q u e s to fervente m a n ip o lo m azziniano non potette e s te n d e r s i tro p p o oltre. Le a sso ciazio n i e le scuole femmi­ nili, gli asili dell’infanzia p e r a m b o i se s s i e gli stabilimenti di a g ro n o m ia e tecnica, istituzioni p r o p u g n a te d a M azzini, rim asero, p e r dirla col P e ro c c o , un pio desid erio .

M a più c h e al m alvolere dei molti, c o m e afferm a l ’ is tesso P ero cco , c h e p u r e h a elogiato il patriottism o dei salernitani, nella “ G u e r r a del Mezzodì e le c a u s e e gli effetti s u o i come si co m p iace di afferm are, lo s c a r s o s u c c e s s o del m ovim ento mazzi­

n ia n o in S a le rn o fu dovuto, a p a rte le rag io n i gen erich e, cui t dian zi a c c e n n o , alla im m a tu ra m o rte di Raffaella S orgente.

C olpita d a in eso rab ile m o rb o nell’estate del 61 e g iu n ta , alla fine del settem b re, agli estrem i m om enti, diceva al m arito c h e l’assisteva, a c c e n n a n d o a d u n Crocifisso: offrimi vittima alla p ie tà dell’ uom o dei dolori... P o c h i istanti d o p o , s e r e n a m e n te si sp e g n e v a . Aveva solo 34 a n n i e n o n a n c o r a e ra m adre.

Il r ic o rd o della nobile e m o d e s ta s u a o p e r a patriottica n o n p a r r à i n o p p o r tu n o se si p e n s a c h e a lei fece appello M azzini p er alim entare, nella n o s tr a S a le rn o , la p a s s io n e p er le genti italiche d a red im ere, q u a n d o il s u c c e s s o dell’U n ità q u a s i r a g g iu n ta p a rv e a d d o r m e n t a r e gli spiriti sotto l’ in c u b o della diplom azia s tra n ie ra e della n u o v a ra g io n e di stato.

An d r e a Ge n o i n o

D O C U M E N T I (1)

I.

P er V e n e z ia e R om a - S o t t o s c r iz io n e n a z io n a le m e n s ile (N. 3 4 6 )

Il p rim o p e rio d o del moto italiano si c o n c h iu s e in Villafranca, e c o n q u is tò 1’ em an c ip a zio n e della L o m b a rd ia . Il s e c o n d o si co n ­ clude o r a in Napoli e lib e ra il M ezzogiorno con p a rte del C e n tro d ’ Italia. C o m in c ia il terzo d e s tin a to a d affrancare Venezia e Roma.

C om e o c c o rse ro ai prim i d u e , o c c o rro n o aiuti p e c u n ia ri al terzo periodo.

I Comitati di P ro v v e d im e n to istituiti in Italia nel s e c o n d o periodo p r o m o s s e r o efficacemente, s o m m in is tr a n d o uom ini, averi, d an ari, l’em an c ip a zio n e del S u d .