Fra i molti lavori di uno dei massimi esponenti della mirmecologia contemporanea, Edward O. Wilson, vale la pena di citare Kingdom of Ants, un viaggio attraverso l’America latina alla scoperta del percorso di José Celestino Mutis, botanico e matematico spagnolo e personalità scientifica poliedrica, il quale si occupò di medicina e astronomia, di storia naturale, teologia e mineralogia. Nel 1760 arrivò nel Nuovo Mondo, con intenti molto distanti da quelli di chi intraprendeva viaggi in quell’epoca, principalmente alla ricerca di ricchezze oltremare; lui, imbarcato come medico, voleva scoprire una natura ricca e ben diversa da quella europea. Qui cominciò uno studio scientifico mai intrapreso prima, catalogando tutte le specie di formiche osservate e compilando una lista comprendente dodici specie: fu il primo esteso programma scientifico nel campo dell’entomologia nel Nuovo Mondo.
Nei quarant'anni successivi Mutis accumulò molte informazioni sulle formiche, che riempirono due libri, entrambi andati perduti. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1808, le ricerche del botanico rimasero pressoché sconosciute. Solo a metà Novecento Guillermo Hernández de Alba scoprì i suoi diari, e dopo un lavoro di risistemazione, pubblicò 1200 pagine delle quali un centinaio riguardanti le scoperte di Mutis sulle formiche.
Mutis è conosciuto principalmente come botanico, e in particolare per essere stato il direttore della Real Expedición Botánica del Nuovo Regno di Granada (1783-1816), ma è stato anche il primo nel Nuovo Mondo a studiare le abitudini e l'assetto sociale di termiti e formiche, ed è stato uno dei pochi a guardare a questo mondo fra i naturalisti del XVIII secolo. Arrivò a Santa Fé de Bogotá nel 1761, dove promosse le idee dell'Illuminismo e
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nel 1772 divenne prete. Il suo interesse è comunque sempre rivolto alla natura, e subito dopo lo sbarco oltreoceano si concentrò sulle formiche, e ne divenne presto ossessionato. Mutis non è stato ufficialmente uno degli "apostoli" di Carl von Linné, che affidava spesso ai propri allievi il compito di intraprendere viaggi nei luoghi più remoti per collezionare e annotare varie specie di piante e di insetti, seppur non mancò di riportargli le sue scoperte. La loro relazione epistolare iniziò grazie alla conoscenza nel 1760 a Cádiz di Claes Altrömer, botanico e zoologo svedese già discepolo di Linneo, in viaggio in Europa alla ricerca di informazioni scientifiche e materiale botanico. In una lettera62 datata 6 settembre
1760 Altrömer scrisse al naturalista svedese riferendogli del Sabio Mutis, dei suoi viaggi in America latina e del suo interesse per la botanica. Linneo non tardò molto a contattare Mutis: si legge infatti nel suo Diario de observaciones in data 3 luglio 1761:
Aún mayor gusto tuve hallándome con el honor de una correspondencia entablada con el Sr. Linneo, honor a que no debía yo aspirar en mi corta edad. Este caballero se sirviò escribirme una elegante y dilatada carta, en que solicita mi correspondencia; me anima a las peregrinaciones; me franquea el honor de Académico en la Academia de Ciencias de Upsal; me promete consagrarme una planta; me da noticia de las ediciones, actual de Fauna Suecica, y futuras de
Species plantarum, y Sistema naturae. […] Me encarga especialísimamente que trabaje en describir las especies de hormigas, sus costumbres y economía, y que al punto le remita mis trabajos, para ser admitido en el número de aquellos sabios. Con esta noticia no tardé en registrar mis manuscritos, y me hallé con el gusto de haber recogido 13 especies de hormigas, que habitan las orillas del río de la Magdalena.63
Mutis doveva dunque ricoprire questo ruolo nel Nord dell'America latina. Tra l’altro Linneo credeva inizialmente che Mutis gli scrivesse dal Messico, errore nel quale caddero anche molti altri autori successivi: Linneo si serviva infatti di un vecchio atlante tedesco, sul quale
62 La lettera fa parte della corrispondenza di Linneo, disponibile online sul sito http://linnaeus.c18.net/ 63 Hernández de Alba (1957, p. 91-92).
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aveva trovato il nome di Nuova Granada all’interno del Nuovo Messico64. Senza mai
incontrarsi di persona con Linneo, la loro corrispondenza non gli fu sufficiente a farlo rientrare nella lista ufficiale dei sui apostoli. Ma Linneo mantenne la promessa di intitolargli una pianta: la Mutisia clematis prende il suo nome proprio dal Sabio naturalista.
Molti degli studi di Mutis sulle formiche sono andati perduti, ma c'è traccia delle ricerche da lui compiute nei suoi diari. Inizialmente non sapeva come procedere, non esistendo letteratura sulle formiche del Sud America, o su quelle dell'intero emisfero occidentale; Mutis si concentrò quindi su una materia che esisteva a malapena a metà ‘700: l'entomologia.
Nel suo Systema Naturae Linneo riconobbe diciassette specie di formiche, tutte classificate nel genere Formica. Il sistema binominale della tassonomia è stato di aiuto anche a Mutis, che tuttavia scelse di non usare la classificazione linneana.
Oggi si contano circa 14mila specie viventi di formiche in tutto il mondo, di cui almeno un quarto in America centrale e latina. La Colombia è uno dei paesi in cui si riscontra la maggiore diversità: si possono trovare 200 o più specie di formiche nel raggio di pochi chilometri, alcune delle quali ancora senza nome e mai studiate fino al XXI secolo.
È importante segnalare che Mutis non solo è stato il primo specialista a studiare le formiche nel Nuovo Mondo, ma anche uno dei primi tre nel mondo moderno insieme a Réaumur, in Francia, e Gould in Inghilterra (ma nessuno conosceva il lavoro dell'altro). I trattati scritti da Mutis non sono mai stati trovati. Nel 1770 comunicò a Linneo65 la sua
volontà di entrare a far parte dell’Accademia di Scienze di Uppsala, senza tuttavia menzionare i suoi trattati sulle formiche. Nel 1777 si trasferì a Cerro del Sapo, dove visse per sei anni, portando avanti i suoi studi sulle formiche più intensamente che in qualsiasi
64 Cfr. Smith (1821, p. 508). 65 Hernández de Alba (1983, p. 53).
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altro periodo della sua vita. Il luogo scelto è ideale per le sue ricerche tanto che “que podría con más justo título llamarse Cerro de las Hormigas”66.
Scomparso Linneo nel 1778, Mutis proseguì il suo cammino e cominciò la stesura di un secondo trattato per rimpiazzare il primo andato perduto. Se ne trova traccia nei suoi appunti, dove scrive: “en diez y siete meses se me habian frustrado mis cuidados en este punto tan de mi gusto, para completar la "Historia de las Hormigas"”67; e anche nelle
lettere a Hans Jacob Gahn, suo intermediario a Cádiz, il quale gli risponde:
Me parece muy bien el asunto de las hormigas, y ya que se desgració la primera memoria sobre el particular, me parece hacia vuesa merced muy bien extender otra, añadiendo lo que vuesa merced después ha descubierto en el particular, que seguramente será bien recibido de los literatos europeos.68
Nel 1784 venne eletto all'Accademia di Stoccolma promettendo al naturalista svedese Gustav von Paykull di inviargli, appena ultimato, il suo trattato: gli ultimi riferimenti certi di cui si abbia notizia da parte sua:
Mi amadísimo el caballero van Linneo, a quien respetaba como si hubiera sido mi Preceptor, en su carta me pidió trabajase una memoria acerca de las hormigas de América, con esta, para mí tan estimable, expresión Novi ..., etc. Desde entonces comencé a procurarme los conocimientos de este género, pero con la lentitud ocasionada por la necesidad de vivir sujeto en la capital de Santafé de Bogotá, cuyo suelo elevadísimo en esta zona de temperamento para nosotros frío, no sufre estos insectos. Pedí colección de las tierras bajas y calientes; averigüé sus propiedades, formé sus descripciones, y finalmente conocí que nuestras hormigas americanas
eran desconocidas por la mayor parte en Europa. En aquel estado remití mi memoria: y conocí después por el continuado de mis largas peregrinaciones, que aquel escrito había sufrido la misma suerte que muchas de mis cartas al caballero Linneo. Desde el año de 77 que cambié de destino, entregándome todo a mis delicias de la historia natural en campo de las Minas de Ibagué, tuve la proporción
66 Hernández de Alba (1957, 302). 67Ivi, p. 302-303.
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de habitar un país que parecía ser la corte y el centro de todas las hormigas americanas. Comencé a formar el empadronamiento de todas las familias del distrito, y durante los cinco años que habité aquella dulcísima mansión, gasté horas, días y semanas enteras en observar las hormigas, que sólo se presentan por escuadrones algunas especies en determinadas estaciones. […] En este estado conocí que no debía ya lamentarme tanto por la pérdida de aquella primera memoria, pues me hallé enriquecido con nuevas especies y nuevos conocimientos. Para ponerlos en orden y publicarlos, deseaba saber si algunas de mis observaciones sacadas de la misma naturalezza serían comunes con los conocimientos europeos. […] Concluída esta memoria te la remitiré.69
Un altro pioniere della storia naturale del Sud America è stato l’Olandese e “apostolo” di Linneo Daniel Rolander (1725-1793), che passò solo sette mesi in una colonia in Suriname. In seguito a un'incomprensione con Linneo la sua collezione di esemplari fu rubata e dispersa, e le sue 700 pagine di note ignorate. Solo recentemente i suoi studi hanno in qualche modo ricevuto attenzione. Ma né il suo lavoro, né quello già affrontato di Merian riescono a eguagliare la grandezza del contributo di Mutis per quanto riguarda la storia naturale del Sud America. Mutis, per i suoi apporti alla botanica, all'astronomia e all'entomologia fu unico fra gli esploratori del XVIII secolo nel continente. Formiche e termiti, a fianco di molte specie di api e vespe, sono gli insetti più sociali, ma nel 1791, quando Mutis viaggiava attraverso l’isola Magdalena, l'unico insetto sociale studiato era l'Apis millifera, l'ape domestica (o ape europea), mentre formiche e termiti erano ampiamente ignorate in campo scientifico.
Mutis scoprì presto, nella grande varietà del Sud America, due generi tra i più importanti, il cui comportamento bizzarro e le immense colonie avrebbero attirato l’attenzione di chiunque: si tratta delle formiche Arrieras, appartenenti al genere Atta, ovvero le formiche
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tagliafoglie, definite dagli abitanti del posto “destruidoras de los árboles”70, e delle formiche
Pataloas del genere Eciton, nomadi note anche come "army ants".
Nel corso degli anni Mutis dedicò le sue ricerche principalmente a questi due tipi di formiche, accumulando dati circa i cicli della vita in colonia, i rapporti fra le operaie, la ricerca del cibo, la divisione in caste e le abitudini all'interno del nido. I suoi appunti sono importanti testimonianze sia di ciò che persone comuni, in un'area e in un'epoca così estranee alla storia scientifica naturale, vedevano in formiche e termiti, sia della vita e delle abitudini di questi insetti ancora troppo poco studiati.
In un trattato71 scritto probabilmente fra il 1765 e il 1775, si trovano ampie descrizioni delle
formiche tagliafoglie, delle loro abitudini circa la costruzione del nido, circa l'introduzione all'interno delle case e la compromissione delle fondamenta di queste, le colonie e i loro spostamenti, i problemi causati all'agricoltura e alle piantagioni, esponendo anche esempi di ostacoli che le formiche sono state in grado di superare:
Hormigas: pueden llegar hasta veinte especies. La Guate muerde terriblemente; es de rojo lustroso, camina por debajo de tierra hasta dar con carne, grasa o alguna otra materia animal, la que devoran prontamente, volviéndose a soterrear.
Arriera: es una plaga que dentro de poco tiempo exigirá los auxilios del Gobierno para que no acabe de inutilizar todas las tierras fértiles de los parajes templados. Cava, al mismo tiempo repela todo el verde de las sementeras y carga con inteligencia y celeridad. Sus nidos que cavan debajo de tierra ocupan un circuito de 4 a 6 varas de diámetro. En este espacio todo el piso es deleznable, especialmente después de los aguaceros, porque se compone de pequeñas bóvedas y cámarasunas sobre otras, con sus anditas y galerías para comunicarse. Allí almacenan todo el forraje que hacen a costa de las labranzas y custodian las camadas de innumerables gusanos que con el tiempo se transforman, unos en muletos o neutros destinados únicamente a la campaña y otros en hembras o aleras que solamente salen en los períodos anuales de las aguas para sembrar hormigueros y propagar la especie. Se establecen en los caminos, a la gotera de
70 Herández de Alba (1957, p. 94)
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las casas y a la cepa de las tapias; a éstas les desploman, en aquéllos se hunden las cabalgaduras con grave riesgo propio y de la carga que llevan. […] Las calles, las plazas, las iglesias no están seguras; una huerta no se puede tener, si no es que sea de plátanos u otros vegetales bastos cuya hoja no apetecen. Hay hormigueros que contendrán millones y los unos no distan mucho de los otros. Cuando los exploradores y batidores dan el aviso (con el contacto recíproco de sus tientas o antenas) de la huerta o dela sementera, avanzan en una sola columna de muchas filas, que caminan a marcha forzada como lo es para ellas la de cinco varas por minuto y en cada uno de ellos no dejarán depasar más de mil por un punto señalado. Si las sorprenden y persiguen vuelven a prima noche al canto del gallo y a la madrugada. Cuando por casualidad les coge algún golpe de agua hacen alto y se acantonan con la carga al cubierto de los matorrales o debajo de un tronco. Por fortuna no saben vadear los fosos y chorros de agua que la industria les opone; pero examinan la parte más angosta, amontonan allí mucha carga, que como-es de bocados de hoja se arriman unos a otros, se sostienen hasta dar paso seguro a toda la recua, o si el fondo es firme y tenaz, taladran una mina que revienta al lado opuesto y de uno u otro modo casi siempre forran el reparo con que se creía atajarlas.72
Mutis riesce a distinguere il maschio dalla femmina, in parte grazie alle sue analisi in cui coglie le differenti forme di ciascuno, e in parte perché ha la fortuna di osservare e descrivere anche le abitudini di accoppiamento; se ne trovano vari riferimenti, tra cui le testimonianze degli abitanti del luogo: “todos los campecinos convienen que en tiempo de aguas, esto es al principio del invierno de Octubre, salen las hormigas con alas para hacer nuevas poblaciones”73. È questo il primo passo verso la scoperta della divisione in caste e
sottocaste: oltre a maschio e femmina, Mutis distingue “los espadones” che sospetta siano “los destinados tal vez para la generación y custodia de los hormigueros”74, ai quali si
rivolge talvolta come cabezones: sono le formiche soldato, specializzate principalmente nella difesa del nido e nel combattere contro grandi mammiferi e predatori; le operaie, per le quali usa vari termini più o meno sinonimi: neutras (dovuto alla loro sterilità),
72 Hernández de Alba (1983, pp. 242, 243). 73 Hernández de Alba (1957, p. 193). 74 Ivi, p. 393.
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cubicularias, camaristas, exploradoras (in particolare riferito alle legionarie) e plebeyos, che aiutano la regina con la prole e se ne occupano incessantemente; e come vedremo individua la femmina fertile, l’unica che depone le uova, ovvero la regina.
Come già Mutis comprese, l'accoppiamento, che avviene in volo, costituisce l'inizio del ciclo vitale per la formazione della nuova colonia. Infatti dopo l'accoppiamento, mentre il maschio muore, la regina perde le ali, scende a terra e perlustra il terreno in cerca del luogo adatto alla formazione del nuovo nido. Trovato il suolo ideale, scava una galleria verticale che termina con una piccola camera, dove alleva la sua covata aiutata dalle operaie. È questo il primo elemento del nuovo nido, destinato a crescere grazie al lavoro delle operaie stesse, che aggiungono gallerie e altre camere fino a raggiungere le dimensioni desiderate.
Per nutrire la prole la giovane regina sfrutta il grasso delle operaie, e i nutrimenti metabolizzati dai muscoli ora inutilizzati delle sue ali. In questo modo non deve mai lasciare il nido e la nuova prole. Ma Mutis non può ancora arrivare a queste conclusioni, e crede invece che il nutrimento (per se stessa e per le larve) sia costituito dai frammenti delle foglie raccolte, o anche che durante l’incubazione delle uova gli individui adulti soffrano la fame.75
A Mutis sfugge un dettaglio che gli avrebbe permesso di fare una grande scoperta: la grande camera finale del nido delle formiche era ricoperta da un soffice strato di materiale spugnoso, che egli non giudica particolarmente degno di attenzione e quindi omette di analizzare. Sarà Thomas Belt, nel suo The naturalist in Nicaragua del 1874 a riconoscere il fatto76: quelle masse spugnose già notate da Mutis sono giardini, costituiti da
vegetazione fresca masticata e poi fertilizzata con escrementi. Il materiale così ottenuto diventa il substrato di coltivazione dei funghi simbiotici di cui le formiche si nutrono. Per
75Ivi, p.214.
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questa straordinaria consuetudine le formiche tagliafoglie sono anche definite "gardener ants" (formiche giardiniere -in italiano meno comune-).
Seppure Mutis non fosse riuscito a comprendere questo fenomeno, tuttavia gli va riconosciuto il merito di aver descritto altri importanti tratti che caratterizzano le formiche. Ad esempio77 capisce che alcune operaie vanno in ricognizione per trovare vegetazione
fresca, e una volta individuato il terreno mandano un segnale alle altre per richiamarle. Osserva che nel momento in cui un nido è disturbato, un segnale corre lungo la colonia, e quasi immediatamente uno sciame di formiche si riversa sulla fonte del disturbo per eliminarlo. Mutis pensava che il segnale si trasmettesse per via tattile, mentre oggi (grazie a Wilson) sappiamo che la comunicazione fra le formiche avviene tramite i feromoni, potenti sostanze chimiche secrete da un individuo e percepite (tramite olfatto o gusto) dagli altri anche a grande distanza.
In base ai resoconti di Mutis, negli ultimi decenni del ‘700 le formiche tagliafoglie erano i principali insetti infestanti dei raccolti nel Nuovo Regno di Granada. Gli attacchi di queste organizzatissime formiche erano così incisivi, le colonie così resistenti e difficili da sradicare che Mutis aveva abbandonato le speranze per il futuro dell'agricoltura di questa terra, e similmente per quella del Brasile (definito dai coloni portoghesi il "Regno delle formiche"). Per cercare di arginare i danni, i cittadini del Nuovo Regno di Granada erano spesso costretti a ricorrere a drastici rimedi, come scavare nei nidi e bruciarne gli abitanti. Nelle sue testimonianze, Mutis riferisce anche di altri metodi, messi in pratica dagli abitanti del luogo, come piantare la yucca vicino ai campi di mais: le formiche, essendo attratte maggiormente da questa pianta, si concentrano sulla yucca e i contadini possono così preservare il mais; oppure gettare gocce di mercurio, di argento vivo o ancora un
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recipiente di brodo nei formicai78. La causa della fuga delle formiche in quest'ultimo caso
veniva attribuita al sale.
Negli appunti di Mutis si trovano anche brevi accenni alle guerre fra formiche, che solitamente insorgono fra due gruppi della stessa specie, mentre specie differenti in genere semplicemente si ignorano:
Hoy vi también el deseado espectáculo de la pelea de hormigas, yendo para la mina de la Concepción. Sin duda serían las dos especies de Arrieras mulatas y coloradas. Yo no he podido todavía distinguir algunos caracteres que separen estas dos especies. Hay variedad en el color; pero aún no estoy satisfecho. Es cierto que son o parecen ser las mulatas más voraces, y de costumbres diversas. […] Entre estas gentes, criadas entre estos cerros, es un hecho constante la enemistad de estas dos especies. Yo he puesto varias veces mulatas con coloradas, y efectivamente se aborrecen y destruyen. Vehementemente sospecho que fuesen
mulatas y coloradas.79
Negli appunti di pochi giorni dopo ancora riferisce di aver trovato, durante le sue ricerche, gruppi di formiche morte, e che alcuni con lui dubitavano che la causa del decesso fosse