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positivamente il passaggio della Lituania all’euro, contro il 39% degli intervistati che erano scettici nei confronti della nuova moneta unica. La stessa indagine, svolta tra gennaio e febbraio del 2015, ha rilevato che i favorevoli sono aumentati, arrivando al 68%, mentre gli scettici sono scesi al 26%. Questi risultati sembrano dimostrare che la popolazione lituana ha bene accettato il passaggio alla nuova moneta unica e sembra non aver risentito degli aumenti dei prezzi registrati in altri paesi europei al momento dell’adozione dell’euro.

1.4

L’applicazione dei principi contabili IAS/IFRS

Come tutti gli altri Stati membri dell’Unione europea, anche la Lituania è sogget- ta all’applicazione dei principi contabili internazionali IAS adottati nel 2002 dall’Unione europea. Questo regolamento prevede l’applicazione dei principi contabili internazionali IFRS per i bilanci consolidati di tutte le società europee quotate a partire dal 2005. Gli Stati membri dell’Unione europea hanno la facoltà di consentire o imporre l’applicazione dei principi contabili internazionali IFRS anche nei conti annuali di società i cui titoli sono trattati in mercati mobiliari regolamentati. Gli Stati membri possono decidere inoltre di ampliare tale facoltà o tale vincolo anche ad altre società con riguardo alla redazione dei loro conti consolidati e/o dei loro conti annuali18.

La Lituania esercita l’opzione per l’adempimento del regolamento IAS secondo le se- guenti modalità:

• richiede l’utilizzo dei principi contabili IFRS nei bilanci separati di società i cui titoli sono trattati in mercati mobiliari regolamentati;

• richiede l’utilizzo dei principi contabili IFRS nei bilanci consolidati e separati di banche, compagnie di assicurazione e altri istituti finanziari vigilati, inclusi quelli i quali titoli non sono trattati in mercati regolamentati;

• permette l’utilizzo dei principi contabili IFRS nei bilanci consolidati e separati di tutte le altre società i cui titoli non sono trattati in mercati regolamentati.

Le società che decidono di non applicare i principi contabili IFRS devono seguire i prin- cipi contabili preparati e approvati dalla Lithuanian Authority of Audit and Accounting secondo l’art. n. 3 della Republic of Lithuania Accounting Law. Questa legge definisce l’organizzazione contabile, l’archiviazione dei documenti e dei registri contabili, la corre- zione degli errori, la responsabilità per l’organizzazione della contabilità e la conservazione dei documenti contabili. Secondo la Republic of Lithuania Law on Financial Statements of Entities il bilancio d’esercizio include la preparazione dei dati finanziari riguardanti la posizione finanziaria della società, i suoi risultati di performance, i flussi finanziari e l’infor- mativa di bilancio. Lo scopo del bilancio è di soddisfare il bisogno da parte degli utenti di

18

24 1. La Lituania

ottenere le informazioni corrette sulla situazione patrimoniale, sui risultati di performance e sui flussi di cassa della società interessata.

La Lituania richiede che il bilancio d’esercizio sia composto da diversi documenti con- tabili in base alla tipologia d’impresa. Le imprese sono quindi suddivise in categorie in base alla loro grandezza, come evidenziato in Tabella1.2.

Tabella 1.2: criteri per l’individuazione delle categorie d’impresa ai fini della tipologia di documentazione contabile da presentare.

Categoria Totale dello stato patrimoniale

Ricavi netti dal- le vendite e dalle prestazioni

Numero medio dei dipendenti oc- cupati nell’ultimo esercizio

Microimprese Fino a 350.000e Fino a 700.000e Fino a 10 Piccole imprese Fino a 4.000.000 e Fino a 8.000.000 e Fino a 50 Medie imprese Fino a 20.000.000 e Fino a 40.000.000 e Fino a 250 Grandi imprese Più di 20.000.000 e Più di 40.000.000 e Più di 250

Fonte: elaborazione personale da Direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo.

Per quanto concerne la revisione del bilancio d’esercizio, questa è regolata dalla Re- public of Lithuania Law on Audit. Dal primo gennaio 2009 i revisori, nello svolgimento della revisione del bilancio d’esercizio, devono attenersi alle norme stabilite dai principi di revisione internazionali e dal codice etico dei dottori commercialisti.

Ai sensi della Republic of Lithuania Law on Financial Statements of Entities la revisione è obbligatoria per i seguenti soggetti:

• enti statali e comunali; • imprese pubbliche; • società per azioni;

• società a responsabilità limitata nelle quali lo Stato o gli enti locali sono azionisti; • società a responsabilità limitata, società cooperative, società in nome collettivo e

società in accomandita semplice nel caso in cui nell’ultimo giorno dell’esercizio almeno due dei seguenti limiti sia superato:

– l’utile netto durante l’anno di riferimento superi i 3.500.000e;

– il valore delle attività indicate a bilancio durante l’anno di riferimento superi i 1.800.000 e;

1.4 L’applicazione dei principi contabili IAS/IFRS 25

Tabella 1.3: documenti contabili richiesti alle varie categorie d’impresa.

Categoria Documenti contabili richiesti nel bilancio d’esercizio

Microimprese Stato patrimoniale in forma abbreviata, conto economico in forma abbreviata

Piccole imprese Stato patrimoniale completo o in forma abbreviata, conto economico, nota illustrativa

Medie imprese Stato patrimoniale, conto economico, rendiconto finanziario, prospetto delle variazioni del patrimonio netto, nota illustrativa

Grandi imprese Stato patrimoniale, conto economico, rendiconto finanziario, prospetto delle variazioni del patrimonio netto, nota illustrativa

Capitolo 2

La normativa del settore bancario:

gli Accordi di Basilea

2.1

Il Comitato di Basilea

L’adeguatezza patrimoniale e la vigilanza bancaria sono temi che hanno interessato le banche fin dai loro primi anni di vita. Prima del 1988, con l’accordo di Basilea I, ogni Paese stabiliva i requisiti minimi di capitale per le banche che operavano nel proprio territorio. Questo creava grandi disparità all’interno di un sistema bancario sempre più connesso e internazionale. Le banche che detenevano minor capitale potevano infatti contare su una redditività maggiore; questo andava tuttavia a discapito dei depositanti, che in caso di crisi della banca sarebbero stati chiamati personalmente a rispondere delle perdite. Proprio il fallimento della Bankhaus Herstatt1 nel 1974, date le conseguenze a livello internazionale, rese evidente la necessità di un organismo internazionale per la regolamentazione del settore bancario. Fu così che nello stesso anno fu istituito dai governatori delle Banche centrali del G-102 il Comitato di Basilea, formato dai rappresentanti delle Autorità di vigilanza dei paesi appartenenti al G10 e della Svizzera. Questo organismo ha sede a Basilea presso la Banca dei regolamenti internazionali, della quale fanno parte 60 membri tra Banche centrali e autorità monetarie. Il Comitato non è un ente sovranazionale e le decisioni e i documenti prodotti non hanno valore legale. Le sue raccomandazioni in tema di vigilanza bancaria e di gestione dei rischi sono tuttavia seguite da numerosi Stati nel mondo. Gli obiettivi principali del Comitato di Basilea riguardano principalmente l’estensione della regolamentazione di vigilanza a più paesi possibili, il miglioramento dell’efficacia della

1

Questa banca tedesca fu dichiarata insolvente dalla Bundesbank alla fine della giornata del 26 giugno 1974, sicchè i pagamenti effettuati da altre banche denominati in marchi tedeschi in cambio di dollari americani, a causa della differenza di fuso orario, non furono pagati.

2Il G-10 è un’organizzazione internazionale che riunisce undici paesi di rilevanza economica mondiale.

Fu fondata nel 1962 dai dieci paesi più industrializzati (Belgio, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Pesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti e Svezia), ai quali si unì nel 1964 la Svizzera, senza però che il nome fosse modificato.

28 2. La normativa del settore bancario: gli Accordi di Basilea

regolamentazione stessa, in modo da assicurare stabilità al sistema finanziario e aumentare il coordinamento tra le varie Autorità di vigilanza nazionali. Fin dall’inizio, oltre al tema della vigilanza bancaria, il Comitato si focalizzò sui requisiti minimi di capitale in funzione del rischio. É del 1988 il primo accordo stabilito dal Comitato di Basilea, chiamato appunto Basilea I, incentrato sull’adeguatezza patrimoniale.