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1.2 Analisi Economica

1.2.7 Le previsioni per i prossimi anni

Le previsioni future sulla situazione economica in Lituania esposte in questa sottosezio- ne fanno riferimento ai dati riportati nel documento11 redatto dalla Commissione europea nell’ambito del programma europeo di stabilità12. Le valutazioni riportate in questo do- cumento riguardano il programma di stabilità13 presentato dal Governo Lituano per il periodo 2015-2019.

Nel periodo analizzato è previsto un aumento della crescita del PIL in Lituania, con un valore pari a 2,5% nel 2016. Le maggiori variabili che porteranno a questa crescita sono il consumo privato e il recupero nelle esportazioni. Come già accennato nella Sottosezione

1.2.4 riguardante il mercato del lavoro, le imprese in Lituania affronteranno nei prossimi anni il problema della mancanza non solo di manodopera qualificata ma anche non qua- lificata, dovuto a un notevole abbassamento della forza lavoro disponibile. L’obiettivo di medio termine per queste imprese sarà quindi quello di incrementare la produttività e di investire in processi produttivi che richiedano meno manodopera, per sopperire alla dimi- nuzione della forza lavoro e all’aumento del suo costo. Date queste premesse, il tasso di disoccupazione è quindi previsto in forte calo, passando dall’attuale 9,1% a un 5,4% nel 2019, mentre l’aumento del tasso di occupazione è previsto in rallentamento e pressoché stabile per il biennio 2018-2019. Le dinamiche registrate nel mercato del lavoro unite alla decisione del Governo lituano di aumentare il salario minimo, arrivato a 350e nel 2016, porterà ad un ulteriore aumento dei salari. Questo fenomeno sarà bilanciato dall’aumento dell’inflazione, che porterà i consumi delle famiglie a crescere più lentamente rispetto a quanto registrato negli ultimi anni. L’IPCA è infatti previsto in crescita rispetto al valore negativo di -0,7% registrato nel 2015, che secondo le stime arriverà a raggiungere una me- dia del 2,5% nel biennio 2018-2019. Quest’aumento sarà favorito da un minor impatto dei prodotti energetici nel paniere dei beni e servizi considerato per il calcolo dell’inflazione, dovuto alla previsione di una caduta del prezzo del petrolio.

Un altro fattore che favorirà l’aumento dell’IPCA è la pianificazione di un aumento delle accise riguardanti le bevande alcoliche e il tabacco per il periodo 2016-2018. Dal lato della spesa pubblica, il deficit pubblico è previsto inizialmente in aumento allo 0,8% del PIL nel 2016, mentre per il periodo successivo e fino al 2019 è previsto un avanzo del bilancio statale, con un valore pari circa all’1%. Questo risultato sarà raggiunto grazie all’effetto congiunto di una diminuzione della spesa pubblica e di un aumento delle entrate. Per quanto concerne la spesa pubblica è prevista una variazione di 0,7 punti percentuali, passando dal 35,1%

11European Commission, Assessment of the 2016 Stability Programme for Lithuania. 12

Il Programma di Stabilità prevede l’attuazione del Patto di Stabilità, con l’obiettivo di un graduale azzeramento del rapporto deficit/PIL e un indebitamento, rapportato al PIL, non superiore al 60%.

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1.2 Analisi Economica 19

del 2015 al 34,4% del 2019. Questa diminuzione sarà dovuta principalmente a un taglio dei costi relativi alle prestazioni sociali e agli interessi passivi pagati sul debito. É invece previsto un aumento della spesa per la formazione di capitale, la quale riguarda investimenti in asset fissi del settore pubblico, segno di una fase di crescita. Il gettito fiscale è invece previsto in aumento dello 0,4% nel periodo 2015-2019, partendo da un 34,9% del 2015 e arrivando a un 35,3% nel 2019.

Nel periodo considerato è prevista una graduale diminuzione del debito pubblico, in- fluenzato principalmente da un generale consolidamento fiscale e supportato da robuste previsioni di crescita economica. Da un debito pari al 42,7% registrato nel 2015, è prevista una riduzione al 35,7% nel 2019, con una variazione pari a ben sette punti percentuali. Questo processo di risanamento del deficit pubblico e del bilancio strutturale non è pe- rò privo di rischi, poiché legato ai livelli di entrate e uscite che il Governo lituano dovrà riuscire a raggiungere nel periodo analizzato.

Il programma di stabilità ha evidenziato tre fattori di maggior rilievo che potrebbero influenzare questo processo.

Il primo elemento è legato all’intensificazione della lotta fiscale, condizione primaria per un aumento delle entrate fiscali. La previsione ipotizzata di una crescita di 0,4 punti percentuali nel periodo osservato potrebbe rivelarsi troppo ottimistica, poiché non tutte le misure previste potrebbero raggiungere gli obiettivi prefissati. Un peggioramento della condizione economica o una persistenza dell’evasione fiscale potrebbero rendere difficoltoso questo passaggio.

Il secondo fattore riguarda il taglio di 0,7 punti percentuali della spesa pubblica at- traverso la riduzione delle prestazioni sociali. Questo punto potrebbe essere soggetto a revisione, poiché il livello di spesa sociale è soggetto a cambiamenti della situazione poli- tica ed economica. Anche se la crescita economica rimanesse stabile, l’aumento dei salari registrato nel settore privato spingerà a una simile attesa anche il settore pubblico.

L’ultimo fattore riguarda la possibilità di una crescita economica più bassa rispetto a quella prevista, dovuta a un eventuale declino del commercio internazionale e a una decre- scita delle esportazioni trainata da un prolungamento della recessione in Russia. Nel breve periodo si hanno invece aspettative ottimistiche per quanto concerne le previsioni riguar- danti la finanza pubblica. Elemento determinante sarà la crescita della base imponibile, a patto che la regolamentazione sulla tassazione non venga modificata date le imminenti elezioni politiche.

I rischi sopra descritti potrebbero avere un impatto negativo anche sul debito pubbli- co. La Lituania non sembra comunque andare incontro a grossi rischi nel breve periodo per quanto riguarda la sostenibilità fiscale, con la previsione di un debito pubblico ben al di sotto della soglia del 60% stabilita dalla procedura per il deficit eccessivo. In Tabel- la1.1possiamo osservare un riepilogo delle previsioni riguardanti gli indicatori economici analizzati nel periodo 2015-2019.

20 1. La Lituania

Tabella 1.1: dati riassuntivi dei principali indicatori economici relativi alla Lituania previsti nel periodo 2015-2019.

Indicatori economici 2015 2016 2017 2018 2019 Crescita PIL reale 1,6% 2,5% 3,2% 3,1% 3,1% Tasso di disoccupazione 9,1% 8% 7,1% 6,3% 5,4%

IPCA -0,7% 0,7% 2,2% 2,5% 2,5%

Entrate (% del PIL) 34,9% 34,6% 35,2% 35,7% 35,3% Spese (% del PIL) 35,1% 35,4% 35,2% 34,9% 34,4% Bilancio dello Stato (% del PIL) -0,2% -0,8% 0,0% 0,8% 0,9% Debito pubblico (% del PIL) 42,7% 41,1% 39,9% 38,1% 35,7%

Fonte: elaborazione personale su dati Commissione europea.