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4.5 Le principali banche operanti in Lituania

4.5.2 Swedbank AB

Come molte delle altre banche lituane, anche Swedbank AB ha le sue origini nei primi anni ’90 e legate al gruppo Hansabank, operante a partire dal 1991 in Estonia e Lettonia. Il gruppo stabilì la sua presenza in Lituania solamente nel 1996 attraverso Hansa Leasing Lithuania36. Nel 1998, dopo una serie di fusioni con alcune banche estoni e lettoni, il 50% delle azioni appartenenti a Hansabank fu acquisito dal gruppo svedese Swedbank attraver- so un aumento di capitale e l’emissione di nuove azioni. L’anno seguente, a completamento delle operazioni fornite alla clientela lituana, Hansabank istituì una filiale a Vilnius de- nominata Hansabankas. Nel 2000 iniziarono le trattative per l’acquisizione della banca lituana Lietuvos Taupomasis Bankas, ancora sotto il controllo statale, le quali si conclu- sero il 23 aprile del 2001 con l’acquisto da parte del gruppo Hansabank del 90,7% della banca37. Quest’ultima fu riorganizzata e assimilata da Hansabankas con il nuovo nome di Hansa-LTB, cambiato nuovamente nel 2003 in Hansabankas. Nell’ottobre dello stesso anno la banca siglò un accordo per l’acquisto del 100% della compagnia assicurativa litua- na specializzata nel ramo vita UAB Lietuvos Draudimo Gyvybes Draudimas, ampliando in questo modo il perimetro delle sue operazioni. Nel 2005 Swedbank ha proposto un’of- ferta d’acquisto per le azioni rimanenti di Hansabank, diventando quest’ultima di fatto una succursale del gruppo svedese Swedbank nella regione baltica. A completamento delle operazioni di acquisizione, nel 2008 Hansabankas ha iniziato il processo per il cambiamento della denominazione in Swedbank AB, completato nel marzo del 2009.

Swedbank AB opera in Lituania attraverso 63 filiali e due società controllate. Swedbank lizingas, fondata nel 1996, è stata la prima società del gruppo a operare in Lituania e a

36https://www.swedbank.lt/en/pages/about/history. 37

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fornire servizi di leasing38 e factoring39. Attualmente la società fornisce servizi di leasing per automobili, camion, attrezzature e macchinari speciali oltre a servizi di factoring. Swedbank valdae è stata invece fondata nel 2004, originariamente con lo scopo di operare e coordinare la costruzione del nuovo edificio amministrativo della banca a Vilnius, mentre attualmente si occupa di contratti di locazione.

Negli ultimi anni la banca si è focalizzata sul rafforzamento della consulenza finanziaria alla clientela presso le proprie filiali, nell’ottica di un aumento del valore per il consuma- tore. Allo stesso scopo la banca ha implementato le funzionalità connesse all’innovazione tecnologica e alla facilità d’uso delle operazioni bancarie, quali l’Internet Banking e il Mo- bile Banking. Questo ha reso necessario un ampliamento delle conoscenze e delle capacità informatiche da parte del personale impiegato in tali ambiti. Attraverso un nuovo modello di business, Swedbank AB ha semplificato e migliorato l’accesso ai servizi e ai finanzia- menti da parte delle piccole imprese. Uno degli obiettivi principali della banca è quello di migliorare l’efficienza, attraverso un aumento delle vendite a parità di risorse utilizzate. La vendita dei principali prodotti e servizi offerti dalla banca, tra i quali mutui, carte di credito, assicurazioni e prestiti al consumo, è aumentata del 55%, mentre le operazioni per cassa presso gli sportelli bancari sono diminuite del 30%, così come il numero di accessi presso le filiali. La banca nel 2015 ha attuato un cambiamento organizzativo per il mi- glioramento del coordinamento e della cooperazione tra i tre Stati baltici. Il progetto è finalizzato al rafforzamento dei rapporti con la clientela tramite la divisione di quest’ultima tra privati e aziende. Nello stesso anno Swedbank AB ha raggiunto l’accordo per l’acquisto delle attività relative alla clientela retail di Danske Bank40. L’operazione è stata approvata dal Consiglio lituano per la concorrenza e ha avuto luogo tra il 3 e il 6 giugno del 2016, coinvolgendo più di 86.000 clienti di Danske Bank, con un valore del portafoglio prestiti ad essi collegati pari a circa 484 milioni di euro41.

Il 2015 ha visto Swedbank AB affrontare con successo una serie di sfide relative al cambiamento del contesto normativo, all’esposizione del settore bancario a livelli minimi dei tassi d’interesse e all’introduzione dell’euro, nonostante abbia registrato un calo del-

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Nell’ambito delle società finanziarie il termine inglese leasing identifica una forma finanziamento con la quale il soggetto utilizzatore ottiene la disponibilità di un bene mobile o immobile per un determinato periodo in cambio del pagamento di un canone periodico. Al termine del contratto l’utilizzatore può acquistare il bene oggetto di finanziamento mediante il pagamento di una quota prefissata, comunque inferiore al valore del bene.

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Il termine inglese factoring indica una tipologia di contratto che prevede la cessione di tutti crediti contratti da un imprenditore a favore di un altro soggetto, definito factor, il quale si impegna, dietro il corrispettivo di una commissione, a fornire una serie di servizi tra i quali la contabilizzazione, la gestione e la riscossione dei crediti a lui ceduti.

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Danske Bank è una banca universale danese con sede a Copenhagen che identifica i suoi mercati di riferimento in Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia. La banca opera anche in Estonia, Lettonia e Lituania concentrandosi principalmente sulla clientela corporate. In questa tesi si è deciso di non analizzare questa banca in quanto operante in Lituania attraverso una succursale e quindi non definibile come una banca lituana a tutti gli effetti.

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l’utile netto pari al 2,25%, fermo a 113 milioni di euro nel 2015. Il portafoglio prestiti ha registrato un valore pari a circa 4 miliardi di euro, in leggero calo dello 0,6% rispetto all’anno precedente. Mentre i prestiti ai privati hanno visto un aumento del 9,2%, i prestiti corporate hanno sperimentato un calo pari al 9,1%, registrando valori rispettivamente pari a 2,1 miliardi di euro e 1,9 miliardi di euro. I debiti della banca risultano essere aumentati del 7,8% rispetto al 2014, per un valore pari a 5,4 miliardi di euro, incremento dovuto all’aumento del valore dei conti corrente.

Passiamo ora all’analisi degli indicatori registrati dalla banca nel periodo 2011-2015, iniziando dalla composizione di attivo e passivo descritti in Figura4.9. Come per AB SEB Bankas anche per Swedbank AB sarà considerato il bilancio relativo alla sola banca, escluse le due società controllate.

Figura 4.9: indicatori riguardanti la composizione dell’attivo e del passivo di Swedbank AB nel periodo 2011-2015.

Fonte: elaborazione personale su dati ottenuti dai bilanci di Swedbank AB.

Dal lato dell’attivo possiamo osservare come il rapporto tra crediti verso banche e totale attivo (CB/TA) segni una decisa diminuzione, passando da un valore del 16,48% nel 2011 all’1% del 2015. Il fenomeno è da attribuirsi alla decisione della banca di limitare l’esposizione verso le altre banche, riducendola di oltre il 90% durante il periodo analizzato, mentre il totale attivo rimane comunque in crescita. Dopo un primo periodo di crescita, il rapporto tra crediti verso clienti e totale attivo (CC/TA) risulta in calo nel 2015 di circa sei punti percentuali rispetto al valore registrato nel 2011, dato dovuto a una frenata dell’erogazione di prestiti a partire dal 2013. Anche il rapporto tra debiti verso banche e totale passivo (DB/TP) mostra un andamento del tutto simile a quello osservato per

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i crediti verso banche. Mentre il valore del passivo è aumentato nel periodo in analisi, l’utilizzo di fonti derivanti da altre banche è stato ridotto di oltre il 96%, arrivando a un rapporto poco superiore allo 0%. Andamento opposto viene invece osservato per il rapporto tra debiti verso clienti e totale passivo (DC/TP), con la raccolta presso il pubblico in aumento mediamente del 9% annuo. Analizzando le voci che compongono i debiti verso clienti si può osservare come ci sia un netto aumento degli strumenti di conto corrente, a discapito dei conti deposito, i quali segnano una decisa diminuzione.

Tabella 4.4: indicatori riguardanti la struttura finanziaria e la dipendenza da Banche centrali di Swedbank AB nel periodo 2011-2015.

2011 2012 2013 2014 2015 Struttura finanziaria PIN/TA 9,32% 7,03% 0,42% 0,93% 0,8% CC/DC 89,35% 86,22% 89,46% 78,67% 73,89% TA/PN 7,57 7,00 5,93 5,86 5,93 Banche centrali CBC/TA 6,60% 9,62% 8,76% 21,91% 26,29% DBC/TP 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% PINBC/TA 6,60% 9,62% 8,76% 21,91% 26,29%

Fonte: elaborazione personale su dati ottenuti dai bilanci di Swedbank AB.

In Tabella 4.4 possiamo notare come la banca abbia iniziato un percorso di riduzione dell’esposizione verso il sistema bancario, che ha portato a una notevole riduzione del rap- porto tra la posizione interbancaria netta e il totale attivo (PIN/TA), arrivato a registrare nel 2015 uno 0,8%, indice di un sostanziale equilibrio tra crediti e debiti verso banche. La buona sostenibilità della struttura finanziaria è rappresentata dal valore del rapporto tra crediti verso clienti e debiti verso clienti (CC/DC), il quale registra valore inferiori al 100% e in diminuzione nel periodo analizzato, indice che la raccolta tra la clientela è più che sufficiente a soddisfare l’erogazione del credito tra i clienti. Tale risultato è da imputare all’aumento della raccolta, mentre i prestiti rimangono pressoché invariati. Anche Swed- bank AB ha proceduto alle operazioni di deleveraging, come dimostrato dalla diminuzione del rapporto tra il totale attivo e il patrimonio netto (TA/PN), che negli ultimi tre anni risulta stabile e pari a un valore vicino a 5,9.

Il rapporto con le Banche centrali è univoco, in quanto Swedbank AB non presenta debiti con esse ma solamente prestiti, i quali hanno registrato un aumento significativo nel periodo analizzato, passando dal 6,6% del 2011 a costituire più di un quarto del totale dell’attivo.

Gli indicatori in Tabella4.5segnalano una redditività in calo, sia per quanto riguarda il Return on Assets che il Return on Equity. Il primo indicatore presenta un valore medio nel periodo analizzato pari al 2,3%, con risultati migliori rispetto agli anni 2011 e 2012.

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Tabella 4.5: indicatori riguardanti la redditività e l’efficienza di Swedbank AB nel periodo 2011-2015. 2011 2012 2013 2014 2015 Redditività ROA 3,20% 1,77% 2,90% 1,85% 1,70% ROE 24,25% 12,37% 17,20% 10,83% 10,09% Efficienza CI 49,19% 47,91% 48,31% 46,77% 46,31% CA 1,75% 1,53% 1,51% 1,48% 1,20% DET/MINTM 30,45% 10,22% 8,07% 3,72% -1,80% DET/TA 1,08% 0,33% 0,25% 0,12% -0,05%

Fonte: elaborazione personale su dati ottenuti dai bilanci di Swedbank AB.

La leggera diminuzione non è dovuta a un calo del margine di intermediazione, che rimane piuttosto stabile, ma a un effetto diluizione dato dall’aumento del totale attivo. Lo stesso ragionamento è valido per il Return on Equity, dove l’aumento considerevole del patrimonio netto ha portato questo indicatore da un valore di 24,25% nel 2011 all’attuale 10,09%, con un valore medio nel periodo analizzato intorno al 15%.

Da un punto di vista dell’efficienza operativa Swedbank AB è riuscita a ottenere un miglioramento degli indicatori Cost ot Income e Cost ot Assets. Questi risultati non dipen- dono principalmente da una diminuzione dei costi operativi, ma da un aumento rispettiva- mente del margine di intermediazione e del totale attivo. La qualità delle poste all’attivo è peggiorata nel periodo analizzato, come dimostrato dagli indicatori riguardanti le rettifiche di valore nette per deterioramento, arrivati nell’ultimo anno a valori negativi.

In Figura4.10possiamo osservare la composizione reddituale di Swedbank AB, la quale dimostra una leggera diminuzione del margine di interesse, in favore di un aumento del volume delle commissioni nette. Il margine di intermediazione così scomposto è formato per circa la metà dai proventi derivanti dalla gestione del denaro mentre i guadagni pro- venienti dalle commissioni hanno registrato un incremento di quasi dieci punti percentuali dal 2011 al 2015, arrivando a registrare il 41,75%. Di conseguenza i risultati provenienti da operazioni su strumenti finanziari hanno registrato una flessione.

Esaminiamo in ultima analisi i dati riguardanti la patrimonializzazione e la rischiosità sintetizzati in Tabella4.6. L’adeguatezza patrimoniale totale nel periodo analizzato è sem- pre rimasta abbondantemente al di sopra dei requisiti minimi obbligatori e ha sperimentato una rapida crescita, passando dal 15,33% del 2011 al considerevole valore del 38,9%. Il capitale, tranne che per il 2011, è totalmente composto da capitale Tier 1. Questi risul- tati sono stati ottenuti dalla banca attraverso l’impiego sempre più rilevante di utili non distribuiti, i quali sono passati dal non far parte del patrimonio di vigilanza nel 2011, al rappresentarne circa il 40% nell’ultimo anno. Buoni risultati si riscontrano sotto l’aspetto

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Figura 4.10: indicatori riguardanti la composizione reddituale di Swedbank AB nel periodo 2011-2015.

Fonte: elaborazione personale su dati ottenuti dai bilanci di Swedbank AB.

della rischiosità, dove il Current Ratio registra valori vicini al 40%, al di sopra del limite imposto del 30%. Il rapporto tra crediti deteriorati verso clienti e totale crediti verso clienti (CD/CC) registra un deciso calo, pari a quasi dieci punti percentuali, passando dal 16,69% del 2011 al 5,92% del 2015. Nonostante la crescita dei crediti verso clienti, la percentuale di crediti deteriorati è diminuita di un valore maggiore al 61% dal 2011 al 2015.

Tabella 4.6: indicatori riguardanti la patrimonializzazione e la rischiosità di Swedbank AB nel periodo 2011-2015. 2011 2012 2013 2014 2015 Patrimonializzazione Tier 1 12,35% 15,72% 19,02% 30,24% 38,90% TCR 15,33% 15,78% 19,10% 30,24% 38,90% Rischiosità CR 42,77% 39,28% 37,84% 42,39% - CD/CC 16,69% 10,76% 9,00% 7,06% 5,92%

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