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L’Economia di solidarietà e il Fattore Finanziario

Ogni attività economica, per il suo corretto funzionamento, ha bisogno di disporre di denaro. Esso viene riconosciuto come:

“Uno strumento che si compone di tre elementi: è una riserva e misura di valore, permette di scambiare beni e servizi. [..] La moneta oggi è legale, il suo valore non deriva da riserve auree, ma è sostenuto dal governo e rilasciato dalla banca centrale. Questo comporta che la nostra fiducia nel denaro in realtà è fiducia nel governo e nel sistema economico. [..] Al centro del sistema economico c’è uno strumento, che crea valore, a partire dalla nostra fiducia nel sistema nel suo complesso. Il passaggio del denaro da una persona all’altra crea una relazione che può essere di tre tipi: valore di scambio (nella compravendita l’acquirente paga il prezzo stabilito dal venditore); un prestito (è una relazione prolungata nel tempo) o un regalo (non esiste un chiaro contratto tra le parti)” 102.

Da questa definizione emergono tre elementi interessanti: il denaro è uno strumento, nasce dalla fiducia nel sistema economico e costruisce una relazione. Ognuno di questi aspetti permette di capirne l’utilità e di sottolineare, ancora una volta, la centralità dell’elemento umano, rispetto all’accumulo di denaro. Gli individui e le famiglie lo guadagnano, prestando il loro lavoro e lo suddividono in due parti: il consumo e il risparmio. Il modo in cui vengono fatte queste due attività può aprire diversi scenari dal momento che, un individuo può scegliere se usarlo per trattenere un margine superiore per sé; o per “votare con il portafoglio” (Becchetti 2012), scegliendo di comprare beni e servizi che promuovono la crescita della società nel suo complesso.

Nel mondo esistono diverse esperienze di finanza etica, le principali sono: i fondi etici, le banche etiche e il microcredito (Ibidem), a questi si sommano le cosiddette monete complementari.

I fondi etici sono fondi di investimento, che sostengono imprese attente alla problematica ambientale e interessate a crescere nella responsabilità sociale d’impresa.

102 Materiali del corso “Just Money: Banking as if Society Mattered” (Free online courses from

Massachusetts Institute of Technology https://www.edx.org/course/just-money-banking-if-society- mattered-mitx-11-405x-0)

Ambra Ilaria Cincotti “L’Economia di solidarietà. Il Fattore C studiato attraverso la Social Network Analysis” Tesi di Dottorato in Scienze Politiche e Sociali -XXIX Ciclo-Università degli Studi di Sassari.

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Sono dotati di due strumenti operativi: azionariato attivo e i vincoli sull’universo dei titoli investibili. Si caratterizzano per essere più costosi. L’eticità implica lavoro extra, poiché si deve reperire un numero maggiore di informazioni sulle aziende, unito a una minore diversificazione, perché l’insieme dei titoli sui quali si può investire è ridotto. Nonostante questo non ci sono differenze di rendimento significative.

Le Banche Etiche103 si propongono di internalizzare le esternalità che derivano dal loro agire. Il finanziamento dei progetti avviene dopo una duplice istruttoria, una di natura finanziaria, l’altra finalizzata alla valutazione dell’impatto socio-ambientale delle proposte; esse possono provenire dal settore not-for-profit (cooperative), come dal

profit. Come nel caso dei fondi etici, i rendimenti sono ridotti rispetto al settore

bancario tradizionale: i dipendenti vengono pagati meno; i risparmiatori-soci che apportano il capitale di rischio, accettano che il valore delle loro quote non sia elevatissimo, così come i depositari ricevono un interesse inferiore. Tuttavia, coloro che ne fanno parte sono consapevoli e felici. È un sistema di banca che non solo cresce, ma è persino copiato da altri gruppi bancari (tradizionali) che, stanno incominciando a inserire criteri non strettamente economici, nella concessione di crediti alle aziende. Il microcredito (Yunus 2008), in termini più generali la microfinanza, è uno strumento che consente di prestare denaro a soggetti non bancabili. Esso responsabilizza il ricevente migliorandone l’autostima; attraverso la leva bancaria genera un effetto moltiplicativo; sostenendo le attività imprenditoriali è capace di mettere in moto l’economia soprattutto dopo calamità naturali e gravi crisi. Legate a questo modo di concepire la finanza, sono nate anche altre iniziative: le “microfinance vehicles” (Becchetti 20012, p. 177) che, attraverso l’uso di piattaforme web, mettono in contatto risparmiatori e imprenditori; questo dà l’opportunità di un contatto diretto.

103 Accanto alle banche etiche esistono anche istituti bancari che stampano moneta propria, è il caso dell’Istituto Banco Palmas, banca comunitaria di Fortaleza (Brasile). È nato dall’idea di dare“sostegno alla rete dei servizi finanziari, associativi e di comunità, al fine di generare posti di lavoro e reddito in vista della riorganizzazione delle economie locali, sulla base dei principi di economia solidale. Il suo obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo di aree a basso reddito, incoraggiando la creazione di reti locali di produzione e consumo. Essa si basa sul sostegno alle iniziative di economia popolare e solidale nei suoi vari ambiti, come ad esempio: le piccole imprese produttive, per fornire servizi, supporto marketing e il vasto settore delle piccole economie popolari” (http://www.institutobancopalmas.org/o- que-e-um-banco-comunitario/).

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Esistono anche altre esperienze, come le monete complementari, che, a differenza delle precedenti, si basano sulla creazione di un nuovo tipo di moneta e di un circuito nel quale essa viene scambiata. Se ne contano più di 5000 esemplari in tutto il mondo; si caratterizzano per essere fortemente radicate nell’economia reale e nella collaborazione tra le imprese del circuito, hanno una misura di equivalenza con la moneta in uso nel paese: ad esempio 1 Sardex, moneta complementare nata in Sardegna, corrisponde a 1 euro. Il loro utilizzo permette di affrontare i momenti di scarsa liquidità, che spesso rendono difficile per le imprese rimanere sul mercato o rendono obbligatorio il ricorso al credito. Queste monete sono complementari, come dice il nome stesso, al denaro tradizionale.

Tutti gli strumenti sopradescritti sono modi per “riappropriarsi del denaro” (Latouche 2005) e ricostruire una relazione trasparente, che le banche tradizionali hanno interrotto, tra il risparmio e l’investimento.

Anche all’interno dell’EdS il fattore finanziario è molto importante. La proposta teorica di Razeto, a livello microeconomico, è l’autonomia, ovvero un’impresa dovrebbe disporre internamente dei fattori economici necessari, finanziamento incluso. Questo perché, la ricerca del fattore finanziario all’esterno, implica il dover cambiare i rapporti di forza e le priorità dell’impresa, che si trova così vincolata dalla ricerca di maggiori guadagni monetari, per poter ripagare il credito ricevuto. Invece, il contare su fattori interni, garantisce la libertà di agire secondo la propria razionalità economica solidale, “solo così potrà entrare in relazione con tutti i soggetti in termini pienamente giusti e solidali. Fino a quando ciò non avverrà, al suo interno si farà esperienza di qualche forma di ingiustizia, o ci saranno relazioni non pienamente solidali” (Razeto 2015c)104. Tuttavia, il perseguimento dell’autonomia è un cammino lungo e non semplice.

L’autore configura sia la possibilità della nascita di un sistema di intermediazione finanziaria interno al settore solidale, sia la costruzione di monete complementari da spendere internamente. Nel primo caso, le imprese depositano il

104 Passaggio tratto dai working papers della “Cátedra Latinoamericana de Economia Solidaria”, unità 8 p. 15, www. uvirtual.net

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denaro eccedente, diventano socie e cooperano alla gestione di questi fondi, che circolano all’interno del settore. La nascita di un settore di finanza interno, è un modo per attivare processi di solidarietà, che escono dai confini della singola impresa, includendo tutti coloro che operano con le stesse logiche. Ed è anche un modo per raccogliere il risparmio del settore, affinché lo stesso disponga della liquidità per crescere e sostenersi105.

La costruzione teorica di Razeto trascende il solo fattore finanziario, infatti propone di creare delle borse per tutti i fattori economici impiegati nell’EdS. La borsa del lavoro, per esempio, raccoglierebbe tutti i lavoratori del settore momentaneamente disoccupati. Questo avvantaggerebbe sia i lavoratori, che non si troverebbero costretti a stare a lungo senza lavoro, o a dover ricominciare ex novo in altri campi; sia le imprese, dal momento che disporrebbero di manodopera specializzata e formata all’interno del settore stesso.