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5.3 Matrici Swot dei due casi di studio

5.3.2 La Relmu Witral

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA

 Organizzazione interna  Poca partecipazione ai corsi di formazione e alle riunioni

 Progressivo invecchiamento delle socie

OPPORTUNITA’ MINACCE

Turismo legato alla “Kuyul Mapu” (strada del carbone) recentemente inaugurata  La cooperazione francese e rete ignaziana

 Possibili intromissioni esterne

 L’elevata imposizione fiscale sui prodotti  Tensioni tra le comunità indigene e le

imprese forestali

Fonte: Ns elaborazione Punti di forza:

 Organizzazione interna

La Relmu Witral ha una peculiare organizzazione interna, che prevede anche un controllo di qualità sui prodotti che viene esercitato, a rotazione, da tutte le socie. Esso consiste nel misurare i prodotti per vedere se rispettano i parametri, e valutare la qualità della tessitura. Se il prodotto non rientra nello standard stabilito non viene comprato. Un altro elemento importante è il sito: è consultabile in due lingue, e i prezzi sono espressi sia in dollari che euro, questi elementi lo rendono facilmente consultabile, soprattutto per compratori stranieri.

Punti di debolezza:

 Poca partecipazione ai corsi di formazione e alle riunioni

Dai questionari è emerso che un gran numero di socie ha partecipato alle formazioni iniziali, ma che recentemente non si sono più formate. Questo in parte è legato a una loro scelta, e in parte dipende dal fatto che sono invitate ai corsi le socie più attive (consegnano mensilmente i prodotti) e più capaci. Se da un lato è importante incentivare

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chi partecipa, dall’altro questo sta iniziando a configurare un’associazione a “più velocità”.

Le presidentesse dei vari gruppi raccontano di una situazione di difficoltà, le socie non partecipano alle riunioni e spesso non producono, e si trovano disarmate davanti al disinteresse delle altre.

 Progressivo invecchiamento delle socie

Molte socie sono ormai anziane, o limitate nelle capacità di tessitura da malattie quali artrite e cecità. Queste situazioni contingenti le rendono particolarmente vulnerabili dal punto di vista economico, perché non potendo più lavorare, hanno perso quella che spesso è la loro unica fonte di guadagno. Sarebbe importante pensare a un meccanismo di solidarietà interno per sostenerle in questi momenti di fragilità.

Opportunità:

 Turismo legato alla “Kuyul Mapu” (terra del carbone) recentemente inaugurata A novembre 2015 è stata lanciata questa strada di turismo sostenibile, che coinvolge numerosi operatori turistici (e non) della provincia di Arauco89. All’interno di questo percorso ciascun ente ha presentato una propria offerta turistica, la Relmu Witral ha proposto un’esperienza chiamata “la ruta del telar” la strada del telaio, grazie alla quale i turisti avranno la possibilità di vivere la vita di un artigiano: tosatura, raccolta delle bacche e tintura della lana, ordito e infine tessitura. Il cammino si sviluppa coinvolgendo socie di quasi tutti i gruppi. Ovviamente essendo un’esperienza di condivisione, i visitatori vivranno all’interno delle comunità in compagnia delle socie e delle loro famiglie. Questa iniziativa oltre a fornire opportunità di vendita dei prodotti, è una grande vetrina per far conoscere la propria attività sia a livello nazionale che internazionale.

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 La cooperazione francese e rete ignaziana

Grazie ai fondi e alla manodopera di volontari francesi è stato possibile costruire, per alcune socie, i domo, ossia delle casette di legno adibite a laboratori di tessitura. Il posto del witral, tradizionalmente è la ruka (casa), nella ruka il pavimento è di terra battuta, e il fuoco che è al centro riempie di fuliggine l’ambiente e quindi sporca e impregna i tessuti di un odore forte. Per evitare questi problemi alcune socie, selezionate sulla base di criteri di efficienza e partecipazione, si sono viste costruire un domo, che oltre a essere uno spazio più pulito, è anche molto più luminoso.

Dalla rete ignaziana l’associazione riceve il supporto, per un anno, di due volontari nazionali. Sono giovani professionisti, solitamente neolaureati in ingegneria commerciale, che aiutano in tutte le attività di promozione, e di miglioramento dell’organizzazione.

Minacce:

 Possibili intromissioni esterne

In Cile si stanno diffondendo politiche assistenzialiste che offrono opportunità di lavori “socialmente utili”, che stanno coinvolgendo anche alcune delle socie, offrendo loro possibilità di guadagno. Si corre il rischio che esse possano essere disincentivate a continuare il loro lavoro di tessitura, allontanandosi dall’associazione.

 L’elevata imposizione fiscale sui prodotti

I prodotti della Relmu pagano un’IVA del 19%: per poter coprire quest’imposizione fiscale, aumenta la differenza tra il prezzo pagato alle socie e il costo imposto al consumatore finale. A loro viene comunque pagato un prezzo giusto, ma spesso non lo ritengono sufficiente e si aprono aspre discussioni. A ciascuna socia viene garantita la possibilità di vendere i propri manufatti anche all’esterno, ricevendo compensi anche maggiori, senza doversi sottoporre ai controlli di qualità. C’è il rischio tangibile che

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questa “concorrenza” possa allontanare le socie dalla Relmu creando tensioni sui prezzi e sull’eccessiva severità dei controlli sul prodotto.

 Tensioni tra le comunità indigene e le imprese forestali

Nel territorio di Tirúa si avverte la tensione legata alle azioni delle comunità contro le grandi imprese forestali. Durante il 2015 sono state frequenti le “tomas de la carretera” occupazioni delle strade, interrotte da grossi alberi, che sono durate a volte giornate intere e sono state accompagnate da sparatorie. Questa situazione di tensione è completamente incontrollabile, nel senso che, è difficile prevedere quando simili episodi avverranno. Questo interferisce con le attività dell’associazione: non facilita i viaggi per le fiere; blocca i bus con i quali si consegnano i prodotti per i negozi di Concepción e Santiago e, in un’ottica di sviluppo turistico, può generare insicurezza nei visitatori.

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5.4 Conclusioni

L’utilizzo della Social Network Analysis nello studio dell’Eds, del fattore C in particolare, è innovativo.

“La solidarietà è una relazione orizzontale tra le persone che costituiscono un gruppo, un’associazione o una comunità, nella quale i partecipanti si trovano in situazione di

uguaglianza. Questa relazione, o vincolo interpersonale, si costituisce come solidale in ragione della forza o dell’intensità della coesione reciproca, che deve essere superiore

al semplice riconoscimento della comune appartenenza a una collettività. Nella solidarietà troviamo un vincolo impegnato, deciso, che permane nel tempo e che obbliga gli individui del gruppo, che si definisce solidale, a rispondere davanti alla società e/o a terzi, ciascuno per il gruppo e il gruppo per ciascuno” (Razeto 2005 p. 975)

Data questa definizione di solidarietà come relazione orizzontale, si è ritenuto proficuo adottare una metodologia che permettesse di tenere traccia di questo elemento, in particolare nello studio del Fattore C, che ne è la categoria economica.

L’analisi dei dati raccolti attraverso il questionario ha permesso di verificare la presenza di questo fattore, dal momento che si son riscontrati i suoi effetti all’interno dei casi di studio: rafforzamento dell’individuo, del gruppo e forza di attrazione verso l’esterno. Si è visto che il rafforzamento individuale ha effettivamente luogo, dal momento che i soci sono meglio inseriti nei loro contesti di riferimento, conoscono più persone, con le quali scambiano informazioni, hanno l’opportunità di formarsi, di viaggiare e aprirsi alla conoscenza di nuove tecniche di lavorazione dei prodotti. Hanno relazioni frequenti con i loro contatti, soprattutto all’interno delle comunità, esse sono orizzontali e durano da molto tempo. Il rafforzamento del gruppo, è stato studiato attraverso il modo in cui i soci stanno insieme: la partecipazione alle riunioni, ai corsi di formazione e alla commercializzazione; gli scambi di esperienze; il sentirsi felici di esserne parte; il ricorso a meccanismi di prestito interno finalizzati a miglioramenti nella produzione. Nel caso del GIES si è visto che, fatta eccezione per alcuni soci che vivono lontani,

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l’associazione è coesa. I rapporti dei soci con le istituzioni locali aiutano anche l’associazione nel suo complesso, la sponsorizzazione comunale dei corsi di formazione (GIES Canchis) o la partecipazione del sindaco al lavoro del gruppo fondatore (Relmu Witral), ne sono un esempio. Un’esperienza di economia solidale diventa una forza di

attrazione quando è produttiva, lavora in armonia sia al suo interno, sia con il territorio.

I membri delle due associazioni si sono fatti portavoce di questa nuova forma di economia tanto a livello locale, invitando altre persone, quanto a livello più ampio partecipando al lavoro delle reti di EdS.

Grazie alla SNA è stato possibile considerare il processo associativo come un insieme di cerchi concentrici che, dall’individuo si aprono verso la società nel suo complesso. Essa ha fornito informazioni interessanti su ciascun caso di studio, senza chiudersi in un approccio localistico. Si è avuta conferma, grafica e quantitativa, che alcuni soci partecipano meno alla vita associativa; unendo questo dato alle loro caratteristiche, è emerso che sono i soci più lontani dalla sede; il fatto che questa situazione persista, significa che i correttivi apportati dalle due associazioni -suddividere il lavoro secondo l’area di provenienza- non ha sortito l’effetto desiderato.

È stato possibile verificare che i rapporti interni alle due associazioni sono orizzontali, non si stanno configurando concentrazioni di potere. Per il GIES è stato analizzato attraverso indicatori quali la degree centrality e la betweeness, per la Relmu è stato constatato dalla similitudine dei reticoli personali delle socie che ricoprono ruoli apicali, con quelli delle “socie semplici”; oltre che dal calcolo dei buchi strutturali, che ha permesso di confermare l’orizzontalità dei rapporti tra le associate e il loro contesto. Ciò permette di desumere che lo stesso avvenga anche all’interno dell’associazione stessa, dato peraltro confermato dall’osservazione partecipante.

Si è riscontrato che anche in Perù e Cile, così come è accaduto negli studi empirici sul fattore C condotti in Colombia, i membri delle associazioni mancano di informazioni di base sull’EdS come teoria e in particolare sul Fattore C. Una maggiore informazione in questo senso permetterebbe di affiancare alle priorità di natura economica anche iniziative finalizzate a far crescere questo fattore.

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Capitolo Sesto: Questioni Aperte

L’esperienza pratica, così come il processo di costruzione teorica elaborato da Razeto affrontano una difficoltà comune: essere un “soggetto in formazione, che sta crescendo e cambiando” (Pérez Valencia 2015 p. 211). Da questa complessità derivano le cosiddette “questioni aperte”. Esse racchiudono riflessioni in corso, a volte di schieramenti opposti, dal momento che, nella “galassia alternativa” esistono impostazioni più o meno radicali, da cui derivano interpretazioni diverse delle stesse proposte.