• Non ci sono risultati.

3.4.3 L'unione padre-figlio: la via della Grazia

L'epilogo, di grande impatto emotivo dovuto alla sapienza con cui immagini spettacolari e sinfonie celesti sono unite insieme, permette di riflettere su molteplici aspetti. In un paesaggio metafisico, il personaggio di Jack adulto viene guidato da una figura femminile a oltrepassare una soglia. Titubante, egli la varca e inizia a camminare nel deserto seguendo la guida, che ora è egli stesso bambino. In seguito si alternano immagini della creazione e della fine del mondo, mentre lo spettatore, accompagnato dalle note dell'Agnus Dei, viene guidato nell'aldilà: una spiaggia in cui compaiono centinaia di persone, tra cui la madre, il padre e i tre figli bambini. La figura di Cristo in veste di donna sfiora e abbraccia tutti coloro che sono sulla spiaggia, Jack le bacia i piedi e la madre la mano. È un momento di rinascita, una maschera cade in acqua e la donna va incontro a Dio donando suo figlio: «Lo dono a te. Ti dono mio figlio».

La scena successiva vede protagonista Jack, il quale discende in ascensore i piani del grattacielo in cui lavora, fino ad arrivare al pian terreno e uscire dall'edificio. La pellicola termina, così come era iniziata, con l'immagine di una fiamma.

L'epilogo conferma l'interpretazione junghiana: Dio-Padre discende sulla terra incarnandosi in Cristo Gesù, nuova creatura, mostrando il suo volto amorevole e misericordioso.

Jack rappresenta tale incarnazione – in una scena iniziale egli indossa la stessa veste della donna- ossia il Figlio che si è immolato per l'umanità. Tuttavia, secondo Jung, nella figura di Cristo non solo si ritrova l'immagine dell'umiliazione del padre, ma anche l'idea di una rinascita. In origine Dio si era unito alla sua sposa, la Sapienza, per creare il mondo. In seguito, per potersi riscattare, decide di incarnarsi in una nuova creatura, tuttavia essa deve da un lato essere adatta per rappresentare il padre, dall'altro dimostrare la svolta definitiva, una nuova era. Pertanto il tirannico Padre si deve unire a una sposa degna e dar vita a una nuova creazione. Maria sembra la più adatta: ella è vergine, quindi indipendente da un uomo e al tempo stesso pura, così come era

l'umanità nel paradiso terrestre.

Pertanto, Cristo, in questo caso Jack, rappresenta l'unione del bene e del male, incarnato rispettivamente dalla madre e dal padre, la via della Grazia e della Natura. «Jack: Padre...madre...lottate dentro di me e lotterete sempre»

Nel momento in cui Jack, sebbene l'ambivalenza interna bene-male, decide di essere un uomo caritatevole, pieno d'amore, si avvicina alla figura materna, diviene una sua incarnazione. Per tale motivo, nell'epilogo, Cristo è interpretato da figure femminili, e per lo stesso motivo egli sembra assumere le caratteristiche della Sapienza.

«Quando pose i fondamenti della terra, io stavo presso di lui come un architetto (proverbi 8, 29-30)».

Architetto è anche il figlio Jack ritratto mentre, dall'alto del grattacielo di vetro dove lavora, tra un progetto e l'altro ripensa alla sua infanzia, a suo fratello e a suo padre. La seconda rinascita di cui Cristo rappresenta il segno, permette la definitiva unione del padre e del figlio. A dimostrazione di questo ricongiungimento, la donna dona a Dio il proprio bambino, perché il Figlio possa tornare al Padre, il Padre divenire il Figlio. Tale unione è simboleggiata dalla fiamma con cui si conclude il film come si può notare se si ripercorre brevemente l'intera narrazione, riflettendo sul significato che essa possiede.

Il film si apre e si chiude con l'immagine di una fiamma, la quale sembra avere un significato particolare e un legame con Jack. Essa si presenta in vari momenti del film, quasi a dividere la pellicola nelle sue varie parti (storia di Giobbe, della famiglia e di Jack da adulto) e sembra rappresentare simbolicamente un'entità. Inizialmente, quando compare, si sente la voce fuori campo di Jack che dialoga con lei. «Fratello. Madre. Sono stati loro a condurmi alla tua porta

«come sei arrivato a me? Sotto quale forma? Con quale aspetto?».

Alla fine del prologo si scopre la presenza di un altro tipo di fiamma, quella del lumino che il fratello Jack, da adulto, accende per commemorare la morte del fratello.

«Jack: vedo il figlio che sono stato, vedo mio fratello...leale, gentile».

Successivamente si sente un'altra voce, che sembra quella del fratello da piccolo, che dice: «Cercami!».

La fiamma, dunque, simboleggia l'instaurarsi di un legame tra i due fratelli, e tra Jack e Dio, quest'ultimo mostrato attraverso le scene che ritraggono il bambino che prega e

grazie alla voce fuori campo che ci mostra come questo dialogo con il Signore sia diventato un dialogo interiore che ha sempre accompagnato Jack.

Nell'epilogo finale la fiamma ricompare sia sotto forma di fuoco che di luce della candela e, dunque, come simbolo della morte del Figlio (e del Fratello), come momento di unione tra Dio e Giobbe, secondo l'interpretazione di Jung, e dunque tra padre e figlio. Allo stesso tempo ella rappresenta Dio, il quale, come ricorda la Bibbia, si è presentato a Mosè proprio sotto forma di fuoco.

L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe» [Es 3, 2-6]. La fiamma dunque simboleggia Dio, la sua essenza.

L'incontro di Mosè e Dio, nel quale la divinità mostra di possedere più nomi, è il passo che analizza Lacan per trattare la tematica del Nome-del-Padre, definendo la fiamma come espressione dell'Elohim, l'Essente. Jung, sempre nell'opera Risposta a Giobbe, ricorda che Ruach Elohim, ossia lo spirito di Dio, è la Sapienza. Pertanto, osservando i momenti in cui compare l'immagine della fiamma151 e leggendoli alla luce delle

precedenti considerazioni su Dio e la Sapienza, si può affermare che la fiamma rappresenta lo spirito di Dio, quindi la Sapienza e, insieme, la nuova nascita ossia Cristo. Per tale motivo Jack, che rappresenta Dio fattosi uomo, ha un rapporto speciale con la fiamma, è egli stesso la fiamma.

151 L'immagine della fiamma apre e chiude il prologo in cui si presenta il parallelismo tra la storia della famiglia O'Brain e quella di Giobbe, precede il discorso della sapienza per immagini e apre e chiude