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LA COSTRUZIONE DEL QUESTIONARIO 1 I soggetti intervistat

IL QUESTIONARIO DELLA RICERCA

5.1 LA COSTRUZIONE DEL QUESTIONARIO 1 I soggetti intervistat

Le informazioni relative ai processi interni alle scuole sono state raccolte attraverso un questionario, somministrato ai Dirigenti scolastici.

1 Cfr., capp. II e IV. 2 Cfr., cap. III.

114 La scelta di intervistare esclusivamente i Dirigenti presenta limiti e vantaggi che è necessario esplicitare. Sicuramente, il Dirigente è la persona che ha, o dovrebbe avere, una visione complessiva della scuola e di ciò che accade al suo interno. Al tempo stesso, è colui che ha la responsabilità della gestione di aspetti di tipo organizzativo e procedurale. Naturalmente, in questo modo sono state raccolte esclusivamente le opinioni e i pareri dei Dirigenti scolastici, e non anche quelli degli altri soggetti che partecipano alla vita della scuola e che avrebbero consentito un confronto dei diversi punti di vista, tuttavia, occorre considerare che il coinvolgimento di insegnanti e studenti a volte si configura come un percorso difficile: è necessaria la disponibilità dei docenti a collaborare, l’autorizzazione del Dirigente scolastico ad “entrare” nella scuola, e anche quella dei genitori per poter intervistare gli studenti. Le scuole sono interessate in un numero considerevole di attività e progetti e, spesso, ogni richiesta aggiuntiva di collaborazione, anche se in realtà potrebbe trattarsi di un impegno che si risolve in un tempo minimo, viene accolta con difficoltà. Un’ulteriore considerazione in merito alla scelta del soggetto da intervistare è che in questo modo è stato possibile continuare ad avere come riferimento la stessa figura, e in alcuni casi anche la medesima persona, che aveva risposto al questionario scuola di PISA 2009.

5.1.2 La struttura del questionario

Il questionario è costituito da domande chiuse, che richiedono una risposta su scala di frequenza, per rilevare appunto la frequenza di un comportamento; su scala Likert, riferita al grado di accordo/disaccordo verso un’affermazione; su scala dicotonomica (Sì/No), per rilevare la presenza/assenza di alcuni fattori.

La scelta di inserire domande chiuse è stata guidata dalla necessità di porre domande che facessero riferimento a un unico Framework concettuale e che avessero la stessa forma e lo stesso significato per tutti gli intervistati. Inoltre, le domande chiuse, rispetto a quelle aperte, sono più facili da codificare in sede di analisi dei dati.

Nella costruzione dello strumento si è tenuto conto della

- necessità di contenere i tempi di compilazione - circa 30 minuti il tempo stimato per rispondere alle domande - al fine di aumentare le probabilità di restituzione di questionari compilati;

115 - esigenza di prestare attenzione all’ordine di comparizione delle sezioni e delle domande all’interno del questionario: focalizzare immediatamente l’attenzione sul soggetto chiamato a rispondere alle domande, facendolo sentire oggetto della rilevazione, avrebbe potuto creare un disagio nell’intervistato, con il rischio di compromettere la sua disponibilità a rispondere alle domande; per questo motivo si è preferito presentare all’inizio del questionario domande riferite al contesto scolastico in generale e, solo successivamente, domande che riguardano più da vicino il Dirigente scolastico e le sue modalità di organizzazione e gestione della scuola.

«I ricercatori concordano sul fatto che l’inizio dell’intervista è una fase delicata, che stabilisce il tono del rapporto destinato a instaurarsi tra l’intervistato e l’intervistatore. È consigliabile quindi cominciare con domande generali che mettono a suo agio l’intervistato. L’altra considerazione sui cui c’è vasto consenso è la natura campanulare della curva dell’attenzione. Si ritiene cioè che l’interesse e l’attenzione crescano dopo l’inizio dell’intervista, raggiungano un massimo sul quale si stabilizzano per un certo tempo, per poi decrescere rapidamente per effetto della stanchezza. Ne consegue che le domande più importanti (ai fini cognitivi della ricerca), e/o che richiedono il massimo della concentrazione all’intervistato, devono essere poste nella parte centrale del questionario» (Pitrone, M. C., 2009, pag. 241).

A queste considerazioni generali in merito alla costruzione dello strumento, si sono aggiunti ulteriori elementi da tenere presenti nella formulazione delle domande. In questa fase, in modo particolare, si è cercato di

• utilizzare termini vicini all’esperienza dei rispondenti, evitando tecnicismi e termini vaghi e ambigui;

• garantire che il significato della domanda fosse chiaro a tutti i rispondenti e da tutti interpretato nel modo più simile possibile;

• evitare il ricorso a domande alle quali il rispondente non fosse in grado di rispondere, perché privo delle informazioni necessarie;

• assicurare all’interno di una domanda la presenza di un unico argomento, al fine di evitare risposte non utilizzabili in quanto riferite a più aspetti;

116 5.2 IL PRE-TEST DEL QUESTIONARIO

La definizione della versione finale del questionario è stata preceduta da due fasi:

- la prima, in cui è stato chiesto a due esperti, nel campo della ricerca educativa e valutativa, di leggere il questionario e fornire eventuali commenti, soprattutto rispetto al modo in cui sono stati operazionalizzati i costrutti, rispetto agli indicatori individuati e alle scale utilizzate.

- Nella seconda fase, il questionario è stato somministrato a un numero ristretto (cinque) di soggetti aventi le stesse caratteristiche dei destinatari finali. I Dirigenti scolastici che hanno partecipato a questa prima somministrazione hanno risposto alle domande e, successivamente, hanno fornito commenti di approfondimento in relazione agli argomenti affrontati, alla formulazione e alla comprensione delle domande. I commenti sono stati raccolti nel corso di una intervista di gruppo, realizzata in presenza, con i cinque Dirigenti che avevano risposto al questionario.

Il pre-test aveva l’obiettivo di verificare, in modo particolare:

• la comprensibilità delle domande;

• i tempi di compilazione.

Rispetto al primo punto, è importante che le domande siano comprese da tutti i rispondenti allo stesso modo e che i termini utilizzati non diano luogo a fraintendimenti. Oltre alla comprensione delle domande, occorre far sì che i tempi di compilazione siano adeguati. il tempo di compilazione del questionario è un elemento importante per la buona riuscita del lavoro: tempi eccessivamente lunghi possono portare l’intervistato a non rispondere o a prestare minore attenzione a quanto effettivamente chiesto dalle domande.

«È estremamente importante realizzare un pre-test, sempre ed in modo accurato, sperimentando nel contempo gli intervistatori. È veramente incredibile il numero di incongruenze ed errori che si riscontrano nel questionario una volta che, col pre-test, gli si dà in sostanza voce, passando dal silenzio tutto interno alle logiche del ricercatore alla complessità dell’interazione con l’intervistato.» (Palumbo, M., Garbarino, E., 2004, pag. 67).

Le due fasi sopra citate e i suggerimenti forniti dalle diverse persone coinvolte hanno permesso di confermare alcuni aspetti del questionario e di migliorarne altri:

117 - alcune domande non completamente chiare dal punto di vista della formulazione sono

state modificate;

- alcune domande sono state formulate in maniera diversa, facendo ricorso a un linguaggio più specifico (ma non per questo più tecnico) e maggiormente aderente al contesto scuola;

- alcune domande su scala dicotomica, in cui si chiedeva la presenza/assenza di comportamenti, sono state trasformate in domande su scala di frequenza, al fine di raccogliere informazioni che permettessero una descrizione più articolata del fenomeno indagato;

- alcuni item, inizialmente non previsti, sono stati aggiunti.

Il pre-test è stato utile anche per meglio definire un piano di analisi dei dati appropriato. L’analisi dei dati è una fase successiva a quella della costruzione dello strumento con cui i dati vengono rilevati, ma solo per quanto riguarda il momento in cui viene effettuata; è ovvio che i dati debbano prima essere raccolti per poi poter essere analizzati. Tuttavia, è nella fase di costruzione dello strumento che, tenendo presenti gli obiettivi della ricerca, occorre decidere il tipo di dati necessari e il tipo di analisi da effettuare, verificando inoltre che i dati raccolti siano in linea con il tipo di analisi definite e con i nostri obiettivi conoscitivi. Così come è nella fase di costruzione dello strumento che è necessario pensare a come codificare e organizzare in un database le informazioni che si stanno per raccogliere.

«Lo stesso processo di costruzione ed elaborazione dei dati sarà “testato” in modo da evitare, ad esempio, domande-indicatori le cui risposte siano precodificate, nel questionario, in modo disfunzionale agli obiettivi della survey» (Statera, G., 1997, pag.219).