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Rapporto tra Gestione della scuola (Governance of schools) e performance degli student

IL CAMPIONE DELLA RICERCA

FRIULI VENEZIA GIULIA

4. Risorse investite per l’educazione

4.2.3 Rapporto tra Gestione della scuola (Governance of schools) e performance degli student

a. Responsabilità della scuola nelle decisioni relative al curriculum e alla valutazione

I dati PISA indicano che una maggiore autonomia delle scuole nella definizione e nelle decisioni relative al curriculum e alla valutazione presenta una relazione positiva con i risultati degli studenti. I sistemi scolastici in cui le scuole hanno maggiore autonomia nelle decisioni che riguardano le politiche di valutazione degli studenti, quali corsi offrire e quali contenti, i libri di testo da adottare si collocano ai livelli più alti della scala di competenza in lettura. In Italia, al contrario, le scuole con un alto livello di autonomia nelle decisioni relative al curriculum conseguono un punteggio in lettura inferiore a quello delle scuole con un basso livello di autonomia in questo ambito. Infatti, nel nostro paese, si registra una relazione negativa tra questo indice e le performance degli studenti, con una variazione di punteggio in lettura, per ogni unità dell’indice, di -6,4 punti; se si prende in considerazione il background socio- economico e demografico a livello studente e scuola, tale variazione scende a -8,6 punti, valore statisticamente significativo (OECD, 2010a, Vol. IV).

Analizzando i dati relativi alle scuole del campione della ricerca (Tab. 4.6 in Appendice), delle 40 scuole19 con una differenza di punteggio negativa, per 24 di loro si registrano valori positivi dell’indice, superiori a quelli medi regionali. Stessa situazione per 6 delle 10 scuole con una differenza positiva, ad indicare un livello di autonomia delle scuole nelle scelte relative al curriculum e alla valutazione superiore a quello medio delle scuole della regione di riferimento. All’interno delle singole regioni, in alcuni casi, le scuole selezionate presentano livelli di autonomia molto differenti tra loro, anche quando si tratta di istituti dello stesso indirizzo di studi e/o con differenza di punteggio in lettura dello stesso segno. Ne sono un esempio i due licei della Basilicata, entrambi con una differenza di punteggio negativa: mentre la scuola A presenta una valore negativo dell’indice, la scuola B presenta un valore positivo dell’indice (1.364), nettamente superiore a quello medio regionale (.214). In Calabria, tutti gli istituti selezionati, indipendentemente dalle performance dei loro studenti, presentano valori positivi dell’indice (1.364) e superiori a quello medio regionale (.442), ad indicare un grande livello di autonomia nelle scelte relative al curriculum e alla valutazione. Presentano valori negativi dell’indice (-.059), superiori a quello medio a livello di provincia (-.261), i due istituti della

19 Si ricorda che la scuola E dell’Umbria non ha fornito risposte valide alla maggior parte delle domande del

questionario PISA, pertanto sono 39 le scuole con una differenza di punteggio negativa per le quali si dispone dei risultati del questionario scuola di PISA 2009.

98 provincia autonoma di Bolzano, entrambi con una differenza di punteggio negativa. Sembrerebbero avere un livello di autonomia superiore a quello medio della propria regione, il liceo e il professionale della Campania, entrambi con una differenza di segno negativo e con un valore dell’indice rispettivamente di 0.795 e di 1.364, contro una media regionale di .645. In Emilia Romagna, dove il valore medio dell’indice a livello regionale è di -0.33, per i due istituti tecnici (Diff. -) selezionati si registrano valori dell’indice completamente opposti, rispettivamente -.0.59 e .795, ad indicare differenti livelli di autonomia nelle scelte relative al curriculum e alla valutazione. Discorso analogo per il tecnico e per il professionale (entrambi Diff. -) del Friuli Venezia Giulia. Nel Lazio, al contrario, i due licei selezionati, entrambi con una differenza di segno negativo, presentano valori dell’indice positivi e superiori a quello medio regionale (.205), e anche in questo caso tali valori indicano livelli differenti di autonomia da parte delle scuole: .226 nella scuola A, stesso valore registrato dall’istituto tecnico (scuola C) con una differenza di punteggio positiva; .795 nella scuola B. Le scuole della Liguria sono quelle che, in qualche modo, confermano la relazione negativa tra l’indice “Responsabilità della scuola per il curriculum e la valutazione” e le performance degli studenti riscontrata per l’Italia: in questa regione, in tutte le scuole con una differenza di punteggio negativa si registrano valori positivi dell’indice (1.364), superiori a quelli medi della regione (.192), mentre nell’istituto professionale con una differenza di punteggio positiva il valore di tale indice è di -.533.

In Lombardia, l’istituto tecnico (Diff. -) e il professionale (Diff. +) presentano entrambi un valore dell’indice pari a 1.364, contro una media regionale di .0.77; -.059 il valore dell’indice per il liceo e per il professionale (entrambi Diff. -) selezionati in questa regione. Il liceo delle Marche (Diff. -) ha un valore dell’indice positivo (.795) e superiore a quello medio regionale (.133), mentre l’istituto tecnico, sempre con Diff. -, ha un valore dell’indice negativo (-.344). In Molise, tre dei quattro istituti selezionati con una differenza di segno negativo presentano alti valori dell’indice (1.364), mentre il quarto istituto presenta valori negativi (-.533), come anche l’istituto professionale selezionato con una differenza di punteggio positiva (-.059); il valore medio dell’indice a livello regionale è di .453. Il liceo del Piemonte (Diff. -) presenta un alto livello di autonomia nelle scelte che riguardano il curriculum e la valutazione (1.364), di gran lunga superiore a quello registrato a livello medio regionale (.124). Le scuole selezionate in Puglia sembrerebbero essere più in linea con quanto registrato a livello internazionale, piuttosto che con quanto accade a livello nazionale: l’istituto tecnico e il professionale (Diff. +) presentano valori dell’indice nettamente superiori a quello medio della regione, rispettivamente 1.364 per il tecnico, .795 per il professionale, .240 il valore medio a livello regionale; l’istituto professionale con una differenza di punteggio negativa presenta, al

99 contrario, valori negativi dell’indice (-.059). In Sicilia, i due istituti selezionati con una differenza di punteggio in lettura negativa presentano livelli di autonomia nelle scelte per il curriculum e la valutazione molto differenti tra loro: per il tecnico si registra maggiore autonomia (1.364) rispetto al liceo (.226), che presenta un valore dell’indice inferiore a quello medio regionale (.382). Superiore a quest’ultimo il valore dell’indice del professionale con una differenza di segno positivo (.795). Il liceo della Toscana (Diff. -) presenta un livello di autonomia nelle scelte relative al curriculum e alla valutazione (.795) superiore a quello registrato a livello regionale (.178); situazione completamente opposta nella provincia autonoma di Trento: -.1055 il valore dell’indice per il liceo (Diff. -), -.197 quello medio della provincia. In Umbria, è in un liceo (scuola A) e in un tecnico (scuola C) che ad alti valori dell’indice, rispettivamente .795 e 1.364, corrispondono performance meno buone degli studenti; mentre nella scuola B (liceo) e nella scuola D (professionale) a valori dell’indice inferiori a quello medio della regione (.008) corrispondono nel primo caso performance meno buone e nel secondo caso performance degli studenti più elevate. Nell’istituto professionale della Valle d’Aosta (Diff. +) si registra un valore dell’indice negativo (-.059); -.0.14 il valore medio a livello regionale. Nell’istituto professionale del Veneto (Diff. -) si registra un livello di autonomia nelle scelte che riguardano il curriculum e la valutazione nettamente superiore a quello medio regionale (1.364 il valore dell’indice per l’istituto, .087 il valore medio regionale), mentre per il liceo e per il tecnico, entrambi con una differenza di punteggio negativa, tale indice assume valori negativi (rispettivamente -.913 per il liceo e -.344 per il tecnico).

Il rapporto internazionale di PISA 2009 mette in evidenza che il livello di responsabilità relativa alle decisioni che riguardano il curriculum e la valutazione sembra essere positivamente correlato con la performance di un sistema scolastico, ma non sempre con quella delle singole scuole. I dati PISA relativi alle scuole del campione della ricerca, effettivamente, mettono in evidenza situazioni molto differenti all’interno di alcune regioni e differenti livelli di autonomia tra scuole dello stesso indirizzo di studi, indipendentemente dal segno, positivo o negativo, della differenza di punteggio in lettura. È il caso dei due licei della Basilicata e dell’Umbria, dei due istituti tecnici dell’Emilia Romagna, dei due istituti professionali (scuole C e D) del Molise. Questo sembrerebbe suggerire la necessità di leggere i risultati di queste scuole anche alla luce di altri fattori relativi alla valutazione degli studenti. Potrebbe essere interessante analizzare i processi di discussione e condivisione - all’interno della scuola - di criteri di valutazione comuni, di progettazione comune di strumenti di valutazione e il ruolo del Dirigente scolastico nel favorire tali processi di condivisione; l’utilizzo dei risultati delle prove

100 di verifica degli studenti e l’eventuale loro ricaduta sul modo in cui la scuola organizza la propria offerta formativa. Un approfondimento di questi aspetti viene condotto attraverso l’analisi delle risposte delle scuole del campione alle domande del questionario di PISA 2009, in modo particolare a quelle sull’uso di prove standardizzate e sull’utilizzo delle valutazioni degli studenti per prendere decisioni in riferimento al curriculum, e ad alcune domande del questionario utilizzato nella ricerca volte a rilevare le modalità di progettazione e di valutazione adottate all’interno della scuola e le eventuali attività predisposte dalla scuola in considerazione dei risultati di apprendimento degli studenti, al fine di capire in che modo i diversi livelli di autonomia dichiarati dalle scuole si traducono in pratiche interne alle scuole.

b. Scelta della scuola

La possibilità per i genitori di iscrivere i propri figli a diverse scuole dello stesso indirizzo di studi viene tradotto in PISA nella competizione tra scuole. Se, tra i paesi OCSE, il livello di competizione tra scuole non sembra essere in relazione con i risultati degli studenti, all’interno di alcuni paesi, tra cui l’Italia, se non si tiene conto del background socio-economico e demografico degli studenti e delle scuole, tale relazione esiste ed è positiva. In Italia, anche se la relazione non risulta essere statisticamente significativa, nelle scuole che competono con altre scuole per l’iscrizione dei quindicenni, gli studenti conseguono, in media, risultati migliori degli studenti di scuole che non competono con altre scuole: 9.8 punti in più in lettura, contro una media OCSE di 0.9 punti20. Il fatto che tale relazione non sia più presente nel momento in cui si prende in considerazione il background socio-economico e demografico degli studenti e delle scuole potrebbe stare a indicare che gli studenti avvantaggiati da un punto di vista socio- economico, i quali – come evidenziato in PISA - conseguono solitamente risultati migliori, sono anche quelli che più facilmente frequentano scuole che competono con altre per l’iscrizione degli studenti. Questa relazione rimane invariata anche dopo aver preso in considerazione le dimensioni del centro in cui la scuola si trova e il suo stato di scuola pubblica o privata21. Se si prendono in considerazione le risposte dei genitori in merito alle motivazioni che determinano la scelta della scuola per i propri figli, in Italia, circa il 13% dei genitori con un background socio-economico meno favorevole dichiara come molto importante il fattore “spese”22, contro il 5% dei genitori con un background socio-economico più favorevole; pertanto, un background

20 Cfr., OECD (2010a), vol. IV, Tab. IV.2.4c. 21

Cfr., OECD (2010a), vol. IV, Tab. IV.2.6.

22 A livello nazionale, l’item è formulato nel modo seguente: Le spese (ad esempio, retta, mensa, ecc.) sono

101 socio-economico poco favorevole sembrerebbe rappresentare una limitazione per le famiglie nella scelta della scuola. Al contrario, il rendimento elevato degli studenti della scuola è considerato come molto importante, a prescindere dal background socio-economico della famiglia23.

Rispetto alle scuole del campione (Tab. 4.7 in Appendice), nella maggior parte delle regioni, indipendentemente dalla differenza di punteggio in lettura (positiva o negativa) e dalle dimensioni del centro abitato in cui le scuole si trovano, per le iscrizioni degli studenti sono presenti due o più scuole o almeno un’altra scuola, sia a livello medio regionale sia a livello di singola scuola del campione. Questo accade in Basilicata, nelle province autonome di Bolzano e Trento, in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, nel Lazio, in Liguria, Lombardia, nelle Marche, in Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto. In Calabria, invece, sono le scuole con una differenza di punteggio in lettura negativa a competere per l’iscrizione con due o più scuole, mentre l’istituto professionale con una differenza di punteggio positiva risulta essere l’unica scuola a cui gli studenti possono iscriversi. Si tratta in effetti di un istituto paritario di piccole dimensioni (36 studenti iscritti), situato in una “cittadina” (da 3.000 a 15.000 abitanti). In Campania, il liceo e il professionale, selezionati con una differenza di punteggio negativa, entrambi istituti statali di grandi dimensioni e con un numero di studenti iscritti superiore a quello medio regionale, si trovano rispettivamente in una “piccola città” il primo e in una “grande città” il secondo; il liceo si trova a competere con due o più scuole per l’iscrizione, mentre il professionale non compete con altre scuole. Tutte le scuole selezionate in Molise competono con almeno un’altra scuola per le iscrizioni degli studenti, ad eccezione dell’istituto tecnico (Diff. -): quest’ultimo risulta essere un istituto di piccole dimensioni, con un numero di iscritti notevolmente inferiore a quello medio della regione, situato in una “cittadina”; in Molise, il 7,9% degli studenti quindicenni frequenta scuole che non competono con altre scuole per l’iscrizione. In questa regione, competono con due o più scuole l’istituto professionale (Diff. +) situato in una “piccola città” ma anche il liceo (Diff. -) che si trova in un centro con meno di 3.000 abitanti. In Sicilia, il 93% degli studenti quindicenni frequenta istituti che competono con due o più scuole per le iscrizioni, rientrano in questa categoria anche il liceo (Diff. -) e il professionale (Diff. +) selezionati; al contrario, l’istituto tecnico (Diff. -) selezionato in questa regione non compete con altre scuole. In Umbria, i due licei selezionati con differenza di punteggio negativa si trovano a competere con due o più scuole per le iscrizioni degli studenti; in questa regione, circa il 68% dei quindicenni frequenta scuole che appartengono a questa categoria. L’istituto

102 tecnico selezionato (Diff. -) compete con una sola altra scuola, circa l’11% dei quindicenni dell’Umbria frequenta scuole che si trovano a questo livello di competizione, mentre il professionale selezionato con una differenza di punteggio in lettura positiva e con un numero di iscritti superiore a quello medio di regione non compete con altre scuole per le iscrizioni degli studenti (circa il 17% dei quindicenni di questa regione frequenta scuole che rientrano in questa categoria). Anche l’istituto professionale della Valle d’Aosta (Diff. +) si trova a non competere con altre scuole: a livello regionale il 22% dei quindicenni frequenta scuole appartenenti a questa categoria.

Se, come si legge nel rapporto internazionale di PISA 2009, il livello di competizione tra scuole può essere inteso come fattore in grado di spingere le scuole nella direzione dell’innovazione e a costruire un ambiente di apprendimento più efficace24, potrebbe essere interessante vedere se e in che modo le scuole che si trovano a competere con altre scuole per le iscrizioni degli studenti lavorano per raggiungere questi obiettivi. Il questionario della ricerca contiene domande volte a rilevare variabili relative a diversi aspetti che possono contribuire alla creazione di un ambiente di apprendimento efficace, alcune di queste riguardano il clima di scuola, soprattutto per quanto riguarda la partecipazione di studenti e insegnanti alla vita della scuola; il consenso e la coesione tra il corpo docente; il ruolo del Dirigente scolastico nel favorire i processi di condivisione tra gli insegnanti e il loro sviluppo professionale. Questi sono alcuni degli aspetti che l’indagine internazionale TALIS prende in considerazione per la creazione di un ambiente di insegnamento e di apprendimento efficace25.