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La costruzione dell’SPPIa e delle sue versioni modificate

Come misurare l’efficacia dei sistemi di protezione sociale? Un approfondimento metodologico

4 La costruzione dell’SPPIa e delle sue versioni modificate

Non avendo ottenuto rappresentazioni diverse da quelle presentate da Antonelli e De Bonis aumentando la complessità dell’indicatore composito ed il grado di discrezionalità accordato al valutatore, si è deciso di verificare l’efficienza di indici compositi di

performance più semplici e dunque di più immediata costruzione. Come già discusso nel

paragrafo 2, la scelta è ricaduta sulla costruzione dell’SPPIa, un indice sintetico basato sulla somma semplice dei dati in graduatoria trasformati in valori percentuali, ottenuti dopo aver individuato l’ordinamento ascendente o discendente degli indicatori elementari6.

Con riferimento all’SPPIa, l’algoritmo utilizzato per convertire in valori percentuali le posizioni in graduatoria è il seguente7:

pos. % = 1 – [(rango – 1)/(N – 1)] (2) I ranghi espressi in termini percentuali variano, dunque, tra 100% (la performance migliore) e 0 (la performance peggiore). Lo stesso procedimento è stato utilizzato per

6 I benefici sono stati ordinati in ordine discendente, i costi in ordine ascendente.

costruire un indice sintetico di performance a partire dai dati rielaborati utilizzati per costruire l’SPPI2. A partire dai dati di base dell’SPPIa e dell’SPPIb sono stati quindi costruiti altri due indici sintetici (l’SPPIc e l’SPPId) riaggregando i punteggi misurati per ogni osservazione in base alla (1). Infine, sono state calcolate delle versioni modificate dell’SPPIa e dell’SPPIb ottenute applicando ai punteggi calcolati le funzioni di scoring illustrate in tabella 6. Complessivamente, sono stati esaminati altri 18 indici sintetici elaborati a partire dai dati disponibili.

Anche in questo caso, l’analisi della matrice delle correlazioni tra l’SPPI, l’SPPIa e l’SPPIb (versioni base e relative modifiche) ha evidenziato valori in media superiori allo 0,9. Sembra ragionevole concludere, dunque, che un’analisi descrittiva semplice dei dati relativi ai sistemi di protezione sociale dei 22 paesi UE presi in esame da Antonelli e De Bonis non porti a rappresentazioni sostanzialmente diverse da quella proposta dalle autrici.

5 Conclusioni

La tabella 7 riporta i punteggi normalizzati8 dell’SPPI e dei quattro indici più

rappresentativi prodotti a partire dall’analisi condotta da Antonelli e De Bonis. Per facilitare la lettura dei risultati ottenuti, la tabella 7 riporta inoltre, per ogni paese, la media aritmetica dei punteggi ottenuti nei cinque casi considerati, la posizione più elevata e la posizione più bassa raggiunta in graduatoria.

In primo luogo, è utile osservare come in alcuni casi il valor medio offra una buona sintesi dei punteggi ottenuti (in quanto, ad esempio, corrispondente ad un valore effettivamente assunto dall’SSPI, oppure prossimo al valore mediano o modale), mentre in altri casi ad esso possa essere attribuito unicamente un valore di media di conto (questo sembra essere, ad esempio, il caso della Repubblica Ceca, dell’Ungheria e, almeno in parte, del Regno Unito). In secondo luogo, il coefficiente di variazione segnala una certa eterogeneità nella dispersione delle valutazioni attorno al valor medio che raggiunge i livelli massimi per l’Estonia, il Regno Unito, la Polonia e l’Italia. Anche l’analisi del campo di variazione del rango in graduatoria dei 22 paesi UE mostra una certa eterogeneità nel livello di dispersione delle valutazioni, che raggiunge i valori massimi per Regno Unito (7 posizioni), Irlanda e Repubblica Slovacca (6 posizioni) e Repubblica Ceca, Estonia e Slovenia (5 posizioni).

In conclusione, fermo restando la necessità di approfondire la ricerca di dati, e fermo restando l’opportunità di procedere ad una pesatura degli indicatori più rigorosa da un punto di vista scientifico dopo aver acquisito un numero sufficiente di osservazioni, l’SPPI proposto da Antonelli e De Bonis sembra fornire una rappresentazione sufficientemente robusta dei sistemi di protezione sociale dei 22 paesi europei considerati. L’unico elemento degno di nota è una lieve sottovalutazione delle performance dei sistemi di welfare anglosassoni (Regno Unito ed Irlanda), che tuttavia non inficia il risultato complessivo dell’analisi.

8 Per la normalizzazione si utilizza il criterio a.

Paesi UE SPPI SPPI1 SPPI2 SPPIa SPPIb 𝐒𝐒𝐒𝐒𝐒𝐒𝐒𝐒������� CV min r. max r. AT 0,83 0,92 0,94 0,90 0,91 0,90 0,04 3 5 BE 0,64 0,56 0,62 0,56 0,60 0,60 0,05 8 11 CZ 0,61 0,60 0,42 0,64 0,46 0,55 0,16 8 13 DK 1,00 1,00 1,00 0,96 0,97 0,99 0,02 1 2 EE 0,17 0,21 0,08 0,36 0,27 0,22 0,43 16 21 FI 0,80 0,64 0,75 0,69 0,78 0,73 0,08 6 7 FR 0,64 0,47 0,60 0,50 0,56 0,55 0,12 10 12 DE 0,65 0,72 0,72 0,75 0,68 0,71 0,05 6 9 EL 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 nd 22 22 HU 0,35 0,35 0,27 0,36 0,23 0,31 0,17 15 18 IE 0,34 0,36 0,44 0,30 0,31 0,35 0,14 12 18 IT 0,37 0,27 0,26 0,34 0,19 0,28 0,23 15 19 LU 0,97 0,91 0,88 0,89 0,79 0,89 0,07 3 5 NL 0,92 0,92 0,94 0,93 0,96 0,93 0,02 3 4 NO 0,98 0,97 0,99 1,00 1,00 0,99 0,01 1 2 PL 0,21 0,17 0,10 0,19 0,08 0,15 0,35 19 21 PT 0,46 0,28 0,35 0,38 0,42 0,38 0,17 13 16 SK 0,47 0,27 0,31 0,30 0,35 0,34 0,20 13 19 SI 0,67 0,47 0,49 0,56 0,57 0,55 0,13 7 12 ES 0,27 0,27 0,33 0,29 0,28 0,29 0,08 16 20 SE 0,67 0,63 0,63 0,62 0,54 0,62 0,07 8 11 UK 0,17 0,45 0,34 0,45 0,16 0,31 0,41 13 20

Nota: “𝑆𝑆𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀�������” = media semplice degli indici considerati; “CV” = coefficiente di variazione; "r.min" = rango minimo; "r.max" = rango massimo.

Tabella 7 – Sintesi dei principali risultati dell’analisi.

Riferimenti bibliografici

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Microcredito e sostenibilità: un possibile parametro