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La gestione delle scorte nel “Centro Tom”

CAPITOLO 3 La gestione delle scorte

3.3 I metodi di gestione delle scorte

3.3.3 La gestione delle scorte nel “Centro Tom”

Le logiche di tipo push non possono essere sicuramente applicate alla gestione del centro commerciale considerato, infatti si è già sottolineato come queste filosofie, il MRP o JIT, si applicano meglio ai contesti delle aziende di produzione in cui vengono gestite le scorte di materie prime.

Nel caso di “Tommasini” si può quindi affermare che, in linea del tutto generale, è possibile applicare le logiche pull. Ma anche in questo caso la situazione non è così semplice.

Innanzitutto, è necessario distinguere , per capire meglio la situazione, i materiali in due categorie:

- I prodotti di consumo, come le borse, i rotoli di carta per gli scontrini, il materiale di cancelleria, ecc. In questa categoria rientrano, quindi, tutti i materiali che normalmente vengono consumati nel corso di un determinato esercizio e che quindi devono essere periodicamente assortiti.

- I prodotti di vendita, ovvero tutti gli altri articoli che sono offerti al cliente e che vengono disposti nella superficie di vendita durante il normale corso della stagione.

Per quanto riguarda la prima categoria, i così detti beni di consumo, la gestione è molto simile a quanto esaminato nella logica pull. Infatti, nei due criteri la quantità (che poteva variare o meno) veniva ordinata in un certo momento (fisso o variabile).

Nel caso in esame, questi prodotti vengono ordinati in base all’analisi dell’esperienza passata. Infatti, si è riscontrato nel corso degli anni che il consumo e, quindi, il rifornimento necessario sono mediamente sempre gli stessi. L’ordine viene effettuato una volta all’anno, in genere a gennaio, in base alle quantità che mediamente vengono consumate.

Ovviamente, le quantità ordinate non vengono consegnate tutte nello stesso momento in quanto, per esempio, la fornitura di un anno delle borse occupa spazio del magazzino oppure, nel caso dello scotch per gli scatoloni, questo viene riassortito nel breve termine per evitare il deperimento.

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L’ordine viene, quindi, effettuato una volta all’anno stabilendo le cadenze con cui la merce deve essere disponibile a magazzino. In genere, non si sono mai verificati problemi da questo punto di vista data l’esperienza ormai consolidata alle spalle. Inoltre la consegna di piccole quantità nel breve termine consente di far fronte anche ad imprevedibilità derivanti da maggiori richieste dei clienti.

Per quanto riguarda, invece, la gestione degli altri prodotti la situazione è un po’ diversa: non viene applicato nessuno dei criteri sopra citati. Gli acquisiti vengono in genere effettuati due volte all’anno, in periodi ben precisi, e in base a modalità contrattuali. Ma procediamo con ordine.

Innanzitutto, una prima decisione deve essere effettuata circa i potenziali fornitori e quindi successivamente si cercherà di entrare in contatto con quelli che sono maggiormente in grado di soddisfare le esigenze distributive. L’obiettivo principale delle imprese è quello di avere un ruolo determinante nel mercato e riuscire ad ottenere un marginale tale da coprire non soltanto i costi indiretti, ma anche l’ottenimento di un certo profitto.

Le imprese commerciali nel valutare con quali operatori entrare in relazione non considerano soltanto quelli che sono in grado di offrire un prezzo più basso, ma anche quelli che sappiano offrire un assortimento adeguato alla volatilità della domanda. Si deciderà di mantenere dei contatti di lungo termine con quei fornitori che sappiano rispettare le condizioni di consegna stabilite, la costanza nella qualità dei prodotti e che sappiano adeguarsi alla varietà e variabilità delle esigenze della domanda.

Quest’aspetto è applicabile anche al “Tom”, il quale ha saputo instaurare delle relazioni di lungo periodo con molti fornitori: queste sono le così dette marche “storiche”, presenti da molti anni all’interno del grande magazzino. Ciò significa che la ditta in questione è rimasta soddisfatta dall’andamento delle vendite all’interno del negozio e quindi si è optato per continuare il rapporto di collaborazione. Viceversa, se il fornitore non è riuscito a rispettare le condizioni stabilite dal contratto e le aspettative dei compratori, si opterà per una soluzione alternativa nella stagione futura. L’immagine che la “Confezioni Tommasini” ha saputo sviluppare nel mercato di riferimento è stata positiva e questo ha permesso di accaparrarsi ditte che solitamente erano vendute soltanto nei negozi monomarca.

Non bisogna dimenticare però che all’interno dell’assortimento del punto vendita vengono inseriti, quando lo si ritiene necessario, nuovi marchi (i prodotti moda-tendenza) oppure eliminate, se possibile, le ditte che nella stagione precedente non hanno prodotto risultati soddisfacenti.

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Un altro aspetto da analizzare è il prezzo di vendita e la quantità acquistata. Solitamente i fornitori devono rispettare un certo prezzo fissato dalla ditta; in rari casi possono anche concedere degli sconti di quantità, qualora questa sia acquistata in numero elevato.

Identica procedura vale per il centro commerciale analizzato, non vi è nessuna trattazione del prezzo e quindi i compratori sono “costretti” ad accettare il prezzo prefissato. Con alcune ditte però la “Confezioni Tommasini” ha stipulato dei contratti a valore (in termini di spesa a stagione) oppure quantitativi (quanti articoli acquistare stagionalmente). Questi accordi devono essere rispettati al momento della scelta degli articoli. Al di là di eventuali accordi conclusi con alcune aziende, la decisione degli acquisti dal punto di vista quantitativo non va presa di certo in modo casuale. Bisogna, infatti, attenersi al budget d’acquisto fissato per ogni reparto. Di quest’aspetto se ne occupa il responsabile degli acquisti: in base all’andamento della precedente stagione, deciderà la quantità da acquistare per ogni articolo. Alla fine di ogni periodo viene redatto un sell-out per reparto e quindi per gruppo, evidenziando le quantità acquistate e quelle effettivamente vendute; di conseguenza si può verificare quanta merce è rimasta invenduta, nonché i mancati guadagni. Grazie al consuntivo di ogni stagione è possibile fare una stima sull’andamento futuro. Per esempio, se si sono venduti pochi articoli si potrà decidere di ridurre il numero dei pezzi acquistati; allo stesso tempo se tutta la quantità acquistata è stata venduta, viceversa, si potrebbe optare per un aumento della quantità d’acquisto. Queste sono tutte scelte che non vanno prese con superficialità e si devono tenere in considerazione diversi fattori, quali la moda, le tendenze e la clientela cui ci si rivolge. Per questo accanto a degli esperti e attenti compratori bisogna anche saper analizzare i dati “storici”, per non pentirsi di aver comprato troppo poco o troppo.

In conclusione, la gestione delle scorte e la risoluzione dei problemi di quanto ordinare e quando ordinare nel centro commerciale analizzato non trova corrispondenza in nessuno dei metodi visiti in precedenza. Come si è osservato, la quantità da ordinare avviene sia su base storica, attraverso l’analisi del sell-out (ovvero il venduto della stagione precedente), ma anche considerando le tendenze future così da offrire i prodotti che siano in linea con le aspettative della clientela. Inoltre, tale decisione viene presa ogni stagione considerando l’obiettivo di vendita e il fatturato che si vuole raggiungere. La quantità ordinata dipende, in primo luogo, da scelte “soggettive” effettuate a livello aziendale e tenendo presente un certo fattore di rischio.

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Per quanto riguarda invece il momento in cui ordinare, non vi sono alternative per il centro Tom: gli articoli vengono acquistati due volte all’anno, durante la visualizzazione dei campionari, in genere un anno prima della stagione di vendita in questione. Solo per i materiali di consumo l’azienda deve saper valutare attentamente i tempi di consegna e le quantità da ordinare. Ma grazie all’esperienza, ormai ventennale, l’azienda è in grado di far fronte a queste esigenze senza incorrere a rischi di stock-out.

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