CAPITOLO 2 Ubicazione, organizzazione e movimentazione
2.4 I sistemi di movimentazione
2.4.1 Strumenti per la movimentazione interna
Gli strumenti che verranno in seguito descritti sono quelli comunemente in commercio e, poi, ogni impresa sceglierà di quale avvalersi in base alle caratteristiche della produzione e del proprio magazzino. Si dovranno valutare i materiali da trasportare, il formato e quindi le dimensioni degli imballi (se è standard o se differisce di volta in volta), la frequenza delle operazioni di movimentazione, l’allocazione che viene data ai prodotti (al piano terra, a 1 metro o 2) e, infine, anche quante persone sono addette a questo tipo di operazione. Nel decidere tutto questo sarebbe opportuno effettuare delle rilevazioni o delle osservazioni, sul campo, così da trovare la giusta dotazione di carrelli, senza investire in risorse eccesive e
Automazione
Flessibilità
Alti livelli di automazione rischiano di ridurre la flessibilità e, viceversa, per mantenere elevati livelli di flessibilità è necessario non ricorrere a troppa
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cercando di ridurre gli sprechi valutando bene le situazioni e le difficoltà che man mano si presentano.
Le principali categorie di movimentazione utilizzate sono: i carrelli, i carrelli elevatori, i transpallet con e senza elevatore, i commissionatori, AGV (Automated Guided Veichle)41.
Carrelli
In questa categoria rientrano sia i carrelli a mano sia i rimorchi e trattori. I primi vengono solitamente utilizzati per trasportare la merce non confezionata e poco pensante. Non vi è un unico modello ma ce ne sono diversi, costruiti in base alle diverse esigenze di applicazione. Questo tipo di soluzione si caratterizza per l’economicità dello strumento, per le piccole dimensioni e per l’ampia gamma di soluzioni possibili. D’altra parte, però, non possono essere utilizzati per sollevare merce estremamente pesante e non utilizzabili per i pallet.
Di questa categoria fanno anche parte i rimorchi e trattori, si tratta di carrelli che, come i precedenti, non sono dotati di dispositivi di sollevamento e vengono utilizzati per percorsi più lunghi e su una superficie pianeggiante. Diversamente dai precedenti, si caratterizzano per la presenza di un trattore che trasporta i prodotti su una piattaforma o un determinato rimorchio. Questa soluzione può essere una valida alternativa al carrello elevatore a forche (trattato di seguito), il quale risulta molto più costoso.
Carrelli elevatori
A questa categoria appartengono diversi modelli e di seguito verranno descritti i principali. Si tratta di macchine resistenti e veloci e vegnono solitamente utilizzate per il trasporto della merce all’interno di un magazzino in quanto sono dotati di grande flessibilità. Azionati o a motore elettrico o a motore termico, tali carrelli sono meccanizzati sia nell’azione di sollevamento che di traslazione. La struttura si caratterizza da delle forche “[…] montate su un’apposita piastra scorrevole lungo un montante verticale”42.
41 Si veda: Rusthon, A., Oxley, J., Op. cit., Milano, FrancoAngeli; Payaro, A., Op.cit., Bologna,
Progetto Leonardo.
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- Carrello a forche frontali. I più comuni di questa categoria sono i carrelli a forche frontale o muletti. Le forche servono per prelevare il bancale, infilandosi alla base, e il montante verticale brandeggia, per garantire una maggiore stabilità. Tale soluzione è particolarmente utilizzare in quanto polivalente e flessibile, adattabile anche a spazi di piccole dimensioni; inoltre, la velocità, il basso costo e la facilità nelle manovre fanno del carrello a forche una macchina presente nella maggior parte dei magazzini, soprattutto quelli della GDO (o grande distribuzione organizzata).
- Carrelli retrattili. La differenza di questi strumenti rispetto ai precedenti, risiede nella presenza di meccanismo che consente di tirare indietro le forche e, durante il trasporto, il carico incombe nell’area delle due ruote del carrello. In questo modo gli spazi per le manovre sono sicuramente ridotti e per questo vengono utilizzati in corridoi più stretti. Inoltre, questi tipi di carrelli, anche se veloci come i precedenti, consento di raggiungere i 7/8m di altezza. L’unico aspetto negativo riguarda il materiale delle gomme, in plastica, che implica una pavimentazione omogenea e priva di buche.
Altre varianti possono essere: il carrello retrattile a pantografo, per gli scaffali con doppia profondità; il carrello retrattile a quattro direzioni, per i carichi lunghi in quanto le ruote anteriori girano di 90 gradi trasformandosi così in un carrello a forche laterali.
- Carrelli a forche laterali. Come si può capire dal nome stesso, tali carrelli hanno le forche spostate a lato (rispetto la direzione di marcia). Vengono utilizzati per i carichi lunghi e per prelevare le merci a lato di una corsia. Ovviamente, questo implica che le corsie siano il più possibile spaziose per consentire le manovre.
Alternative migliori, in quanto utilizzabili in spazi più ristretti sono i carrelli a forche bilaterali o trilaterali in quanto non è necessaria la sterzatura del veicolo il quale si muove avanti e indietro anche su spazi più ristretti. Carrelli particolarmente utilizzati, per la movimentazione interna, in situazioni che richiedono grandi altezze (anche dai 10 ai 13m). Ovviamente questi carrelli comportano un maggiore costo per l’azienda.
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Transpallet
Utilizzati per trasportare bancali, colli o pedane delle giuste dimensioni così da aderire alle forche. Possono essere sia manuali, azionati dall’operatore, sia elettrici. Data la facilità di utilizzo e la piccola dimensione degli stessi, possono essere utilizzati in contesti di piccole dimensione. Non sono invece adatti per le grandi altezze (massima capacità di elevazione 12 cm) e neanche per le aziende che necessitano di carrelli veloci.
Tra i transplattet, però, vi sono anche quelli con elevatore. A differenza dei precedenti, le forche di sollevamento consentono di sollevare, appunto, la merce a medi livelli di altezza. Differiscono solo per questo aspetto, le altre caratteristiche sono identiche.
Commissionatori
Si tratta di carrelli in cui l’operatore si muove su una piattaforma: dotato di forche in cui vengono adagiati i bancali, l’operatore di solito si sposta all’interno del magazzino con la picking list di un determinato ordine; una volta arrivato nel punto desiderato non deve far altro che prelevare il collo e depositarlo sul bancale. Generalmente, quindi, ci si avvale di questi mezzi per le operazioni di picking o di prelievo, ma anche per la preparazione di un ordine.
AGV (Automatic Guided Vehicle)
Sono sistemi meccanizzati che non necessitano di un operatore e si avvalgono delle più recenti tecnologie informatiche in quanto guidati da un calcolatore elettronico. Il percorso “guida” può essere fisso o variabile. Nel primo caso la guida può essere di tipo ottico (attraverso un lettore ottico che segue una linea nel pavimento), induttiva o meccanica (su rotaia quindi). Per quanto riguarda i percorsi variabili, invece, i carrelli possono essere distinti in cartesiani e laser. Quest’ultimi sono dotati di un raggio laser, situato in una cupola sopra il carrello, e attraverso dei sensori i dati vengono letti così da consentire una corretta posizione del carrello. I cartesiani vengono utilizzati, in genere, quando la superficie del magazzino è dotata di appositi sensori così che il carrello possa leggerli e definire la posizione attraverso le due coordinate. Nonostante la rigidità dello strumento, in quanto i percorsi sono
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programmati con strumenti informatici, consente di svolgere operazioni come lo scarico o carico della merce, comportando anche un elevato grado di autonomia in quanto non richiedono l’impiego di alcun operaio e, infine, sono utili per le situazioni con percorsi ripetitivi e costanti.
Convogliatori
Chiamati anche trasportatori, servono per trasportare i prodotti da un punto a un altro senza l’utilizzo di un operatore. Particolarmente utilizzati quanto le traiettorie sono definite e vi è poco spazio o dove non è possibile avvalersi di nessun altro tipo di mezzo a causa di pavimenti irregolari o qualora dovessero esserci più piani all’interno di un magazzino. Sono veloci e facili da controllare, riducendo eventuali danni o perdite della merce. Solitamente la distruzione viene gestita attraverso strumenti che consentono l’identificazione dei prodotti, come il codice a barre delle etichette e i relativi lettori ottici.
All’interno di questa categoria vi sono molteplici tipi di trasportati, di seguito ne vengono elencati alcuni.
- Trasportatori a gravità. Sistemi abbastanza semplici che non richiedono l’uso del motore; per la progettazione è necessario sempre tenerre conto della pendenza per evitare perdite di controllo della velocità. Di questa categoria fanno parte gli scivoli, i trasportatori a rulli di gravità, utilizzati per trasportare carichi con base resistente e liscia, possibilmente aderente a tre rulli consecutivi; trasportatori a dischetti, adatti per trasportare colli di piccolo peso e con base rigida.
- Trasportatori motorizzati. Hanno le stesse caratteristiche di quelli senza motore e vengono utilizzati sempre per trasportare la merce con una superficie liscia. A lato possono essere installati dei meccanismi, degli spintoni laterali o deflattori, che consentono di togliere la merce dal rullo. Inoltre, vi sono anche meccanismi che consentono di far convergere due rulli in uno o suddividere il flusso in più direzioni.
- Trasportatori a rulli folli. Strumento utilizzato per raggruppare verso un’unica linea i colli sottoforma di coda. Solitamente, per le superfici in pendenza, vengono inseriti dei meccanismi di fine corsa in determinati punti della linea così da evitare un’eccessiva pressione.
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- Trasportatori a nastro. Caratterizzati appunto da un nastro, generalmente di gomma, che ruota su una serie di rulli. Utilizzati per la movimentazione di scatole o colli di piccolo peso.
- Trasportatori a traversine. Si caratterizzano per la presenza di due catene che fanno muovere le traversine. Rispetto i precedenti, questi trasportatori consentono di movimentare articoli più pesanti e di particolari formati; possono funzionare in posizione orizzontale e inclinata. L’unico aspetto negativo riguarda la lentezza, la rumorosità e i costi di azionamento (consumano molto).
- Trasportatori a catena. Utilizzati per i carichi pensanti e per quei prodotti con base irregolare, sono caratterizzati da due o più catene parallele.
- Trasportatori a vassoi e a piastre inclinabili. Impianto composto da una catena continua, di solito configurata orizzontalmente, in cui vi sono vassoi o piastre che inclinandosi rovesciano il prodotto nel punto desiderato. Sistema particolarmente utilizzato negli uffici postali, per lo smaltimento della posta.
- Trasportatori aerei. Questi si possono divide in: monorotaia o birotaia. I primi, come si capisce dal nome, si caratterizzano per la presenza di una catena continua che scorre su un binario appeso; i capi quindi vengono appesi al binario e fatti avanzare lungo la catena. Con questa tecnica la zona a terra non viene impiegata così da adibirla ad altri utilizzi. In genere, sono utilizzati per trasportare i pezzi relativi all’assemblaggio, utilizzati anche per trasportare i capi appesi nell’industria dell’abbagliamento. Quelli birotaia, invece, si cateterizzano per la presenza di due binari paralleli: nel superioriore vi è un trasportatore a catena e in quello inferiore vengono appesi i carrelli porta-prezzo.
- Trasportatori a pavimento. Indicati in caso di percorsi fissi o definiti, sistemi in cui le catene continue vengono inserite all’interno di “rotaie” sul pavimento. Al carrello viene collegato il carico e quindi “indirizzati” verso una determinata direzione.
Fino ad ora sono stati elencati e presentati i principali strumenti di movimentazione che generalmente vengono utilizzati all’interno della struttura magazzino. Per avere una maggiore visione dell’argomento, di seguito verrà
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analizzato il modo in cui il “Centro Tom” affronta il problema della movimentazione e gli strumenti di cui si avvale per stoccare e prelevare la merce.