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Scelta dell’ubicazione in “Tommasini”

CAPITOLO 2 Ubicazione, organizzazione e movimentazione

2.1 L’ubicazione dei depositi

2.1.2 Scelta dell’ubicazione in “Tommasini”

Come si evince dal breve excursus storico (si veda 1.3), il centro commerciale analizzato ha subìto grandi modifiche dal punto di vista della struttura e, in generale, anche per quanto riguarda l’organizzazione. Il negozio inizialmente era gestito in toto dai titolari e solo successivamente, quando si è deciso di ampliare la propria rete di vendita ed estendersi anche dal punto di vista dimensionale, si è sentita la necessità di una struttura e di un’organizzazione più adeguata a queste esigenze. Ovviamente nel realizzare questo si sono dovuti rispettare una serie di permessi a livello locale che hanno portato a uno spostamento radicale del negozio: da Mellaredo a Santa Maria di Sala. Si può notare, quindi, come il rispetto della legislatura può pesantemente influenzare una decisione come l’ampliamento dimensionale, proprio in base a quanto emerso nel precedente paragrafo (2.1.1). Le decisioni devono, infatti, essere conformi con le norme locali altrimenti si deve rivedere e, quindi, prendere una nuova decisione. Nel caso in esame, a Mellaredo non vi erano né le condizioni né i presupposti per ingrandire il negozio come da progetto, così si è dovuto optare per un’altra soluzione. L’opzione che sembrava più ottimale era Santa Maria di Sala: all’epoca terreno agricolo quindi vi era un enorme vantaggio dal punto di vista del prezzo; poi, negli anni ’90, ma anche tutt’ora, Santa Maria di Sala era la seconda zona industriale delle provincia di Venezia.

L’ampliamento dimensionale ha comportato una rivisitazione di tutti gli aspetti aziendali, dalla vendita alla contabilità, dagli ordini fino al magazzino: aumentato il numero di fornitori e quindi anche la quantità di merce ricevuta e venduta, è cresciuta anche l’attività di registrazione degli ordini, degli arrivi e delle vendite che non può più essere rudimentale e approssimativa, ma si devono introdurre appositi sistemi informativi che siano in grado di supportare l’ingente quantità di dati. La merce in arrivo, infine, deve essere gestita in maniera adeguata e

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devono essere adibiti opportuni spazi al ricevimento e allo stallo della merce. Quest’ultimo aspetto verrà di seguito trattato in modo da capire quali sono state le scelte effettuate dall’azienda e la collocazione che ha assunto il magazzino.

Nell’azienda di riferimento, essendo una realtà commerciale, il magazzino funge innanzitutto da punto di destinazione della merce ordinata dai vari fornitori, ma anche da vero e proprio punto di stallo per la merce che deve rimanere in magazzino fino all’inizio della stagione corrispondente, ma anche per tutti i prodotti che rimangono invenduti durante il normale corso della stagione. Come più volte sottolineato, il magazzino da gestire è unico in quanto, non essendo un’impresa industriale, non c’è neanche la necessità di trasportare i prodotti finiti tra i diversi depositi situati in diverse zone strategiche (come in precedenza si è analizzato).

La decisione da prendere riguardava, quindi, dove collocare il magazzino in modo che fosse facilmente accessibile sia da parte dei corrieri sia da parte degli stessi addetti alla vendita. Un’impresa commerciale come “Tommasini” aveva bisogno di uno spazio vicino alla superficie di vendita, sufficientemente ampio da poter contenere la merce ordinata e quella rimasta invenduta. Sarebbe stato assurdo pensare di collocare il magazzino in un posto diverso da quello della superficie di vendita, o lontano dallo stesso, in quanto tale soluzione avrebbe comportato solo ulteriori costi sia di trasporto, per spostare la merce dal deposito al centro commerciale, sia di affitto o di acquisto del deposito. La soluzione ottimale sembrava, infatti, proprio quella di collocare il magazzino nello spazio adibito al centro così da sfruttare gli spazi esistenti.

Inizialmente, la decisione era ricaduta sul piano terra “sacrificando” così un’area della zona vendita; poi, man mano che sono cresciute anche le esigenze aziendali, si è deciso di spostarlo “sotto” la superficie di vendita in modo da adibire la precedente superficie a fini commerciali. È stata effettuata una scelta di questo tipo perché, di conseguenza all’ampliamento dimensionale, c’era la necessità di un’area sufficientemente ampia e in una posizione strategica da destinare al magazzino. L’interrato pertanto è sembrata la soluzione più adeguata. Il magazzino, attualmente, si trova in un’ottima posizione in quanto facilmente raggiungibile sia dai corrieri - grazie ad una rampa situata in prossimità del cancello di entrata- sia dal personale di vendita, nel caso in cui fosse necessario reperire dei capi non presenti all’interno del

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negozio. Nel scegliere la soluzione definitiva da destinare al magazzino si è optato per l’interrato sia per sfruttare uno spazio che altrimenti sarebbe rimasto inutilizzato, ma anche per ovviare problemi riguardanti la configurazione della posizione. Gli spazi per le manovre da parte dei veicoli sono sufficientemente ampi; il parcheggio per i dipendenti e per i clienti si trova in un’area distinta in modo da evitare tamponamenti o eventuali danni; il magazzino può essere facilmente accessibile da parte del personale degli uffici e, inoltre, si trova in una posizione confinante con la superficie di vendita. Quest’ultime due considerazioni sono estremamente importanti in quanto la comunicazione tra gli uffici della contabilità e gli uffici del magazzino è fondamentale per ridurre eventuali incongruenze, per non parlare della semplificazione del processo dato che il magazzino si trova attiguo alla superficie di vendita, in questo modo il trasporto della merce è molto più agevolato.

Fin qui si sono analizzate le scelte effettuate per quanto riguarda il posizionamento e l’allocazione del magazzino all’interno della realtà aziendale delle Confezioni Tommasini. Di seguito, invece, verrà presentato un’ altra fase interna alla gestione di un magazzino, l’arrivo della merce appunto.