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La macro-categoria “CBT”

di Francesca Leggi, Veronica Pastori, Maria Carmela Russo

4. Categorie d’analis

4.2. La macro-categoria “CBT”

La seconda macro-categoria individuata nell’analisi qualitativa delle in- terviste e dei lavori di gruppo è quella indicata come CBT (Computer Based

Test). In particolare, si fa riferimento alla nuova modalità di somministra-

zione computer based introdotta dal decreto legislativo n. 62 del 13 aprile 2017 che ha riguardato le classi terze della scuola secondaria di I grado e le seconde della secondaria di II grado7.

Quanto emerso durante le attività seminariali circa la nuova modalità di somministrazione può essere racchiuso all’interno di due categorie concet- tuali: quella dei vantaggi e quella degli svantaggi. Le relative sotto-categorie richiamano diversi aspetti riguardanti il piano organizzativo, le ricadute sul piano della didattica e la restituzione dei risultati alle scuole e ai soggetti coinvolti, in particolare agli studenti.

7 Dall’anno scolastico 2018/2019 riguarderà anche l’ultimo anno della scuola secondaria

Fig. 3 – Macro-categoria “CBT”

Il primo tema trattato dai docenti di grado 8 è l’anticipazione della pro- va rispetto a quanto avveniva in passato8 che si caratterizza per una doppia

valenza: se, infatti, secondo alcuni ciò è percepito come un vantaggio, in quanto evita un carico di lavoro eccessivo nella fase di chiusura dell’anno scolastico e non si sovrappone all’esame di Stato, altri docenti sono preoccu- pati perché ad aprile non hanno ancora terminato il programma.

Un’altra tematica nei confronti della quale sono state registrate opinioni divergenti riguarda la potenzialità del CBT: da un lato, la prova computeriz- zata viene vista come un mezzo di inclusione (per es. è possibile utilizzare uno zoom per facilitare la visualizzazione da parte di alunni ipovedenti), e dal l’altro, vi è chi sostiene che questa non riesca a “coprire” la vasta gamma di criticità e problematiche incontrate dagli studenti.

Inine, anche nei confronti della gestione del tempo emergono argomen- tazioni controverse. Secondo alcuni docenti ed esperti, il fatto che si possa controllare a video il tempo rimasto per terminare la prova e che questa si chiuda al suo scadere è considerato un aspetto positivo, in quanto gli studenti hanno la possibilità di imparare a gestire il tempo a disposizione, ainando questa soft skill utile sia nel percorso formativo sia in quello lavorativo. D’al- tro canto, invece, altri partecipanti sostengono che proprio questo aspetto

8 Fino all’anno scolastico 2016/2017 per questo grado scolastico la prova si teneva nel

possa inluire negativamente sulle performance degli studenti provocando ansia e agitazione.

Focalizzando l’attenzione sulla categoria dei vantaggi, osserviamo che gli insegnanti coinvolti individuano tra gli aspetti positivi del CBT l’eliminazio- ne della tabulazione delle risposte all’interno delle maschere da parte dei do- centi. Infatti, le risposte fornite dagli studenti sono raccolte contestualmente dalla piattaforma senza richiedere un carico di lavoro aggiuntivo rispetto al passato.

Dal momento che rispetto alle prove paper based, nelle quali viene pro- posto lo stesso set di domande a tutti gli studenti, in quelle computer based a ciascuno studente è presentato un set di domande diferenti (forme), i docenti individuano tra i vantaggi di questa modalità quello dell’abbattimento del

cheating9.

Relativamente alla categoria degli svantaggi, alcuni docenti afermano che non tutti gli istituti sono preparati sia in termini di postazioni e computer disponibili sia in termini di un’adeguata connessione di rete. Nonostante ciò, alcuni insegnanti riferiscono che la richiesta di questi strumenti ha contribu- ito a mettere in luce le criticità legate alla dotazione informatica e a prendere atto della necessità di adeguarsi a questo cambiamento.

La novità introdotta dal formato CBT ha suscitato inoltre perplessità circa le possibili diicoltà nell’utilizzo della tastiera e nell’approcciarsi alle prove in formato elettronico. In particolare, nel primo caso, alcuni docenti sosten- gono che nonostante le ultime generazioni siano state deinite “native digita- li”, gli studenti hanno scarsa dimestichezza con la tastiera, in quanto sono più abituati al touch screen attraverso l’uso di tablet e smartphone (insegnanti

di grado 10). Per quanto riguarda il secondo aspetto, oltre ad aver utilizzato

gli esempi forniti dall’INVALSI, diversi insegnanti dichiarano di aver fatto svolgere i compiti in classe sul computer, preparando talvolta personalmente le prove mediante apposite piattaforme e-learning – tra quelle più citate ab- biamo Kahoot, Quizlet, Socrative, Moodle, Google Moduli, Edmodo.

Negli anni la possibilità di visionare il fascicolo da parte dei docenti, sia in fase di correzione e inserimento dei risultati nelle maschere sia in seguito, con la messa a disposizione dello stesso tra i materiali presenti nell’area de- dicata, ha costituito uno strumento utile per fornire degli spunti di rilessione

9 Il termine cheating è utilizzato per indicare un insieme di comportamenti “scorretti”

che possono essere messi in atto nel corso della somministrazione delle prove, da parte degli studenti che forniscono le risposte copiando dai libri o dai compagni o da parte dei docenti che suggeriscono, oppure al termine della somministrazione, quando gli insegnanti immettono le risposte degli studenti all’interno della maschera per la raccolta dei risultati.

da prendere in considerazione per la pianiicazione didattica e per far eserci- tare gli studenti (cfr. par. 3.3). L’impossibilità di vedere le domande proposte è dunque stata percepita come una perdita che, però, a detta degli stessi inse- gnanti può essere in parte arginata mettendo a disposizione almeno una parte delle domande, per esempio quelle che si caratterizzano per un elevato tasso di risposta errata (insegnanti di grado 8 e 10).