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La regolazione del rapporto tra pubblico e privato

Due modelli di politiche attive del lavoro a confronto: l’esperienza della Toscana e della Lombardia

2. La regolazione del rapporto tra pubblico e privato

L’accreditamento costituisce il primario strumento deputato alla selezione dei sog-getti che intendono accedere alle risorse pubbliche ed entrambe le regioni ne sono provviste, sebbene con regolazioni differenti come conseguenza dei diversi approcci al mercato.

In Toscana l’accreditamento opera soltanto nei confronti degli operatori privati, con due differenti modalità per il ramo dei servizi all’impiego e quello delle agenzie forma-tive: i primi sono attualmente selezionati attraverso una gara unica regionale4, mentre le Agenzie formative sono sottoposte a procedura di accreditamento come previsto dal Regolamento di esecuzione della legge regionale 32/2002.

Diversamente, in Lombardia il sistema dell’accreditamento riguarda tutti gli operato-ri5, pubblici e privati, dei servizi per il lavoro e dei programmi educativi e formativi, ciascuno con i propri Albi e le relative condizioni di accesso. All’interno di Dote Unica del lavoro, l’entità del finanziamento contendibile per ciascuna istituzione accredita-ta, fin dall’inizio, dipende dai risultati occupazionali (soglie di spesa).

La Toscana

In Toscana la rete dei Cpi è composta essenzialmente da uffici e sportelli territoriali pubblici, che non sono sottoposti alle procedure di accreditamento in quanto sotto il diretto controllo dell’amministrazione regionale e sono finanziate. L’accreditamento costituisce, invece, il requisito minimo indispensabile per tutti gli operatori privati che si offrono per supportare le attività dei Cpi o per erogare la formazione professio-nale finanziata dalla Regione.

Il sistema regionale di accreditamento degli organismi formativi è stato recentemente riformato6 con delibera n. 1407/2016, con l’obiettivo di rendere maggiormente seletti-ve le procedure di accesso e mantenimento dell’accreditamento, attraseletti-verso l’introdu-zione di meccanismi stringenti di valutal’introdu-zione degli esiti occupazionali della forma-zione realizzata. Il nuovo accreditamento prevede anche l’introduforma-zione di un sistema di “rating” che consente di ordinare gli organismi in graduatorie sulla base dell’ef-ficienza e dell’efficacia dell’attività svolta, fornendo così all’utenza un strumento di orientamento e alle agenzie un incentivo al miglioramento; in prospettiva il “rating” può essere utilizzato anche per l’individuazione di meccanismi di finanziamento premiale per le agenzie che mostrano i più elevati tassi di collocamento dei formati nel mercato del lavoro.

Sul fronte dei servizi per il lavoro, oggi in Toscana gli operatori privati a supporto del-la rete dei Cpi, selezionati attraverso una gara unica regionale, sono circa 300 (il 40% del totale) distribuiti sul territorio regionale. A vincere la prima gara unica regionale è stato un consorzio di Agenzie per il lavoro già operative sul territorio, che dopo anni di collaborazione con le rispettive amministrazioni provinciali hanno deciso di unire le energie in vista della regionalizzazione del servizio.

L’istantanea della dotazione organica attuale dei Cpi restituisce l’immagine di una prevalenza di operatori pubblici (includendo anche il personale in house, sono 419 le unità di lavoro pubbliche), che si interfacciano con un corposo organico di operatori accreditati attraverso la gara unica regionale. Il personale delle agenzie offre un con-tributo importante al ringiovanimento di un comparto mediamente non più giovane, accrescendo anche la disponibilità di figure professionali specialistiche. Il segno della relazione che lega, in ciascun Cpi, il numero delle unità di lavoro accreditate al volu-me degli operatori pubblici in possesso della laurea indica una funzione di compensa-zione del personale esterno nell’offerta di professionalità specialistiche.

5. Va segnalato, che tale condizione è stata modificata dalla legge regionale 9/2018, per maggiori informazioni si rimanda alla norma.

6. Il nuovo sistema di accreditamento si colloca all’interno di una più ampia riorganizzazione del settore della formazione professionale, avviata nel 2014 con la riappropriazione delle competenze in materia da parte della Regione. L’obiettivo della riorganizzazione era quello di innalzare la qualità complessiva del sistema formativo regionale attraverso una governance più forte sia sul fronte della programmazione dell’offerta formativa che su quella della regolamentazione degli operatori della formazione.

Figura 1. Il personale dei Centri per l’impiego per tipologia (unità di lavoro standard)

Tabella 1. Il personale dei Centri per l’impiego per caratteristiche

Operatori

pubblici Operatori accre-ditati

Età mediana 54 44

Quota con laurea 43% 81% Quota con tempo indeterminato 76% 67%

Correlazione Ula accreditate

e Ula con laurea -0.4551 *

* Statisticamente significativo (95%)

Fonte: elaborazioni Irpet dati Regione Toscana e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Rispetto alla sola popolazione attiva residente, quale proxy della domanda potenziale, la distribuzione provinciale del personale rivela una certa di disomogeneità nei cari-chi di lavoro: a Firenze e a Prato si conta un operatore ogni 4 mila utenti potenziali, mentre ad esempio a Massa Carrara il rapporto è poco più di uno ogni 2 mila. Un’a-nalisi dei carichi di lavoro dovrebbe, tuttavia, prendere in considerazione altri fattori di pressione che influenzano il lavoro dei Cpi, come l’incidenza della disoccupazione e dei percettori di ammortizzatori sociali, della povertà, della stagionalità delle posi-zioni di lavoro, di alcune misure specifiche come i tirocini per citarne alcune. Anche perché la distribuzione del personale in Toscana è ancora influenzata dai modelli

pro-Tabella 2. Distribuzione provinciale del personale dei Centri per l’impiego

Unità standard per 10

mila residenti 15-64 per unità standardResidenti 15-64 accreditate su totaleUnità stardand

Massa Carrara 4.4 2,251 58% Lucca 3.3 3,027 66% Pistoia 3.0 3,283 2% Firenze 2.3 4,291 24% Livorno 4.0 2,510 51% Pisa 3.0 3,341 63% Arezzo 3.6 2,815 53% Siena 3.2 3,089 43% Grosseto 4.0 2,503 49% Prato 2.4 4,121 0%* Totale 3.1 3,221 42%

* A Prato i servizi per l’impiego sono quasi esclusivamente affidati ad una società in house (FIL)

Fonte: elaborazioni Irpet dati Regione Toscana La Lombardia

L’assetto attuale della rete degli operatori regionali alla formazione e al lavoro preve-de che l’accreditamento, sia per i soggetti pubblici che privati, si attui con l’iscrizione agli appositi Albi regionali per poter accedere ai finanziamenti pubblici. Nel Sistema Dote l’accreditamento circoscrive l’insieme degli operatori presso i quali è possibile fruire di servizi di politica attiva.

Gli atti normativi attraverso i quali la Regione ha provveduto ad istituire i due Albi degli operatori pubblici e privati accreditati per l’erogazione dei servizi di politica attiva del lavoro e dei servizi educativi e formativi sono le leggi regionali n. 22/2006 e n. 19/2007 (rispettivamente, art. 13 e artt. 25-26).

A giugno 2017 risultano accreditati ad erogare servizi al lavoro 221 operatori (dei qua-li 8 in forma provvisoria) con 912 unità organizzative dislocate sul territorio.

Dall’analisi della principale tipologia di appartenenza degli operatori emerge che la rete è costituita prevalentemente da soggetti privati, che rappresentano, infatti, poco più del 70% degli operatori. Tra gli operatori privati si contano quasi una trentina di Agenzie per il Lavoro (ai sensi della L. 276/2003), mentre tra gli operatori pubblici, sono ben rappresentati i Centri per l’Impiego alcuni dei quali sono espressione delle AFOL (Agenzie Formazione Orientamento e Lavoro)7 e altri figurano come U.O. ac-creditate direttamente come espressione delle Province.

7. Si tratta di agenzie speciali, espressione di Province e/o aggregazioni di comuni che hanno unito i servizi pub-blici alla formazione professionale e al lavoro per dare vita a soggetti nuovi, capaci di soddisfare le richieste delle persone e di interfacciarsi con il sistema delle imprese per moltiplicare le opportunità di stage, tirocinio, inserimen-to lavorativo.

Figura 2. Accreditati per i servizi al lavoro secondo la tipologia principale Privato 58,8% Privato APL 12,2% Pubblico 17,6% Pubblico CPI 6,3% Emanazione parti sociali 4,5% AFAM 0,5%

Fonte: Sistema informativo DG-IFL e Polis (aprile-giugno 2017)

Nel quadriennio 2013-2017 la rete degli operatori iscritti all’Albo degli accreditati al lavoro si è sviluppata soprattutto in riferimento alle sedi presenti sul territorio: il nu-mero complessivo dei soggetti è aumentato del 17,6% passando dalle 182 unità del 2013 alle 214 del 2016. Dal punto di vista della distribuzione territoriale molti opera-tori accreditati al lavoro sono presenti in diverse Province lombarde.

Rapportando però il numero delle Unità Organizzative accreditate per i servizi al la-voro alla popolazione residente in età attiva (cioè la popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni), quale indicatore “di copertura” rispetto al potenziale bisogno presente sul territorio, si osserva che le province “più servite” sono, nell’ordine, Mantova, Cre-mona e Brescia. Mentre quelle “meno servite” sono Pavia e Como.

Tabella 5. Operatori iscritti all’Albo degli accreditati per i servizi al lavoro U.O. per 10.000 residenti

15-64 anni Residenti 15-64 anni per U.O.

Mantova 2,0 4.930 Cremona 1,9 5.190 Brescia 1,8 5.620 Lodi 1,7 5.970 Varese 1,6 6.270 Bergamo 1,6 6.430 Monza e Brianza 1,5 6.780 Lecco 1,3 7.430 Sondrio 1,3 7.780 Milano 1,2 8.390