Riuniti nel marzo del 2000 a Lisbona, i capi di Stato e di governo dell'Unione Europea hanno lanciato l'obiettivo di fare dell'Europa "l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo" entro il 2010. Da allora, le diverse misure da mettere in atto per raggiungere quest‟obiettivo hanno preso il nome di "Strategia di Lisbona”.24. Per la prima volta è riconosciuto ufficialmente il ruolo e il potenziale delle Pmi, pur essendo un documento che spazia in tutti i campi della politica economica: innovazione e imprenditorialità; riforma del welfare e inclusione sociale; capitale umano e riqualificazione del lavoro; pari opportunità per quello femminile; liberalizzazione dei mercati del lavoro e dei prodotti; sviluppo sostenibile. Per evitare che il loro dinamismo sia ostacolato da regolamenti diversi e contrastanti nei vari paesi dell'Ue, la strategia di Lisbona ha previsto l'elaborazione di una „Carta europea per le piccole imprese‟, firmata a Feira nel 2000, e il sostegno all'avviamento d‟imprese ad alto contenuto tecnologico.
24 Per Strategia di Lisbona si intende un programma di riforme economiche approvato a Lisbona dai Capi di Stato e di Governo dell'Unione europea nel 2000.
30
Nell‟avallare la presente Carta, l‟UE si è impegnata a operare secondo le linee d‟azione seguenti, tenendo in debita considerazione i bisogni delle piccole e medie imprese.
A tal fine, inoltre, la Comunità Europea si è impegnata a rafforzare lo spirito innovativo e imprenditoriale che ha consentito alle imprese europee di far fronte alle sfide che le attendono; a creare un quadro normativo, fiscale e amministrativo favorevole all‟attività imprenditoriale e a migliorare lo status degli imprenditori;
assicurare l‟accesso ai mercati sulla base delle condizioni meno onerose coerenti con gli obiettivi prioritari di ordine pubblico; facilitare l‟accesso alla ricerca e alla tecnologia di qualità; migliorare l‟accesso ai finanziamenti durante tutto il ciclo di vita dell‟impresa; migliorare costantemente i risultati conseguiti, affinché le piccole imprese trovino nell‟Unione europea l‟ambiente più idoneo a livello mondiale; essere attenti alle loro esigenze; promuovere il sostegno alle piccole imprese più brillanti.
A metà percorso, tuttavia, il Consiglio europeo del giugno 2005 ha manifestato insoddisfazione per i risultati raggiunti e deciso un rilancio della Strategia di Lisbona perfezionando le procedure di esecuzione e coinvolgendo più direttamente la Commissione nel perseguimento dell'obiettivo. In particolare, sono stati individuati due obiettivi centrali: la crescita economica e l'occupazione.
31
Inoltre, i Capi di Stato e di Governo hanno approvato gli Orientamenti integrati25 per la crescita e l'occupazione 2005-200826.
Per rafforzare ulteriormente la crescita e la competitività sostenibile delle PMI Il Consiglio europeo del marzo 2008 ha espresso un sostegno senza riserve a un‟iniziativa, denominata “Small Business Act” (SBA)27 e nuove iniziative per adeguare il mercato unico alle esigenze delle PMI odierne e ottenere risultati migliori e maggiori vantaggi: il cosiddetto Riesame del mercato Unico28.
In quanto contributi essenziali a un contesto favorevole alle PMI, la percezione nell‟UE del ruolo degli imprenditori e la disponibilità ad assumersi rischi, devono dunque cambiare: lo spirito imprenditoriale e la volontà di assumere rischi, a esso associata, vanno applauditi dai responsabili politici e dai media e sostenuti dalle amministrazioni. Essere favorevole alle PMI deve divenire politicamente normale,
25 Sulla base di questi orientamenti generali, ciascuno stato membro è stato chiamato a redigere entro il 15 ottobre 2005 un Piano nazionale per la crescita e l'occupazione su base triennale (2005-2008), dove sono indicate le riforme e le altre misure di competenza nazionale necessarie ad avvicinarsi agli obiettivi della Strategia di Lisbona.
26 Dall‟esame intermedio della politica moderna dell‟UE a favore delle PMI tra il 2005 e il 2007 emerge che sia gli Stati membri sia l‟UE hanno fatto progressi verso un contesto più favorevole alle PMI.
FONTE EURO BAROMETRO PER LE PMI, 2007
27 Al centro dello SBA,lanciato nel giugno 2008, per l‟Europa c‟è la convinzione che un contesto veramente favorevole alle PMI dipenda innanzitutto dal riconoscimento degli imprenditori da parte della società. Il clima generale nella società deve condurre i singoli a considerare attraente la possibilità di avviare una propria impresa e a riconoscere che le PMI danno un contributo sostanziale alla crescita dell‟occupazione e alla prosperità economica.
28“Un mercato unico per l‟Europa del XXI secolo”, COM(2007) 724 def.. del 20.11.2007.
32
in base alla convinzione che le regole devono rispettare la maggioranza di coloro che le usano: ecco il principio “Pensare anzitutto in piccolo” (Think Small First).
L‟atto contiene inoltre quattro ambiti d‟iniziative normative, tutte volte a semplificare le procedure burocratiche e ad “aiutare le piccole e medie imprese a fiorire e creare per le migliori tra di esse un trampolino di lancio affinché possano diventare competitori mondiali”, come affermato dal Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso:
- il nuovo Regolamento generale di esclusione per categoria sugli aiuti di Stato che semplifichi le procedure e riduca i costi e che, inoltre, accrescerà l'intensità di aiuti per le PMI (che passeranno dal 7,5% al 10% per le imprese medie e dal 15% al 20% per le piccole) e renderà loro più agevole beneficiare di aiuti per la formazione, la ricerca e lo sviluppo, la protezione ambientale e altri tipi di sussidi;
- un nuovo statuto di società privata europea (SPE) che, permettendo la creazione di questa nuova figura giuridica, permetta di semplificare gli affari transfrontalieri delle PMI. Con la creazione della SPE le piccole e medie imprese avrebbero la possibilità di costituire, in qualunque Stato membro, una società nella stessa forma.
- una nuova proposta in materia di IVA che offrirà agli Stati membri l'opzione di applicare aliquote IVA ridotte per i servizi forniti localmente, compresi i servizi ad alta intensità di manodopera, che sono per lo più erogati dalle Pmi;
33
- per il 2009 è prevista una modifica della direttiva sui servizi di pagamento per assicurare che le PMI siano pagate entro il previsto termine di 30 giorni.
Lo SBA stabilisce,inoltre, 10 principi che dovrebbero essere adottati al massimo livello politico:
I. Dar vita a un contesto in cui imprenditori e imprese familiari possano prosperare e che sia gratificante per lo spirito imprenditoriale
II. Far sì che imprenditori onesti, che abbiano sperimentato l‟insolvenza, ottengano rapidamente una seconda possibilità
III. Formulare regole conformi al principio “Pensare anzitutto in piccolo”
IV. Rendere le pubbliche amministrazioni permeabili alle esigenze delle PMI
V. Adeguare l‟intervento politico pubblico alle esigenze delle PMI:
facilitare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici e usare meglio le possibilità degli aiuti di Stato per le PMI
VI. Agevolare l‟accesso delle PMI al credito e sviluppare un contesto giuridico ed economico che favorisca la puntualità dei pagamenti nelle transazioni commerciali
VII. Aiutare le PMI a beneficiare delle opportunità offerte dal mercato unico
VIII. Promuovere l‟aggiornamento delle competenze nelle PMI e ogni forma di innovazione
IX. Permettere alle PMI di trasformare le sfide ambientali in opportunità X. Incoraggiare e sostenere le PMI perché beneficino della crescita dei
mercati
34
Dunque si spera che con questo „atto‟ le Pmi abbiano trovato per il loro sviluppo
“una corsia preferenziale”29 che le porti con l‟aiuto degli Stati membri a raggiungere il ruolo di motore dell‟economia Europea.