• Non ci sono risultati.

CAPITOLO III ANALISI DELLE TRADUZION

3.3. La traduzione per bambin

Avendo selezionato come terzo testo da esaminare una guida-gioco per bambini, è opportuno accennare brevemente ad alcuni problemi che si possono incontrare nella traduzione di libri per bambini. La guida Mission Florence è un ibrido composto da diverse tipologie testuali: è un testo narrativo attraverso il quale si cerca di coinvolgere il bambino in una missione segreta, oltre che raccontare vicende storiche legate a Firenze e descrivere gli usi e costumi dell’epoca del Rinascimento; è un testo regolativo in cui vengono date istruzioni per portare a termine la missione; è infine un testo descrittivo attraverso il quale vengono descritti opere e monumenti che si trovano a Firenze.

La stragrande maggioranza degli studi critici sulla traduzione per bambini riguarda la traduzione di testi narrativi, per i quali si è dibattuto, tra le altre questioni, sulla voce narrativa e sul rapporto dialogico tra il traduttore e il bambino, sull’autorità del traduttore che secondo alcuni non può fare a meno di manipolare il testo a seconda delle sue ideologie, e sull’importanza delle capacità intellettive del bambino che, contrariamente a quanto si crede, non devono essere sottovalutate, onde evitare un atteggiamento eccessivamente pedagogico nella narrazione (cfr. Oittinen, 2000; Lathey, 2016). Tali problematiche si riscontrano anche in testi di non-fiction, nei quali anzi la necessità di trasmettere nuove informazioni e conoscenze in maniera accattivante e coinvolgente, attraverso la giusta voce e le giuste strategie comunicative, può rendere il compito della traduzione altrettanto arduo quanto quello della traduzione di narrativa.

Come già accennato, la guida Mission Florence è da considerarsi un testo turistico a tutti gli effetti, dato che il suo utilizzo prevede la presenza di un turista adulto che accompagni il bambino nella scoperta delle attrazioni turistiche della città. L’adattamento per la nuova target audience di bambini italiani ha richiesto alcune modifiche del testo originale, per esempio nel ricreare le giuste

88 corrispondenze nelle parti in cui testo e immagini interagiscono tra di loro. L’uso della multimodalità in questa guida riflette la tendenza delle pubblicazioni anglosassoni a ricercare il coinvolgimento del lettore rendendo più accessibili termini artistici, e quindi specialistici, e concetti culturali che i bambini potrebbero non ancora riuscire a inquadrare (Cappelli & Masi, in corso di pubblicazione). Si ritiene che la traduzione di questa collana di guide, in particolare, possa rappresentare un ottimo metodo per le famiglie italiane che desiderano visitare le grandi città di coinvolgere i bambini nelle attività turistiche di sightseeing. Ricordiamo inoltre che le guide per bambini sono un fenomeno relativamente recente, proliferato in Italia negli ultimi dieci anni proprio grazie alle traduzioni di testi originariamente in inglese, come per esempio nel caso delle pubblicazioni Lonely Planet.

3.3.1. Missione Firenze: Una caccia al tesoro

Le difficoltà incontrate nella traduzione di questo testo sono state dovute principalmente a due fenomeni: la resa di un registro altamente informale e ironico con il quale gli autori si rivolgono ai destinatari e le spiegazioni metalinguistiche su aspetti della cultura italiana, che come è già avvenuto in precedenza si è talvolta deciso di omettere, in quanto ritenute ridondanti anche per un pubblico italiano molto giovane.

Importante è anche il rapporto dialogico che l’autrice instaura con il lettore: la narrazione consiste in un dialogo tra un “we”, ossia gli agenti segreti che fanno parte della “Secret International Agency” alla ricerca di nuove spie da reclutare, e un “you”, il pronome che in italiano potrebbe essere tradotto sia alla seconda persona singolare che plurale, indicante il bambino, nuovo potenziale agente segreto. In questa proposta di traduzione abbiamo deciso di utilizzare la seconda persona singolare, in quanto ritenuta una forma di allocuzione più diretta e coinvolgente, che può far sentire il bambino ancor più speciale per essere stato scelto come agente segreto. L’uso della seconda persona plurale potrebbe implicare che a usare il libro-gioco siano più bambini contemporaneamente,

89 scelta comunque da non escludere perché potrebbe favorire le attività di gruppo. La scelta spetterebbe naturalmente alla casa editrice. L’uso dell’imperativo è infine dettato dalla tipologia testuale regolativa, attraverso il quale vengono date istruzioni al bambino per individuare particolari nei dipinti o nei monumenti per raccogliere punti per la caccia al tesoro.

3.3.1.1. Registro informale e ironia

L’autrice usa spesso forme ausiliari contratte (“you’ll”, “you don’t need”, “you wouldn’t”), che aumentano il livello di colloquialità del testo originale. Tale caratteristica grammaticale non trova una corrispondenza in italiano, che deve ricorrere ad altri mezzi per raggiungere un livello più alto di informalità o, come è spesso accaduto, deve rinunciarvi e alzare leggermente il registro della comunicazione. L’ironia è un altro mezzo usato spesso dall’autrice per avvicinare il bambino e creare un dialogo esclusivo con lui, oltre che per invogliarlo a proseguire nella caccia al tesoro. Di seguito, alcuni esempi che hanno richiesto modifiche di vario genere nella traduzione.

How will you prove you’re ready to join the most elite spy agency in the world?

Come dimostrerai di avere la stoffa per entrare a far parte dell’agenzia di spie più prestigiosa del mondo?

Nella traduzione si è cercato incuriosire il lettore e invogliarlo a intraprendere la caccia al tesoro utilizzando l’espressione idiomatica “avere la stoffa”, che rimane in linea con il linguaggio dello spionaggio che viene utilizzato in tutta la guida.

Nearby rival cities of Siena and Pisa (“Peesuh”) had plans for grander cathedrals, and no one in Florence could stand for that!

Le vicine città rivali di Siena e Pisa avevano progetti per costruire cattedrali ancora più grandi di questa, e questo non andava giù a nessun fiorentino!

90 L’espressione “non andare giù” ci è sembrata un’ottima scelta per la resa del colloquialismo “can not stand for”, poiché più informale e più colorita rispetto a un semplice “non andava bene”. Inoltre, si è scelto di utilizzare “fiorentino” invece di “abitante di Firenze” o “nessuno a Firenze”, perché ritenuti troppo impersonali. In questo modo, invece, possiamo far immedesimare il bambino con il sentimento di malcontento provato dai fiorentini, e farlo avvicinare maggiormente al testo.

No Clue - Any ideas on this job? E questo - Cosa potrebbe mai essere?

Questo è un esempio di come spesso il traduttore si trovi a dover alterare completamente il testo per rendere lo stesso effetto dell’originale. La concisione e l’immediatezza di questa breve frase necessita una riformulazione: il deittico “this”, che si riferisce ai simboli delle Arti di Firenze, è stato anteposto, per non perdere il riferimento alla visual clue; la domanda rivolta al lettore è più generale, ma scatena comunque la sua curiosità.

As great of a sculptor as Michelangelo was, how could he forget... David's shorts?

Ma per quanto Michelangelo sia stato un grandissimo scultore, come ha potuto dimenticare le mutande di David?

In questo passaggio troviamo un altro caso di interplay tra testo e immagini molto divertente: la domanda ironica alla fine del paragrafo è infatti accompagnata da una foto del David di Michelangelo sopra il quale è stato disegnato al computer un paio di calzoncini neri. È estremamente interessante notare che questo vero e proprio atto di censura viene fatto passare agli occhi del bambino come una dimenticanza da parte di Michelangelo, a testimonianza della tendenza protettiva rintracciabile nei testi per bambini. La domanda, si suppone, è stata inserita per evitare domande imbarazzanti da parte del bambino ai propri genitori, o semplicemente per farlo ridere e creare intesa tra mittente e destinatario.

91

Looks like the three boys in this painting spent way more time fixing their hair than she did. Nice curls, fellas.

Sembrerebbe che gli altri tre presenti nel dipinto abbiano passato molto più tempo di lei a sistemarsi i capelli. Che bei boccoli, ragazzi!

L’appellativo “fellas” è stato tradotto con “ragazzi”, preferibile ad “amici” o “gente”, e per evitare la ripetizione si è deciso di omettere il primo “boys”, utilizzando un generico “gli altri tre presenti”, che funziona comunque poiché supportato visivamente dal dipinto. “Nice curls” è stato introdotto da un “che” esclamativo, per rafforzare l’effetto ironico, che non mancherà di essere colto dal bambino.

Some quick math (look at Cosimo's birth year) will tell you there's no way these guys attended the birth of Jesus… unless time travel existed during the 1400's.

Facendo due conti (pensate all’anno di nascita di Cosimo) capirai bene che le probabilità che questi siano stati presenti alla nascita di Gesù sono veramente basse… a meno che nel 1400 non esistesse il viaggio nel tempo.

L’ironia presente in questa frase potrebbe non venire compresa dal bambino: sembra piuttosto che sia un’affermazione indirizzata all’adulto, a testimonianza del dual address che caratterizza i testi per bambini, espresso sia in maniera esplicita che implicita (cfr. Lathey, 2016: 16-17). “These guys” è stato tradotto con il semplice pronome dimostrativo “questi” per abbassare il registro e renderlo più colloquiale. Infine, “there’s no way” è un’espressione molto immediata che, anche se poteva essere tradotta con un breve “è impossibile”, si è deciso di rendere con “le probabilità che… sono molto basse” perché funziona come un’introduzione alla chiusura finale “…a meno che”, creando una sorta di effetto di suspense che si conclude con un’affermazione ironica.

Better hope Baby Jesus had clean feet – each Magi kissed his foot (and offered a gift). Ciascuno dei Re Magi portò un dono al bambin Gesù e baciò i suoi piedini - speriamo che fossero puliti!

92 La sintassi della frase originale è stata modificata per adattarla alle esigenze strutturali dell’italiano. L’affermazione che contiene l’elemento umoristico è stata posposta per creare un contrasto con quanto precede, utilizzando un diminutivo, “piedini”, per creare assonanza con “bambin Gesù”. L’effetto finale è quello di un avvicinamento al lettore bambino tramite l’uso di un linguaggio più informale e infantile.

3.3.1.2. Riferimenti metalinguistici e adattamenti linguistici

L’aspetto che senza ombra di dubbio ha richiesto maggiori modifiche da parte del traduttore nell’ottica della nuova target audience dei bambini italiani è la presenza nella guida di numerose spiegazioni metalinguistiche, come per esempio le definizioni di parole italiane o le trascrizioni fonologiche dei nomi dei monumenti. Cappelli e Masi hanno individuato che nella traduzione di questi elementi, nel caso di guide sull’Italia tradotte per una audience italiana, oltre al “need for adjustments (…) obviously addressing a more knowledgeable audience than that of the source”, la strategia traduttiva ricorrente consiste nel “replacing the metalinguistic (or other) information of the source which is already part of the Italian readers’ background with different historical/cultural details” (Cappelli & Masi, in corso di pubblicazione). Per quanto riguarda le trascrizioni fonologiche, esse sono state semplicemente omesse:

Santa Maria del Fiore Cathedral - (Fiore = “Fee-or-ay”) Cattedrale di Santa Maria del Fiore

Nell’esempio che segue, l’autrice ha aggiunto la traduzione di “Del Fiore”, specificando che si tratta del fiore del giglio, il simbolo di Firenze. Si è potuto utilizzare questa informazione per non ripetere la traduzione, ovviamente inutile per i bambini italiani, e inserire lo stesso una curiosità. La cattedrale in italiano è stata descritta come una chiesa “importante e di grandi dimensioni”, per esplicitare meglio la differenza tra una cattedrale e una chiesa normale.

93

Santa Maria = St. Mary (the mother of Jesus)

Del Fiore = Of the Flower (as in, the lily flower, Florence’s symbol)

Cathedral = a very important church

“Santa Maria” è la mamma di Gesù.

“Del fiore”, come il fiore del giglio, il simbolo di Firenze.

“Cattedrale” è una chiesa importante e di grandi dimensioni.

Un altro caso di adattamento è quello in cui l’autrice ha inserito una traduzione “Florentia = Florence”, in cui si è ritenuto andasse esplicitato il tipo di trasformazione avvenuta, che potrebbe non essere di immediata comprensione per il bambino: “Florentia”, dal latino, è diventata “Firenze”. Nella traduzione in italiano abbiamo inserito la spiegazione “parola latina… che è diventata”. Segue nel testo una domanda, alla quale vengono assegnati dei punti per la missione, che deve essere necessariamente modificata. Si è scelto di fare riferimento all’informazione sull’origine latina del toponimo “Firenze”, ossia rivolgendoci alla curiosità appena fornita, così da creare un’equivalenza nel tipo di domanda che viene rivolta al bambino,:

(…) “Florentia” (in Latin, the language of Ancient Rome, Florentia = Florence.)

What is “Florence” in Italian?

(…) “Florentia” (parola latina, la lingua degli antichi romani, che è diventata “Firenze”).

Da dove deriva “Firenze”?

Nella categoria degli adattamenti linguistici facciamo infine rientrare tre esempi in cui si è dovuto cambiare la struttura delle parole o della frase per rispettare la morfologia e la fonologia dell’italiano, onde evitare incongruenze tra il testo e le immagini a cui il bambino deve fare riferimento durante la missione.

The SIA (Secret International Agency) La ASI (Agenzia Segreta Internazionale)

94 L’acronimo “SIA” è stati modificato in “ASI”, poiché l’ordine degli aggettivi in italiano ha richiesto anche una modifica nell’ordine delle iniziali. Nell’originale, l’acronimo ha un’assonanza con “CIA”, sigla utilizzata nella lingua spionaggio, tuttavia nella traduzione in italiano questa assonanza, con la quale i bambini potrebbero avere familiarità grazie ai film americani, va persa.

Gravity did the rest – the 7 feet (2.3 meters) wide ball rolled down the Duomo’s side and landed, THUD.

(…) e a causa della forza di gravità la palla, larga 2.3 metri, rotolò giù sul fianco del duomo e STONF!

L’onomatopea “thud” si basa sulle caratteristiche fonologiche dell’inglese, per le quali la successione di fricativa dentale sorde e dentale sorda riescono efficacemente a riprodurre il suono di un oggetto pesante che cade a terra. Tuttavia, in italiano tale onomatopea non funzionerebbe, in quanto i bambini potrebbero non avere familiarità con questi suoni. Si è ritenuto quindi opportuno sostituire l’originale con “stonf”, che riprende parte della parola “tonfo” che indica la caduta di un oggetto pesante, e che con la sibilante vuole ricreare anche il suono della palla che si stacca e sibila nell’aria, per poi schiantarsi a terra.

Letter 3: The arm in which he holds his sling. What's the first letter of this side? (*Note it's his