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CAPITOLO III ANALISI DELLE TRADUZION

Lettera 4: trova questo dipinto, in una stanza vicina dove ci sono altri dipinti a tema religioso Osserva la fila di musicisti, in particolare il musicista all'estrema sinistra, che sta suonando uno

3.4. La traduzione audiovisiva

Secondo la definizione di Pérez González (2009: 13), la traduzione audiovisiva è “a branch of translation studies concerned with the transfer of multimodal and multimedial texts into another language and/or culture”. Abbiamo già parlato di testi multimodali, ossia testi in cui diversi codici semiotici concorrono alla creazione di un unico senso. Il termine multimedial si riferisce invece al sincronismo con il quale i diversi media vengono presentati al pubblico, in una maniera coordinata dallo schermo.

I sottotitoli consistono nella produzione di “snippets of written text (subtitles, or captions in American English) to be superimposed on visual footage normally near the bottom of the frame while an audio-visual text is projected, played or broadcast” (2008: 14). La principale distinzione si opera solitamente tra sottotitoli interlinguistici e intralinguistici, come spiegato da Bruti (2011: 147-148): i primi “comportano un doppio passaggio, dai dialoghi della lingua di partenza al testo scritto della lingua d’arrivo”, mentre i secondi “trasferiscono in forma scritta e ridotta i dialoghi della colonna sonora originale”.

Le difficoltà legate alla produzione e alla traduzione dei sottotitoli sono legate principalmente ai condizionamenti imposti dall’immagine che passa sullo schermo. Poiché la velocità della lingua parlata è assai superiore alla velocità di lettura, il tempo e lo spazio dedicato ai sottotitoli è necessariamente ridotto (cfr.

96 Chiaro, 2009). Pertanto, le tre principali operazioni che il traduttore deve effettuare per ottenere dei sottotitoli efficaci sono “elimination”, “rendering” e “simplification” (2009: 148). L’eliminazione prevede l’omissione di elementi che comunque non vanno a modificare il significato del dialogo originale, bensì soltanto la forma, come avviene nel caso di marcatori del discorso, esitazioni, ridondanze, ecc., oppure vengono tolti riferimenti che possono essere ricostruiti tramite l’immagine. Il “rendering” indica l’eliminazione o la resa di slang, dialetti o turpiloquio. Infine, la semplificazione indica “the fragmentation of the original syntax so as to promote comfortable reading” (2009: 148).

3.4.1. L’Europa con Rick Steves - I tesori di Firenze e altre gite in Toscana

La strategia comunicativa di Rick Steves nel suo programma televisivo prevede l’ampio uso di linguaggio valutativo, sia con valutazioni affettive che estetiche11,

volto a evocare un’immagine di Firenze e della Toscana che è in linea con quanto già presente nella mente del turista. Come abbiamo già visto durante la presentazione del testo multimodale nel capitolo precedente, la sincronizzazione tra il parlato, le immagini e la musica riescono effettivamente a creare un’atmosfera nella quale la Toscana sembra essere rimasta all’epoca del Rinascimento.

Nella traduzione dei sottotitoli interlinguistici si è dovuto ricorrere alle strategie descritte da Chiaro (2009), al fine di ottenere dei sottotitoli in cui il contenuto informativo, trattandosi di una trasmissione turistica, non andasse perso. Il fatto che numerose inquadrature durino diversi secondi e siano prive di dialogo ci permette infine di mantenere intatta la maggior parte del dialogo, e ricorrere all’eliminazione soltanto in casi strettamente necessari.

I casi di eliminazione hanno riguardato soprattutto le esitazioni, i riempitivi del discorso e alcune informazioni che, ritenute non essenziali, sono state omesse

97 per evitare un sottotitolo troppo lungo, come sei seguenti esempi (in grassetto abbiamo evidenziato le parti eliminate):

Designed by Michelangelo at the height of his creative powers, this richly decorated room – created completely under one artist's control – is an innovative ensemble of architecture, tombs and sculpture.

Progettata da Michelangelo all’apice della sua potenza creativa, questa stanza riccamente decorata è un innovativo complesso di architettura, tombe e scultura.

And, it seems to me, reflecting on the tension (…)

Penso che sia anche una riflessione sulla tensione (…)

Again, you gotta be impressed by those Medici.

Bisogna riconoscere che i Medici ci sapevano fare davvero.

And Bobo, with his grande personality, runs this place with exuberance.

Bobo, con la sua esuberante personalità, ci sa fare.

I think it's perfect... ok, this is the pecorino cheese, aged in caves for 12 months (…)

Questo è il pecorino stagionato in grotta per 12 mesi (…)

So, you dip them in the sweet wine for five seconds (…)

Li inzuppi nel vino per cinque secondi (…)

Per il primo esempio nella tabella, si è scelto di omettere l’inciso poiché l’informazione non sembra essenziale alla comprensione della descrizione. Già all’inizio Steves spiega che la stanza è stata progettata da Michelangelo. Anche i riempitivi e le esitazioni possono essere naturalmente eliminati, poiché non alterano il significato del dialogo. Se il traduttore scegliesse di includerli anche nel testo di arrivo, si allungherebbe la stringa di testo e il sottotitolo risulterebbe visivamente più pesante.

Alcuni elementi legati al linguaggio colloquiale e informale con il quale Steves cerca di attirare i suoi ascoltatori sono stati modificati tramite il “rendering”, come per esempio:

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You can't have an art boom without money. Un boom artistico ha bisogno di soldi (…) “Damn, those Medici are good.” “Cavolo, questi Medici ci sanno fare”.

Oh boy, here comes another wine change. Oh caspita, ecco un altro cambio di vino.

L’espressione colloquiale “you can’t have” è stata sostituita ponendo “boom artistico” come soggetto, e mantenendo un registro leggermente più alto. Le due esclamazioni “damn” e “oh boy”, non eccessivamente volgari, ma tipiche dello slang americano, sono state rese più neutre utilizzando il comune “cavolo”, e l’espressione colloquiale “oh caspita”.

La maggior parte degli interventi nella traduzione sono sicuramente i casi in cui si è dovuti ricorrere alla “condensation”, alterando la struttura sintattica dell’inglese e riformulando espressioni per venire incontro alle esigenze dell’italiano, oltre che per evitare di appesantire il sottotitolo (in grassetto abbiamo evidenziato le parti che hanno subito modifiche nella traduzione):

(…) before side tripping to Pisa and then to Lucca.

(…) prima di visitare Pisa e Lucca.

Showing no shortage of ego, a Medici prince portrays himself as one of the three kings.

Un principe dei Medici mette in mostra il suo ego facendosi ritrarre come uno dei tre re.

These elegant Florentine dandies are actually realistic portraits, showing the leading characters of Florence around 1450.

Questi eleganti dandy fiorentini sono ritratti realistici delle personalità di spicco della Firenze del 1450.

(…) the Medici made an impressive display of power and sophistication.

(…) i Medici ostentavano potere e sofisticatezza.

Il significato di “side tripping”, espressione già incontrata nelle guida Fodor, potrebbe essere reso soltanto attraverso una parafrasi del tipo “fare una

99 deviazione/fare una gita secondaria”, troppo lunga per il sottotitolo, e si è scelto quindi di utilizzare un semplice “visitare”. Nel caso della participial clause “showing no shortage of ego”, si è preferito utilizzare una sintassi più piana anteponendo il soggetto e mettendo la proposizione implicita, che esprime quello che nell’originale era la proposizione reggente, alla fine della frase. Anche nel terzo esempio si è condensata la participial clause “showing the leading characters” in un complemento di specificazione in italiano, per evitare l’uso di una frase relativa o di un participio presente che potrebbero rendere il sottotitolo meno immediato. Infine, si è sostituito con la sola parola “ostentavano” la più lunga espressione in inglese “made an impressive display”. In questo modo siamo riusciti a mantenere il significato e la forza espressiva, restituendo l’immagine del potere dei Medici.

In front you've got Leo the 10th, the first of three Medici Popes – giving the family some nice connections in both Rome and heaven and explaining how the Medici family became the bankers of the Vatican.

Di fronte a voi ecco Leo X, il primo dei tre papi della famiglia Medici. Grazie a lui i Medici strinsero legami sia con Roma che con il paradiso, e diventarono i banchieri del Vaticano.

(…) resulting in echoes long enough to let you sing a three-part harmony... solo.

(…) echi lunghi abbastanza da permetterci di cantare un assolo armonico… a tre parti.

In questi ultimi due esempi notiamo ancora una volta come nella traduzione audiovisiva interlinguistica siano necessari degli interventi di alterazione delle strutture sintattiche, dovute alle caratteristiche dell’italiano. L’inglese fa un largo uso di participial clause, che purtroppo in italiano richiedono spesso la presenza di una frase relativa o di una subordinata che allungano il testo. Nel primo esempio abbiamo scelto di dividere il periodo in due frasi distinte, separate da un punto. In questo modo lo spettatore dovrà effettuare uno sforzo molto minore per comprendere il sottotitolo, venendo facilitato dalla presenza di “grazie a lui”, che riprende il “Leone X” appena citato ed esplica il tipo di rapporto esistente tra il Papa e i Medici. Il “three-part harmony…solo” è invece un sintagma

100 nominale con premodificazione a sinistra che in italiano richiede uno scambio di posizione della testa del sintagma. I puntini di sospensione sono quindi seguiti da “…a tre parti”, a causa del diverso ordine degli elementi del sintagma nominali in italiano, dove la testa si trova a sinistra.

Per riassumere, la traduzione dei sottotitoli interlinguistici per la puntata del programma di Rick Steves ha previsto difficoltà legate alla resa di strutture linguistiche che, laddove in inglese presentano concisione ed efficacia, in virtù del fatto che il testo di partenza è un testo orale, una volta trascritte e tradotte in italiano richiedono inevitabilmente degli interventi di modifica, quali eliminazione, “rendering” e “condensation”, con lo scopo di creare dei sottotitoli di facile comprensione e che riescano a ricreare l’atmosfera idilliaca e sfarzosa creata da Steves durante la descrizione del patrimonio culturale della Toscana.

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CONCLUSIONI

L’obbiettivo dell’analisi dei testi originali e delle scelte di traduzione che abbiamo presentato nel precedente capitolo è, in definitiva, quello di dimostrare che sia nel caso di generi testuali diversi, come le guide turistiche e il sottotitolaggio audiovisivo, sia nel caso di sub-genre all’interno dello stesso genere, come nella guida per bambini, gli espedienti linguistici utilizzati dalle strategie di comunicazione del turismo sono spesso gli stessi.

Infatti, come abbiamo visto, ciascuno dei singoli fenomeni linguistici analizzati nel dettaglio, come per esempio il linguaggio valutativo, i prestiti dall’italiano, l’uso di lessici specialistici provenienti da ambiti settoriali o il registro informale e ironico, si possono facilmente rintracciare in tutti e quattro i testi esaminati. La promozione turistica si basa sulla rappresentazione di una destinazione che, spesso, il turista non ha mai visitato prima, ma della quale potrebbe tuttavia avere già un’immagine in mente: l’uso del linguaggio valutativo, soprattutto tramite l’aggettivazione nominale, contribuisce alla definizione di tale immagine, evocando stati d’animo e arrivando persino a suggerire al turista cosa pensare di ciò che ha di fronte. In ognuno dei quattro testi si trovano istanze di questo linguaggio, in quanto rappresenta forse l’aspetto più tipico del linguaggio del turismo. I prestiti dall’italiano sono un altro fenomeno largamente diffuso in ciascuno dei quattro testi, e sono utilizzati non soltanto sulla base di strategie di languaging, ma anche e soprattutto per avviare il processo di incontro con l’‘altro’, ossia con la nuova cultura che il turista sta per conoscere.

In definitiva, le strategie comunicative del linguaggio del turismo accomunano generi testuali anche molto diversi tra di loro: per esempio, sebbene lo spazio dedicato alla descrizione delle opere d’arte nella Blue Guide e nel programma televisivo di Rick Steves sia diverso a causa naturalmente delle costrizioni spaziali e temporali che caratterizzano i due generi testuali, in entrambi i casi viene fatto ampio uso del linguaggio valutativo, che attraverso giudizi estetici ha lo scopo di confermare il topic semantico della bellezza della

102 Toscana, che è legata allo splendore dell’epoca del Rinascimento. Nel caso della guida per bambini, un sub-genre molto particolare con una target audience giovanissima, è interessante notare che le parti di testo regolativo in cui vengono fornite le istruzioni per completare le missioni della caccia al tesoro contengono ordini e imperativi che possono essere paragonati ai suggerimenti forniti nelle altre guide turistiche, ma che in questo caso sono molto più espliciti, dato che in questa particolare guida è l’intento pedagogico a prevalere su quello promozionale del turismo.

A generi testuali diversi corrispondono quindi intenti comunicativi comuni. Le differenze emergono naturalmente nelle diverse peculiarità testuali che caratterizzano ciascun genere, ossia la strutturazione dei contenuti delle guide turistiche, come nel caso della Fodor’s e della Blue Guide, che sono sicuramente più prototipiche rispetto alla guida per bambini Mission Florence, poiché quest’ultima ha un target e uno scopo comunicativo molto particolari. Le due guide, infatti, come abbiamo visto, sono divise nelle classiche sezioni e sottosezioni dedicate alla descrizione di una città e delle sue attrazioni, oltre che a fornire indicazioni su dove dormire e dove mangiare. La guida per bambini, invece, essendo dedicata soltanto a Firenze, si concentra su alcune attrazioni per indicare al bambino come ottenere i punti per le missioni, tralasciando del tutto i suggerimenti su alloggi e ristorazione, che in questo caso sono superflui. I sottotitoli interlinguistici per il programma di Rick Steves rappresentano invece un genere testuale creato ad hoc come aiuto alla comprensione per la target

audience italiana, ma possono comunque essere considerati un testo turistico in

quanto sono basati sul contenuto informativo che viene veicolato dalla voce di Rick Steves. Le differenze tra questo testo e i tre precedenti sono da rintracciare nelle caratteristiche del linguaggio orale, che rispetto a quello scritto comporta un registro molto più colloquiale e allo stesso tempo, in questo caso, enfatico, volto a impressionare lo spettatore televisivo grazie alla sinergia tra le immagini di Firenze, la musica di sottofondo e le descrizioni di Rick Steves.

In questo lavoro, come traduttore ho dovuto tradurre il testo di partenza per una nuova target audience che, a differenza di quella originaria, ha a disposizione maggiori competenze culturali sull’Italia; quindi è il compito

103 principale è stato quello di mantenere inalterato l’intento comunicativo dei testi, adattando di volta in volta il testo di arrivo sia in base alla nuova target audience, composta da adulti o bambini, sia in base alle caratteristiche del genere testuale in questione. Dal punto di vista strettamente linguistico, la traduzione in tutti e quattro i casi ha spesso richiesto adattamenti morfosintattici in italiano dovuti principalmente alle strutture linguistiche tipiche dell’inglese, come i sintagmi nominali con pre-modificazione multipla a sinistra e le participial clause, oltre che alle diverse modalità di lessicalizzazione, come abbiamo visto analizzando le modalità di rappresentazione spaziale.

La sfida maggiore nella traduzione dei testi scelti è stata quella di riadattare l’immagine della Toscana e dell’Italia, creata per un pubblico anglofono, e ricondurla nel suo contesto culturale originario. Abbiamo visto come gli stereotipi culturali siano uno dei mezzi privilegiati dall’industria del turismo per alimentare l’immaginario collettivo sulla destinazione prescelta. Sebbene questo tipo di generalizzazioni possano essere considerate quasi necessarie alla mediazione dell’incontro tra culture, che nella loro complessità richiedono delle semplificazioni per essere comprese, è chiaro che, nel momento in cui tali stereotipi sull’Italia vengono riproposti a un pubblico di italiani, essi verranno immediatamente individuati e magari giudicati talora come offensivi o come portatori di pregiudizi falsi, e pertanto dovranno essere omessi o stemperati.

Sulla base delle teorie sul linguaggio del turismo presentate nei capitoli precedenti e alla luce delle analisi delle traduzioni, possiamo quindi affermare che la traduzione in italiano di testi turistici sull’Italia, sebbene con gli opportuni adattamenti linguistici e le eventuali omissioni di parti ritenute troppo cariche di stereotipi, riesce a conservare la sua valenza di promozione turistica, come testimoniano d’altronde le numerose collane di guide turistiche in inglese che vengono tradotte e pubblicate in Italia.

La traduzione dei testi turistici, luogo privilegiato di incontro tra culture, può infine fornire spunti utili e interessanti anche agli studi sulla traduzione, sia grazie alle sfide rappresentate dalla traduzione dei culturemi e alla resa degli stereotipi, sia grazie alla possibilità di analizzare come le strategie del linguaggio del turismo vengono declinate nei diversi generi testuali.

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