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CAPITOLO III ANALISI DELLE TRADUZION

3.2. La traduzione specialistica

Nel primo capitolo abbiamo elencato alcune delle caratteristiche che ci permettono di descrivere il linguaggio del turismo come un linguaggio specialistico, tra le quali ricordiamo la monoreferenzialità, l’uso di affissi e la premodificazione dei sostantivi tramite l’aggettivazione nominale. Il parere degli studiosi a riguardo non è però unanime: Agorni (2012b) ricorda che analizzare il linguaggio del turismo come linguaggio specialistico seguendo un approccio puramente terminologico o lessicale è del tutto inefficace e improduttivo, poiché è evidente quanto il turismo attinga dal lessico di numerosi

64 ambiti specialistici, rendendo così difficile l’individuazione di un lessico specialistico proprio.

Cappelli (2012), invece, evidenzia come il dibattito si focalizzi talvolta sul problema contrario, ossia, nel caso particolare delle guide turistiche, sulla mancanza delle caratteristiche di monoreferenzialità e trasparenza solitamente associate ai linguaggi specialistici. Tale mancanza sarebbe dovuta al fatto che, avendo come target audience un “pubblico generale”, il vocabolario delle guide attinge spesso dal linguaggio comune. Come vedremo più avanti, la studiosa sostiene invece che “words taken from general ‘everyday language’ can act as accessible but functionally specialized lexical items and thus contribute to the specialization of the genre and of tourism discourse as a whole” (ivi: 20). Secondo Agorni, la specializzazione del linguaggio del turismo è rintracciabile soprattutto nella sua dimensione testuale e pragmatica, poiché è “situated at the communicative level: it can be acknowledged in the discursive and textual strategies devised for successful interaction in any kind of tourist activity” (Agorni, 2012b: 6).

In questo lavoro, le prime due guide turistiche analizzate, la Fodor e la Guida

Blu, sono le due opere che più si prestano a un’analisi traduttologica basata sul

linguaggio specialistico. Pur tenendo in considerazione il carattere ibrido delle guide turistiche, è innegabile che i due scopi comunicativi che prevalgono in questi testi siano quello promozionale e quello informativo, oltre alla mediazione culturale, creando così una netta distinzione con i testi letterari e la loro traduzione. Le differenze fondamentali tra i diversi approcci al testo della traduzione letteraria e di quella specializzata sono state esaminate da Scarpa (2001), che distingue i due tipi di traduzione sulla base del tipo di interpretazione che è possibile dare a un testo. Secondo l’autrice, il traduttore letterario ha a che fare con testi “aperti”, ossia opere in cui sono possibili più interpretazioni e dove la traduzione interlinguistica comporta necessariamente delle perdite dovute all’impossibilità di capire tutto quello che l’autore vuole trasmettere e di trasporre tutto in un'altra lingua. La traduzione specializzata invece ha a che fare con testi “chiusi”, in cui l’interpretazione possibile è una sola, e si basa sull’assioma per cui “è possibile una sola interpretazione corretta del testo manca

65 qualcosa tradurre nelle circostanze concrete della situazione in cui l’attività traduttiva è stata commissionata” (2001: 69-70). La traduzione in questo caso è maggiormente vincolata alla funzione e ai destinatari del testo, e prevede poche variazioni.

Possiamo affermare che le guide turistiche analizzate in questo lavoro siano conformi a quanto detto, e che si tratti quindi di testi «chiusi», in cui le possibilità di interpretazione sono limitate dalla necessità di rispettare il carico informativo del testo di partenza, le indicazioni spaziali e l’intento promozionale6. Rimane

però la questione degli stereotipi, sui quali il traduttore può decidere di intervenire, anche se naturalmente la decisione finale sul grado di manipolazione del testo rimane quella dell’editore. Scarpa sottolinea a tal proposito che la responsabilità del traduttore specializzato è molto alta, in quanto un errore nella resa del contenuto cognitivo, soprattutto nel caso di testi tecnico-scientifici o giuridici, può avere conseguenze dannose, così come anche nel nostro caso potrebbero essere date informazioni sbagliate che confonderebbero il turista. Per riassumere, secondo la studiosa, l’obiettivo primario del traduttore non letterario non è “la ‘fedeltà’ alla forma del testo (…) bensì la riproduzione integrale delle informazioni dell’originale e il loro adeguamento alle norme e convenzioni redazionali della lingua/cultura di arrivo” (2001: 70).

Se alla traduzione letteraria corrisponde solitamente la strategia della

foreignization (cfr. Venuti, 1995), per cui le differenze con la lingua e la cultura

di partenza vengono mantenute, alla traduzione specialistica corrisponde invece una strategia di domestication, per cui il testo di partenza viene avvicinato e familiarizzato in base alla target audience di arrivo, poiché il testo specialistico è essenzialmente un mezzo per trasmettere informazioni e conoscenze all’interno di una discourse community, che nel caso del turismo prevede la compresenza di un pubblico variegato, fatto di esperti e persone comuni. Come abbiamo già affermato in precedenza, le traduzioni delle guide in questo lavoro sono state realizzate per un nuovo pubblico italiano, per il quale il testo andrà necessariamente manipolato per venire incontro alla nuova cultura di arrivo, che

66 a differenza di quella anglofona di partenza è consapevole della propria cultura e non può ricevere un testo in cui compaiono errori, stereotipi o in generale elementi che possono essere irrilevanti per chi legge. Il procedimento messo in atto dal traduttore sarà quindi quello di una vera e propria mediazione culturale “al contrario”, in cui il testo ritorna nella cultura di partenza attraverso una strategia di domestication, che in questo caso sarà ancora più necessaria.

Sulla base di tali concetti si è deciso di selezionare per ognuna delle due guide turistiche alcuni aspetti linguistici di rilievo, che non soltanto sono tipici del linguaggio delle guide, ma possono presentare difficoltà nella traduzione interlinguistica. È da notare che per questo tipo di traduzione specialistica, data la ripetitività di alcuni elementi come i titoli delle varie sottosezioni, le informazioni relative agli alloggi e ai ristoranti, le informazioni pratiche sugli orari di apertura di musei e negozi e il paratesto legato alle mappe e alle illustrazioni, potrebbe rendersi particolarmente indicato l’uso di CAT tools per la traduzione assistita al computer, che, grazie all’uso delle Translation

Memories, possono agevolare il compito del traduttore nel mantenere il

linguaggio della guida coerente e facilitarne così la consultazione da parte del lettore.

3.2.1. Guide di viaggio Fodor

Come abbiamo già accennato in precedenza, la guida Fodor può essere considerata la guida strutturata nella maniera più “classica” tra i testi che abbiamo scelto per questo lavoro. Nella sezione della guida che abbiamo tradotto, “Pisa, Lucca e la Toscana nordoccidentale”, vi è traccia di tutte le caratteristiche del linguaggio del turismo che abbiamo elencato fino a qui, a partire dalla volontà di controllare gli spostamenti del turista in funzione del ritorno economico per le varie attività di ristorazione sponsorizzate dalla guida, fino all’uso di stereotipi per confermare l’immagine della Toscana che il turista aveva già in mente prima dell’arrivo. Per quanto concerne le questioni linguistiche e traduttologiche, si è scelto di analizzare due fenomeni in

67 particolare, ritenuti significativi sia in quanto tipici del lessico specialistico turistico, sia in quanto spunti utili per la riflessione interlinguistica: il linguaggio valutativo (evaluative language), utilizzato per gli scopi promozionali del turismo, e l’uso dei prestiti dall’italiano, soprattutto dall’ambito enogastronomico.

3.2.1.1. Il linguaggio valutativo

Tra le caratteristiche linguistico-grammaticali del linguaggio del turismo, il linguaggio valutativo permette agli autori di “prendere posizione nei confronti di persone, oggetti, e altre realtà”, con la conseguenza che “nel dichiarare la propria opinione, (…) [l’autore] esprime anche la probabilità, l’importanza, la desiderabilità di ciò che descrive” (Fodde & Denti, 2012: 34). Le valutazioni sono solitamente positive, ma possono essere anche negative, soprattutto quando gli autori vogliono sottolineare gli effetti negativi del turismo di massa sulla destinazione turistica. Valutazioni negative possono inoltre contribuire ad aumentare la distanza culturale tra chi comunica e il turista idealizzato (ivi: 35). Utilizzeremo in questa analisi del linguaggio valutativo nella guida Fodor lo studio sulle brochure turistiche di Mocini (2013), basato sull’Appraisal System sviluppato da White e Martin. L’autore spiega efficacemente che nei testi turistici vengono impiegati degli “attitudinal meanings” con lo scopo di “estabilish evaluative prosodies resonating across the whole text” (ivi: 157). Con la parola attitudinal l’autore indica una qualunque espressione che può trasmettere valutazioni positive o negative, o che può invitare il lettore a esprimere la sua propria valutazione. L’effetto cumulativo di queste valutazioni crea una prosodia, termine ripreso da Halliday (1979: 66-67), secondo il quale “meaning is distributed like a prosody throughout a continuous stretch of discourse”. Gli autori dei testi turistici, attraverso queste concatenazioni di significati, fanno sì che l’attegiamento del turista si allinei con il proprio.

Secondo l’Appraisal System, l’attitudine di un testo può realizzarsi tramite l’affetto (Affect), cioè sottolineando le emozioni che un oggetto può suscitare nel

68 lettore, o tramite l’apprezzamento (Appreciation), ossia evidenziando il valore estetico di un oggetto. Sulla base di tale classificazione, si offrono ora degli esempi rintracciati nella guida Fodor e se ne offre una traduzione, giustificandone la scelta traduttologica.

3.2.1.1.1. Dimensione affettiva

Le valutazioni legate alla dimensione affettiva servono lo scopo di suscitare delle emozioni nel lettore e, naturalmente, di persuaderlo nello scegliere di visitare una certa attrazione o provare un ristorante. Nel linguaggio pubblicitario, infatti, le emozioni rivestono un ruolo importantissimo. Dal punto di vista grammaticale, la dimensione affettiva può essere espressa con vari mezzi, quali soprattutto verbi, aggettivi e avverbi: i verbi realizzano l’emozione in quanto processo, gli aggettivi la realizzano come qualità di un oggetto o di un servizio, gli avverbi invece la realizzano come commento.

Secondo Mocini (2013), le emozioni suscitate possono essere suddivise in tre categorie generali, ossia la felicità, la sicurezza e la soddisfazione. La felicità viene espressa per esempio con il verbo “to enjoy”:

(…) one of the loveliest places in the area to have a picnic, enjoy7 the 360-degree view, and perhaps join local children in a pickup game of calcio (…)

(…) uno dei luoghi migliori dove fare un picnic, godere della vista a 360 gradi e magari unirsi ai bambini per una partitella improvvisata di calcio (…)

Al fine di mantenere la stessa valutazione affettiva positiva, nella traduzione si è optato per una traduzione letterale con “godere”. In questo modo si fa uso di una collocazione molto diffusa (godere di + vista) e si mantiene il valore semantico del verbo, che invita il turista a provare un sentimento positivo di gioia nell’ammirare il panorama.

69 La sicurezza può essere invece espressa tramite aggettivi e avverbi collegati all’intimità e alla familiarità, come “cozy”, “warm”, “family-friendly”. Nel seguente esempio possiamo vedere come l’atmosfera del ristorante venga descritta attraverso una vera e propria prosodia di aggettivi e avverbi che contribuiscono alla creazione di una sensazione di intimità e romanticismo:

Apricot walls hung with etchings of Pisa make this small singleroom restaurant warmly romantic.

Le pareti color albicocca decorate con acqueforti che ritraggono Pisa rendono questo piccolo ristorante (di una sola stanza) calorosamente romantico.

Ancora una volta la traduzione migliore, che mantiene l’effetto di un locale illuminato a lume di candela attraverso il campo semantico del calore, e che rimanda anche all’immagine di un luogo intimo e riservato, adatto a una coppia, si ritiene sia quella letterale, tramite l’avverbio italiano che connota l’aggettivo. La soddisfazione è il sentimento che gli autori invitano a provare quando il turista si trova davanti a un panorama o a un piatto particolarmente gustoso, magari della cucina tradizionale locale. Questo è un altro chiaro esempio di come il linguaggio del turismo eserciti una forma di controllo sociale, anche nei casi in cui gli ordini impartiti vengono introdotti da verbi modali, come nel seguente esempio:

(…) you can enjoy a fresh salad prepared with this tasty variant of chicory and mozzarella di bufala (…)

(…) potrete gustare una fresca insalata preparata con una saporita variante di cicoria e mozzarella (…)

Qui la prosodia di significati è completata dagli aggettivi “fresh” e “tasty”, che nella traduzione in italiano si è ritenuto opportuno collegare al verbo “gustare”, dato che provengono dallo stesso campo semantico del cibo. Il verbo “enjoy” in questo caso, più che indicare uno stato di felicità, serve ad invitare il lettore a soddisfare la sua fame, pertanto si è scelto di sottolineare il legame con il cibo, oltre naturalmente al fatto che è la collocazione più appropriata (gustare + cibo).

70 Altri esempi di mezzi linguistici associati alla soddisfazione servono ad alimentare l’immaginazione del lettore e a fargli immaginare “the achievement of goals, like the pursuit of pleasure and interest, the gratification of curiosity” (Mocini, 2013: 161). Parlando della Torre di Pisa, gli autori cercando di far dimenticare al lettore le folle di turisti che ogni giorno passano per Piazza dei Miracoli, sottolineando implicitamente il fatto che il destinatario della guida non fa parte di essi, e lo invitano a salire lo stesso sulla torre per ammirare Pisa dall’alto. Anche qui la traduzione letterale è l’opzione migliore, poiché il verbo “ammirare” mantiene la stessa valutazione positiva, presentando il panorama come un’esperienza degna di essere vissuta.

It may be touristy, but it’s still a whole lot of fun to climb to the top and admire the view. È meta turistica, ma salire fino in cima per ammirare il panorama è comunque un divertimento assicurato.

Nella sezione dedicata a Lucca, troviamo altri due esempi di linguaggio valutativo affettivo:

This laid-back yet elegant town is surrounded by tree-bedecked 16th-century ramparts that are now a delightful promenade.

Questa cittadina rilassata ma allo stesso tempo elegante è circondata da mura di fortificazione risalenti al XVI secolo e adornate da alberi, sulle quali potrete fare una piacevole passeggiata.

The hill on which the tower stands—a surprisingly large oval of green grass (…) La torre si trova su una collina, un ovale verde sorprendentemente largo (…)

Il primo esempio ha richiesto nella traduzione diverse modifiche, data la presenza di un sintagma nominale con doppia pre-modificazione tramite due aggettivi composti “tree-bedecked 16th-century ramparts”, secondo una caratteristica molto comune dell’inglese, che a differenza dell’italiano predilige la modificazione a sinistra. Sebbene l’aggettivo “delightful” possa essere tranquillamente reso in maniera letterale con “piacevole”, il pre-modificatore complesso è stato parafrasato e trasposto in italiano in due sintagmi verbali coordinati, entrambi participiali, “risalenti al XVI secolo e adornate da alberi”.

71 La concisione dell’espressione originale deve essere necessariamente sacrificata, in base alle caratteristiche morfosintattiche dell’italiano. Anche la “promenade” è stata trasposta, diventando oggetto diretto introdotto dal verbo “fare”, secondo la comune collocazione “fare + una passeggiata”. Nel secondo esempio, invece, l’avverbio “sorprendentemente” esprime la sua funzione affettiva rendendo partecipe il lettore di un fatto inaspettato. Per riassumere, la dimensione affettiva del linguaggio valutativo serve a instaurare una connessione con il lettore, ricercando il coinvolgimento emotivo e spingendolo a provare le stesse emozioni che gli autori affermano di provare in determinate situazioni.

3.2.1.1.2. Dimensione estetica

Le valutazioni legate alla dimensione estetica possono riferirsi a monumenti, opere d’arte, paesaggi, ecc., e possono essere sia negative che positive. Mocini ne ricorda due tipi in particolare: la reaction e la valuation. La reaction “is concerned with either the entity evaluated is pleasing or displeasing to the senses (…) unlike Affect, here the value is oriented more towards the ‘appraised object’ than to the appraising subject” (ivi, 162). Si tratta quindi di una valutazione estetica che esclude un attaccamento emotivo all’oggetto descritto, e ciò è dimostrato dal fatto che, come per esempio nel caso degli aggettivi “beautiful” e “impressive”, la reazione estetica dell’autore potrebbe anche non essere condivisa dal lettore, dal quale in questo caso non si cerca un coinvolgimento emotivo, come avviene invece nel caso delle valutazioni legate all’affection.

The museum is beautifully lighted (…) Il museo è meravigliosamente illuminato (…)

The beautifully carved 14th-century pulpit is by Giovanni Pisano.

Il pulpito magnificamente scolpito, risalente al XIV secolo, è opera di Giovanni Pisano.

The Leaning Tower, the baptistery, the Camposanto, and the cathedral make an impressive foursome on the Piazza del Duomo.

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La Torre Pendente, il Battistero, il Camposanto e la Cattedrale compongono un quartetto di grande effetto in Piazza del Duomo.

Nel primo esempio, si è tradotto l’avverbio con “meravigliosamente”, privilegiando l’effetto che negli occhi dell’autore viene dato dalle luci all’atmosfera del museo. Nel secondo caso invece, con “magnificamente” si è voluto evidenziare la maestria dello scultore nel realizzare il pulpito. In entrambi i casi, comunque, il lettore potrebbe non condividere tali giudizi, tuttavia gli autori della guida e il traduttore devono utilizzare tutti i mezzi a loro disposizione per vendere la destinazione turistica, oltre che conferire autorevolezza al testo. L’aggettivo “impressive” può essere tradotto con la locuzione aggettivale “di grande effetto”, che restituisce l’immagine dell’imponenza dei quattro monumenti presenti in Piazza del Duomo.

Le valutazioni, come abbiamo già accennato, possono essere anche negative anticipando una possibile reazione negativa del lettore, e in questi casi gli autori non mancano mai di controbilanciare il giudizio negativo con uno positivo, come nei seguenti esempi:

The landscape west of Florence is, for the most part, flat and generally unremarkable, but when you reach the coast there are beautiful sandy beaches on the Tyrrhenian Sea (…) Il paesaggio a ovest di Firenze è, per la maggior parte, piatto e in generale irrilevante, ma una volta raggiunta la costa troverete le meravigliose spiagge sabbiose del Mar Tirreno (…)

(…) the landscape along the way isn’t Tuscany’s finest, but it has several smaller cities with low-key appeal (…)

(…) anche se il paesaggio lungo la strada non è tra i più scenografici della Toscana, troverete alcune piccole città dal fascino più sottile (…)

Per ben due volte gli autori si sentono in dovere di giustificare la scarsa scenograficità dei paesaggi tra Firenze e la costa, offrendo immediatamente il lato positivo, ossia le spiagge “sabbiose” nel primo caso e città meno turistiche e “dal fascino più sottile”. Nel primo esempio è stata possibile una traduzione letterale, mentre nel secondo l’aggettivo superlativo “finest” è stato tradotto con

73 “più scenografici”, in quanto sebbene l’originale abbia un significato molto generico di “eccellente”, “di qualità superiore”, “piacevole”, si è ritenuto opportuno utilizzare la collocazione “paesaggio + scenografico”, utilizzata molto spesso nel turismo, per sottolineare il contrasto che gli autori hanno voluto creare tra la mancanza delle tipiche colline toscane cosparse di cipressi tra Firenze e Pisa, e la presenza di paesini comunque degni di nota. È interessante notare che quest’ultima affermazione ha il significato implicito che il lettore non è un volgare turista di massa, poiché sicuramente apprezzerà anche le città meno note.

Mentre gli esempi elencati fino ad ora erano legati alla reaction, ossia a una reazione estetica espressa dall’autore, la valuation riguarda invece valutazioni più oggettive e istituzionalizzate, come afferma Mocini (ivi, 163), che “cannot be ascribed solely to the writer. For that reason, they are ideationally attuned”.

Thanks to an engineering mistake, the name Pisa is recognized the world over.

È stato grazie a un errore di progettazione se il nome di Pisa è famoso in tutto il mondo.

It is famous for the Romanesque panels (…) È famosa per i suoi pannelli in stile romanico (…)

La Torre di Pisa è veramente famosa in tutto il mondo, ma forse non tutti conoscono la causa della sua inclinazione. L’uso di “famoso” in entrambi gli esempi serve a influenzare il lettore, dettandogli su quali attrazioni rilevanti deve rivolgere lo sguardo. Il traduttore deve allinearsi alle strategie promozionali utilizzate dagli autori del testo originale, per far sì che l’intento comunicativo rimanga lo stesso.

(…) some real bargains can be found in off-the-beaten-path towns.

Si possono trovare delle vere occasioni nelle città lontane dalle solite destinazioni turistiche.

In questo ultimo esempio, il compound “off-the-beaten-path” è stato trasposto in italiano in un’espressione che, sebbene risenta in concisione, esplicita l’intento