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CAPITOLO III ANALISI DELLE TRADUZION

3.1. Tradurre l’immagine dell’Italia in italiano

Nel presente lavoro si propongono le traduzioni in italiano di quattro opere in lingua inglese appartenenti a diversi sub-genre del turismo, accomunate dall’avere la Toscana come meta turistica da promuovere. Tale scelta potrebbe suscitare degli interrogativi, in quanto la comunicazione cross-culturale che avviene nell’ambito dei testi turistici vede nella traduzione il suo sviluppo più estremo, cioè la mediazione della cultura straniera attraverso la propria lingua madre. Sembrerebbe quindi più produttivo ai fini di un’analisi linguistica utilizzare testi che abbiano come argomento una cultura diversa, che potrebbero aiutare a mettere in evidenza le difficoltà che si incontrano, per esempio, nella traduzione di culturemi, oltre che in generale operare importanti modifiche nel testo per venire incontro alle aspettative della sua target audience.

Tuttavia, la scelta di tradurre in italiano testi che hanno come oggetto la Toscana può fornire spunti interessanti sotto molteplici punti di vista: i testi turistici, una volta tradotti in italiano, potrebbero infatti venire utilizzati da abitanti di altre regioni d’Italia, che sono, per così dire, turisti nel proprio paese, e che potrebbero sentire il bisogno di avvalersi di una guida per mediare l’incontro con una regione sconosciuta, un fatto giustificabile data la diversità di tradizioni folkloristiche, artistiche e gastronomiche che si incontrano in Italia da regione a regione. Come abbiamo visto nei capitoli precedenti, il linguaggio del turismo fa un forte uso degli stereotipi: come dovrebbe comportarsi in questo caso il traduttore? Nel caso di stereotipi palesemente falsi o addirittura offensivi potrebbe scegliere di ometterli del tutto, o magari di smorzarne l’intensità utilizzando l’ironia. Maher, analizzando le traduzioni in italiano e i rispettivi testi originali di due romanzi sull’Italia scritti da due autori inglesi, sottolinea che un confronto del genere può essere estremamente utile per identificare “the kind of changes in content, presentation and perspective that take place as the books travel ‘back’ into the Italian context” (Maher, 2012: 179). In questo lavoro,

62 avendo tradotto i testi turistici per una nuova target audience italiana, analizzeremo le scelte traduttive proprio in quest’ottica, mettendo in evidenza quali possano essere le difficoltà di traduzione dovute al necessario cambio di prospettiva

Esse si manifesteranno sia a livello culturale che, ovviamente, linguistico, poiché si tratta della traduzione di testi turistici, ossia testi principalmente specialistici, anche se appartenenti a diversi sub-genre e quindi con ulteriori caratteristiche proprie, soprattutto nel caso della traduzione per bambini e della traduzione audiovisiva. Sarà particolarmente interessante analizzare il modo in cui la traduzione dei testi, nei casi in cui si è fatto uso del languaging e di prestiti dall’italiano per descrivere aspetti socio-culturali e gastronomici, dovrà adottare strategie di omissione o alleggerire il carico informativo, data la scarsa utilità di certe descrizioni per il pubblico italiano. Tuttavia, nel caso del linguaggio gastronomico potrebbe essere utile in certi casi attenersi all’originale, per facilitare la comprensione da parte di turisti provenienti da altre regioni d’Italia. Allo stesso tempo, dato l’intento principalmente promozionale dei testi turistici, la traduzione deve cercare di mantenere l’effetto persuasivo del testo originale, che viene realizzato soprattutto grazie al linguaggio valutativo (evaluative

language).

L’immagine dell’Italia che ne risulterà sarà diversa da quella comunicata dai testi originali, perché l’intervento del traduttore avrà come scopo soprattutto quello di diminuire il grado di stereotipizzazione, laddove necessario, pur mantenendo le caratteristiche linguistiche del testo di partenza, che sono quelle tipiche del linguaggio del turismo come linguaggio del controllo sociale, come abbiamo illustrato nei capitoli precedenti. Come afferma Agorni (2012b: 10), nel caso dei testi turistici la preoccupazione principale del traduttore dovrebbe comunque essere “the pragmatic effet of her/his work upon readers (…) [translators] have to devise strategies of ‘inclusion’, so as to ensure readers’ direct and indirect participation”. La traduzione si definisce in questo caso target

oriented, poiché la manipolazione del testo di partenza avviene in funzione del

destinatario della traduzione, e ogni qual volta il traduttore decida di omettere delle informazioni o alterare drasticamente il testo, lo fa per non perdere il

63 potenziale persuasivo del testo di partenza sulla nuova target audience. Come vedremo, questi tipi di manipolazioni saranno necessari in tutti e quattro i testi che abbiamo preso in esame, anche se, nel caso per esempio del programma televisivo, il destinatario potrebbe essere consapevole della provenienza del prodotto, e sarà quindi disposto a tollerare un grado maggiore di stereotipizzazione.

La difficoltà nel “riportare indietro” certi aspetti culturali nel contesto italiano viene evidenziata da Maher (2012: 187): “when these attempts at ‘translation’ are interlingually (back) translated into an Italian context, the words and customs in question might seem utterly mundane, or at least painfully familiar”. Ciononostante, in questo lavoro riteniamo che un atto traduttivo del genere possa offrire spunti di riflessione utili sull’immagine della Toscana per come viene percepita dall’esterno, che potrebbe avvicinarsi alla stessa idea che ne hanno i turisti provenienti da altre regioni d’Italia. Laddove gli stereotipi non siano estremamente negativi o offensivi, si potrebbe pensare di lasciarli, poiché l’intento promozionale del linguaggio del turismo si basa principalmente su tali strategie comunicative. Lo scopo della traduzione sarà quindi quello di mantenere sia il carico informativo, sia l’effetto persuasivo sul lettore, ricordando allo stesso tempo che la nuova target audience richiederà degli adattamenti specifici, necessari alla riuscita della traduzione.