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Le dinamiche familiari governate dai principi del confucianesimo

1.2 “L’altra metà del cielo”: le donne cinesi sotto la Cina comunista

27 Friedrich Wilhelm August Fröbel, fu un famoso pedagogista tedesco che creò il concetto di “Kindergarten”, letteralmente il “giardino dell’infanzia” Egli è il primo che innalza il ruolo delle strutture prescolari a veri e

2.6 Nonni che da assistenti diventeranno assistiti: i rapporti intergenerazionali di reciproco sostegno della famiglia cinese

2.6.2 Le dinamiche familiari governate dai principi del confucianesimo

La tipica famiglia cinese di stampo tradizionale si presenta come un nucleo multigenerazionale, dove nonni, genitori e nipoti vivono insieme in un sistema gerarchico patriarcale di scambio e sostegno comune (Zhu, 2011). Le gerarchie all’interno del nucleo erano ben definite: a capo si poneva il maschio più anziano il quale gestiva le proprietà e gli introiti economici. Secondo questo sistema familiare i figli sono la fonte principale responsabile del sostentamento dei genitori in età avanzata. Questo modello deriva dai valori espressi dalle teorie confuciane, in particolare sulla “pietà filiale”47, xiaodao, (孝道).

47 Il principio della Pietà figliale è largamente trattato nell’opera “I Dialoghi” (论语) scritta tra il 479 a.C. - 221

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Secondo Confucio essa rappresenta l’espressione più emblematica della virtù dell’umanità, ren (忍). Senza pietà filiale un individuo non può condurre una vita caratterizzata dalla virtù, de (德). Un figlio deve quindi assolvere il compito di assistente dei propri genitori proprio per abbracciare la natura stessa dell’essere umano e così facendo può includere la virtù all’interno della sua vita.

Secondo il confucianesimo amare i propri genitori e prendersene cura è parte della natura stessa dell’essere umano, così come i genitori amano e si prendono cura dei propri figli. Nel atto del sostegno ai propri genitori l’individuo esprime il principio della reciprocità delle relazioni. Gli anziani sono

stati in primo luogo genitori e si sono prodigati al fine di promuovere il benessere dei figli. Quando quei figli saranno diventati adulti per esprimere la loro gratitudine e abbracciare il sentimento

proprio dell’essere umano, dovranno a loro volta, prendersi cura dei loro genitori invecchiati. Se un individuo è privo di questo senso di riconoscenza morale verso i proprio genitori non solo si trova in errore, ma allo stesso tempo si comporta in maniera immorale. Prendersi cura dei propri genitori può inoltre aiutare gli esseri umani nelle relazioni con gli altri e contribuisce alla costituzione di una società armonica.

Un altro concetto fondamentale espresso dal confucianesimo è quello secondo il quale contribuire al benessere dei propri genitori è il modo migliore di servire una volontà ultraterrena: attraverso la Pietà filiale l’uomo può percepire l’universo e contribuire alla trinità rappresentata dall’armonia tra il cielo e la terra e l’uomo. Per Confucio la famiglia rappresenta un nucleo sociale inscindibile che riflette i meccanismi dell’universo stesso. L’unità familiare convoglia in se stessa gli antenati e tutti i membri della famiglia e li colloca in uno specifico ordine gerarchico e in una trama di relazioni e obblighi. Questa struttura riflette l’ordine universale e rimane indissolubile anche quando i figli si staccano dal nido d’origine, per formare la loro famiglia.

Per i confuciani gli anziani rappresentano l’unità della famiglia e perciò ne costituiscono sempre il centro gravitazionale. È dunque facile dedurre come la pietà filiale sia, tra le virtù morali, la più importante. Da un punto di vista confuciano è dunque sbagliato imporre, da parte dei governi, un sistema di Welfare volto all’assistenza degli anziani attraverso tassazione obbligatoria (Fan, 2007). Assistere i propri genitori non implica solamente sostenerli da un punto di vista economico. Confucio afferma come i genitori debbano essere trattati con estremo rispetto e obbedienza. Per adempire nel migliore dei modi a questo compito un figlio oltre che fornire i beni materiali al genitore deve accertarsi di promuovere il loro benessere psicofisico, assecondare i loro desideri e comportarsi in modo da rendergli orgogliosi e onorando la famiglia (Chow, 2006).

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L’espressione di riverenza verso i propri anziani non veniva meno nemmeno dopo la loro morte: il culto degli antenati infatti prevedeva una continua forma di onorificenze costituite da preghiere e offerte. Queste forme di preghiera venivano considerate fondamentali per propiziare il benessere futuro della propria famiglia (Whyte, 2003).

Queste consuetudini influenzano tutt’oggi un sistema di assistenzialismo incentrato all’interno della famiglia stessa. Tradizionalmente nel momento in cui il primo il figlio maschio si sposa, egli rimane a vivere con la propria famiglia nella casa dei genitori, in modo da poter occuparsi di loro in momenti di necessità. Nel secondo caso, quello più comune nell’attuale società, il figlio si trasferisce ma rimane a vivere in un luogo vicino alla casa natale (Fan, 2007). Le figlie femmine invece non sono tenute a particolari doveri verso i propri genitori una volta sposate: esse rimangono legate emotivamente alla propria famiglia d’origine ma al momento del matrimonio trasferiscono i loro servizi alla famiglia dello sposo (Whyte, 2003).

Questo contesto culturale, ha sempre evidenziato il valore della vecchiaia e la virtù morale della Pietà filiale, attraverso la quale le generazioni più giovani sono tenute a supportare ed onorare i vecchi. Le stesse leggi riguardanti gli anziani si basano sul principio della Pietà filiale: in questo modo esse hanno tramutato questo dovere morale in vere e proprie norme corredate da vere e proprie sanzioni in caso di trasgressione. La stessa costituzione afferma: “I genitori hanno il dovere di allevare ed educare i figli minorenni e i bambini che hanno raggiunto la maggiore età hanno il dovere di sostenere e assistere i loro genitori” (Articolo 49 della Costituzione della Repubblica Popolare cinese, 1982). L’opinione pubblica cinese, influenzata dalla propaganda del Governo, esalta il ruolo dei figli nel mantenere i propri genitori durante la loro vecchiaia sia economicamente ma anche psicologicamente. I problemi che la società attuale deve affrontare tuttavia, portano alla ribalta il tema della cura degli anziani. Il rapido invecchiamento della popolazione, l’estrema urbanizzazione, il fenomeno della migrazione interna e cambiamenti quali l’emergere di nuovi modelli di riferimento culturale occidentali sono solo alcuni dei fattori che influenzano il nuovo atteggiamento della società e più in piccolo, della famiglia nei confronti dei vecchi. La politica di pianificazione familiare oltre ad aver contribuito alla modifica della geografia demografica della popolazione, accelerando il processo di invecchiamento, ha cambiato le relazioni familiari precedentemente esistenti. L’unico figlio rappresenta il centro delle attenzioni genitoriali e in questo modo, spesso cresce viziato dai genitori. La riflessione che sorge spontanea confrontandosi con queste nuove dinamiche è se questo bambino una volta adulto, considererà ancora fondamentale l’espressione della Pietà filiale nei confronti dei genitori o sarà maggiormente concentrato sulle aspirazioni e ambizioni personali per poter effettivamente adempire ai compiti che ad esso vengono attribuiti dalla tradizione culturale.

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In che misura la famiglia di stampo tradizionale è cambiata e in che modo i rapporti intergenerazionali si sono modificati? Innanzitutto è difficile stimare la portata dell’influenza dei valori occidentali, anche se è innegabile che l’atteggiamento dei giovani cinesi sia cambiato nei confronti dei propri anziani. Lowry (2009) nelle sue ricerche svolte in un villaggio rurale del Fujian (福建), dalle domande svolte ad un campione di anziani, ha dedotto uno spostamento della concezione della Pietà filiale non tanto come sentimento di riverenza verso il genitore ma più che altro come obbligo nel sostentamento materiale di quest’ultimo. L’atteggiamento degli anziani nei confronti dei figli invece è di fiducia sul loro futuro sostegno, tuttavia la Pietà filiale non è più intrisa di riverenza ma piuttosto è rappresentata dal sostegno dal punto di vista economico.

Un fattore importante da considerare nell’analizzare i cambiamenti degli equilibri familiari e quindi anche del cambio di atteggiamento verso gli anziani è la disuguaglianza presente tra aree urbane e rurali del paese, disuguaglianza che è filo conduttore anche del paragrafo precedente riguardante l’assistenza della prima infanzia. Se le aree con la maggiore concentrazione di anziani erano originariamente le città (conseguenza del maggiore controllo delle nascite), oggi la migrazione massiccia degli adulti verso le aree urbane ha lasciato le campagne popolate da una grande quantità di anziani. Anche se le giovani generazioni hanno cambiato approccio nei confronti della Pietà filiale, esse percepiscono allo stesso modo la sua implicazione ideologica che vede il prendersi cura dei propri genitori come principio fondamentale nel rapporto tra genitore-figlio (Li e Tracy, 1999). Questo supporto diviene fondamentale soprattutto nelle aree rurali, dove tradizionalmente il modo per assicurarsi una fonte di sostentamento per la vecchiaia era proprio quello di mettere al modo dei figli, in particolare maschi. Per molti anziani residenti nelle aree rurali, i figli rappresentano ancora l’unica fonte sicura supporto e ciò è dovuto alla mancanza di un sistema pensionistico, se non di alcune forme di sussidio per i poverissimi (solitamente nullatenenti e senza parenti in grado di sostenerli).

È innegabile invece che le riforme economiche abbiano avuto un notevole impatto sulla struttura familiare tradizionale, in quanto hanno allargato le opportunità del mercato e contribuito al benessere generale ma al contempo hanno inasprito le disuguaglianze e la competitività sociale. In primo luogo nella società cinese attuale i genitori devono entrambi lavorare per provvedere al sostentamento economico della famiglia. Se questo da un lato porta benefici economici dall’altro sottrae tempo che essi possono dedicare alla cura sia dei propri figli ed anche degli anziani. In realtà ciò che è cambiato nella società contemporanea è proprio la perdita dell’enfasi verso la virtù della Pietà filiale, per valori più occidentalizzati che evidenziano l’importanza della realizzazione di sé attraverso il successo da ottenere nello studio e successivamente nel lavoro.

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Ecco perché nonostante non vi sia una perdita totale dei valori tradizionali, l’insieme di fattori economici e demografici combinati al nuovo approccio di sé nella vita, pone quesiti riguardo al futuro degli anziani. Questo cambiamento culturale ha fatto sì che le strutture dedicate all’accoglienza degli anziani non siano più viste con sdegno ma che al contrario comincino ad essere considerate come migliori, in quanto dovrebbero avvalersi di personale specializzato. Ad Hong Kong esiste un programma di Welfare attraverso il quale i figli possono liberarsi della responsabilità di mantenere i propri genitori durante la vecchiaia, esso è chiamato Comprehensive Social Security Assistance. Il governo offre a questi anziani una somma di denaro con la quale possono pagare le necessarie cure offerte dalle case di riposo. Questo programma inizialmente visto come disonorevole, è tutt’oggi accettato e utilizzato da molte famiglie (Fan, 2007).

Nonostante questi cambiamenti la società cinese, nei suoi rapporti sociali è ancora incentrata sui principi del confucianesimo. La famiglia confuciana rappresentata dal un nucleo multigenerazionale è ancora nell’immaginario collettivo, l’ambiente ideale in cui crescere i propri figli e assistere i propri anziani. Così come discusso in precedenza, essa è fondata sul principio della reciprocità: gli anziani non sono solamente fonte di disturbo in quanto bisognosi di cure, ma anche di sollievo poiché in molti casi si occupano dei nipoti i quali devono ancora raggiungere l’età per entrare nella scuola dell’obbligo.

2.6.3 Nonni come principali responsabili delle cure dei bambini in età prescolare