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1.2 “L’altra metà del cielo”: le donne cinesi sotto la Cina comunista

27 Friedrich Wilhelm August Fröbel, fu un famoso pedagogista tedesco che creò il concetto di “Kindergarten”, letteralmente il “giardino dell’infanzia” Egli è il primo che innalza il ruolo delle strutture prescolari a veri e

2.6 Nonni che da assistenti diventeranno assistiti: i rapporti intergenerazionali di reciproco sostegno della famiglia cinese

2.6.1 La vecchiaia in Cina

Il nuovo equilibrio sociale creatosi all’interno della società cinese contemporanea ha provocato uno spostamento del ruolo degli anziani all’interno del nucleo familiare. Le famiglie non più numerose, tipicamente composte da una coppia di giovani adulti ambiziosi e attivi in campo lavorativo e un figlio, non sono più adatte ad accogliere gli anziani che necessitano di cure. L’enfasi che viene posta al successo personale contrasta con la responsabilità di prendersi cura dei membri anziani della famiglia (Woo et al., 2002).

Il fenomeno della migrazione sempre più in crescita, lascia le campagne ai vecchi. Essi possono beneficiare dell’aiuto economico derivante i soldi loro inviati dai figli dalle città ma d’altro canto subiscono la perdita delle attenzioni affettive della prole, che possono essere cruciali soprattutto nel caso di condizioni di salute cagionevoli (Lowry, 2009). In molti casi inoltre essi devono prendersi cura dei nipoti, nonostante non siano spesso nello stato di salute psico-fisica ottimale per adempiere al compito.

In questo nuovo contesto gli anziani iniziano a venire considerati come un peso, più che una risorsa e più in generale un peso all’interno della società stessa. Quest’atteggiamento di discriminazione sociale non è nuovo nelle società occidentali sviluppate ma lo è in Cina, poiché la tradizione è completamente opposta rispetto a queste tendenze, rispetto a ciò che è stato il fondamento per tutte le relazioni sociali dalla nascita dell’impero. La filosofia confuciana, come visto in precedenza nel capitolo 1, ha rappresentato il vero e proprio fondamento sul quale si è modellata la cultura e la tradizione cinese.

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Cosa significa dunque, vivere la propria vecchiaia in un paese come la Cina? Per rispondere a questa domanda prima di prendere in considerazione l’analisi degli equilibri familiari tradizionali occorre in primo luogo definire il contesto in cui si trovano a vivere gli anziani, ovvero quello di un paese dove la situazione demografica attuale e le prospettive sul rapido invecchiamento della popolazione sono caratterizzate da grandi squilibri.

Il problema dell’invecchiamento delle società non è un fenomeno nuovo, in quanto ha coinvolto tutte le nazioni occidentali sviluppate. Ciò che provoca estrema preoccupazione per quanto riguarda la Cina è la velocità con cui questo fenomeno si sta imponendo, tant’è che secondo le stime, in 40 anni il processo di rivoluzione demografica sarà già compiuto, nonostante i livelli generali di benessere economico non siano paragonabili a quelli dei paesi occidentali (reddito pro-capite).

Nazioni quali Stati Uniti e Regno Unito hanno affrontato lo stesso processo nel corso di un centinaio di anni e inoltre hanno raggiunto questo stadio con un maggior livello di preparazione rispetto alla Cina. Gli stessi paesi asiatici, Corea e Giappone, hanno costituito un sistema pensionistico per i residenti in aree rurali nel 1990 mentre la Cina tutt’oggi ne è priva (Cai et al., 2012). Cosa significa in poche parole? La Cina diventerà una nazione vecchia, prima di raggiungere un livello di ricchezza collettiva alla pari dei paesi sviluppati (Dorfman et al., 2013) e prima di riuscire a costituire un sistema di welfare in grado di ammortizzare i nuovi squilibri sociali.

Considerando concretamente questa prospettiva e analizzando i dati ben presto si trova riscontro dell’affermazione precedentemente citata. La figura 13 dimostra come le previsioni attuali proiettino che la proporzione degli over 60 aumenti dal 12% del 2010 al 33% nel 2050, facendo diventare la Rpc la nazione più vecchia del mondo (Asian Development Bank, 2014). Le cause di questo rapido invecchiamento della popolazione sono sicuramente riconducibili ad un naturale miglioramento delle prospettive di vita che sono passate dai 68,5 nel 1980 ai 74,8 nel 2010 (National Bureau of Statistics of China).

Questo dato è sì diretta conseguenza del maggior benessere economico, ma un notevole contributo in questo senso è stato dato anche dalla politica di controllo delle nascite adottata dal governo fino ad oggi. La fase di invecchiamento della popolazione cinese presenta quindi, delle caratteristiche particolari rispetto allo stesso fenomeno attraversato da altre società nella storia moderna.

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Tralasciando quindi i fattori che “naturalmente” contribuiscono ad un invecchiamento degli individui46, nella figura 21 sono evidenziati alcuni dei fattori autoctoni, che hanno accelerato questo processo destando attenzione a livello internazionale.

Figura 21. Fattori “particolari” principali promotori dell’invecchiamento della popolazione

Fonte: nostre elaborazioni.

Il fenomeno della migrazione interna è particolarmente significativo in quanto ha lasciato le campagne popolate da giovani e vecchi. Il censimento agricolo del 2006 evidenzia come l’82,1% dei migranti abbiano un età inferiore ai 40 anni. Confrontando la piramide della popolazione del 1982 con quella del 2005, rappresentate graficamente nella figura 22, appare evidente come il fenomeno della migrazione abbia cambiato profondamente la struttura demografica delle aree rurali.

46 L’apertura del mercato cinese ha condotto la Cina verso uno sviluppo economico senza precedenti, che ha

aumentato il livello di benessere generale. Questo ha facilitato l’accesso a risorse primarie quali cibo, acqua corrente, vestiario, cure mediche. Tuttavia questo progresso ha creato anche degli squilibri che in molti casi hanno addirittura peggiorato le condizioni di vita di alcune fasce della popolazione.

Politica del controllo delle nascite + emancipazione economica degli individui: calo del

tasso di natalità.

Migrazione interna, spostamento della forza

lavoro nelle città: gli anziani vengono lasciati

nelle campagne. Esasperazione e distribuzione disomogenea del fenomeno dell'invecchiamento della popolazione.

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Figura 22. Piramidi della popolazione rurale a confronto, 1982 e 2005

Fonte: Cai et al., 2012.

Figura 23. Crescita della popolazione over 60, 1950-2100

Fonte: Population Division of the Department of Economic and Social Affairs of the United Nations Secretariat. 0 50000 100000 150000 200000 250000 300000 350000 400000 450000 500000 1940 1960 1980 2000 2020 2040 2060 2080 2100 2120 7.9% 33% 12% Percentuale degli over 60 sulla popolazione totale

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Figura 24. Indice di dipendenza totale, giovanile e senile, 1950-2100

Fonte: Population Division of the Department of Economic and Social Affairs of the United Nations Secretariat.

La figura 23 mostra la proiezione delle Nazioni Unite, sull’invecchiamento della popolazione cinese fino al 2100. La stessa OECD ha affermato che la Cina diventerà la nazione più vecchia tra quelle del Bric entro l’anno 2050. Considerando un fondamentale indicatore demografico quale il rapporto di dipendenza strutturale, si scopre che nel 2012, cento lavoratori cinesi debbono sostenere 34,9 non lavoratori tra i quali, 22,2 bambini e 12,7 anziani. La figura 24 riporta graficamente questa proporzione che è stimata peggiorare in futuro in conseguenza dell’aumentare della longevità della popolazione. Per quanto riguarda l’indice di dipendenza senile considerato singolarmente, le stime delle Nazioni Unite prospettano come in Cina potrebbe arrivare a sostenere nel 2060 ben 49 anziani per 100 individui attivi.

Se la fetta di popolazione attiva diminuisce e il numero di anziani aumenta ciò significa che la sostenibilità fiscale viene intaccata poiché aumentano i costi dovuti alle pensioni e alla sanità. Se la forza lavoro è minore la stessa crescita economica viene intaccata (Salditt et al., 2007).

Due maggiori conseguenze causate dalla riduzione della forza lavoro saranno per prima cosa il bisogno di una nuova generazione di lavoratori che vada a sostituire il sempre maggior numero di pensionati. La grande controversia in questo caso è rappresentata dal fatto che proprio a causa della politica del controllo delle nascite, questa forza lavoro è insufficiente a coprire numericamente la portata dei nuovi pensionati.

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 1940 1960 1980 2000 2020 2040 2060 2080 2100 2120

Totale Bambini Anziani

Totale

Anziani

49

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Il fatto che ci saranno sempre più vecchi implica che avranno bisogno di sempre maggiori risorse per la loro assistenza. Questo comporta che i governi locali siano sempre più schiacciati dagli oneri derivanti la provvigione dei servizi di Welfare, soprattutto nelle aree rurali dove il rapporto di dipendenza degli anziani è maggiore che nelle città, la copertura del sistema pensionistico è irrisoria, e le strutture volte all’assistenza degli anziani sono rare (Dorfman et al., 2013).

Un secondo punto di fondamentale importanza sarà quindi quello di riuscire a ridefinire efficacemente un sistema previdenziale per la terza età. Prendere coscienza del futuro della Cina e come si può notare dalla figura 26, un futuro “vecchio”, implica che il governo si dovrà impegnare nel cercare di riformare efficacemente il sistema pensionistico che risulta estremamente discriminatorio soprattutto per il più bisognosi, ovvero gli anziani poveri residenti in aree rurali e che rinforzi anche l’apparato legale in difesa dei diritti della terza età.

Figura 25. Piramide della popolazione, 2010

Fonte: Population Division of the Department of Economic and Social Affairs of the United Nations Secretariat.

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Figura 26. Piramide della popolazione, 2050

Fonte: Population Division of the Department of Economic and Social Affairs of the United Nations Secretariat.