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Le distribuzioni frumentarie in età imperiale

III.3.1 Augusto

Al momento della fondazione del principato, nel 27 a.C., nel settore amministrativo la maggior parte dei magistrati continuarono a mantenere le loro competenze secondo i dettami della costituzione repubblicana. Certamente la cura dell’annona e delle frumentazioni non sfuggì a questo principio e dovette quindi rimanere di competenza degli edili cereali.82 Questo non impedì però al princeps di manifestare la sua generosità

con elargizioni straordinarie o con sovvenzioni al Senato, quando esso non fosse in grado di sostenere quelle ordinarie. Nel 28 a.C., ad esempio quadruplicò la razione ordinaria di grano data al popolo (Dio Cass., LIII, 2, 1) e, nel 23 a.C., compiè a sue spese 12 frumentazioni (Res gest., 15) anche se non è possibile comprendere se si trattò del finanziamento di 12 frumentazioni ordinarie o dell’aggiunta 12 frumentazioni straordinarie oltre a quelle ordinarie.83 Comunque sia il fatto che egli annotasse di aver

elargito delle frumentazioni dimostra che nel 23 a.C. le elargizioni di grano non erano consuetudinariamente di sua competenza.

In un primo momento, il princeps aveva pensato di abolire le frumentazioni in quanto inducevano nella popolazione il disinteresse alla coltivazione dei campi, in quanto sicura di ricevere il nutrimento quotidiano. Comunque sia, successivamente ritenne opportuno rinunciare a questo proposito, pensando che qualcuno in futuro le avrebbe potute ripristinare per ambitionem, con l’obiettivo di accattivarsi il favore del popolo.84

82 Cfr. CARDINALI 1906,p. 239.

83 Dio Cass., LIII, 2, 1: “To the populace he distributed a quadruple allowance of grain and to some of

the senators he made presents of money”. Trad. Cary 1955, p. 197. Sulla liberalitas di Augusto in questo senso cfr. SORACI 2005,p. 365.

Aug., Res gest., 15 = Mon. Anc., III, 11: …et consul undecimum duodecim frumentationes frumento

privatim coempto emensus sum.

Secondo il Cardinali (1906, p. 243) “nel compiere queste liberalità, Augusto potè anche forse rispettare completamente la competenza esclusiva del Senato, limitandosi a fornire i mezzi o il frumento all’erario, e lasciando che il Senato compiesse la divisione”.

84 Suet., Aug., 42, 3: impetum se cepisse”, scribit, “frumentationes publicas in perpetuum abolendi, quod earum fiducia cultura agrorum cessaret; neque tamen perseverasse, quia certum haberet posse per ambitionem quandoque restitui. Cfr. VAN BERCHEM 1939,p. 30; RICKMAN 1980,pp. 180-181; VIRLOUVET

Nel 22 a.C. accettava infatti la cura dell’annona e quindi la cura delle frumentazioni, come egli stesso scrive nelle sue Res gestae, affidando le operazioni di distribuzione a due magistrati ex-pretori, come riportato in dettaglio da Cassio Dione (LIV, 1, 3):85

“Next they took the twenty-four rods and approached Augustus, begging him to consent both to being named dictator and to becoming commissioner of the grain supply, as Pompey had once done. He accepted the latter duty under compulsion, and ordered that two men should be chosen annually, from among those who had served as praetors not less than five years previously in every case, to attend to the distribution of the grain”.86

Il passo non indica chi dovesse scegliere questi due addetti alle distribuzioni. Il Cardinali pensò quindi che già a partire da quest’anno i due “curatori” fossero sorteggiati all’interno del Senato che continuava ad avere l’onere di ottemperare alle frumentazioni ordinarie.87

Per l’anno 18 a.C. lo stesso Cassio Dione (LIV, 17, 1) fornisce ulteriori informazioni sulle modalità adottate da Augusto per la scelta di questi “curatori” delle distribuzioni:

Besides these several enactments, Augustus further provided that, for the distribution of grain, one candidate, who must have served as praetor three years previously, should be nominated each year by each of the officials then serving, and that, from these nominees, four men should be chosen by lot to serve in succession as distributors of grain.88

A partire da quest’anno quindi i magistrati che si trovavano in carica dovevano proporre ogni anno un pretore ciascuno e, tra i proposti, dovevano esserne scelti quattro

85 Aug., Res gest., 5 = Mon. Anc., I, 32: [Non sum] depreca[tus] in s[umma f]rum[enti p]enuria curatio[n]em an[non]ae. [qu] am ita ad[min]ist[ravi, ut] in[tra] die[s] paucos metu et periclo p[r] aesenti civitatem univ[ersam liberarem impensa et] cura mea.

86 Trad. Cary 1955, pp. 283-285. 87 CARDINALI 1906,p. 242.

88 Trad. Cary 1955, pp. 325. Per lo stesso anno è da segnalare anche una distribuzione di grano e monete

fatta da Augusto a sue spese, come riporta egli stesso in Res gest., 18: Ab eo anno q]uo Cn. et P. Lentuli

c[ons]ules fuerunt, cum deficerent [vecti]g[alia, tum] centum millibus h[omi]num, tum pluribus multo frume[ntarios et n]umma[rio]s t[ributus ex horr]eo et patr[i]monio m[e]o edidi. Ciò conferma che la

divisione tra il patrimonio del princeps e quello dello Stato, almeno per quanto riguarda il grano delle frumentazioni, era ancora in essere.

forse tramite sorteggio. Questi molto probabilmente sono i preafecti frumenti dandi di cui fa menzione un senatoconsulto dell’11 a.C. (Front., de aq., 100, 1-3).89 È, molto

probabilmente, a questi anni che si deve riferire la creazione della cura frumenti populo dividundi attribuita ad Augusto da Svetonio (Aug., 37).90

L’amministrazione delle frumentazioni sembrerebbe quindi essere stata scorporata e separata dalla curatela dell’annona che rimase in mano ad Augusto almeno fino al 5 d.C., anno in cui, secondo Cassio Dione, affidò l’ufficio a due magistrati ex-consoli cui, nel 6 d.C., cedette anche due littori.91

III.3.2 Claudio

Tale dovette rimanere la situazione almeno fino alle riforme di Claudio che, molto probabilmente, spostarono per la prima volta il peso delle frumentazioni dall’erarium Saturni al fiscus della casa imperiale.92

Sulla riforma finanziaria di Claudio in campo annonario e delle frumentazioni ci sono vari indizi: realizzò il porto di Ostia (Suet., Claud., 20; Dio Cass., LX, 11), emanò un editto per concedere dei privilegi speciali ai fabbricatori di navi da adibire al trasporto del frumento (Suet., Claud., 18-19) e forse istituì anche quella flotta frumentaria Alessandrina menzionata per la prima volta da Seneca (Ep. ad Lucil., 77). Tali misure

89 Front., de aq., 100, 1-3: Quod Q. Aelius Tubero Paulus FabiusMaximus cos. V. F. de iis qui curatores aquarum publicarum ex consensu senatus a Caesare Augusto nominati essent ornandis, D. E. R.Q. F. P. D. E. R.I. C. placere huic ordini eos qui aquis publicis praeessent cum eius rei causa extra urbem essent lictores binos et servos publicos ternos, architectos singulos et scribas et librarios, accensos praeconesque totidem habere quot habent ii per quos frumentum plebei datur; cum autem in urbe eiusdem rei causa aliquid agerent ceteris apparitoribus isdem praeterquam lictoribus <uti>. utique quibus apparitoribus ex hoc senatus consulto curatoribus aquarum uti liceret eos diebus decem [pr]oximis quibus senatus consultum factum esset ad aerarium deferrent. Cfr. RODGERS 2004,p. 271.

90 Suet., Aug., 37: quoque plures partem administrandae rei p. caperent, noua officia excogitauit: curam operum publicorum, uiarum, aquarum, aluei Tiberis, frumenti populo diuidundi.

Cfr. CARDINALI 1906,pp. 204-241.

91 Dio Cass., LV, 26, 2: “Moreover, ex-consuls were appointed to have oversight over the grain and

bread supplies, so that only a fixed quantity should be sold to each person”. Trad. Cary 1955, pp. 463. Dio Cass., LV, 31, 4: “And in view of the dearth of grain he appointed two ex-consuls commissioners of the grain supply, granting them lictors”. Trad. Cary 1955, pp. 475.

agevolarono notevolmente l’approviggionamento dell’Urbe ed ebbero ripercussioni positive anche sulle frumentazioni.93

Secondo il Cardinali il passaggio dell’istituto delle frumentazioni dall’aerarium al fiscus sarebbe da inserire all’interno della riforma frumentaria attuata da Claudio, in un programma più ampio che tra le altre cose portò al versamento al fiscus anche dei tributi in frumento delle previncie d’Africa, comprese le senatoriali.94 Ciò sarebbe confermato

dalla presenza di procuratori imperiali al servizio dell’annona in provincie senatorie e dalla creazione di due funzionari imperiali residenti a Roma ma addetti all’amministrazione dei tributi frumentari di provincie senatorie: il promagister frumenti mancipalis e il dispensator frumenti mancipalis.95Con frumentum mancipale si deve

intendere il frumento d’appalto, che non poteva che provenire dalle provincie senatorie in quanto uniche provincie dove al tempo dovette essere ancora in uso il sistema di appalto delle imposte.

La riforma di Claudio dovette esser stata approvata anche dai successivi imperatori, considerato che a partire dall’età Flavia (CIL VI, 9626) e fino al regno di Marco Aurelio le epigrafi testimoniano l’esistenza di una cassa speciale direttamente afferente al fiscus imperiale, e che aveva dei propri funzionari tra i quali le fonti ricordano:

- Un Tabularius fisci frumentarii (CIL VI, 8477);

- Un Tabularius rationis fisci frumentarii (CIL VI, 8476), certamente un secondo nome del precedente;

- Un A libellis fisci frumentarii (CIL VI, 8474, 8475); - Ed un Dispensator fisci (CIL VI, 544).

Tutti questi uffici erano tenuti da liberti imperiali. L’assenza di un procuratore speciale della cassa lascia intendere che gli uffici fossero sottoposti al preafectus annonae. Ad Ostia sembra ci fosse una filiale della cassa diretta da un Praepositus mensae

93 Cfr. VAN BERCHEM 1939,p. 82; LE GALL 1953,pp. 125-134; SORACI 2005,p. 366. 94CARDINALI 1906,p. 247. Cfr. SORACI 2005,p. 367.

95 Il primo, C. Vibius C. F., è ricordato da una serie di iscrizioni di Efeso contenenti le dediche di

numerose statue di Diana (CIL III, 6065), il secondo nell’iscrizione CIL VI, 8853 che riporta una dedica ad un Lysimacho Aug. Disp. Frument. Mancip. Cfr. CARDINALI 1906,pp. 247-248.

nummulariae fisci frumentarii Ostiensis (CIL XIV, 2045) che doveva dipendere dal praefectus annonae Ostiensis, a sua volta sottoposto al praefectus annonae di Roma.96

III.3.3 Nerone

L’imperatore nel 62 aveva fatto gettare nel Tevere parte del grano destinato alle distribuzioni perché avariato e, in seguito all’incendio del 64, decise di sospendere le frumentationes, in quanto la catastrofe aveva lasciato la città priva di scorte di cereali; comunque sia fece portare le riserve da Ostia e ridusse il prezzo del grano da acquistare sul mercato.97

III.3.4 Nerva

All’epoca di Nerva appartiene un sesterzio emesso dall’imperatore con la scritta

PLEBEI URBANAE FRUMENTO CONSTITUTO – S.C., oggetto di numerose

interpretazioni da parte degli studiosi (fig.).

Figura 1. Disegno della moneta (da COHEN 1978,C127).

D: IMP. NERVA CAES AUG PM TR P COSIII PP