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Le mancate risposte nei dati amministrativi provvisori, caratteristiche

4. DAL DATO AMMINISTRATIVO ALLE INFORMAZIONI STATISTICHE. BANCA DATI

6.2 Imputazione delle posizioni lavorative per la stima provvisoria

6.2.3 Le mancate risposte nei dati amministrativi provvisori, caratteristiche

I dati preliminari di fonte amministrativa utilizzati per le stime provvisorie di Oros pre-sentano un grado di riempimento che dipende strettamente dalla schedulazione dei tempi di acquisizione. In particolare, come visto nel §2.2.1 i tre mesi del trimestre vengono sca-ricati con tempistiche diverse:

- i mesi 1 e 2, scaricati a circa 36-38 giorni dalla fine del trimestre di riferimento, contengono le dichiarazioni pervenute rispettivamente entro 78 e 48 giorni dalla scadenza d’invio prevista per legge;

- il mese 3 a 43-45 giorni, con dichiarazioni pervenute nell’arco di 18 giorni circa. In riferimento alle PMI e GI stimate con dati amministrativi (GI_DA), il numero di DM ritardatari rappresenta una quota che oscilla tra l’1%, normalmente rilevato nel primo mese dei vari trimestri e il 4-5% nei terzi mesi (grafico 6.2.3.1). Fa eccezione il mese di marzo 2013 in cui, a seguito dell’entrata a regime del DM2013 virtuale in sostituzione del DM10 virtuale (cfr. §2.3.2), il flusso Inps ha subito un rallentamento, comportando un’elevata presenza di rispondenti mancanti (7%). In media, l’incidenza dei ritardatari è lievemente più alta se valutata in termini di posizioni lavorative per effetto della maggiore propensione a ritardare da parte delle unità di dimensione mediamente più grande, caratterizzate da una struttura più difficile da gestire dal punto di vista amministrativo. Inoltre, si nota con chia-rezza la maggior percentuale di ritardatari nei terzi mesi dei trimestri. Le più alte incidenze si osservano, inoltre, nei mesi di giugno: a giustificare il maggior ritardo, la minor presenza di personale amministrativo dedicato alla compilazione dei modelli di dichiarazione contributi-va per ferie (la scadenza per il mese di competenza di giugno corrisponde alla fine di luglio). Se analizzata per mese di competenza, la distribuzione delle incidenze dei ritardatari denota più chiaramente la periodicità legata al calendario degli scarichi dei dati: nel primo

3 La documentazione sui principali risultati del progetto è disponibili al link:

http://ec.europa.eu/eurostat/cros/content/admindata-essnet-use-administrative-and-accounts-data-business-statistics_en.

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6. Editing e imputazione

mese i DM ritardatari rappresentano l’1-1,5% del totale, percentuale che sale di un punto nel secondo mese, per attestarsi tra il 3,5% e il 5% nel terzo mese (grafico 6.2.3.2).

Pur apparendo uniforme sui macro settori dell’industria, dei servizi di mercato e dei ser-vizi sociali e personali, la distribuzione settoriale dei rispondenti ritardatari risulta più con-centrata in alcune sezioni dell’Ateco 2007 (tavola 6.2.3.1). I più caratterizzati sono il settore H - Trasporto e magazzinaggio (3,8% in termini di unità e 4,3% di posizioni), il settore N - Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (3,1% e 3,9% rispettivamente), il settore R - Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (3,9% e 5,6%). Nell’ambito della sezione H è particolarmente rilevante la mancata risposta nella divisione 50 del trasporto marittimo, per effetto di una deroga amministrativa sull’invio dei moduli che prevede la proroga a 60 giorni invece che 30 per alcune categorie di lavoratori (18,9% in termini di unità e 25,2 di posizioni). La divisione J59 relativa alla produzione cinematografica e televisiva (6,5% in termini di unità e 14% di posizioni) e tutte le divisioni della sezione.

Grafico 6.2.3.1 - Incidenza delle mancate risposte in termini di numero di unità e posizioni lavorative Mesi aprile 2012 - settembre 2015, valori percentuali

Grafico 6.2.3.2 - Incidenza dei rispondenti ritardatari nel primo, secondo e terzo mese del trimestre in termini di posizioni lavorative dipendenti

II trimestre 2012 - III trimestre 2015, valori percentuali

Fonte: Rilevazione Oros (occupazione, retribuzioni, oneri sociali) 0 1 2 3 4 5 6 7 8 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 5 1 0 2 4 1 0 2 3 1 0 2 2 1 0 2

Unità Posizioni lavorative

Fonte: Rilevazione Oros (occupazione, retribuzioni, oneri sociali) 0 1 2 3 4 5 6 7

II III IV I II III IV I II III IV I II III

2012 2013 2014 2015

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La rilevazione trimestrale Oros su occupazione e costo del lavoro Come visto sopra, la stima preliminare delle variabili target di Oros per le PMI e GI_DA si basa, in condizioni di stabilità del flusso informativo, su un insieme di rispondenti che, in termini di occupazione media nel trimestre, pesa per il 95-98%. Anche se soggetta ad improvvise cadute occasionali a seguito di eventi particolari, tale percentuale appare molto contenuta e non particolarmente caratterizzata a livello strutturale. Appare, invece, più ca-ratterizzata la distribuzione per classe dimensionale, che vede la propensione a ritardare al crescere della dimensione dell’azienda. Questa evidenza può essere attribuita alla maggiore complessità nella gestione dei flussi Uniemens al crescere del numero di dipendenti per cui devono essere presentate le dichiarazioni contributive: l’incidenza delle ritardatarie passa da poco più di 2 punti per le imprese fino a 50 dipendenti a quasi 5 per le unità con oltre 500 dipendenti.

La distribuzione dei modelli ritardatari comporta distorsioni non rilevanti sugli indica-tori delle variabili espresse in termini relativi, in cui sia numeratore che denominatore deri-vano dall’aggregazione di microdati caratterizzati da mancata risposta totale, e per questo motivo si è deciso di non operare con procedure d’imputazione micro generalizzata per la correzione dei dati mancanti, operazione limitata a poche unità rilevanti segnalate da editing selettivo.

L’impatto delle mancate risposte è, invece, totale sugli indicatori delle variabili espresse in termini di livello, quali ad esempio l’occupazione, rendendo indispensabile la correzione della sottostima attraverso imputazione. Nel corso degli ultimi anni sono state condotte di-verse sperimentazioni per la correzione delle stime provvisorie sull’occupazione, mettendo a confronto e valutando vantaggi e svantaggi di approcci macro e micro di ricostruzione dei dati mancanti. L’esperienza ha evidenziato come gli approcci macro, basati sulla regolarità in serie storica della dinamica dell’indicatore, pur se più semplici da implementare e meno incombenti da controllare in un contesto di tempestività di produzione delle stime, rischia-no di essere deboli nelle fasi di svolta del ciclo ecorischia-nomico, limitando rischia-notevolmente l’utilizzo dei dati disponibili. Ciò a fronte di crescenti richieste sia di dati aggregati/disaggregati a diverso livello di dettaglio rispetto a quello disponibile, sia di microdati completi. Queste constatazioni hanno sollecitato a muoversi verso la progettazione di un approccio di tipo micro, in grado di fornire stime a livelli di classificazione più elevati, ma anche di sfruttare le informazioni più specifiche disponibili sulle singole unità e consentendo di tenere meglio sotto controllo anche specifici problemi che possono sorgere nel processo di produzione, ad esempio, a causa di errori di misura. Nel propendere verso un approccio micro non bisogna trascurarne i potenziali svantaggi, quali la difficoltà di modellare comportamenti in gruppi eterogenei di unità, la presenza di missing o break nei microdati che restringe l’uso di lunghe serie storiche, l’incombenza delle fasi di controllo.

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6. Editing e imputazione

Tavola 6.2.3.1 - Incidenza delle mancate risposte dei rispondenti ritardatari in termini di unità e posizioni lavorative dipendenti per settore economico e classe dimensionale

Aprile 2012 - settembre 2015, Valori percentuali medi di periodo