Si riduce il peso del leasing sul totale delle consistenze e delle erogazioni bancarie Focus: Penetrazione leasing nel finanziamento a medio-lungo termine
2.2 LEASING, PIL E INVESTIMENTI
Tabella 1 – Tasso di penetrazione del leasing sul PIL (valori in milioni di euro)
Tabella 2 – Tasso di penetrazione sugli investimenti fissi lordi (valori %) IL LEASING CONTINUA A CRESCERE
2013 2014 2015
Pil 1.604.478 1.611.884 1.636.372
Leasing (canoni annui) 14.669 16.221 17.112
Peso del leasing sul Pil 0,91% 1,01% 1,05%
2011 2012 2013 2014 2015
su totale investimenti (incluse le abitazioni) 7,9% 5,6% 5,3% 6,1% 6,3%
su totale investimenti (escluse le abitazioni) 10,8% 7,7% 7,4% 8,5% 8,8%
su totale investimenti (escluse abitazioni e beni immateriali) 13,1% 9,5% 9,4% 10,9% 11,4%
su totale investimenti (escluse abitazioni, beni immateriali e P.A.) 17,1% 12,5% 12,4% 14,6% 15,1%
Assilea - Rapporto sul leasing 2015
maniera molto consistente, nel 2015, attestandosi ad appena lo 0,08%. Ad eccezione dello scorso anno, l’incidenza del leasing sugli investimenti della P.A. risulta costantemente in calo, ormai, da diversi anni.
Riguardo ai Consumi, il tasso di penetrazione del leasing su tale grandezza rimane su livelli molto contenuti anche nel 2015 (0,08%), seppur in leg-gero aumento rispetto all’anno precedente.
trazione del leasing strumentale sul totale degli in-vestimenti in macchine ed attrezzature; peso che ha raggiunto l’8,3%, nel 2015. Nel comparto dei mezzi di trasporto, infine, si è registrata una di-minuzione marcata del tasso di penetrazione del leasing, rispetto all’anno precedente (-4,2 punti percentuali). Occorre comunque precisare come tale performance negativa dei mezzi di traspor-to non sia stata dettata da una diminuzione dei finanziamenti leasing destinati a tale comparto, che anzi sono aumentati di circa l’11,2%, ma sia stata interamente dettata dalla forte crescita degli investimenti in mezzi di trasporto, avvenuta nel 2015.
Attraverso i dati della BDCR siamo in grado di stimare il tasso di penetrazione del leasing sugli investimenti della pubblica amministrazione e sui consumi. Occorre precisare come, in questo caso, il numeratore del rapporto sia rappresenta-to esclusivamente dai finanziamenti leasing rivolti alle amministrazioni pubbliche, nel primo caso, e dai finanziamenti leasing a scopo di consumo, nel secondo caso. Come si vede in tabella 3, il tasso di penetrazione del leasing sugli investimen-ti della pubblica amministrazione è diminuito in
Disaggregando i dati per comparto, in tabella 4, si vede come nel 2015, rispetto all’anno prece-dente, sia diminuito di circa 0,1 punti percentuali il peso dello stipulato leasing per immobili da co-struire o in costruzione sul totale degli investimenti immobiliari attestandosi al 2,4%. La stessa dina-mica decrescente si nota escludendo la quota di investimenti pubblici dal totale degli investimenti immobiliari non residenziali. In questo caso il tas-so di penetrazione del leasing si è attestato, nel 2015, al 4,0%. Riguardo al comparto strumenta-le, anche nel 2015, per il terzo anno consecutivo, si è assistito ad una crescita (seppur meno marca-ta rispetto agli anni precedenti) del marca-tasso di
pene-Tabella 3 – Tasso di penetrazione sugli investimenti della P.A. e sui consumi (valori %)
Tabella 4 – Tasso di penetrazione sugli investimenti fissi lordi per comparto (valori %) Fonte: elaborazioni Assilea su dati BDCR
Fonte: elaborazioni Assilea su dati BDCR
(*) Penetrazione del solo stipulato su immobili da costruire o in costruzione (**) Escluso leasing su nautica da diporto e renting auto
Leasing, PIL e investimenti
2011 2012 2013 2014 2015
penetrazione del leasing sugli investimenti della P.A. 0,89% 0,42% 0,20% 0,24% 0,08%
penetrazione del leasing sui consumi 0,08% 0,05% 0,05% 0,07% 0,08%
2011 2012 2013 2014 2015
fabbricati non residenziali pubblici e privati* 7,1% 4,1% 2,9% 2,5% 2,4%
fabbricati non residenziali privati* 11,8% 6,7% 4,8% 4,1% 4,0%
macchine e attrezzature 9,4% 7,1% 7,4% 8,2% 8,3%
mezzi di trasporto** 28,9% 27,0% 31,9% 37,0% 33,8%
germente in aumento rispetto al risultato dell’anno precedente (calcolato sul periodo 1998-2014). In figura 2, infine, si vede come le variazioni trime-strali tendenziali degli investimenti strumentali e dello stipulato leasing auto e strumentale seguano un andamento molto simile nel corso del tempo.
Tali esercizi confermano l’esistenza di una corre-lazione significativa tra leasing ed investimenti ed il potenziale effetto anticipatore del leasing sulla dinamica degli investimenti strumentali.
La correlazione osservata tra stipulato leasing mobiliare ed investimenti fissi lordi mobiliari (at-trezzature e mezzi di trasporto) rimane evidente [cfr. Fig. 1]. Mettendo su di uno stesso grafico la serie storica trimestrale, dal 1998 al 2015, degli investimenti fissi lordi “strumentali” e dello stipu-lato leasing mobiliare si ottiene, infatti, una ret-ta di regressione con un R2 vicino allo 0,7 (dove il valore 1 è il valore massimo che può essere assunto da tale indicatore). Il dato sull’R2 è
leg-Figura 1 – Regressione lineare tra stipulato leasing mobiliare e investimenti fissi lordi mobiliari (valori correnti)
Fonte: Assilea e Istat Leasing, PIL e investimenti
R² = 0,6869
0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000
15.000 17.000 19.000 21.000 23.000 25.000 27.000 29.000 31.000 33.000
Stipulato leasing mobiliare (mln di euro)
Investimenti fissi lordi (mln di euro)
Figura 2 - Investimenti mobiliari e stipulato leasing (auto + strumentale) – var. % trimestrale tendenziale (prezzi correnti)
-50,0%
-40,0%
-30,0%
-20,0%
-10,0%
0,0%
10,0%
20,0%
30,0%
1° trim.
2005 1° trim.
2006 1° trim.
2007 1° trim.
2008 1° trim.
2009 1° trim.
2010 1° trim.
2011 1° trim.
2012 1° trim.
2013 1° trim.
2014 1° trim.
2015 Investimenti strumentali Leasing (auto + strumentale)
Assilea - Rapporto sul leasing 2015 Fonte: Banca d’Italia
2016, il tasso di rifinanziamento principale è stato portato a zero, per la prima volta da quando è sta-ta istituista-ta l’area della monesta-ta unica europea. Alle politiche accomodanti in termini di tassi di interes-se si sono aggiunte le tranches delle operazioni mirate di rifinanziamento a medio lungo termine (TLTRO) con le quali la BCE, per il tramite delle banche centrali nazionali, ha fornito a banche e gruppi bancari i mezzi finanziari per erogare pre-stiti al settore privato.
Dal lato della domanda, è continuata ad aumenta-re la richiesta di finanziamenti da parte delle fami-glie consumatrici, ed in particolare le richieste di mutuo, favorite da costi medi dei nuovi prestiti a li-velli storicamente molto contenuti nonché da condi-zioni di offerta favorevoli sul mercato immobiliare.
E’ proseguita l’espansione della domanda di presti-ti da parte delle imprese, in parpresti-ticolare nel settore manifatturiero, sostenuta dalle più distese condizio-ni di offerta praticate dalle banche e dal maggiore fabbisogno per investimenti fissi, scorte e capitale circolante (come riportato anche nel Bank Lending Survey di ottobre 2015), dovuti al generale raffor-zamento dell’attività economica.
Il 2015 ha rappresentato un anno di forte crescita dei finanziamenti a medio e lungo termine erogati dal sistema bancario italiano. Il volume comples-sivo dei nuovi finanziamenti stanziati nel corso dell’anno si è attestato a 425 miliardi di euro, in crescita del 26,3% rispetto al 2014. Su base trime-strale, si è avuta una crescita tendenziale partico-larmente accentuata delle erogazioni tra settembre e dicembre 2015; tutti i trimestri dell’anno, però, hanno mostrato numeri particolarmente positivi, con crescite tendenziali sempre superiori al 5,0%.
Più limitato l’incremento delle consistenze dei finan-ziamenti a m/l termine (+0,5% rispetto al 2014), su cui hanno inciso effetti dovuti alla duration del portafoglio in essere. A dicembre 2015, le consi-stenze dei prestiti bancari in essere hanno avuto un picco e si sono attestate a 1.128 miliardi di euro [cfr. Fig. 1].
La ripresa dei finanziamenti è stata favorita, anche nel 2015, dalle operazioni di “Quantitative Ea-sing” (acquisti di obbligazioni garantite e prestiti cartolarizzati) adottate dalla Banca centrale euro-pea. I tassi di riferimento del sistema finanziario dell’aera euro sono stati ridotti due volte nel corso dell’anno, scendendo, a settembre, allo 0,05%.
Nel Consiglio direttivo della BCE del 10 marzo