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Capitolo 2. Innovazione negli strumenti del controllo di gestione

2.4 Life Cycle Costing

Tra le metodologie dello Strategic Cost Management ricopre sicuramente un ruolo rilevante il Life Cycle Costing (LCC), che è quello strumento in cui la valutazione e l’assegnazione dei costi a un prodotto avviene considerando il suo intero ciclo di vita. Il concetto di Life Cycle Cost è comunemente usato in ambito economico ma, in mancanza di una definizione uniforme che descriva tale metodo, utilizzeremo quella che viene utilizzata più spesso: il Life Cycle Cost viene definito come la somma di tutti i costi nel ciclo di vita del prodotto sostenuti dal produttore all’utilizzatore del prodotto. Questa somma comprende: i costi di acquisizione, i costi di proprietà (l’insieme dei costi di produzione e di manutenzione) e i costi di smaltimento alla fine del ciclo di vita del prodotto. L’ASTM International (American Society for Testing and Materials) definisce il LCC come la somma totale dei costi complessivi attualizzati (discounted total costs) di progettazione, implementazione, manutenzione e fine di un progetto in un determinato periodo di tempo. Il LCC è definito come una metodologia per la valutazione economica sistematica dei costi del ciclo di vita in periodo di analisi22. Il LCC non costituisce

attualmente una metodologia standardizzata, ragione per cui spesso accade che gli indirizzi riscontrabili nella letteratura in materia propongano accezioni molto differenti di tale nozione. La definizione fornita dall’EPA (Environment Protection Agency, 1995), descrive il LCC come la sommatoria complessiva di costi diretti, indiretti, ricorrenti e non ricorrenti, e tutti gli altri costi, effettivamente sostenuti ovvero stimati con riferimento alle attività di progettazione, sviluppo, produzione, utilizzo, manutenzione ed assistenza riconducibili ad un determinato progetto lungo tutto l’arco della sua vita utile prevista. Nel corso degli anni il concetto di LCC è stato sviluppato e attualmente il Life Cycle

Costing può includere anche i costi relativi alle esternalità ambientali.

58 Quindi, a differenza degli altri metodi tradizionali che vagliano esclusivamente i costi connessi alla fase di produzione, il Life Cycle Costing prende in considerazione i costi relativi a tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto, dalla fase di ingegnerizzazione e progettazione fino alla fase di smaltimento.

Con il Life Cycle Costing il management aumenta la propria capacità di valutare la redditività globale dei singoli prodotti, ottimizzandone la performance di lungo periodo. Per questo tale strumento è particolarmente importante in ambienti in cui esistono ingenti costi di pianificazione e sviluppo o di ritiro del prodotto.

Inoltre, il Life Costing permette di valutare anche l’impatto che hanno le varie decisioni aziendali a livello sociale, in particolare sull’ambiente che circonda l’impresa. Infatti, in una metodologia LCC l’ottica cessa di essere interamente finanziaria, bensì viene condotta una valutazione di progetti o decisioni alternative sulla base di tutte le conseguenze in termini di costo, anche sociale, connesse a ciascuna opzione.

Le fasi del ciclo di vita globale del prodotto sono le seguenti: − pianificazione e ideazione; − progettazione; − ingegnerizzazione; − produzione; − impiego; − assistenza e manutenzione; − eliminazione.

Il Life Cycle Costing si pone tre obiettivi principali:

1. considerare i costi totali associati a un prodotto per stabilire se i profitti ottenuti nella fase di fabbricazione sono sufficienti a coprire i costi di sviluppo e di ritiro;

2. individuare le conseguenze del costo ambientale di un prodotto e incoraggiarne la riduzione o l’eliminazione (Staniskis & Stasiskiene, 2006);

59 3. individuare i costi di pianificazione e di smantellamento durante la fase di

progettazione del prodotto e del processo per poterli controllare e gestire. Seguire il prodotto lungo il suo intero ciclo di vita, dall’introduzione all’eliminazione, fornisce utili input informativi, sulle decisioni da prendere e sugli interventi da realizzare, a tutte le funzioni aziendali coinvolte nello sviluppo di nuovi prodotti e nella gestione dei prodotti esistenti.

Tutti i costi che si verificano durante il ciclo di vita devono essere confrontati con quelli previsti ed è necessario capire le cause che hanno generato tali costi.

Nell’analisi del ciclo di vita è utile individuare i fattori critici di successo di ogni fase (Adamany & Gonsalves, 1994)23. Tali fattori potranno essere monitorati e gestiti

all’interno di un sistema di Activity-Based Management, che vedremo nei capitoli successivi.

Come suggerito da alcuni autori (Lazzari & Levizzari, 2000; Hunkeler & Rebitzer, 2001; Rebitzer, 2002; Protogeros, et al, 2011), dall’adozione di un approccio LCC deriverebbero: vantaggi competitivi e miglioramento dell’immagine; anticipazione dell’evoluzione della normativa; migliore applicazione del Design for the Environment; maggiore competitività dovuta alla possibilità di praticare un prezzo di vendita più elevato grazie alla riduzione (per mezzo di opportune scelte in fase di progettazione) dei costi, come quelli di uso e di smaltimento, che diversamente graverebbero sull’utente finale riducendo la disponibilità di quest’ultimo a pagare per il bene in questione. Una corretta applicazione del LCC presuppone un ripensamento dei sistemi informativi aziendali al fine di consentire una migliore rilevazione ed elaborazione delle informazioni circa le spese ambientali presenti in contabilità.

Tale approccio, tuttavia, presenta alcuni limiti:

23 Tali autori propongono i seguenti fattori critici di successo: tempo, esigenze e soddisfazione del cliente;

prezzo obiettivo; fabbisogno di risorse; miglioramento continuo e cash flow. Per ciascuna fase del ciclo potranno essere individuati, misurati e monitorati uno o più fattori critici di successo.

60 − si tratta di un metodo che si basa su stime di costi non sempre facili da

determinare in maniera corretta;

− i modelli di LCC devono essere perfettamente calibrati per fornire risultati utili, altrimenti il loro utilizzo può essere controproducente;

− si tratta di modelli che richiedono un elevato livello di specializzazione.

Al di là delle divergenze e limitazioni che caratterizzano questa metodologia, l’introduzione di uno strumento di contabilità quale il LCC a supporto dei processi decisionali aziendali consentirebbe l’acquisizione di una maggiore consapevolezza circa i più importanti effetti avversi sull’ambiente che si accompagnano inscindibilmente alla conduzione di ogni attività economica di produzione.