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Luogo e modalità di esecuzione della ricerca

IL CONTENUTO‐TIPO DEI CONTRATTI DI RICERCA

2.  La struttura tipica di un contratto di ricerca

2.6.  Luogo e modalità di esecuzione della ricerca

2.6. Luogo e modalità di esecuzione della ricerca 

 

 I contratti presi in esame prevedono l’indicazione del luogo in cui dovranno essere  effettuate  le  attività  di  ricerca  che  generalmente  è  individuato  nei  locali  dell’Ente  pubblico di ricerca, in alcuni casi sotto la supervisione del referente aziendale. In altri  casi,  invece,  le  parti  prevedono  la  possibilità  che  alcune  fasi  delle  attività  di  ricerca  siano svolte presso i locali del committente, avvalendosi dunque delle strutture, degli  impianti e delle attrezzature messe a disposizione del committente stesso. 

 L’esecuzione della ricerca è resa possibile proprio grazie alla messa a disposizione,  da  parte  dell’Ente,  di  personale,  attrezzature  e  laboratori,  tanto  che  nei  contratti  esaminati  quella  di  mettere  a  disposizione  delle  attività  di  ricerca  il  personale,  la  strumentazione  ed  i  locali  necessari  per  la  migliore  esecuzione  del  programma        

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 M. Bessi, op. cit, 579. 

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 M. Bessi, op. cit., 578, l’autrice osserva, infatti, che l’adozione del termine risolutorio non si confà alle  caratteristiche  strutturali  dei  contratti  di  ricerca,  nei  quali  l’opportunità  di  una  revisione  dei  tempi  originariamente  previsti  si  palesa  spesso  solo  nel  corso  dell’esecuzione,  e  nei  quali  una  troppo  rigida  disciplina del termine finirebbe per comprimere eccessivamente l’autonomia del ricercatore e vanificare  le aspettative del committente al raggiungimento dei risultati. 

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rappresenta  una  vera  e  propria  obbligazione  per  l’Ente  pubblico  di  ricerca,  obbligazione    che,  in  alcuni  casi,  può  gravare  anche  sul  committente.  Al  riguardo,  alcuni  autori  hanno  correttamente  avanzato  l’ipotesi  che  la  verifica  dell’esatto  adempimento può dunque essere effettuata anche sulla base dell’impiego delle risorse  umane e materiali da parte dell’Ente ricercatore20.  

 Solitamente,  il  numero  del  personale  e  il  tipo  di  apparecchiature  non  vengono  indicati con precisione, lasciando alla discrezionalità del ricercatore, e più in generale  della parti, la possibilità di integrarli con parziali modifiche all’allegato tecnico oppure  mediante  semplice  scambio  di  lettere  tra  i  responsabili  della  ricerca.  Non  si  tratta,  tuttavia, di una situazione potestativa in quanto la valutazione è in ogni caso legata al  fine  che  la  ricerca  sia  portata  ad  esecuzione  entro  il  termine  pattuito  e  finché  sia  raggiunto l’obiettivo prefissato. 

 Alcuni  Enti,  altresì,  prevedono  in  contratto  la  possibilità  di  stipulare  per  lo  svolgimento  delle  attività  connesse  all’esecuzione  della  ricerca,  contratti  di  collaborazione  per  l’attribuzione  di  assegni  di  ricerca,  borse  di  studio  o  contratti  per  incarichi di ricerca a tempo determinato.  

Altra costante dei contratti di ricerca è la previsione secondo cui il personale di una  parte  che  si  rechi  presso  i  locali  dell’altra  per  l’esecuzione  delle  attività  oggetto  del  contratto,  è  tenuto  ad  uniformarsi  ai  regolamenti  disciplinari  e  di  sicurezza  vigenti  preso  la  struttura  ospitante.  Le  parti,  a  tal  fine,  si  impegnano  affinché  al  personale  impiegato  nelle  attività  di  ricerca  vengano  fornite  informazioni  in  merito  ai  rischi  specifici esistenti nell’ambiente in cui si andrà ad operare e sulle misure di prevenzione  e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. 

 

2.7. Report 

 

L’obbligazione  principale  del  ricercatore  consiste  nello  svolgere  il  programma  scientifico concordato con il committente, ma il suo compito non si arresta al semplice 

facere in quanto egli è tenuto anche a comunicare al committente i risultati conseguiti, 

e ciò allo scopo di soddisfare l’interesse primario di quest’ultimo21.  

L’obbligo di comunicazioni periodiche, costituisce un’obbligazione accessoria per il  ricercatore  che  si  fonda  sul  rapporto  di  affidamento  instauratosi  tra  le  parti,  ed  è  dunque legato al carattere dell’intuitus personae.         20  V. Zeno‐Zencovich, op. cit., 145.  21  A. Nuzzo, op. cit., 546. Non bisogna dimenticare, infatti, che l’opera di ricerca viene svolta per conto e  nell’interesse di colui che al ricercatore la commette. 

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Tali comunicazioni hanno in genere una funzione ricognitiva dell’attività svolta e di  mera informazione del committente. La ricerca è di per sé finalizzata all’acquisizione di  nuove  conoscenze,  rimangano  queste  a  livello  puramente  mentale  oppure  si  sostanzino in un corpus che ne sia il risultato; si chiede, pertanto, che l’Ente pubblico di  ricerca  metta  a  disposizione  del  committente  tutte  le  conoscenze  ed  i  risultati  conseguiti nel corso della ricerca. 

 Il responsabile delle attività, a tal fine, è tenuto a comunicare, spesso con scadenza  periodica,  anche  i  risultati  provvisori  ed  intermedi  ottenuti  nelle  fasi  di  avanzamento  dei  lavori,  in  modo  che  il  committente  da  un  lato  possa  conoscere  anche  i  risultati  parziali, e  dall’altro sia  in  grado  di  verificare  il  grado  di  avanzamento  del  programma  scientifico stabilito22.  

In  alcuni  casi,  l’adempimento  è  rafforzato  da  clausole  che  consentono  ad  un  referente del committente di seguire direttamente le attività di ricerca o le sue fasi più  salienti. 

 Il momento centrale delle attività dell’Ente è costituito dall’obbligo di redazione di  una relazione finale contenente la descrizione delle attività svolte, i risultati ottenuti e  le  eventuali  invenzioni  brevettabili  conseguite.  Infatti,  operi  il  committente  in  una  logica di mercato, oppure per l’assolvimento di un interesse pubblico, l’individuazione  di  possibili  invenzioni  brevettabili  permane  un  aspetto  essenziale  del  contratto  di  ricerca23.  L’obbligo  di  indicazione,  cui  si  accompagna  una  specifica  disciplina  relativa  alla titolarità dei risultati, costituisce una costante di tutti i modelli esaminati.  

 La  relazione  di  cui  si  è  detto,  pertanto,  riveste  grande  importanza  nella  dinamica  contrattuale  in  quanto  è  proprio  su  di  essa  che  avviene  la  verifica,  da  parte  del  committente, dell’esatto adempimento dell’obbligo di ricerca24.   Spesso, infatti, tali contratti prevedono che il pagamento del corrispettivo da parte  del committente sia subordinato alla verifica di un report finale e dei risultati in esso  contenuti, da sottoporre al committente entro un breve periodo dal termine ultimo di  conclusione delle attività. In alcuni casi, due sono i report richiesti all’Ente: il primo da  consegnare entro 12 mesi dall’inizio delle attività, detto “Mid Term Report”, e l’ultimo  da consegnare alla scadenza del contratto, detto “Final Report”.         22  A. Candian, op. cit., 524.  23

  V.  Zeno‐Zencovich,  op.  cit.,  144,  il  quale  spiega  che  nel  primo  caso  le  invenzioni  brevettabili  costituiscono  un  risultato  auspicato  dal  committente,  il  quale  vi  individua  spesso  una  duplice  fonte  di  profitto  in  quanto  gli  consente,  da  un  lato,  di  migliorare  la  competitività  della  propria  impresa  e,  dall’altro,  gli  offre  la  possibilità  di  lucrare  sulla  concessione  della  privativa  industriale  mediante  lo  strumento della licenza. Nel secondo caso, quello in cui il committente opera per l’assolvimento di un  interesse pubblico, si consegue un accrescimento del patrimonio scientifico dello Stato. 

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In  una  forma  diversa,  si  osserva  che  un  dovere  di  informativa  del  ricercatore  emerge  anche  nella  fase  precontrattuale,  poiché  ai  sensi  dell’art.  1337  c.c.  le  parti  devono  comportarsi  secondo  buona  fede  nello  svolgimento  delle  trattative  e  nella  formazione del contratto. In effetti, osserva un importante autore, quello di informare  il committente sulle possibilità di espletamento della ricerca e sulla prevedibile natura  del risultato finale deve anch’esso ritenersi un obbligo del ricercatore25.