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I NUMERI DEL BIOLOGICO

4.3 IL CONTESTO ITALIANO

4.3.2 LA RETE DISTRIVUTIVA DEI PRODOTTI BIOLOGICI IN ITALIA

4.3.2.4 MERCATINI BIO

I mercatini biologici rappresentano, senza ombra di dubbio, la forma di vendita diretta più coinvolgente in quanto oltre all'acquisto dei prodotti, c'è la possibilità di fare assaggi, conoscere direttamente produttori e artigiani oltre a partecipare ad incontri e conferenze sul mondo del biologico e sono spesso organizzati da associazioni culturali, ambientaliste, di produttori, negozi specializzati, ma anche da Comuni interessati a promuovere la cultura del biologico.

Tra i mercatini più famosi in Italia rientra sicuramente la Fierucola di Firenze, svolto nella bellissima cornice di piazza della Santissima Annunziata dal lontano 1984. Inizialmente tale mercatino veniva svolto solamente il 7 Settembre sera, vigilia della nascita di Maria (e prima dell'era cristiana festa di Demetra, dea dei campi, dei raccolti e dell'agricoltura) al fine di onorare la campagna nel centro della città di Firenze, mentre adesso viene svolto con cadenza mensile(ogni terza domenica del mese).56

I mercatini sono parte integrante della cultura di una regione, di un popolo e non a caso a differenza delle altre attività tendono a rimanere costanti. Secondo i dati Biobank infatti i numeri anno dopo anno restano quasi gli stessi. Erano 213 nel 2011, sono 221 nel 2015, con una crescita di appena il 4%. Per quanto riguarda la cadenza temporale, ci sono mercatini che vengono svolti ogni settimana(26%), altri mensilmente(30%) ma anche trimestralmente e annualmente(44%). Per avere un'idea esatta di ciò che accade nei centri storici e nelle strade di molti comuni italiani bisogna ovviamente moltiplicare il numero assoluto di mercatini per la periodicità di ognuno ed ecco che si traduce in migliaia di appuntamenti con i produttori. E' lecito affermare che tanto più sono ravvicinati nel tempo, tanto più rappresenteranno un canale commerciale efficace per produttori ma anche per i consumatori, i quali saranno in grado di acquistare settimanalmente prodotti biologici freschi, locali e di stagione (frutta e verdura, pane e formaggi, conserve vegetali e miele).

Infine la distribuzione territoriale vede una netta prevalenza del nord con 155 mercatini (70%), seguono il centro con 52 (24%) e il sud con appena 14 mercatini (6%). Le regioni con il maggior numero sono l'Emilia-Romagna con 47, la Lombardia con 42 e il Veneto con 23. Se analizziamo la situazione in base alla densità, al primo posto troviamo la Valle d'Aosta con 31 mercatini per ogni milione di abitanti seguita dall'Emilia-Romagna (11) e le Marche (7).

55 www.ilpuntocoldiretti.it, visitato in data 09/02/2017.

71 4.3.2.5 I GRUPPI D'ACQUISTO SOLIDALE

L'ordinamento giuridico definisce ufficialmente questi gruppi come "soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi con finalità etiche, di solidarietà e sostenibilità ambientale"57. Se analizziamo bene le parole un gruppo d'acquisto è formato da persone che decidono di acquistare all'ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro, al fine di ottenere un risparmio economico. Un gruppo d'acquisto solidale(GAS) decide invece di utilizzare il concetto di solidarietà come criterio nella scelta dei prodotti; solidarietà che parte dai membri del gruppo e si estende ai piccoli produttori. Ciò che porta i consumatori a costituire un Gas è dunque la voglia di consumare in maniera critica, contrapponendosi ai modelli di consumo e di economia globale oggi imperante.58 Punto di forza dei Gas è sicuramente il contatto diretto con i produttori con i quali si instaura un clima di dialogo e di fiducia. Conseguenza di ciò sono i benefici ottenuti sia dai consumatori, i quali potranno godere di prodotti di alta qualità e a prezzi competitivi causa l'esclusione degli intermediari59, sia dai produttori stessi ai quali verrà riconosciuto un prezzo equo per il loro prodotto.

I diversi gruppi esistenti, pur condividendo principi comuni (salvaguardia dell'ambiente, tutela del lavoro e qualità del prodotto), hanno assunto strutture organizzative in maniera autonoma ed indipendente e soprattutto differenti in base alla loro situazione e alla loro storia; in pratica esistono GAS che si costituiscono in associazioni, altre si appoggiano ad una associazione esistente, altri si riuniscono attorno ad una struttura di servizio più grande ed infine molti sono del tutto privi di una struttura organizzativa formalmente riconosciuta.60

I GAS possono operare ovviamente anche nell'alimentare convenzionale ma è nel mondo biologico che si riscontra la loro maggiore forza, avendo raggiunto nel 2015 l'entità di ben 877 gruppi, contro i soli 15 registrati nel 1998, con tassi di crescita a tre zeri. In realtà però negl'ultimi anni, secondo i dati Biobank, la crescita di questi gruppi si è notevolmente ridotta; nel 2011 i gruppi d'acquisto erano 861 e dunque nel 2015 la crescita è stata del solo 2% e nel 2015, per la prima volta, si assiste a una flessione rispetto all'anno precedente perché a fronte di 30 gruppi che hanno cessato l'attività, ne sono nati solo 16. Riteniamo inoltre di fondamentale importanza ricordare che dal censimento Biobank mancano i tantissimi gruppi informali e nel numero totale riportato sono incluse anche una ventina di reti che aggregano più gruppi.

57 Art. 1, commi 266 e 267, legge n.244 del 24-12-2007 (Legge Finanziaria 2008). 58 www.tuttogreen.it, visitato in data 09/02/2017.

59Rispetto alle forniture classiche hanno però una minore libertà di scelta, essendo vincolati all'acquisto di un

paniere ristretto di prodotti. Il "box scheme" è il modello operativo più diffuso e prevede l'acquisto di un certo quantitativo di prodotti con la sola possibilità per l'acquirente di indicare i prodotti non graditi o quelli maggiormente preferiti.

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Per quanto riguarda la loro localizzazione, sono storicamente concentrati al nord con 552 gruppi, pari al 63% del totale, seguito dal centro con il 26% e dal sud con l'11%. La regione dove la realtà dei GAS è più sviluppata è la Lombardia con 221 gruppi, seguita a distanza da Toscana con 102 ed Emilia-Romagna con 94. La più elevata densità è in Trentino-Alto Adige con 33 gruppi per ogni milione di abitanti, seguito dalla Toscana con 27 e dalle Marche con 24.