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Dalla Mesa Agraria alla Red Agraria L'iniziativa popolare: la Ley de Tierras y Territorios

Nella prima fase post-costituente, la Mesa Agraria si impegna intorno al dibattito sulla legge organica sulla sovranità alimentare, così come su quello iniziale intorno alle leggi sull'acqua e sulla terra. Eppure, a partire dal 2009, le riunioni si diradano a tal punto che il coordinamento, di fatto, si estingue, senza che avvenga una vera e propria dissoluzione ufficiale. Tuttavia, fin dallo stesso anno, gran parte delle federazioni che avevano dato vita alla Mesa Agraria animano un nuovo processo di articolazione, denominato Red Agraria, inizialmente promosso dallo stesso governo114 ma poi assunto direttamente dagli attori

sociali. Questi ultimi, in effetti, si appropriano della rete attraverso un progressivo e sempre più marcato distanziamento, con un posizionamento autonomo, dall'entità governativa che l'aveva incoraggiata. Alla Red Agraria partecipano, anche se con impegno e costanza disformi, il coordinamento contadino (Cnc-Ea), la federazione contadina interculturale (Fenocin) e il sindacato agrario (Fenacle) assieme ad un'organizzazione indigena storica (la

114 Attraverso quella che allora era la Secretaría de Pueblos, Movimientos Sociales y Participación Ciudadana,

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FEI) e ad altre realtà che organizzano contadini della Costa (i montubios) e pescatori artigianali. L'adesione di quest'ultimo comparto incarna una rilevante innovazione rispetto all'esperienza della Mesa Agraria, poiché segna un ampliamento della rappresentatività della rete e del dialogo intersettoriale, che negli anni precedenti aveva riguardato esclusivamente il mondo contadino e quello dei lavoratori agricoli.

Gli obiettivi che motivano questo nuovo spazio di concertazione, almeno da parte delle organizzazioni che vi aderiscono, è quello di unire le forze per velare sui mandati costituzionali intorno alla questione agraria, ponendo priorità al dibattito delle leggi subordinate alla legge organica sulla sovranità alimentare (LORSA), prima fra tutte quella destinata a regolamentare l'accesso alla terra.

Tuttavia, prima che tali divergenze insorgessero, dunque durante quasi due anni (fine 2009- prima metà del 2012), la Red Agraria si impone nel dibattito agrario nazionale come un nuovo attore cruciale, soprattutto poiché riesce a portare a compimento un'iniziativa complessa e di successo, che richiama l'attenzione pubblica.

Una volta entrata in vigore la legge organica sulla sovranità alimentare, diversi disegni di legge vengono presentati, alcuni promossi dall'ente predisposto alla partecipazione sociale (la COPISA) o da esso sostenuti: una di queste istanze è la proposta di Ley de Tierras y Territorios115presentata dalla Red Agraria attraverso un'iniziativa popolare di raccolta firme

realizzata tra l'Ottobre 2011 e il Marzo 2012 che riscuote un ampio consenso sociale.116

Il testo, discusso durante numerosi workshop da organizzazioni e comunità locali nelle tre regioni grazie anche al sostegno della COPISA, tocca i punti critici della questione della redistribuzione della terra, avanzando delle proposte concrete. La proposta di legge fissa, infatti, l'estensione massima delle proprietà terriere, oltre la quale quest'ultime dovranno essere trasformate in imprese in cogestione, col 40% delle azioni vendute ai lavoratori impiegati nelle stesse; oppure l'appezzamento eccedente dovrà essere venduto, pena l'espropriazione dello stesso.117 Si tratta, chiaramente, di uno dei temi più dibattuti e

sensibili, data la sua estrema rilevanza nello stabilire quali proprietà debbano essere

115www.asambleanacional.gob.ec/legislacion/tramite-de-leyes/tramite-de-leyes-2012.html#ancla2012

[Consultato nel Giugno 2013]

116 In effetti, la Red Agraria supera le 40.000 sottoscrizioni al suo progetto di legge, superando

abbondantemente le 25.000 necessarie alla sua qualificazione e sottomissione al dibattito parlamentare. In generale, le iniziative popolari normative sono mirate a proporre, riformare o derogare norme giuridiche attraverso la raccolta di firme (Art. 103 della Costituzione 2008). Un disegno di legge presentato attraverso tale meccanismo, può essere emendato dalla Presidenza della Repubblica, che non può, però, porre un veto completo. Se entro 180 giorni dal ricevimento, l'organo predisposto non dovesse trattarlo, il testo dovrebbe entrare automaticamente in vigenza. In realtà, nel caso della proposta della Red Agraria, ciò non è avvenuto.

117 La proposta di legge della Red Agraria stabilisce i suddetti limiti differenziando per zone: 500 ettari per la

regione costiera e quella amazzonica e 200 ettari per le aree andine (Art. 25). Differenzia, inoltre, le proprietà che superano tali limiti tra produttive ed improduttive (Art. 24), che dovranno ricevere trattamenti diversificati: messa a lavoro, vendita o espropriazione (Articoli 26 e 27).

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considerate come latifondi e, quindi, incostituzionali in base alla Costituzione 2008 (Art. 282).

Il disegno di legge presentato dalla Red Agraria è di rottura anche rispetto ad un altro dei punti nodali che abbiamo analizzato: le modalità attraverso cui operare una riforma agraria, stabilendo che essa debba privilegiare forme collettive di proprietà ed essere attuata fuori dal mercato. Il testo, infatti, promuove la redistribuzione anche via l'aggiudicazione di terre statali, pensata, però, esclusivamente sotto forma di proprietà associativa, a gruppi di per lo meno 5 persone, e assegnata in forma gratuita o, tutt'al più, pagando un prezzo sociale. Dal punto di vista istituzionale, viene proposta la costituzione di un Ministero per la Sovranità Alimentare incaricato del processo di riforma agraria e, in generale, di velare sulla transizione nel regime agroalimentare prevista dalla Costituzione 2008. Su questa decisione, non di poco conto poiché sposta l'attenzione dal Ministero dell'Agricoltura verso un'istituzione dedicata esclusivamente al mondo contadino, torneremo nella parte conclusiva del nostro studio di caso.

La decisione della Red Agraria di presentare una legge sulla terra attraverso un'iniziativa popolare aveva vari obiettivi, alcuni dei quali esulavano dal testo di legge e riguardavano il posizionamento nel campo politico ecuadoriano, quest'ultimo caratterizzato da una progressiva polarizzazione tra le forze al governo da un lato e alcuni settori sociali dall'altro. La scommessa della Red Agraria era quella di riuscire a collocarsi come ulteriore, ma differenziata, interlocutrice politica, attraverso una modalità che prendeva le distanze da entrambe le forze in conflitto in quel campo polarizzato. In effetti, crediamo che in questi termini vada letta l'iniziativa popolare intrapresa ufficialmente nell'Ottobre 2011, vale a dire come lo sforzo di alcune federazioni ed organizzazioni di trovare spazi e modi politici per esprimere le proprie rivendicazioni e proposte, senza però sentirsi trascinate nelle file dell'opposizione al governo Correa.

In questo senso, non appare per nulla casuale che la Red Agraria presenti pubblicamente le firme raccolte per presentare la legge nel Marzo 2012, in un momento di particolare valenza politica. In quelle settimane, infatti, l'attenzione pubblica era contesa tra il corteo di protesta Marcha por la vida, promosso dall'organizzazione indigena Conaie e dalle forze di sinistra all'opposizione, e il contro-corteo organizzato dall'apparato governativo e dalle forze ad esso affini. Da parte sua la Red Agraria opta per una terza via e prende la parola, discostandosi da entrambi gli schieramenti, rivendicando cambiamenti radicali nel settore agroalimentare, attraverso, però, una strategia di proposizione e negoziazione con lo Stato,

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invece che di protesta. Tuttavia, questo percorso alternativo suscita poco interesse, e di certo nessuna adesione, da parte di tutti e due gli allineamenti, governativo e d'opposizione.

In quell'occasione, diversi esponenti del governo accusano la Red Agraria di volersi collocare all'opposizione, reiterando, in questo modo, il distanziamento che avevano già interposto nell'Ottobre precedente, al lancio della campagna per la raccolta firme. Ciò avviene nonostante il fatto che le realtà promotrici fossero alleate e sostenitrici della Revolución Ciudadana promossa dal governo:

Nos abrimos en las plazas a dialogar con la gente, a recoger las firmas y mucha gente ¡nos apoyaba! fue una experiencia bien linda (...) Y la gente de la ciudad decía: pero imagínese, todos estos temas desconocemos, pero bueno yo le voy a apoyar con mi firma pero ¡sigan luchando! (...) Por parte del gobierno hubo un desentendimiento, un maltrato, pero nosotros logramos cumplir el objetivo. (...) ¿Eh?, pese a que nosotros hemos tomado estas iniciativas de querer incidir en la política agraria, ¡no lanzando piedras, sino con propuestas! [Intervista n.9, Cnc-Ea]

Le forze governative si aspettavano, da parte delle organizzazioni sociali alleate, una paziente delega d'azione al potere esecutivo e a quello legislativo, oltre che un allineamento alla strategia del rinvio, come quella adottata in relazione alla regolamentazione dell'accesso alla terra. D'altronde, è probabile vi fosse una corrente governativa conservatrice che non intendeva dare il via libero a una nuova legislazione sulla terra, come segnala uno degli intervistati. In ogni caso, tutte le forze al governo ricevono la presentazione del progetto di legge, da parte della Red Agraria, come un vero e proprio "terremoto", mutuando l'immagine usata dallo stesso intervistato:

Entonces uno puede darse cuenta que hay un cerco y por lo tanto en tema tierra, al imponer en la escena el tema tierra - a través del proyecto de ley que entregamos- eso le ha generado al gobierno un sisma, porque no estaba en los planes. No estaba en los planes hablar de ley de tierra, porque sus asesores, comenzando por el jurídico, hasta yo les he escuchado " que no hace falta tener otra ley, porque con la ley puede hacer lo que el gobierno quiere". Y eso es mentira. [Intervista n.8, Cnc-Ea]

In ogni caso, l'appoggio popolare ricevuto nella raccolta firme dalla Red Agraria rappresenta un'importante conquista, poiché colloca nel dibattito parlamentare la proposta delle federazioni contadine. Tuttavia, pur essendo l'unica presentata attraverso un'iniziativa popolare, essa è affiancata da altre proposte elaborate in quel periodo: si tratta di almeno altri sei disegni di legge (Rosero Garcés et al. 2011).

Questi disegni comprendevano uno presentato dalla Camera dell'Agricoltura direttamente al Congresso, nel Marzo 2012, da un deputato della coalizione di governo.118

Questo testo riprende alcune delle parole d'ordine della nuova Costituzione, fino ad appropriarsi del termine sovranità alimentare e ammettendo la necessità di regolamentare il

118 Questo deputato fuoriesce dalla coalizione al governo qualche mese dopo.

www.asambleanacional.gob.ec/legislacion/tramite-de-leyes/tramite-de-leyes-2012.html#ancla2012 [Consultato nel Giugno 2013]

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latifondismo. Tuttavia, esso elude la determinazione dei limiti all'estensione delle proprietà private. Inoltre, propone di qualificare i latifondi solo in base all'improduttività degli appezzamenti, oppure all'inutilizzo dell'infrastruttura pubblica per l'irrigazione, qualora presente in essi. Infine, la Camera, in tale proposta di legge, prevede la transazione sul mercato come unico meccanismo per la redistribuzione della terra.

L'assetto dei rapporti di forza, così come la direzionalità che il governo Correa assumerà per influire su di essi, determineranno l'esito delle divergenze che gravitano intorno a questo e al resto dei punti conflittuali, che però di fatto, mentre scriviamo, permangono irrisolti. Infatti, le leggi subordinate alla legge organica della sovranità alimentare e più controverse non sono state ancora approvate.