Le altre due organizzazioni oggetto del nostro studio, ambedue appartenenti a Vía Campesina, sono la Coordinadora Nacional Campesina - Eloy Alfaro (CNC-EA) e la Confederación de Afiliados al Seguro Social Campesino (CONFEUNASSC).
Esse, oggi, sono organizzazioni indipendenti, ma condividono una storia comune: la prima infatti, a metà degli anni Novanta, ha promosso la costituzione della seconda e, da allora, fino a metà del primo decennio del Duemila, entrambe danno vita a una organizzazione unitaria, l'alleanza Confeunassc-Cnc. Quest'ultima ha svolto un ruolo cruciale nelle lotte contro il modello neo-liberista calato sulle campagne ecuadoriane, impegnandosi in particolare nella difesa della previdenza sociale, dell'educazione e della salute per i settori contadini e promuovendo il dialogo e l'alleanza indigeno-contadina all'interno del movimento sociale che in quel decennio ha infiammato il paese.
Per questo di seguito ripercorreremo tre fasi. Partiremo da quella originaria, relativa alla nascita della Coordinadora Nacional Campesina, durante la prima metà degli anni Novanta. In secondo luogo, descriveremo quella intermedia, che dura circa un decennio a partire dalla seconda metà degli anni Novanta ed è contraddistinta dal tragitto unitario, nella forma di alleanza, fra la prima organizzazione, la Cnc, e la seconda, la Confeunassc. Infine, affronteremo la fase attuale, che vede le due organizzazioni funzionare separatamente, a seguito della spaccatura dell'alleanza avvenuta intorno al 2005.
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5.4.1. Un coordinamento nazionale contadino: la Cnc
La Coordinadora Nacional Campesina nasce agli inizi degli anni Novanta come coordinamento di organizzazioni contadine apparse, a loro volta, durante gli anni Settanta e Ottanta, per lo più dietro il sostegno statale. In quella fase, infatti, lo Stato si era dotato di istituzioni e di fondi destinati esplicitamente alla promozione delle organizzazioni rurali, sotto forma di cooperative di produttori negli anni Settanta e di organizzazioni di secondo grado negli anni Ottanta. Questo tessuto organizzativo era il presupposto per l'elargizione di crediti e di assistenza tecnica statali a questi produttori che gli orientamenti ufficiali intendevano modernizzare.68
In effetti, il nucleo originario del coordinamento contadino, la Cnc, risiede nella regione della Costa, in particolare nella provincia di Manabì: qui, infatti, un'organizzazione provinciale fu protagonista della sua costituzione, la Unión Provincial de Organizaciones Campesinas de Manabí (UPOCAM) sorta nel 1978 e ancor oggi molto attiva.69
Guerrero (2013) descrive efficacemente il processo adattativo e performativo di organizzazioni come questa che, dinanzi al variare degli scenari politico-economici nazionali, sono state capaci di approfittare della struttura di opportunità offerta dai fondi pubblici prima e dalla cooperazione internazionale poi.70 Esse, pur accedendo a tali
sostegni, li hanno affiancati con un'azione organizzativa e propositiva che si contrapponeva alle visioni produttivistiche e privatizzatrici che spesso informavano quelle stesse opportunità di finanziamento. Soprattutto, hanno dimostrato una notevole abilità nello sviluppare un'offerta di prestazioni sociali, in autonomia, dirette alle comunità contadine ad esse affiliate (formazione e assistenza agroecologica, mutualità per prestazioni creditizie, sanitarie o di onoranze funebri) che concretizzavano una visione dello sviluppo rurale alternativa a quella dominante neoliberista.
Uno degli intervistati, fondatore dell'organizzazione provinciale citata e poi del coordinamento nazionale contadino da essa promosso, rappresenta uno dei leader contadini più noti in Ecuador ed è, senza dubbio, un testimone straordinario di gran parte delle lotte contadine contemporanee. Egli ci ha descritto i passaggi salienti che segnarono la
68 Tra queste iniziative vi erano il Fondo de Desarrollo Rural Marginal (FODERUMA), i programmi del
Desarrollo Rural Integral (DRI), il Programa Nacional de Desarrollo Rural (PRONADER) e il Programa de Modernización del Sector Agropecuario (PROMSA); questi dispositivi furono, in molti casi, l'origine dell'insorgenza di organizzazioni di secondo grado che si registrò in quegli anni nella Costa ecuadoriana (Guerrero 2013).Per approfondimenti sul processo generale di costituzione di organizzazioni di secondo grado nella costa ecuadoriana ed in particolare nella provincia di Manabí si veda appunto, tra gli altri, Guerrero (2013).
69 www.upocam.org/ [Consultato nel maggio 2014]
70 Progetti della cooperazione non governativa e programmi multilaterali come il Prolocal, finanziato dalla
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costituzione prima dell'organizzazione provinciale e poi del coordinamento nel 1992, sottolineando come la prima fece da volano per l'articolazione con organizzazioni di altre regioni:
Era el último gobierno militar pero había una dinámica muy fuerte en organizar a la gente y apoyarle. Por eso también avanzamos tan rápido. Para esa área había Foderuma,era otro banco, banco social, que daba capacitación y recursos. Por eso avanzamos tan rápido y ya en el 78, un once de Junio, fuimos convocados a nivel provincial, todas las comunas y cooperativas para hacer un primer congreso de lo que ahora es la Upocam. (...) ¡El mismo Estado! (...) Foderuma que era el que ponía la parte financiera, para la movilización de la gente y para alimentación, y Ierac71 que ponía la promoción, pero hicieron un equipo
lindísimo para podernos involucrar como organización ya de toda la provincia. Y al tercer día de terminación del congreso conformamos entonces lo que ahora es la Upocam. (...) una organización de carácter provincial fuertísima, más de cien organizaciones la conformamos en ese primer congreso. (...) lo que teníamos que hacer y definimos como lema es que era: ¡la unidad del campesinado de Manabí y del Ecuador! (...) Sí, entonces aunque demoró un poco eso, pero se consiguió, porqué fue la meta la creación de la CNC en el 92. (...) No eran muchas organizaciones, pero eran las que tenían mayor coherencia. Entonces juntamos todos estos pedazos de organizaciones u organizaciones para formar la CNC. Pero no se hizo publicidad hacia afuera, no, era desconocido, era un trabajo interno no más, un trabajo interno para poder hacer la capacitación, que fue el trabajo duro, que nos tocó asumir desde el 92, una capacitación sostenida, preparando a los dirigentes. Upocam tenía una visión, pero esa visión tenía que transmitírsela acá a nivel nacional [Intervista n.8, Cnc-Ea]
Dunque, agli inizi degli anni Novanta, il coordinamento contadino raccoglie organizzazioni di secondo grado presenti in diverse province del paese, in particolare laddove la presenza indigena era minoritaria o meno organizzata e nelle aree dove il settore contadino poco organizzato. Si trattava, in primo luogo, della Costa centrale, in particolare nella provincia di Manabì. In secondo luogo riguardava la frontiera nord, specie la provincia del Carchi; infine, le province del sud della Sierra, in particolare la provincia di Azuay.
Lo sforzo organizzativo iniziale si concentra nel formare nuovi dirigenti contadini, attraverso processi di formazione politica ed iniziative di alfabetizzazione e promozione dell'educazione formale dirette alle basi associative, allora fortemente emarginate dal sistema educativo nazionale.
Ma il coordinamento contadino aspira ad accrescere la sua influenza politica e, per farlo, ha bisogno di una maggiore articolazione su scala nazionale. É in questo quadro che intraprende una transizione ad una fase successiva, promuovendo la costituzione di una nuova organizzazione che definiremo "sindacale-mutualistica", poiché concepita per riunire e mobilitare gli affiliati al sistema previdenziale contadino (pubblico e nazionale), e con essa confluisce in una alleanza che durerà un decennio.
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5.4.2. Lotte contadine e resistenza contro le privatizzazioni: l'alleanza Confeunassc-Cnc Il coordinamento contadino, poco tempo dopo la sua stessa nascita, si rende protagonista della conformazione di una nuova organizzazione, la Confederación de Afiliados al Seguro Social Campesino (CONFEUNASCC), nata nel 1995. L'intento è quello di organizzare gli affiliati al segmento contadino del più generale sistema previdenziale e pensionistico nazionale (IESS) per facilitare il loro accesso alle prestazioni previste e, in particolare, tutelarli dai processi di privatizzazione, più volte minacciati in quegli anni di aggiustamento neoliberista.
Le ragioni che condussero alla costituzione di questa federazione sindacale-mutualistica e alla sua fusione con il coordinamento contadino sono diverse. In primo luogo, si intendeva ampliare la base associativa su cui si era contato fino ad allora, politicamente preparata ma ristretta, provando ad articolare affiliati al Seguro Social Campesino, numerosi e sparsi su tutto il territorio nazionale. L'insieme, non organizzato, di questi affiliati, data la sua ampiezza e la diffusione capillare sul territorio nazionale, rappresentava un target prelibato per più organizzazioni contadine che, come abbiamo visto, affrontano, negli anni Novanta, un periodo di contrazione. In secondo luogo, la speranza era riuscire a contrastare l'egemonia esercitata dal Movimiento Popular Democrático, partito di ispirazione maoista, sui processi organizzativi di tali affiliati al Seguro Social Campesino. Infine, si mirava a rafforzare la capacità d'azione, per mettere in piedi mobilitazioni in opposizione alle politiche di aggiustamento strutturale, in particolare contro la privatizzazione del sistema previdenziale nazionale:
¿Para que conformamos la Confeunassc? Porqué esa organización que existía no la conducíamos nosotros, por lo tanto no había garantía de las convocatorias duras que se nos venían y entonces hicimos nuestro propio instrumento, que se llamaba Confeunassc. Entonces la Cnc se quiso fusionarse ahí. [Intervista n.8, Cnc-Ea]
(...) decidimos un poco incursionar en otro sector, que era el del seguro social campesino en dónde era por una reivindicación propia, que es de la seguridad social, pero también a la vez tenía un abanico mucho más amplio, pues reunía asociaciones indígenas, campe… digamos mestizas, afro ecuatorianas y también hasta montubios. Entonces era como un abanico mucho mayor. Entonces soy parte de los que fundaron la Confeunascc-Cnc. [Intervista n.16, Confeunassc-Cnc]
Barrera (2001) considera la nascita di questa organizzazione sindacale-mutualistica come indicativa di una più generale strategia di sopravvivenza adottata dalle organizzazioni contadine a fronte della grave crisi sofferta, in termini di sussistenza economica, politica ed organizzativa, a seguito della drastica ritirata dello Stato e, più in generale, come effetto delle politiche di aggiustamento strutturale che, come abbiamo visto, generarono impatti devastanti sulle piccole e medie produzioni rurali. In reazione a tale scenario, secondo
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questo autore, agli inizi degli anni Novanta, il tessuto organizzativo contadino, specie quello delle aree non indigene, cerca di articolare forze sociali intorno ad un'agenda non più esclusivamente produttivista, ma capace di rivendicare anche l'accesso ad altri servizi rurali, oltre a difendere quelli esistenti ma a rischio di smantellamento. Ciò è avvenuto principalmente in aree a minore presenza indigena ma con una lunga tradizione di organizzazione contadina, quali le province di Manabí e Azuay.
In effetti, gli intervistati individuano quelle stesse provincie quali aree di provenienza delle organizzazioni che partecipano attivamente alla costituzione del coordinamento contadino. Le stesse province rappresentano anche le principali zone di origine delle realtà che più tardi, nel 1993, contribuiscono alle mobilitazioni contro la privatizzazione del sistema previdenziale e pensionistico (Barrera 2001).
Il coordinamento contadino partecipa attivamente, specie nella provincia costiera di Manabí, a tali mobilitazioni che, in sostanza, rappresentano il passaggio propedeutico alla successiva costituzione della federazione sindacale-mutualistica, nel 1995. Quest'ultima al nascere confluisce direttamente, assieme al coordinamento contadino, nell'alleanza che viene denominata Confeunassc-Cnc. Nella fase iniziale dell'alleanza viene assegnato uno spazio rilevante alla formazione di dirigenti e al disegno di un'agenda comune capace di coniugare le rivendicazioni contadine con altre inedite, ispirate ad un modello di sviluppo alternativo. Così, nella riflessione interna all'alleanza, le consuete battaglie per la terra, il credito, l'assistenza tecnica e l'accesso ai circuiti commerciali si coniugano con quelle in difesa dei diritti alla tutela previdenziale, alla salute e all'educazione.
In questa prima fase, però, l'azione si concentra nella lotta contro le privatizzazioni annunciate dallo Stato. L'alleanza diviene così protagonista, e in buona misura promotrice stessa, della stagione di proteste contro la privatizzazione del sistema pensionistico- previdenziale che animano il paese nel triennio che va dal 1955 al 1998 e cui partecipano diverse altre realtà, dai sindacati alle organizzazioni indigene.
L'alleanza guida le mobilitazioni che conducono alla vittoria del "No" nel Referendum Popolare del 26 novembre del 1995 promosso dall'allora presidente Sixto Durán Ballén nell'intento di far passare le misure di privatizzazione e un irrigidimento di quelle adottabili in caso di scioperi che paralizzassero i servizi pubblici. Il governo sperava che la campagna per il Sì risultasse vincente, sia grazie alla formulazione complessa e ambigua delle domande, sia per il grado di disinformazione tra i settori popolari sul referendum. Il risultato, però, fu differente e sancì la vittoria delle mobilitazioni a favore del No.72 Era il
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risultato di una campagna sociale condotta dall'alleanza assieme al movimento indigeno e ai sindacati dei settori elettrico, petrolifero e impiegatizio:
Y la alianza, ¡que era inédita! Oiga, y unas acciones tan limpias que nosotros ¡no tuvimos muertos! (...) Desde las tomas, eran tomas tan planificadas, ¡de instituciones! De la que nos diera la gana de que había que tomarse, desde iglesias, instituciones cierres de vías, inclusive crucificaciones. Hay una foto que a nivel mundial circuló [ride], ¡la crucifixión al Palacio de Gobierno! (...) Peleando para que nos dieran un poco de plata para medicina, ¡que no teníamos medicina para los dispensarios! Entonces para eso fue la toma, como cinco millones de sucres, les logramos sacar para medicina. ¡Sí, la crucificación valió para eso! No hubo una sola forma de imaginación que no aplicamos, ¡nosotros!!73 Todo
pacifico nosotros y logramos una educación en la gente y derrotar a la gente del MPD [Intervista n.8, Cnc-Ea]
Buendía (1998) rileva come, a seguito del quarto congresso nazionale dell'alleanza, in vista dell'Assemblea Costituente del 1998, viene definita una strategia che combina azioni di sensibilizzazione ed informazione con la mobilizzazione e la pressione sociale, attraverso azioni simboliche, come la crocefissione dinanzi alla sede dell'Assemblea, blocchi stradali e occupazioni.74 Durante l'Assemblea Costituente del 1998, l'alleanza promuove una ferrea
campagna contro le privatizzazioni e lo smantellamento neoliberista dello Stato, rivendicando l'universalizzazione delle prestazioni pubbliche:
Era otro discurso, primero que no podíamos permitir la privatización de ninguna institución del estado, que eran las instituciones del pueblo. Esa era un discurso y que el estado recuperara el rol, el rol de responsable frente a los derechos de los pueblos, del pueblo en todos los ámbitos y ahí ya señalamos todos los derechos que teníamos (...) que lo privado era simplemente un negocio y por lo tanto ¡eso no lo podíamos permitir! Ese era nuestro discurso [Intervista n.8, Cnc-Ea]
Gradualmente l'agenda dell'alleanza abbraccia una visione più articolata, nel tentativo di coniugare la battaglia contro le privatizzazioni con quella per un modello di sviluppo rurale differente, contrapposto a quello neoliberista ormai insediatosi nelle campagne ecuadoriane. Transita dunque verso una seconda fase, laddove l'ampliamento degli orizzonti politici è spinto, da un lato, dal confronto con altri movimenti sociali, in particolare quello indigeno; dall'altro, dalla costituzione, assieme ad essi, del movimento politico Pachakutik, nel 1995. È in questa fase che l'alleanza adotta la proposta della sovranità alimentare, mutuandola dal dialogo con Vía Campesina verso cui si avvicina, come racconta un intervistato:
Pero a la vez nosotros participamos en lo que es la Coordinadora de Movimientos Sociales, que era un espacio donde también estaban los petroleros, los trabajadores
73 Il dirigente qui si riferisce alla crocefissione di dirigenti della Confeunassc-Cnc organizzata nel luglio 1997,
come parte delle mobilitazioni. Si veda l'articolo sul quotidiano Hoy del 5 luglio 1997: www.explored.com.ec/noticias-ecuador/diez-mil-millones-por-crucificado-112146.html [Consultato nel Maggio 2014].
74 Per una cronistoria delle mobilitazioni promosse in quegli anni da questa alleanza, si veda: cloc-
viacampesina.net/congresos/v-congreso/noticias/302-informacion-politico-y-social-de-la-sede-de-v- congreso-de-la-cloc [Consultato nel maggio 2014].
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eléctricos, la Conaie y otras organizaciones de mujeres, ecologistas etcétera. Entonces si bien nosotros nuestro fundamental movilización y propuesta era entorno a lo de la seguridad social y seguro campesino también compartíamos esta agenda con otros actores (...) Si bien nuestro fuerte es el seguro social, también planteamos este otro abanico de propuestas que es la nacionalización de las áreas estratégicas como petróleo, electrificación, etcétera, pero a la vez también vamos planteando otras reivindicaciones ya más políticas. Como era lo uno la necesidad de participación política desde las organizaciones como tal y también planteábamos la necesidad de ir construyendo un estado plurinacional basado en una nueva democracia y una nueva economía. (...) Entonces planteamos: la seguridad social por un lado es el seguro campesino pero también la seguridad social implica, por ejemplo, tener educación, implica también tener salud, implica también tener un hábitat y todo eso. (...) Pero a la vez (...) como hacer que la gente no se enferme y ahí analizábamos que la alimentación era entre los elementos fundamentales para que la gente no se enferme. (...) Entonces, ahí viene lo del rescate de nuestros productos y tal. Entonces se va viendo y ahí se va planteando lo de la soberanía alimentaria. En ese entonces había la discusión, la Conaie, ellos no estaban con la soberanía alimentaria. En ese caso la Fenocin y nosotros eran los que planteaban la soberanía alimentaria. (...) Entonces, claro, ahí es cuando ya logramos digamos plantear, virando, empatando la seguridad social con la soberanía alimentaria. Digamos que teníamos una potencialidad. [Intervista n.16, Confeunassc]
L'alleanza arriva ad autodefinirsi come "hombres y mujeres del campo que cultivamos la tierra para cosechar un país y un mundo nuevo", rivendicando quali orizzonti politici contadini la costruzione di "una nueva democracia, un estado plurinacional y una economía solidaria, con equidad y justicia", attraverso l' "unità dei popoli" e la solidarietà (CONFEUNASSC-CNC. s.d.: n.d.). Qui essa lancia uno slogan provocatorio: "Lo nuestro lo más moderno...la solidaridad", in aperta critica alla visione che rappresentava la contadinità, e i principi che la contraddistinguono, come antiquata e conservatrice.
È in questa fase che l'alleanza elabora un piano strategico (il Plan de Gobierno Campesino) che sposa le prerogative di entrambe le anime che la compongono, giacché si struttura in cinque assi: difesa del sistema previdenziale, sovranità e sicurezza alimentare,75partecipazione politica, economia solidale e educazione contadina.
Innanzitutto, col primo asse, il piano raccoglie le rivendicazioni proprie dell'organizzazione sindacale-mutualistica intorno all'universalizzazione del sistema previdenziale contadino, come passaggio ineludibile per garantire condizioni di vita dignitose nelle campagne.
In secondo luogo, il piano racchiude le parole d'ordine e le pratiche alternative di sviluppo rurale, promosse dagli inizi Novanta dalle organizzazioni del coordinamento
75In un documento del 2002, l'alleanza affronta il concetto di sovranità alimentare, definendolo come il
diritto ad alimentarsi nel rispetto di aspetti sociali, economici, ambientali e culturali, specificando che nel caso ecuadoriano esso incorpora quattro principi praticati tradizionalmente dalle società indigene e contadine e, in certa misura, conservati: la solidarietà, la reciprocità, la complementarietà e l'universalità, attraverso pratiche comunitarie quali la minga (il lavoro comunitario), il cambia-manos (passamano) o l'interscambio (CEQUIPUS, CONFEUNASSC 2002). Lo stesso documento segnala, però, che il modello neoliberista, fondato sulla competitività e sul libero mercato, disloca tali principi pur nelle stesse società indigene, anch'esse ingabbiate nel consumismo.
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contadino, come l'Upocam di Manabí. Col secondo asse, infatti, inserisce le iniziative legate al ripensamento del modello di produzione, in particolare la produzione agroecologica. Col quarto asse, raccoglie sia quelle di trasformazione e commercializzazione di prodotti contadini sia quelle di sostegno alla microfinanza autogestita, in particolare attraverso il mutualismo e le casse di risparmio comunitarie. Allo stesso modo, col quinto asse, riprende gli sforzi fatti dal coordinamento per la costruzione di un sistema educativo contadino.
Infine, col restante asse, il terzo, il piano rivendica la partecipazione nei governi locali e nazionali, nell'aspirazione di "farsi governo ed esercitare il potere" dalle comunità contadine. Quest'asse risponde alle ambizioni di ambedue le componenti dell'alleanza e rimanda chiaramente alla comune partecipazione nel movimento politico Pachakutik.
Nel decennio successivo, l'alleanza agisce nel quadro di questo piano strategico, attraverso un repertorio di azioni che la vede impegnata nel rafforzare il proprio tessuto organizzativo, attraverso sia processi di formazione e di sostegno alle iniziative autogestite sia alleanze con altre federazioni. Qui si produce l'avvicinamento alle altre federazioni ecuadoriane di Vía Campesina, diretto all'elaborazione di un'agenda agraria nazionale