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4 «Un archivio a cielo aperto»: le iscrizioni della Cattedrale

9. I “miracoli” e la piazza.

Il nostro studio, riguardante principalmente la formazione del Duomo di Pisa, le vicende socio-politiche che hanno portato alla sua creazione, la committenza, le maestranze, lo stile, non può certamente esimersi dall’allargare lo sguardo a quello che sta intorno alla cattedrale. Lo spazio urbano sul quale insiste un monumento è parte della definizione del monumento stesso, in quanto ci permette una maggiore o minore fruibilità, non solo, anche gli edifici costruiti intorno al monumento dialogano con esso esaltandolo o annientandolo. Il caso pisano è emblematico da questo punto di vista perché nei secoli sono state prese decisioni che hanno portato ad una netta definizione della piazza, creando punti di osservazione difficilmente rintracciabili in altri casi medievali, che esaltano i singoli monumenti fioriti nella piazza ma allo stesso tempo li inserisce in una coralità. Per questo motivo ci chiediamo come sia stato possibile arrivare ad una definizione così nitida della piazza, quali sono state le vicende che hanno permesso la sua formazioni, chi sono gli attori che agirono su questo spazio urbano e come essa dovesse presentarsi nel tempo ad un viandante. Per rispondere a tali domande è stato perticolarmente utile il saggio del Frati pubblicato nel 2014 che a sua volta utilizza come fonte principale gli studi del Ronzani183. In questo saggio il Frati ripercorre tutte le vicende architettoniche che hanno riguardato lo spazio urbano, attualmente denominato Piazza dei Miracoli, dall’ubicazione della primitiva sede episcopale fino ai giorni nostri. Inoltre redige un breve resoconto della storiografia urbanistica della piazza.

Da quando Gabriele D’Annunzio ha battezzato la piazza del Duomo di Pisa “Campo dei Miracoli”, sembra che sia riuscito a cristallizzarne la forma nell’mmaginario collettivo attraverso questo nome così favolistico. In questo modo però si tralascia l’idea che la piazza presentata oggi ai nostri occhi abbia avuto una genesi ed uno sviluppo formativo decisamente complessi, oltre che

183 M. FRATI, La Piazza del Duomo di Pisa. Un millennio di miracoli,in “La Cattedrale di Pisa”, a

cura di Gabriella Garzella; Antonino Caleca; Marco Collareta. Fotodi Irene Taddei, San Miniato, Cassa di Risparmio di San Miniato; Pisa, Pacini, 2014, pp. 47-60.

RONZANI, M., La formazione della piazza del duomo di Pisa, secoli XI-XIV, [s.l.], [s.n.], in «Bollettino dell’Istituto Storico Artistico Orvietano», vol. XLVI/XLVII, (1990/1991), pp. 19-134.

67 estendersi su un lungo arco temporale, dalla fondazione della cattedrale ai giorni nostri e, sicuramente continuerà a svilupparsi in futuro.

Da tempo gli storici delle città hanno rivolto la loro attenzione alla genesi delle piazze, ma nell’ultimo ventennio l’argomento ha interessato anche architetti e urbanisti184. Dal secondo dopoguerra il caso pisano è soggetto a numerose e aggiornate ipotesi storiografiche. Si passa dalle prime descrizioni di Sanpaolesi185, Carli186, Nuti187, a successive o contemporanee interpretazioni numerico- astrologiche del Guidoni188, Burgalassi189, Speiser190, De Angeli d’Ossat191, Dezzi Bardeschi192. Solo negli ultimi anni ottanta all’osservazione architettonica si intersecano i dati storici riuscendo a elaborarne nuove ipotesi e verificare le precedenti, come troviamo nelle pubblicazioni di Micalizzi193, Redi194, Ronzani195,

184 Le piazze. Lo spazio pubblico dal Medioevo all’età contemporanea, Atti del I Convegno

Internazionele di studi sulla storia delle città italiane (Reggio Calabria, 5-8 aprile 1989), a cura di E. Guidoni, «Storia della città», XV (1990), 54/56.

185

SANPAOLESI, P., La Piazza dei miracoli: il Duomo, il Battistero, il campanile, il Camposanto

di Pisa, Firenze, Del Turco, 1949.

186 CARLI, E., La piazza del duomo di Pisa, a cura e iniziativa della Cassa di Risparmio di Pisa,

Roma, Gherardo Casini Editore, 1956

187

NUTI, G.C., Pisa: "Il Campo dei Miracoli", in «Palladio», n. 4, Ottobre-Dicembre 1964, pp. 147-156.

188

GUIDONI, E., Arte e urbanistica in Toscana 1000-1315, Roma, 1970.

189 BURGALASSI, S., La piazza del Duomo di Pisa: enciclopedia teologico-simbolica di pietra e calendario cosmico, Pisa, Giardini, 1983.

190 SPEISER, D., The symmetries of the Battistero and the Torre pendente in Pisa, «Annali della

Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Lettere e Filosofia», n. 24, 1994, pp. 511-564.

191 DE ANGELIS D’OSSAT, G., Geometrismo e visualità nell’impianto dell’intero complesso episcopale, in “Il Duomo e la civiltà pisana del suo tempo”, Pisa 1986, pp. 17-42.

192

DEZZI BARDESCHI, M., "Fata columnarum tollit ad astra", architettura e cosmologia nella

Piazza dei Miracoli di Pisa, in «Oltre l'architettura», 2003, pp. 73-93. 193

MICALIZZI, P., Scultura e architettura nel Campo dei Miracoli a Pisa, in «Storia della città», v. XIII, n. 48, [s.l.], [s.n.], 1988, pp. 25-32.

194 REDI, F., Pisa: il Duomo e la Piazza, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 1996. 195

68 von der Höh196. Tutti questi studi hanno però dimostrato che, nonostante le variazioni di dimensioni della piazza, oltre che i forti cambiamenti paesagistici, il fulcro di questo spazio è sempre stato il Duomo.

I primi studi e le osservazioni archeologiche risalgono agli inizi degli anni ’40 e sono stati effettuati da parte di Manghi – Niccolai – Severini197, le loro informazioni sono state poi riesaminate in anni successivi. La verifica di tali osservazioni è arrivata con le moderne indagini archeologiche degli anni ’90198 e del primo decennio del XXI secolo, le quali hanno aggiunto nuove conoscenze da poter intrecciare con i dati storici, così fino a definire quali sono stati gli assetti della piazza prima della costruzione del duomo199.

L’area sulla quale insiste la piazza era delimitata dall’alveo dell’Auser, verso il quale il terreno pendeva, oltre ad essere nelle vicinanze dell’antico porto, essa fu già sede di culto in età etrusca per poi modificare la sua funzione in zona residenziale in età ellenistica, invece durante il periodo romano furono costruite residenze di lusso. Nel corso del V secolo si assistette ad un progressivo degrado della zona fino alla distruzione delle abitazioni, ma dopo un livellamento del terreno questa zona fu destinata ad accogliere un cimitero cristiano. In varie campagne di scavo è stato rinvenuto, nell’area del Camposanto monumentale, una

«Bollettino dell’Istituto Storico Artistico Orvietano», vol. XLVI/XLVII, (1990/1991), pp. 19-134.

196 VON DER HÖH, M., Erinnerungskulter und frühe Komune: Formen und Funktionen des Ungangs mit der Vergangenheit im hochmittelalterlichen Pisa (1050-1150), Berlin, 2006.

197

MANGHI, A., NICCOLAI, A., SEVERINI, F., Gli scavi nel Camposanto monumentale, Pisa, 2013.

198

Archeologia di Pisa, Atti della giornata di studio (Pisa, 16 aprile 1988), a cura di C. Letta, Pisa, 1993.

BRUNI, S., Prima dei Miracoli. Aspetti e problemi perima dell’insediamento antico nell’area

della Piazza del Duomo, in “Storia ed arte nella piazza del duomo: conferenze 1992-1993”, Pisa,

1995, pp. 163-195.

ALBERTI, A., PARIBENI, E., Archeologia in piazza dei miracoli : gli scavi 2003-2009, Opera della primaziale pisana, Italia Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, Ghezzano, Pisa, Felici, 2011.

199

REDI, F., Pisa com era: archeologia, urbanistica e strutture materiali (secoli V-XIV), Napoli 1991.

69 struttura ottagonale absidata le cui ultime indagini archeologiche ne hanno messo in dubbio sia la cronologia a cui è stata attribuita, come tardoantica-altomedievale, che addirittura la funzione quale battistero200. Diversamente, sia gli studi recenti che qualli passati, convergono sulla datazione intorno al 1000 della struttura basilicale a tre navate con abside e cripta rintracciata tra il Duomo e il Battistero. Questo grande edificio protrebbe essere identificato come uno dei due grandi poli culturali altromedievali, nello specifico quello di Santa Maria, citati nei documenti, e poi distrutti per far posto alla cattedrale romanica201. L’altro polo culturale, secondo il Frati, noto dall’816 e dedicato a San Giovanni, potrebbe identificarsi nel supposto battistero ottagonale202. Inoltre il Frati rivaluta un dato storico fino ora considerato secondario nello studio dell’attvità edilizia dell’area della piazza203. Tra il 910 e il 934 la mensa vescovile si sposta dal Duomo di Santa Maria alla chiesa urbana di San Giorgio, dove ancora oggi sussiste la curia arcivescovile204. Questo spostamento ci suggerisce una netta divisione di competenze tra i canonici e il vescovo, ma soprattutto esso potrebbe aver avuto un riflesso nella riorganizzazione o ricostruzione di spazi, in un momento storico considerato di inattività edilizia. Secondo quanto ricostruito da Garzella205 negli

200

ALBERTI, A., PARIBENI, E., Archeologia in piazza dei miracoli : gli scavi 2003-2009, Opera della primaziale pisana, Italia Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, Ghezzano, Pisa, Felici, 2011.

201

FRATI, M., Tracce lonbarde nella Toscana protoromanica, in “Architettura dell’XI secolo nell’Italia del Nord. Storiografia e nuove ricerche”, Atti del Convegno Internazionale (Pavia, 8-10 aprile 2010), a cura di L.C. Schiavi, A. Segagni Malacart, Pisa 2013, pp. 253-270, 475-481. 202

FRATI, M., Spazi di gioia. I Battisteri in Toscana dalle origini al tardo Medioevo, in “Monumenta. Rinascere dalle acque: spazi e forme del battesimo nella Toscana medievale”, a cura di A. Ducci, M. Frati, Ospedaletto (PI), 2011, PP. 43-92. FRATI, M., La Piazza del Duomo di Pisa. Un millennio di miracoli, in “La Cattedrale di Pisa”, a cura di Gabriella Garzella; Antonino Caleca; Marco Collareta, Fotodi Irene Taddei, San Miniato, Cassa di Risparmio di San Miniato; Pisa, Pacini, 2014, pp. 47-59.

203 FRATI, M., Lucca romanica (XI-XII secolo). Snodi critici e paesaggi storici, in “Scopera

armonia. Arte medievale a Lucca”, a cura di C. Baracchini, M.T. Filieri, Lucca, 2014.

204

RONZANI, M., La formazione della piazza del duomo di Pisa, secoli XI-XIV, [s.l.], [s.n.], in «Bollettino dell’Istituto Storico Artistico Orvietano», vol. XLVI/XLVII, (1990/1991), pp. 19-134.

205

GARZELLA, G., Pisa com’era: topografia e insediamenti dall’impianto tardo antico alla città

70 anni ’90 e poi rivisto da Gelichi206

qualche anno dopo, in quell’epoca la vecchia cattedrale si trovava già in questo spazio, nominato Catallo dalle fonti, un’area allora stretta tra l’Auser, la palude e le mura della città altomedievale. La localizzazione pisana del complesso cattedratico non è una novità dell’epoca quando si preferivano zone periferiche, rurali e suburbane. Sicuramente è da considerare in più, rispetto ad altri casi italiani, la specificità marittima della città con il porto da sempre funzionante e la proiezione della città sulle vicine isole e terre del Tirreno207. Per cui il complesso episcopale va proiettato sul mare, sulle isole di cui sarà primaziale, piuttosto che sulla allora minuta diocesi di terraferma.

Nel 1064 Buscheto inizia la costruzione della nuova cattedrale che da quel momento diventerà il fulcro di tutta l’area. La vecchia chiesa non si distrugge immediatamente e lì continuarono ad officiare i canonici probabilmente sulla spinta del sinodo lateranense del 1059, come sostiene Ronzani208. Per questo fu necessario provvedere alla creazione di uno spazio riservato a loro anche nella nuova cattedrale. Per Frati209 è in dubbio se fin dalle fasi progettuali fosse incluso

GARZELLA, G., L’edilizia pubblica comunale in Toscana, in “Magnati e popolani nell’italia comunale”, Atti del XV convegno di studi di storia ed arte (Pistoia, 15-18 maggio 1995), Pistoia, 1997, pp. 293-311.

206

GELICHI, S., Le mura inesistenti e la città dimezzata: note di topografia pisana altomedievale, in «Archeologia medievale», vol. XXV, (1998), pp. 75-88.

207 Pisa e il Mediterraneo, catalogo della mostra a cura di Marco Tangheroni, Milano, Skira editore, 2003.

GARZELLA, G., Il riflesso del mare nell’ubicazione della cattedrale di Pisa, in “Archeologia in

piazza dei miracoli : gli scavi 2003-2009”, a cura di Alberti, A., Paribeni, E., Opera della primaziale pisana, Italia Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, Ghezzano, Pisa, Felici, 2011.

TANGHERONI, M., La piazza del Duomo come espressione di una civiltà mediterranea, in “Storia ed arte nella piazza del duomo: conferenze 1992-1993”, Pisa, 1995, pp. 277-294.

208

RONZANI, M., Da aula culturale del vescovo a ecclesia maior della città: note sulla

fisionomia istituzionale e la rilevanza pubblica del Duomo di Pisa nel Medioevo, in “Amalfi,

Genova, Pisa, Venezia: la cattedrale e la citta nel Medioevo: aspetti religiosi, istituzionali e urbanistici”, a cura di Ottavio Banti, (Atti della Giornata di studio, Pisa, 1 giugno 1991), Pisa, Pacini, 1993, (« Bollettino storico pisano: Biblioteca», 42), pp. 79-85.

209

FRATI, M., La Piazza del Duomo di Pisa. Un millennio di miracoli, in “La Cattedrale di Pisa”, a cura di Gabriella Garzella; Antonino Caleca; Marco Collareta, Fotodi Irene Taddei, San Miniato, Cassa di Risparmio di San Miniato; Pisa, Pacini, 2014, pp. 47-59.

71 uno spazio per i canonici o se esso fu sviluppato successivamente, ma dal 1089 secondo gli studi del Ronzani210, era visibile un chiostro situato lungo il fianco meridionale del duomo di cui Redi211 ne ha osservato le tracce sulle murature e sul terreno. Ma la presenza di un portale meridionale di scarse fattezze, presumibilmente destinato a restare invisibile al pubblico, nonché due portalini in quota, dimostrano che fu progettato da subito un chiostro a due piani.

Snodo fondamentale dell’architettura del duomo pisano è la colonna: elemento architettonico e simbolico al tempo stesso. Come definisce il Peroni, la colonna è «l’elemento linguistico generante lo spazio liturgico», esso viene proiettato sull’involucro ottenendo così unità spaziale tra interno ed esterno212. Ma una maggior concentrazione di elementi decorativi si nota a nord e ad est dove, come ci ha fatto notare von der Höh213, passava la via pubblica lungo la quale erano situate le sedi dei poteri cittatini: l’ospedale dei canonici (entro il 1086), le case dell’Opera (entro il 1085) e quella del vescovo (1112) 214

.

Tra XI e XII secolo si assiste ad una impressionante escalation della Chiesa pisana nel panorama internazionale. Il vescovo divenne arcivecovo e metropolita della corsica nel 1092, primo patriarca di Gerusalemme dopo la prima crociata nel 1099, la cattedrale pisana ospitò il papa per ben tre volte, nel 1118, 1120, 1130, oltre a divenare sede di un concilio nel 1135, durante il quale S. Bernardo propose Pisa

210

RONZANI, M., La formazione della piazza del duomo di Pisa, secoli XI-XIV, [s.l.], [s.n.], in «Bollettino dell’Istituto Storico Artistico Orvietano», vol. XLVI/XLVII, (1990/1991), pp. 26-27.

211 REDI, F., Pisa com era: archeologia, urbanistica e strutture materiali (secoli V-XIV), Napoli

1991. 212

PERONI, A., Il Duomo di Pisa : saggi schede, con la collaborazione di Cinzia Nenci, scritti di Alberto Ambrosini...et alii ; fotografie di Alessandro Angeli ...et alii, rilievi e grafici di Gabriele Berti ...et alii, fotogrammetria di Lamberto Ippolito, Vol. 3, Modena, F. C. Panini, 1995, («Mirabilia Italiae» 3),pp. 21-25.

213

VON DER HÖH, M. "Locus quasi publicus et in usu publico constitutus" der Pisaner

Domplatz als öffentlicher Ort zwischen Hoch- und Spätmittelalter, in «Städtische Räume im

Mittelalter», n. 211-225, 2009. 214

RONZANI, M., La formazione della piazza del duomo di Pisa, secoli XI-XIV, [s.l.], [s.n.], in «Bollettino dell’Istituto Storico Artistico Orvietano», vol. XLVI/XLVII, (1990/1991), pp. 28-40.

72 come nuova Roma215. Questa coscienza della propria potenza a paragone delle antiche gesta imperiali la si ritrova anche nell’organizzazione delle istituzioni cittadine, oltre che visivamente sui paramenti murari del duomo. Inoltre era stringente la necessità di presentare la città tutta come una grande potenza per questo vennero apportate numerose modifiche fondamentali.

Durante la prima metà del XII secolo si sentì la necessità di connettere urbanisticamente l’area dove sorgeva la cattedrale con la città altomedievale, della quale furono estesi i confini giuridici nel 1081 da Enrico IV216. Per questo si provvide al completamento della chiesa e del chiostro che vennero isolati demolendo la vecchia cattedrale Sancte Marie, come sostiene Scalia, intorno al 1118217. Ulteriori furono le modifiche al tessuto urbanistico, quando le mura nei pressi del duomo furono abbattute, probabilmente entro il 1142, il fossato fu riempito e coperto da un’ampia strada che collegava i nuovi quartieri urbani, l’attuale via Santa Maria, mentre fu cambiato l’accesso alla nuova sede Arcivescovile in San Giorgio spostandola sul grande asse cerimoniale di via dell’Arcivescovado, come hanno ricostruito Ceccarelli Lemut218

e Ronzani219.

A metà del secolo XII, probabilmente sotto l’egida del vescovo e cardinale Villano, era imminente la realizzazione di un grande progetto di riqualificazione urbana, usando termini attuali, e progettato, secondo quanto sostiene Peroni, da

215

Per una bibliografia di riferimento, si vedano paragrafi precedenti passim.

216

Cfr. ARTIFONI, E., Storia medievale, lezioni di Enrico Artifoni ...[et al.], Roma, Donzelli, 1998.

217

SCALIA, G., La consacrazione della cattedrale sullo sfondo del contrasto con Genova per i

diritti metropolitani sulla Corsica, in “Nel IX centenario della metropoli ecclesiastica di Pisa: atti

del Convegno di studi, 7-8 maggio 1992” a cura di M. L. Ceccarelli Lemut, S. Sodi, Istituto superiore di scienze religiose Niccolo Stenone di Pisa, Università degli studi di Pisa, Ospedaletto, Pisa, Pacini, 1995, pp. 249-307.

218

CACCARELLI LEMUT, M. L., Medioevo Pisano. Chiesa, famiglie, territorio, Pisa, 2005, (Collana Percorsi, 13), pp. 61-74.

219

RONZANI, M., La formazione della piazza del duomo di Pisa, secoli XI-XIV, [s.l.], [s.n.], in «Bollettino dell’Istituto Storico Artistico Orvietano», vol. XLVI/XLVII, (1990/1991), pp. 19-134.

73 Rainaldo220. Infatti molti studiosi sono concordi sull’operato di tale architetto che prolungò il corpo longitudinale ricostruendo una nuova facciata entro il 1179, come sostengono fin dal primo decennio del ’900 Bacci221

, e dagli anni ottanta Smith222, Boeck223, Calderoni Masetti224, e Milone225. Nel 1152 fu avviato l’innalzamento del battistero da Diotisalvi, confermata dall’iscrizione, e del quale hanno scritto molti studiosi a partire dagli anni ’70 come Smith226

, Caleca227, Tigler228, e da ultimo il Frati229. Invece nel 1154 si provvede alla costruzione delle mura come sostengono Tolaini230, Luperini-Tolaini231, Bevilacqua232 e ancora

220

PERONI, A., Il Duomo di Pisa : saggi schede, con la collaborazione di Cinzia Nenci, scritti di Alberto Ambrosini...et alii ; fotografie di Alessandro Angeli ...et alii, rilievi e grafici di Gabriele Berti ...et alii, fotogrammetria di Lamberto Ippolito, Vol. 3, Modena, F. C. Panini, 1995, («Mirabilia Italiae» 3),pp. 1-147.

221

BACCI, P., Fondazioni della facciata del secolo 11. nel Duomo di Pisa: notizia di un saggio di

scavo,«Marzocco», a. 22., n. 35 (2 settembre 1917). Pisa, Tip. Orsolini-Prosperi, 1918, pp. 8-9. 222 SMITH, C., The date and authorship of the Pisa Duomo façade, in «Gesta», v. XIX, n. 2, The

International Center of Medieval Art, 1980, p. 95-108. 223

BOECK U., Der Pisaner Dom und seine Westfassade. Eine «Baunaht» als Vexierbild und die

Folgen, in Baukunst des Mittelalters in Europa. Hans Erich Kubach zum 75. Geburtstag, a cura di

F.J. Much, Stuttgart 1988, pp. 384-400. 224

CALDERONI MASETTI, A. R., Sulla facciata del Duomo di Pisa, Roma, La Nuova Italia Scientifica, 1992, («Ricerche di storia dell'arte», 47), pp. 65-80.

225

MILONE, A., Il Duomo e la sua facciata, in “Il Duomo di Pisa”, a cura di A. Peroni, Modena, 1995, vol. I, pp. 191-206.

226

SMITH, C., The Baptistery of Pisa, New York-London, 1978.

227

CALECA, A., La dotta mano: il Battisttero di Pisa, Bergamo, 1991. 228

TIGLER, G., Toscana romanica, Milano, Jaca book, 2006, pp. 55-64.

229

FRATI, M., Spazi di gioia. I Battisteri in Toscana dalle origini al tardo Medioevo, in “Monumenta. Rinascere dalle acque: spazi e forme del battesimo nella Toscana medievale”, a cura di A. Ducci, M. Frati, Ospedaletto (PI), 2011, PP. 43-92.

230

TOLAINI, E., La costruzione delle mura di Pisa negli anni 1151-1161 secondo gli Annales del

Maragone, in «Bollettino storico pisano», XXXVI/CCCVIII (1967/1969), pp. 15-36. 231

LUPERINI, I., TOLAINI, E., Le mura di Pisa: documenti e materiali per la conoscenza e lo

74 Luperini233. Da ultimo fu avviato il cantiere del campanile da Gherardo nel 1172 come ha indagato Ragghianti234 alla metà degli anni 80, sostenuto dagli studi di Caleca235, Tigler70 e infine Ascani-Ronzani236. Ma nonostante queste continue modifiche, questi enormi cantieri portati avanti parallelente da più maestranze, il complesso vescovile possiede una unità architettonica intrinseca.

Adesso immaginiamo di entrare nella primitiva piazza e capire quale panorama si presentasse agli occhi del viandante tra XI e XII secolo. Venendo dal contado e dalla via Emilia, si accedeva alla città dalla porta del Leone, aperta nel’unica porzione di mura fino a quel momento eretta, sormontata da un enorme leone di marmo dal quale essa ne trae il nome. Simile nelle fattezze ad un grande arco di trionfo si apriva veso il Duomo, anteceduto prospetticamente dal Battistero, dei quali ne restituiva una visione quasi scenica. Per il Ronzani237, la presenza del leone sulla porta, alla quale fa da rimando una copia simile sulla facciata della cattedrale, studiata dalla Tedeschi Grisanti238, non è casuale, ma era posta lì ad accogliere i personaggi della corte imperiale, nonché lo stesso imperatore legato a Pisa, da sempre ghibellina, che dal canto suo non avrebbe perso occasione per omaggiare e innalzare il potere imperiale. L’unità scenica della visuale è prodotta soprattuto dal dialogo diretto e continuo dell’edificio battesimale e la nuova facciata della cattedrale, fatto di arcate continue su semicolonne e la policromia della materia. Il gusto delle proporzioni esalta le forme architettoniche perché, 232

BEVILACQUA, M.G., Le mura di Pisa: fortificazioni, ammodernamenti e modificazioni dal

XII al XIX secolo, Pisa, 2011.

233 LUPERINI, I., La cintura di pietra: alla scoperta delle mura medievali di Pisa, Pisa, 2013. 234 RAGGHIANTI, C.L, La torre pendente: nuove indagini e interpretazioni, in Il Duomo e la civiltà pisana del suo tempo, a cura di Francesco Gabrieli et alii, Pisa, Opera della Primaziale,

1986, pp.73-82.

235

CALECA, A., La Torre di Pisa: viaggio fotografico e storico, Ospedaletto (PI), 2002. 236

ASCANI, V., RONZANI, M., La Torre pendente: storia e interpretazione del Campanile del

Duomo di Pisa, Pisa, ETS, 2011, Mirabilia pisana», 28).

237

RONZANI, M., La formazione della piazza del duomo di Pisa, secoli XI-XIV, [s.l.], [s.n.], in