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I restauri architettonici dei paramenti esterni dal XVII al XX secolo

QUOD VIX MILLE BOUM POSSENT IUGA IUNCTA MOVERE ET POTUIT PER MARE FERRE RATIS

B) ASSE LONGITUDINALE

2. I restauri architettonici dei paramenti esterni dal XVII al XX secolo

Dopo i grandi restauri posti incendio del 1595 non sono testimoniati altri interventi così massicci, bensì operazioni di ordinaria manutenzione fino all’operariato di Bruno Scorzi (1824-2839), motivato non soltanto dalle precarie condizioni dei monumenti ma anche da precisi orientamenti estetici e metodologici. Tali operazioni continuarono anche con l’Operaio Vincenzo Carmignani (1839-1859) e si conclusero con Gaetano Poggesi (1859-1839)331. «Il grande rifacimento successivo all’incendio aveva dato alla fabbrica del Duomo una stabilità quale gli altri edifici di cui ci si era occupati soltanto sporadicamente non possedevano. Malgrado questo, i postumi dell’avvenimento non erano scomparsi del tutto e le ingiurie del tempo avevano provveduto ad aumentarne il dissesto, motivando l’esigenza di nuovo restauri»332

.

Così, il 20 gennaio 1825 veniva stesa una «Relazione o perizia dei resarcimenti occorrenti alle Fabbriche di questa Chiesa Prmaziale stata fatta dal Sig. Piazzini e Sig. Gherardesca Ingegneri» su promozione di Bruno Scorzi che prevedeva oltre agli interventi all’interno e alla facciata del Duomo, al Camposanto, alla Torre al Battistero, anche quelli all’esterno del Duomo. «Su raccomandazione del Direttore delle R.R. Fabbriche De Cambray Digny i marmi necessari vennero scelti dalle cave Borrini di Seravezza, l’alternativa tra far venire il materiale in blocchi per lavorarlo a Psa e il renderlo ultimato nel suo luogo fu risolta a favore della seconda soluzione, riflettendo che “qui si manca di Artisti”. Alcune lettere, inoltre, intercorse fra l’Operaio e il proprietario delle cave chiariscono che le colonne destinate alla facciata furono soltanto due – la terza probabilmente fu

331 CALDERONI MASETTI, A. R., Restauri ottocenteschi alla facciata del Duomo di Pisa,

(Roma anno 1330: atti del Congresso internazionale di storia dell'arte medievale, Roma, 19-24 maggio 1980), Roma, L'Erma di Bretschneider, 1983, p. 808.

332 CALDERONI MASETTI, A. R., Restauri ottocenteschi alla facciata del Duomo di Pisa,

(Roma anno 1330: atti del Congresso internazionale di storia dell'arte medievale, Roma, 19-24 maggio 1980), Roma, L'Erma di Bretschneider, 1983, p. 810.

103 reperita in loco – e che i capitelli richiesti dovevano essere “di ordine composito, composto di fogliami non intagliati”»333

.

Il successore di Bruno Scorzi, Vincenzo Carmignani, propose interventi molto più consistenti. Infatti nel 1839 egli segnala per la Cattedrale, oltre al «restauro delle gradinate esteriori, cioè riordinamento del piano, dei gradini, delle riquadrature», il «cambiamento di alcune colonne, archi, mensoloni, basi e capitelli» sulla facciata principale334. Purtroppo si dovette attendere ben dieci anni per poter mettere mano ai lavori e, nel frattempo, nel «Rapporto del Capo Maestro delle Fabbriche» del 1841, il Carmignani spiegava «il loro stato d’imminente rovina», specificando che per la facciata «di giorno in giorno si vedono deperire, corrodersi, ed aprirsi, e mensoloni e Capitelli, e Colonne ed Archetti, e cornicioni sì dalle intemperie, come per più forte ragione dei poli di ferro che per le aperte rotture che vi sono vi filtra sempre più l’acqua piovana e fa sì che la ruggine dei rinserrati poli di ferro, si aumenta, e così forza e fa dilatare i detti marmi già rotti, e ridotti a calcinati da ridurli al caso di vederli a pezzi di cadere inaspettatamente, con danno gravissimo di quanto sopra ho già detto»335.

Nel 1857 con la relazione di P. Bellini relativa al «riordinamento delle Gradule che ricorrono all’esterno della Cattedrale» si aprono gli interventi di restauro lungamente auspicati336, seguiti il 4 luglio 1859 dall’inizio dei «Lavori alla Facciata del Duomo per la Erezione dei Ponti di servizio ai restauri da farsi»337. Il

333 CALDERONI MASETTI, A. R., Restauri ottocenteschi alla facciata del Duomo di Pisa,

(Roma anno 1330: atti del Congresso internazionale di storia dell'arte medievale, Roma, 19-24 maggio 1980), Roma, L'Erma di Bretschneider, 1983, p. 810.

334 CALDERONI MASETTI, A. R., Restauri ottocenteschi alla facciata del Duomo di Pisa,

(Roma anno 1330: atti del Congresso internazionale di storia dell'arte medievale, Roma, 19-24 maggio 1980), Roma, L'Erma di Bretschneider, 1983, p. 811.

335 CALDERONI MASETTI, A. R., Restauri ottocenteschi alla facciata del Duomo di Pisa,

(Roma anno 1330: atti del Congresso internazionale di storia dell'arte medievale, Roma, 19-24 maggio 1980), Roma, L'Erma di Bretschneider, 1983, p. 811.

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CASINI, C., I restauri ottocenteschi, Gli altri restauri all’esterno del Duomo, in “I Restauri Del Duomo Di Pisa Dal 1595 Al 1981”, Tesi Di Laurea in Storia Dell'architettura, relatore NUDI, G., 1983, pp. 248.

337

CALDERONI MASETTI, A. R., Restauri ottocenteschi alla facciata del Duomo di Pisa, (Roma anno 1330: atti del Congresso internazionale di storia dell'arte medievale, Roma, 19-24 maggio 1980), Roma, L'Erma di Bretschneider, 1983, p. 813.

104 restauro procederà secondo il metodo del «cuci-scuci»: «Lavori alla facciata del Duomo per l’armature per smontare i marmi corrosi, smontatura dei medesimi, collocazione al posto dei nuovi e sue Fatture; smontature di un arco, mensolone, capitello e casse nel muro per la riapposizione dei nuovo; smontatura di archi mensolone capitello e traccie sul marmo per ricollocazione, fattura e segatura di detti marmi. Il 31 ottobre 1863 si mette in opera il castello alla prima galleria e si procede alle apposizioni di basi, colonne, capitelli, mensoloni, peducci e archi, operazioni che si ripeteranno fino al 20 ottobre 1860 quando, colorite le volticciole, si segnala la “Demolizione di Ponti” e “l’Erezione d’altri Ponti al Piano Superiore”. Contemporaneamente ai lavori di scultura e muratura procedono quelli di intarsio per i quali si sega marmi rosso di Campiglia, verde di Prato, nero di Agnano»338.

Nel frattempo, alla morte di Carmignani, il suo successore, Gaetano Poggesi, porterà a compimento le operazioni di restauro già avviate. Dalle note di pagamento nei confronti dello scultore Storni, relative al 1861, ci è possibile «ricavare l’esecuzione da parte sua di 17 capitelli, specificamente segnalati per il secondo ordine, nel corso del 1861 e 1862, insieme con 20 mensoloni intagliati a rosoni, 10 serragli d’archetto, 8 impostature e mezza, 3 archetti e rosoni variati, nonché 6 cornicie mezza “lavorate da due parti” per i finestroni del primo ordine. Inoltre entro il 28 novembre 1862 lo Storni scolpisce “il cornicione che forma capitello della cantonata a sinistra”, un “altro pezzo di cornice a foglia d’ulivo”, un “altro pezzo di cornicione al di sotto del riminato che forma pilastro”, “altri pezzi di cornicione di fianco al pilastro”, infine “una mano fatto di modella in creta e ridotto in marmo”: “tutti detti lavori avendo imitato l’antico”»339

.

Dal rapporto dell’ing. Pietro Bellini, steso il 18 novembre 1865, sappiamo che «a completare la facciata della Cattedrale occorresse restaurare ancora quattro arcate 338 CALDERONI MASETTI, A. R., Restauri ottocenteschi alla facciata del Duomo di Pisa,

(Roma anno 1330: atti del Congresso internazionale di storia dell'arte medievale, Roma, 19-24 maggio 1980), Roma, L'Erma di Bretschneider, 1983, p. 813.

339 CALDERONI MASETTI, A. R., Restauri ottocenteschi alla facciata del Duomo di Pisa,

(Roma anno 1330: atti del Congresso internazionale di storia dell'arte medievale, Roma, 19-24 maggio 1980), Roma, L'Erma di Bretschneider, 1983, p. 816.

105 del primo ordine, con gli ornamenti, tutto l’imbasamento e il gran pilastro della cantonata della parte di mezzogiorno», quando in realtà si prevedeva una conclusione entro il 1866340. Così come era previsto i lavori furono portati a termine nel 1866 e attraverso una perizia si precisa che «tutta l’attenzione è stata portata ad ultimare la Facciata principale della Cattedrale, tanto dalla parte esterna, quant’ancora dalla parte interna, e di coninciare il restauro del fianco a mezzogiorno, il quale trovasi molto deperito, in varie parti, come pure di finire l’ultimo tratto della gradinata»341

.

Conclusosi questo lungo periodo di «grandiosi restauri» ci si accorge che ancora tanto doveva essere fatto, intatti «(…) il 30 dicembre 1868, il Capo delle Maestranze, G.Storni, stende una perizia dove riporta che negli anni che vanno dal 1859 (anno della perizia Bellini) al 1868 sono stati portati a compimento lavori di restauro che però non hanno interessato le “Facciate che fiancheggiano la Cattedrale e il tergo della medesima tanto dal di sotto dei tetti sino che cuopre la maggiore navata si ravvisano urgentissimi restauri ai cornicioni, colonne, capitelli, archi, formelle, pilastri, essendo il tutto mutilato e ridotto in pericolo di imminente ruina, proveniente questi guasti dalla vetustità e per la maggior parte dal memorando incendio evvenuto nell’ottobre dell’anno 1596”342

.

Per cui a partire dall’anno successivo iniziano ad essere segnati nei Registri dei Lavori gli interventi di restauro nelle zone ancora in cattivo stato. Riportiamo qui un elenco sommario degli interventi realizzati, ritrovati da Casini nello studio della sua Tesi343.

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CALDERONI MASETTI, A. R., Restauri ottocenteschi alla facciata del Duomo di Pisa, (Roma anno 1330: atti del Congresso internazionale di storia dell'arte medievale, Roma, 19-24 maggio 1980), Roma, L'Erma di Bretschneider, 1983, p. 817.

341

CALDERONI MASETTI, A. R., Restauri ottocenteschi alla facciata del Duomo di Pisa, (Roma anno 1330: atti del Congresso internazionale di storia dell'arte medievale, Roma, 19-24 maggio 1980), Roma, L'Erma di Bretschneider, 1983, p. 817.

342

CASINI, C., I restauri ottocenteschi, Gli altri restauri all’esterno del Duomo, in “I Restauri Del Duomo Di Pisa Dal 1595 Al 1981”, Tesi Di Laurea in Storia Dell'architettura, relatore NUDI, G., 1983, pp. 249-250.

343

CASINI, C., I restauri ottocenteschi, Gli altri restauri all’esterno del Duomo, in “I Restauri Del Duomo Di Pisa Dal 1595 Al 1981”, Tesi Di Laurea in Storia Dell'architettura, relatore NUDI, G., 1983, pp. 251-252.

106 1869 - Restauro della facciata meridionale sud del Duomo: fatture di intarsi e cornicione, scassi nei muri per togliere i marmi corrosi e rotti, segature di marmi.

- Luglio: risarcimento perte del tutto per aver trovato travi e travicelli marciti. Fatture di cornici archi e bozze e formelle (Fortini e R. Renzoni).

- Ottobre: restauro della facciata occidentale e tribuna esterna di San Ranieri con fatture di bozze, pilastri, scassi nei marmi, erezione palchi, segatura marmi, formelle (tre del Renzoni), capitelli per pilastri architravi e giunte di colonne.

1870 - Restauro della tribuna esterna di San Ranieri e facciate che la fiancheggiano, fatture di archi, cornici, formelle, tasselli ratte, giunti colonne, cimasi, bozze.

- 28 Feb. 5 Mar.: Rifacimento a due finestre dell’esterno della tribuna maggiore del Duomo, onde impedire diverse infiltrazioni delle acque fluviali che danneggiano le pitture dei classici quadri nell’interno.

- 3-8 Ottobre: Sempre alla tribuna di San Ranieri: apposizione di un capitello, cimasa, zoccolo, lastre per scalini.

1871 - Rifacimento al cornicione della facciata a tramontana che manca e che ci sono pezzi che stanno per cadere. (m. 12 di cornicione).

Al 1871 si chiude il periodo dei grandi interventi di restauro del XIX secolo al quale faranno seguito frequenti operazioni di ordinaria manutenzione. Nell’Archivio dell’Opera Primaziale Pisana «fra il 1907 ed il 1908 sono annotati interventi alle finestre istoriate, ai fregi a mosaico dell’abside maggiore e alla colonna destra della porta centrale della facciata principale»344.

Dal 31 agosto del 1911 si avviano i restauri alle tarsie sul fianco esterno della Tribuna nei pressi della porta di San Ranieri e a distanza di un anno, il 29 agosto, è approvato il progetto Bernieri relativo al restauro dei mensoloni e dei capitelli

344 CASINI, C., I restauri e gli interventi di “ordinaria manutenzione” del XX secolo, in “I

Restauri Del Duomo Di Pisa Dal 1595 Al 1981”, Tesi Di Laurea in Storia Dell'architettura, relatore NUDI, G., 1983, p. 296.

107 dell’abside maggiore con la provvista di 20 metri di lunghezza di Marmo di S. Giuliano345.

Abbiamo dieci anni si passa nelle operaizoni di restauro fino a quando, nel 1928, l’Operaio G. Fascetti, ci comunica con una relazione tutti gli interventi eseguiti durante il suo operariato dal ’22 al ’27. «Al terremoto del ’20 sono attribuite le lesioni nella crociera, nei muri perimetrali e nella pavimentaizone dei matronei. I lavori di consolidamento videro l’apposizione di catene di ferro di oltre 5 cm. di diametro. Per consentire la messa in opera della catene furono praticati dei fori ai muri esterni di circa m. 1,5 di spessore»346. In questo periodo si provvide anche ad un ulteriore restauro, a poca distanza dal «grandioso» dell’Ottocento, della facciata principale «mediante il cambio di pietre rotte, e del cornicione in marmo intagliato sotto la gronda esterna a est e a ovest del transetto del SS. Sacramento»347.

«Allo scadere degli anni ’30, una serie di restauri interessarono i tetti, i mosaici ed il paramento esterno delle arcate cieche esterne, lavori che si prostrassero fino al 1942. Nei Registri del Capo delle Maestranze è annotato ogni tipo di intervento, compreso il numero dei nuovi tasselli marmorei dei mosaici»348. Siamo nel vivo della Seconda Guerra Mondiale e in tutta Europa si cercava di mettere in sicurezza le opere d’arte spesso mediante l’uso di palizzate di sacchi di terra e muri di mattoni. Infatti, «la notte del 2 settembre 1944 segna per Pisa una data indimenticabile. La città viene bombardata ed ingenti furono i danni. In Piazza del

345

CASINI, C., I restauri e gli interventi di “ordinaria manutenzione” del XX secolo, in “I Restauri Del Duomo Di Pisa Dal 1595 Al 1981”, Tesi Di Laurea in Storia Dell'architettura, relatore NUDI, G., 1983, p. 299.

346

CASINI, C., I restauri e gli interventi di “ordinaria manutenzione” del XX secolo, in “I Restauri Del Duomo Di Pisa Dal 1595 Al 1981”, Tesi Di Laurea in Storia Dell'architettura, relatore NUDI, G., 1983, p. 300.

347 CASINI, C., I restauri e gli interventi di “ordinaria manutenzione” del XX secolo, in “I

Restauri Del Duomo Di Pisa Dal 1595 Al 1981”, Tesi Di Laurea in Storia Dell'architettura, relatore NUDI, G., 1983, p. 303.

348 CASINI, C., I restauri e gli interventi di “ordinaria manutenzione” del XX secolo, in “I

Restauri Del Duomo Di Pisa Dal 1595 Al 1981”, Tesi Di Laurea in Storia Dell'architettura, relatore NUDI, G., 1983, p. 304, vol. II, doc. VI, VII, VIII.

108 Duomo, il tetto di piombo e di legno del Camposanto è colpito provocando con l’incendio lo sbriciolamento degli affreschi»349

.

Nel ’46, al fine della Grande Guerra, «il Presidente-Operaio V. Biagi esegue una perizia dei lavori per i tetti colpiti da un ordigno nella zona del transetto di S. Ranieri, che aveva provocato la caduta di un tratto del soffitto seicentesco. Altre granate erano esplose sulla facciata del transetto danneggiando le parti inferiori delle gradole. Lungo il fianco meridionale quattro granate avevano colpito il bozzato nella zona superiore nei pressi dell’attacco del transetto di S. Ranieri e in quella inferiore dove si trova l’iscrizione di Borgundio di Tado. Nella facciata principale, il terzo ordine, colpito da un ordigno, aveva riportato lesioni ai bozzati, ai mensoloni, agli archetti e alle colonnine, oltre alla frantumazione delle vetrate del XVIII secolo. I lavori più urgenti, cioè quelli relativi ai tetti e alla facciata furono compiuti negli anni che vanno dal ’46 al ’49»350

.

Successivamente i lavori si concentrano su altre parti del duomo, le fonti testimoniano nel 1951 «la sostituzione e la ripresa della lesena esterna al terzo arco al fianco meridionale del Duomo, insieme alla fornitura delle pietre e del rifacimento dell’iscrizione di Borgondio di Tado, alla ripresa del bozzato adiacente, delle cornici di basi e dei tasselli»351.

Ccontestualmente «vengono ultimate le ristrutturazioni delle gradole insieme alla sistemazione dell’architrave e della spalla della porticine del transetto di S. Ranieri. Qui furono sostituite alcune bozze di marmo a ripresa della spalla e fu fatta ex novo una parte della mensola insieme alla ricomposizione dell’architrave.

349

CASINI, C., I restauri e gli interventi di “ordinaria manutenzione” del XX secolo, in “I Restauri Del Duomo Di Pisa Dal 1595 Al 1981”, Tesi Di Laurea in Storia Dell'architettura, relatore NUDI, G., 1983, p. 304-305.

350 CASINI, C., I restauri e gli interventi di “ordinaria manutenzione” del XX secolo, in “I

Restauri Del Duomo Di Pisa Dal 1595 Al 1981”, Tesi Di Laurea in Storia Dell'architettura, relatore NUDI, G., 1983, p. 305, vol. II, doc. X.

351 CASINI, C., I restauri e gli interventi di “ordinaria manutenzione” del XX secolo, in “I

Restauri Del Duomo Di Pisa Dal 1595 Al 1981”, Tesi Di Laurea in Storia Dell'architettura, relatore NUDI, G., 1983, p. 306, vol. II, doc.IX.

109 Alle gradole si interviene sostituendo alcune lastre di marmo, fasce di bardiglio e tasselli»352.

Nel 1953 nella Relazione per le riprarazioni dei danni di guerra «al punto C si legge che quelli subiti dalla Cattedrale e ancora non riparati, sono ricordati i muri perimetrali esterni dell’asse longitudinale, in alto sopra i tetti dei matronei, dove si ritiene opportuno sostituire parti di cornici, lesene, conci, capitelli, archi, tarsie, gradinate, il soffitto di legno a cassettoni del transetto di S. Ranieri, le centi monofore istoriate ed alcune zone dei battenti delle porte della facciata principale»353. Da questo periodo, fino ai primi anni ’80, quando Casini conclude le sue ricerche d’archivio, non ci sono altre testimonianze di restauri sostanziali ai paramenti esterni del duomo ma semplici manutenzioni. Dagli anni ’90 in poi sono state effettuate consistenti operazioni di restauro, come quelle alla facciata concluse con il giubileo del 2000 e il recente all’abside concluso nel 2015. Tuttavia riscontriamo l’assenza di pubblicazioni a riguardo e perciò auspichiamo l’imminente pubblicazione dei dati raccolti durante i restauri.

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CASINI, C., I restauri e gli interventi di “ordinaria manutenzione” del XX secolo, in “I Restauri Del Duomo Di Pisa Dal 1595 Al 1981”, Tesi Di Laurea in Storia Dell'architettura, relatore NUDI, G., 1983, p. 307.

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CASINI, C., I restauri e gli interventi di “ordinaria manutenzione” del XX secolo, in “I Restauri Del Duomo Di Pisa Dal 1595 Al 1981”, Tesi Di Laurea in Storia Dell'architettura, relatore NUDI, G., 1983, p. 307-308.

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Capitolo III

I MATERIALI DEI PARAMENTI MURARI ESTERNI