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6. SOSTENIBILITA’ E IMPATTO AMBIENTALE

6.5. La misurazione dell’impatto ambientale

Per molti operatori aeroportuali, le politiche ambientali rappresentano un componente fondamentale della strategia d’azienda, in quanto le pressioni provenienti dai Governi e

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altre organizzazioni, hanno fatto sì che gli aeroporti trattassero il tema dell’inquinamento e degli sprechi in modo serio, conformandosi alle leggi internazionali e locali.

Ad oggi, quasi tutti gli aeroporti hanno implementato strategie basate sulla protezione dell’ambiente e miranti alla riduzione del rumore, delle emissioni, degli sprechi e dell’energia. L’innovazione tecnologica ha contribuito a sviluppare tali politiche e a renderle più efficienti. Inoltre, l’applicazione di misure environmentally-friendly ha reso possibile il conseguimento di vantaggi finanziari, per questo sono stati ideati dei sistemi per la valutazione delle performance a livello ambientale e per il monitoraggio di esse.

Gli aeroporti sono diversi gli uni dagli altri, in termini di dimensioni, ruolo ricoperto sul territorio e risorse disponibili, per questo non è possibile stabilire dei termini comuni di valutazione delle performance. Alcuni costituiscono, al loro interno, un sistema per la gestione ambientale dotato di un framework che rispetta le normative internazionali, altri invece si dotano di un sistema conforme alle norme ISO 14001.

A prescindere dal sistema utilizzato, gli indicatori devono essere adatti per misurare le performance e fissare gli standard, al fine di fornire una rappresentazione significativa, oltre che accurata, del fenomeno in esame. Vi sono, comunque, degli indicatori di uso comune, che vengono definiti da ACI nella guida al performance management, per le società di gestione aeroportuale; in particolare, si tratta dei seguenti:

• Il carbon footprint (in italiano, l’impronta ecologica): esso rappresenta il totale di gas serra (GHG greenhouse gas) espresso in quantità di anidride carbonica o altri GHG emessi nell’ambito aeroportuale e sotto il diretto controllo dell’ente aeroportuale. Si tratta di un indicatore utilizzato, in primis, dai grandi aeroporti, e si rileva utile per il benchmarking interno, ma non affidabile per il benchmarking esterno, in quanto il carbon footprint dipende dalle attività che vengono svolte internamente dalla società aeroportuale. Pertanto, gli aeroporti che forniscono servizi di handling, ricorrendo a risorse interne, avranno un’impronta ecologica maggiore, rispetto a quegli aeroporti che invece ricorrono all’outsourcing89.

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Per la gestione del carbon footprint, ACI Europe nel 2009, ha dato vita a un programma di accreditamento per gli aeroporti, con lo scopo di gestire, ridurre e infine neutralizzare l’impronta ecologica. Si tratta dell’airport carbon accreditation

(ACA), il quale si basa su quattro livelli di certificazione: il primo concerne la

mappatura, quindi la definizione dei gas che rientrano sotto l’azione operativa dell’ente aeroportuale, per poi procedere alla misurazione delle emissioni, in conformità con la ISO 14064. In secondo luogo, il programma prevede un piano per la gestione e la riduzione delle emissioni, con target specifici da rispettare. Successivamente, si guarda a un’ottimizzazione delle emissioni, che coinvolgono le attività svolte da terze parti operanti all’interno dell’aeroporto o nell’ambiente circostante. Infine, si ha la neutralizzazione, che riguarda il bilanciamento, attraverso l’intervento di soggetti esterni, delle emissioni rimanenti in seguito all’attuazione dei precedenti step90.

Esempi specifici di misure per la riduzione delle emissioni, proposte dall’ACA, sono: il tasso di riduzione della domanda di energia, la fornitura di energia pulita, opzioni alternative al carburante per i veicoli utilizzati in aeroporto, la presenza di programmi appositi per ridurre le emissioni lungo tutta la supply-chain.

• Percentuali di riciclo degli sprechi: indicano la porzione di rifiuti solidi che vengono riciclati o riutilizzati,

• percentuale di riduzione degli sprechi: viene calcolata nell’arco temporale di un anno, e riguarda rifiuti solidi tranne scarti provenienti dalle attività di costruzione, • percentuale di energia rinnovabile acquistata dall’aeroporto: viene calcolata sul

totale di energia utilizzata dall’aeroporto e non comprende l’energia utilizzata dai concessionari. Vi sono, però, delle problematiche riguardanti la definizione delle energie rinnovabili, e quindi quali considerare per il calcolo dell’indicatore,

• Quantità di energia utilizzata per ogni metro quadro all’interno del terminal: si misura in kilowatt orari nel corso di un anno, ed è un indicatore che dipende

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fondamentalmente dall’efficienza energetica della struttura, la tecnologia impiegata e l’età dell’infrastruttura,

• Quantità di acqua consumata per ogni singolo passeggero: si tratta della quantità di acqua consumata all’interno del terminal nel corso di un anno, che dipende dall’installazione di sistemi per ridurre il consumo di acqua nei bagni e i sistemi di irrigazione a goccia. È un indicatore di partenza per la gestione del consumo di acqua, in quanto è necessario monitorare anche il consumo all’esterno del terminal. Gli indicatori pubblicati da ACI sono misure standard per il monitoraggio dell’impatto ambientale prodotto dagli aeroporti, i quali possono decidere se adottarli tutti o no e, a seconda della loro dimensione, possono essere più interessanti o meno all’applicazione di determinati standard. Esistono, inoltre, altri indicatori specifici che vengono sviluppati dai singoli aeroporti in relazione alle proprie esigenze.

Gli studiosi Humphreys e Francis (2002) indicano, tra gli altri, il numero di eventi contaminanti avvenuti nell’arco di un anno, l’ampiezza delle aree affette da inquinamento acustico, il numero di reclami per il rumore, il numero di infrazioni dei limiti imposti dalle normative per il rumore e la qualità media dell’acqua.

Gli autori Kilkis e Kilkis91 (2016) propongono, invece, in termini di emissioni, la quantità di CO2 emessa per ogni passeggero, oppure per unità energetica, il livello di ACA raggiunto, e

i target specifici stabiliti per la neutralizzazione delle emissioni. A livello di trasporti, si registra la presenza di veicoli a basse emissioni e la presenza di bio-carburanti per l’aviazione. Si tratta di indicatori tratti dai report pubblicati dai 40 aeroporti migliori in termini di traffico e soddisfazione dei passeggeri, lista stilata da ACI e Skytrax.

Gli studiosi Chao C. et al. (2017) sottolineano, invece, l’importanza del livello di conservazione dell’energia, che permette di ridurre il consumo di riscaldamento, aria condizionata e illuminazione e il livello di utilizzo del ground power unit per produrre energia elettrica per le operazioni di preparazione al volo.

91 Kilkis S., Kilkis S., Benchmarking airports based on a sustainability airport index, Journal of Cleaner

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Spesso, oltre alle misure sopra elencate, per la misurazione delle performance ambientali, vengono utilizzati dei target specifici riferiti alle politiche adottate da altri aeroporti, volte alla riduzione di ogni tipologia di inquinamento. Ciò dimostra come anche nell’ambito della sostenibilità la pratica del benchmarking sia ampiamente usata, in primis per stabilire le best practices.

Da ciò si evince che, anche in questo campo di valutazione, non vi sono dei target universalmente condivisi: esistono dei fattori standard da monitorare, quali emissioni, rumore, sprechi e qualità dell’acqua, spettando, poi, ad ogni ente di gestione fissare i target più appropriati per il monitoraggio.

I problemi ambientali rappresentano una delle più grandi sfide per le società di gestione aeroportuale, e una fonte di limitazione per lo sviluppo futuro: per questo è fondamentale gestire gli effetti negativi e ridurli attraverso apposite politiche.

Nel capitolo successivo, verranno presentate le principali attività intraprese da tre hub europei per misurare e gestire gli impatti ambientali, insieme alle altre aree di maggiore responsabilità di un aeroporto, ovvero la sicurezza e la qualità dei servizi offerti ai passeggeri.

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7. I CASI DI SEA S.P.A., HEATHROW E ROYAL SCHIPHOL GROUP