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una mostra per vivere meglio

Nel documento Cronache Economiche. N.007-008, Anno 1974 (pagine 80-85)

Alberto Vigna

Il primo Salone sull'uomo, l'ambiente, l'energia sintetizzato nella dizione « Environment '74 » — che poi vuol dire « ambiente '74 » — svoltosi dal 4 al 10 mag-gio nel Palazzo di Torino Espo-sizioni era stato propagandato mediante un cartellone partico-larmente riuscito ed attraente. Si vedeva una foglia che portava

un cerotto per nascondere una fe-rita o una piaga; superfluo dire che la foglia rappresentava la na-tura in tutta la sua estensione ivi compreso anche l'uomo. Nel-la sofferenza delNel-la natura c'era un richiamo alla necessità di met-tere riparo ai troppi danni che sono arrecati dall'eccessivo svi-luppo della civiltà tecnica.

Oggi si parla sovente di eco-logia, nuovissima scienza intesa appunto allo studio delle solu-zioni che dovranno essere adot-tate per riportare l'ambiente in cui l'uomo vive ad uno stato se non di purezza assoluta almeno di buona abitabilità.

La mostra è stata organizzata in otto settori: acqua, terra, aria,

M o l t o interesse ha dentato la mostra organizzata da La Stampa o da a l t r i g i o r n a l i di importanza europea dei lavori presentati dai b i m b i ad un con-corso su tema d i ecologia.

energia, habitat, trasporti, indu-strie e consumi ed infine l'uomo. Ha occupato 20 mila metri qua-drati ed è stata un grande richia-mo, non per i torinesi soltanto, ma per quanti si interessano ai problemi ecologici sia in Italia sia all'estero. Lo stato attuale delle cose, come possono evol-versi o peggiorare nel tempo se-condo previsioni rigorosamente scientifiche, chiaramente

illustra-to, ha rappresentato il centro nella rassegna, che pure ha pre-sentato le varie tecniche di disin-quinamento. Inoltre i diversi si-stemi di produzione di energia hanno trovato chiara spiegazio-ne, sempre con particolare rife-rimento al maggiore o minore tasso di inquinamento.

I visitatori all'ingresso trova-vano quella che è stata definita « una mostra nella mostra » al-lestita sotto la sigla « Eco '74 ». La sigla Eco altro non era che un'abbreviazione di ecologia, che significa studio dell'ambiente e dell'influenza esercitata sull'uo-mo sull'uo-moderno appunto dall'am-biente trasformato dalle conqui-ste tecniche. Subito si era intro-dotti in un ambiente sovrastato da un grande cielo nel quale si potevano osservare tutte le pos-sibili variazioni atmosferiche.

Dopo una sosta nella sezione intitolata « Ecomemoria », il vi-sitatore usciva informato con i dati elaborati dalla Tecneco la base del « Primo rapporto sul-la situazione ambientale in Ita-lia ». Il centro informazioni era dell'Univac. Subito dopo un'al-tra sosta nella sala di proiezioni nominata « cine e documenti »; qui l'attenzione del pubblico era attirata da proiezioni che si suc-cedevano senza pausa sulla tra-sformazione in atto in diversi ambienti del mondo. Erano po-ste in rilievo non soltanto le con-seguenze di un processo di

de-Anche i l M i n i s t e r o d e l l ' A g r i c o l t u r a ed i l Demanio forestale hanno partecipato a Environment '74 con interessanti p a d i g l i o n i .

gradazione ma anche le iniziati-ve attrainiziati-verso le quali l'umanità non di rado cerca di difendere le bellezze e le caratteristiche naturali.

Visto quanto accade nel mon-do, una sezione intitolata « Eco-l a Eco-l i a » presentava una serie di panoramiche sulla situazione del territorio nel nostro paese. La elaborazione era dovuta all'ini-ziativa di alcune Regioni che hanno affrontato particolari pro-blemi ambientali con provvedi-menti tecnici organizzativi e le-gislativi.

Alla Mostra torinese hanno preso parte aziende, enti e grup-pi industriali italiani pubblici e privati interessati allo studio dei problemi ecologici. Si può dire che erano presenti le più impor-tanti firme industriali e tra que-ste naturalmente la F I A T .

La grande azienda torinese ha offerto una serie di soluzioni al-le quali è arrivata grazie ad una ricerca complessa

sull'inquina-mento dell'aria, delle acque e sui rumori. Nel campo dei moto-ri per auto la FIAT ha moto-ridotto di oltre il 5 0 % le emissioni no-cive, lo stesso dicasi per gli im-pianti industriali nei quali ha cercato di eliminare o limitare al massimo inquinamenti dell'aria, dell'acqua o del suolo. Quanto all'ambiente di lavoro ha offerto l'esempio delle nuove fonderie di Crescentino dove è possibile lavorare in locali sani, dove l'aria non è inquinata e dove si ottengono inoltre economie di consumi.

L'Egam ha realizzato o im-postalo programmi di avanguar-dia per contenere le emissioni nocive delle miniere e degli sta-bilimenti siderurgici e ne ha dato l'esempio con impianti di « lave-rie » di miniera e di chiarifica-zione delle acque usati in una fabbrica metalmeccanica. Anche positivi i risultati del 1 '« abbatti-mento dei fumi ad umido ». Il padiglione della Finmcccanica

ha documentato le soluzioni a-dottate in 32 aziende. Fra i temi principali quello delle fonti di energia: l'elettricità è l'energia più pulita e il combustibile meno inquinante per produrla è quel-lo nucleare. Notevole per inte-resse il modello della grande centrale termonucleare in co-struzione a Caorso, vicino a Pia-cenza, per conto dell'Enel.

Nel settore dei trasporti priva-ti e pubblici l'Alfa Romeo ha documentato i suoi impianti di depurazione dei gas di scarico; l'Olivetti la depurazione automa-tica delle acque tecnologiche e delle esalazioni nocive ed anche i suoi indirizzi per l'inserimento armonico delle fabbriche nel paesaggio; l'industria elettronica Selenia ha realizzato sistemi au-tomatici per il controllo degli in-quinamenti; la Sir ha presentato il suo dissalatore di Porto Tor-res che fornisce 16 milioni di metri cubi di acqua in un anno.

La pur sintetica e riassuntiva esposizione della presenza delle grandi aziende non può

trascu-rare di ricordare la documentazione fatta dall'Enel del suo prò -gramma nel prossimo futuro; la attività nel campo nucleare del Cnen; le complesse apparecchia-ture della Philips; i pannelli pre-sentati dall'agenzia internaziona-le per l'energia atomica.

Una parola di particolare elo-gio alla società torinese Casta-gnetti che ha presentato macchi-ne e apparecchiature di vario ti-po, sia per la depurazione sia per la dissalazione e per la deminera-lizzazione delle acque. La socie-tà che ha recentemente compiuto i c i n q u a n t a n n i di vita si è tan-to affermata che la sua collabo-razione è richiesta anche da gruppi stranieri che operano in questo settore e si sta ampiamen-te sviluppando.

Ricordiamo ancora l'apparec-chiatura per il controllo delle polveri e della concentrazione batterica nelle aree di lavoro pre-sentata dalla Sartorius Mem-bramfilter. La Dema ha presen-tato una soluzione assai interes-sante per la sterilizzazione in

Un aspetto del l a b o r a t o r i o galleggiante organizzato d a l l a Fiat per il c o n t r o l l o delle acque.

trenta secondi dei rifiuti solidi •''mediante una lampada, che

e-mette speciali radiazioni ed ozo-no per eliminare gli odori. La Hartmann Ebarun Italia ha por-tato a Torino un laboratorio mo-bile per il controllo dell'aria. La Miross Denco ha già costruito più di mille impianti in Europa per la tutela degli ambienti in cui si collocano i computer. La torinese Idra e la Hydrotecnica italiana producono apparati per il trattamento delle acque inqui-nate mentre la Ozolight opera nel settore degli apparecchi ad ozono per disinfezioni domesti-che e la Sio è la prima società ita-liana produttrice nel campo dei gas in stato di purezza.

Sono da ricordare i Ministeri inglesi e olandesi dell'ambiente la cui istituzione è stata ritenuta indispensabile in seguito al ra-pido aggravarsi delle condizioni ecologiche di quei paesi. L'Ita-lia ha inviato a Torino le mostre organizzate dal Ministero del-l'agricoltura e dall'Azienda di Stato per le foreste demaniali. Il primo ha posto in evidenza alcu-ni effetti particolari di migliora-mento dell'ambiente derivati dal-le attività di bonifica; il secondo, un quadro completo della vastis-sima opera svolta per conserva-re e ricostituiconserva-re ambienti natura-li nelle regioni boschive.

Ad Environment '74 hanno aderito anche grandi organizza-zioni internazionali come la Fao, l'Agenzia internazionale per la energia atomica e il Comitato per le sfide della società moder-na della N A T O .

La materia esposta è stata tanta e tutta cosi interessante che occorrerebbe uno spazio assai maggiore di quello che abbiamo a disposizione per ricordare tut-to. Non si può passare sotto si-lenzio che la nostra società

tee-nicamente tanto sviluppata ha trasformato le acque di scarico in pericolosi veicoli di inquina-mento che rischiano di avvelena-re la natura. La Termotecnica in proposito ha illustrato impianti di potabilizzazione delle acque di scarico e di depurazione di quelle oleose. Meritano attenta meditazione i dati ricordati dal-la Finmeccanica: 55 milioni di italiani producono in un anno 16 milioni e 500 mila tonnella-te di rifiuti, il cui smaltimento rappresenta uno dei più grandi problemi socio-ecologici del no-stro tempo. Su 8050 comuni vi sono soltanto 155 impianti per il trattamento dei rifiuti. La Ae-rimpianti con la Volund produce un forno inceneritore che elimi-na le immondizie recuperando la energia termica o elettrica per uso urbano o per le fabbriche.

In merito all'eliminazione dei rifiuti l'assessore alle aziende municipalizzate di Torino, dottor Migliano, nei giorni della mostra ha annunciato che l'Azienda elet-trica municipale realizzerà, d'ac-cordo con il Comune, un incene-ritore per i rifiuti il cui studio era stato iniziato nel 1969, che occuperà circa 30 mila metri quadrati, distruggerà ogni giorno in tre forni bruciatori 1350 ton-nellate di rifiuti. Il costo totale dell'opera è previsto in 12 mi-liardi. Intanto si preparano i progetti per un secondo impian-to per il riciclaggio dei rifiuti che sorgerà nella zona del Gerbi-do al quale potranno accedere anche i comuni della cintura.

Nelle giornate di Environ-ment '74 studiosi di tutto il mon-do convenuti a Torino per la pri-ma conferenza europea di socio-logia sulle trasformazioni di am-biente hanno confrontato le loro esperienze. Presidente della con-ferenza è stato il professor Paolo Semana; presenti molti

impor-Una scultura m o l t o a m m i r a t a presentata nel settore della mostra giovanile organizzata da La Stampa assieme ad a l t r i g i o r n a l i europei.

La Fiat si è impegnata in studi p a r t i c o l a r i per evitare l ' i n q u i n a m e n t o d e l l ' a r i a . Ecco un esempio d i a u t o m o b i l e ecologica.

tanti nomi di sociologi stranieri: l'inglese Nicholson, il norvegese Vogt, i tedeschi Versichelen e Koenig, lo svedese Carlsson af-fiancati dagli italiani Acquaviva, Ardigò, Barbano, Bernardi, Fer-rarotti, Tenlori, Ughi ed altri.

Si sono avuti anche molti al-tri convegni. Particolarmente

im-portanti quello sull'ambiente e crisi dell'energia al quale hanno inviato relazioni o presenziato uomini politici di 12 nazioni, dal segretario generale della N A T O Luns, al professor Piccard, al professor Ippolito, all'avvocato Scarascia Mugnozza, all'ingegner Girotti, ai professori Boffa,

An-gelini e altri. Nelle tre sezioni in cui si è diviso il convegno sono state studiate oltre cento rela-zioni. Si sono avuti incontri di giornalisti scientifici europei, una Tavola Rotonda della Federazio-ne internazionale dell'automobi-le, una conferenza dell'avvocato Gianni Oberto presidente della Regione piemonte sulla ecologia a livello regionale. Molto seguito l'incontro su « Lo sviluppo della motorizzazione e la salvaguardia dell'uomo e dell'ambiente: ten-denze in campo internazionale ».

Ricordiamo infine il successo

del concorso indetto da La Stam-pa, The Times, Le Monde e Die Welt tra i ragazzi delle scuole elementari e delle medie supe-riori. L'iniziativa ebbe un esito clamoroso e ad essa presero par-te 11 mila allievi di 127 scuole e vennero distribuiti premi per 48 milioni. [ lavori dei giovani sono stati posti al giudizio del pubblico che ha molto apprezza-to sia il criterio informaapprezza-tore del-l'iniziativa, sia gli elaborati gio-vanile, molti dei quali avevano una sincera ispirazione artistica. Secondo gli esperti quello del

disinquinamento è un mercato 'dell'avvenire nel quale saranno impegnati migliaia di miliardi. Le scelte prioritarie saranno sul settore dell'aria e dell'acqua per i quali si studiano impianti in continua evoluzione. Alla base di tutto sta l'eccesso di popola-zione nel mondo, fenomeno che non accenna a diminuire e che desta molto allarme per i suoi sviluppi. Bisogna restituire al-l'uomo un ambiente abitabile e godibile e ricordare che « non abbiamo un pianeta di ricam-bio ».

Nel documento Cronache Economiche. N.007-008, Anno 1974 (pagine 80-85)