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Note ecologiche sul Piemonte

Nel documento Cronache Economiche. N.007-008, Anno 1974 (pagine 73-80)

Franco Fox

Premesse.

Questa nostra regione tanto bella per la sua natura cosi va-ria di suggestivi aspetti, purtrop-po, come tutte le altre regioni d'Italia più industrializzate e po-polose, è ecologicamente amma-lata. Fortunatamente non si trat-ta di una malattia né incurabile, né diffusa in ogni parte del suo territorio, bensì' circoscritta in determinate sue zone.

Tali zone sono però di prima-ria importanza perché proprio nel loro ambiente naturale or-mai cosi compromesso deve vi-vere la maggior parte di noi qua-si tutto l'anno per motivi di la-voro.

In esse l'acuirsi della degrada-zione ecologica è stato determi-nato dal forte sviluppo industria-le che oltre ad essere fonte di-retta per sua n a t u r a di inquina-mento dell'aria, dell'acqua, del suolo, lo è p u r e indirettamente tramite i nuovi insediamenti ur-bani che determina.

Disgraziatamente questo feno-m e n o di tanta ifeno-mportanza non è stato ben valutato subito in certi aspetti negativi che avreb-be potuto rivelare in seguito e non si sono quindi prese a tem-po o p p o r t u n o le contromisure necessarie. Questa terapia pre-ventiva avrebbe d o v u t o consistere innanzitutto in u n ' a v v e d u -ta politica urbanistica che prov-vedesse a definire per t e m p o una intelligente p r o g r a m m a z i o n e per l'uso del territorio nell'interesse

della collettività. In secondo luo-go u n ' o p p o r t u n a legislazione a-vrebbe dovuto, come è avvenuto in altre nazioni, impedire, fino dal suo insorgere, il deteriora-mento sia da parte di enti pub-blici che privati, dell'ambiente che, in q u a n t o costretti a viver-ci dentro, è proprietà di noi tutti.

Quali sono i mali che mag-giormente colpiscono l'aria, l'ac-qua, il suolo, queste componenti tanto importanti nello svolgi-mento quotidiano della nostra vita?

Brevemente li possiamo cosi riassumere:

1) i n q u i n a m e n t o atmosfe-rico da scarichi di gas e polveri di origine industriale e civile;

2) i n q u i n a m e n t o atmosfe-rico da scarichi di gas prodotti da veicoli con motore a combu-stione;

3) i n q u i n a m e n t o idrico da scarichi liquidi e solidi di ori-gine industriale e civile;

4) i n q u i n a m e n t o idrico da particolari tecniche usate in a-gricoltura;

5) i n q u i n a m e n t o del suolo di rifiuti liquidi e solidi di ori-gine industriale e civile.

L'ente « Regione Piemonte », che dispone di un apposito « As-sessorato per la tutela dell'am-biente, la sistemazione idrologi-ca e forestale e l'uso delle ac-q u e », si preoccupò già nel

mag-gio del 1971, quasi per sentire il polso dell'ammalato ad esso af-fidato, di inviare ai 1200 sindaci del Piemonte un questionario-in-chiesta sugli inquinamenti ri-scontrabili nei singoli comuni. A fine novembre dello stesso an-no l ' 8 9 % degli interpellati ave-va risposto ed i dati ricevuti, u n a volta elaborati, f u r o n o pubblica-ti nel luglio 1972 nel « R a p p o r t o sulla diffusione, degli inquina-menti in Piemonte », contenente anche alcune carte che delinea-vano più qualitativamente che quantitativamente i vari tipi di inquinamento accertati nel corso di tale indagine conoscitiva.

A questo punto, però, non po-tendo per ristrettezza di spazio parlare in una sola volta del-l'aria, dell'acqua e del suolo, mi limiterò a considerare in questo articolo l ' i n q u i n a m e n t o dell'ac-q u a , sperando di poter conside-rare i rimanenti due in un'altra occasione.

Inquinamento delle acque in Pie-monte.

Prima di passare a dire quali sono i programmi della Regione per affrontare questo problema e quali sono state finora le ini-ziative pubbliche e private otte-nute o in fase di esecuzione, f a r ò dei brevissimi cenni sui princi-pali tipi di t r a t t a m e n t o da ese-guire sulle acque inquinate di diversa origine.

C o m e già detto in precedenza tale origine può essere: 1) civile,

2) industriale, 3) agricola; e può riguardare: a) acque fluenti in superficie come fiumi, canali, ecc..., b) acque contenute in ba-cini lacustri, c) acque di falda e sotterranee in genere.

Per le acque inquinate di ori-gine civile l'inquinamento è de-terminato in forma predominan-te dalla presenza di una eccessi-va quantità di sostanze organi-che e batteriorgani-che. Vengono trat-tate in impianti detti di « tipo biologico », schematizzabili in 3 stadi successivi:

1) primario, comprenden-te trattamenti di natura fisico-meccanica, quali grigliatura, se-tacciatura, triturazione, desab-biatura, desoleatura, sedimenta-zione, filtrasedimenta-zione, che hanno lo scopo di eliminare dalle acque

in ingresso sia i solidi galleggian-ti, sia quelli in sospensione;

2) secondario, consisten-te in un trattamento di ossida-zione dell'acqua in ingresso e in uno biologico « a fanghi attivi » mediante il quale si ottie-ne l'abbattimento sotto forma di fango delle sostanze orga-niche contenute nell'acqua tra-mite mineralizzazione delle stesse attuata dalle colonie di batteri contenute appunto nei so-praddetti fanghi attivi;

3) terziario, comprendente trattamenti di natura fisico-chi-mico-meccanica avente per fina-lità la riduzione del tenore in fosforo, azoto e carbonio orga-nico delle acque in ingresso me-diante l'uso di appropriati rea-genti chimici, usato di solito

sol-tanto quando il corpo recipiente ^ f i n a l e a valle dell'impianto è

co-stituito da un lago nel quale lo sversamento di acque troppo ric-che di sostanze nutritive provo-cherebbe uno sviluppo esage-rato della vita vegetale acquatica con conseguente trasformazione parziale o totale del lago in ac-quitrino o palude.

Quando la situazione di luogo o di tempo lo richieda, si ricorre alla disinfezione delle acque in uscita dall'impianto, di solito mediante clorazione.

La fig. 2 illustra lo schema di un impianto per il trattamento completo delle acque provenien-ti da centri abitaprovenien-ti posprovenien-ti sulle ri-ve di u n lago, mentre la fig. 1 rappresenta una vista

SCHEMA DI F U N Z I O N A M E N T O I M P I A N T O D E P U R A Z I O N E ACQUE DI SCARICO

Fig. 2.

ca di un impianto di depurazio-ne di tipo biologico.

Le acque di scarico di origine industriale possono essere invece caratterizzate da una g r a n d e va-rietà di liquidi o solidi inquinan-ti, tra i quali i principali sono:

acidi o basi;

metalli pesanti o sostanze tossiche;

oli minerali, grassi mine-rali, fenoli;

sostanze di origine or-ganica.

Per l ' a b b a t t i m e n t o di tali so-stanze a volte si deve ricorrere ad impianti molto complessi che b a s a n o il loro f u n z i o n a m e n t o su leggi della fisica e della chimica f r a loro combinate.

Nel caso di industrie aventi scarichi liquidi inquinati per presenza di sostanze organiche, il processo di d e p u r a z i o n e non è diverso da quello sopra descrit-to per gli scarichi di origine ci-vile. Pertanto tali a c q u e potran-no essere associate a quelle pro-venienti dai centri abitati per es-sere trattate in un unico

impian-to, alla condizione però che non contengano anche delle sostanze tossiche in quantità tale da com-promettere, una volta giunte al-l'impianto, la sopravvivenza del-le colture di batteri sull'attività delle quali si basa, come già vi-sto, il suo f u n z i o n a m e n t o di tipo biologico.

Per le acque inquinate da atti-vità agricole, soprattutto a cau-sa d e l l ' a b b o n d a n t e impiego di pesticidi, l'unica f o r m a di depu-razione efficace è quella consi-stente in u n a rigida regolamenta-zione preventiva di tali prodotti oltremodo dannosi alla vita dei corsi d ' a c q u a .

Programma di intervento della Regione.

La « Regione Piemonte » si è proposta di intervenire secondo due linee d'azione parallele che r i g u a r d a n o :

1 ) n o r m e legislative in ma-teria di regolamentazione degli scarichi;

2) piano d'interventi per la realizzazione di collettori di

fognatura e di impianti di depu-razione per le zone che presen-tano situazioni da sanare più ur-gentemente.

Riguardo il p u n t o 1), la legge regionale « Provvedimenti di de-purazione delle acque: discipli-na degli scarichi delle attività produttive », approvata dal Con-siglio Regionale in data 20-6-1974, stabilisce sia i livelli di ac-cettabilità che le n o r m e di con-trollo per gli scarichi liquidi in:

1) acque fluenti; 2) acque di lago; 3) f o g n a t u r a .

In particolare essa prevede: — il divieto di tutti gli scarichi liquidi di origine indu-striale, artigianale e zooagricola se non depurati dalle sostanze in-quinanti in essi presenti;

— l'obbligo, per le attività pre-esistenti alla legge in oggetto e sprovviste degli impianti di de-purazione necessari, di munir-sene entro 2 anni;

— l'obbligo, per le attività createsi d o p o l ' a p p r o v a z i o n e

del-T A V O L A 1. E L E M E N T I C A R A T T E R I S T I C I D E I C O M P R E N S O R I D E L P I A N O R E G I O N A L E D I D E P U R A Z I O N E D E L L E A C Q U E N. Comprensori Comuni di territoriale Superficie appartenenza (k , (n) residente (ab.) Popolazione fluttuante (ab.) totale (ab.) Addetti all'industria (n.) 1 Lago Maggiore 15 253 2 Valle Ossola 19 641 3 Cusio-Agogna 20 251 4 Novara 9 295 5 Valsesia 17 374 6 Biellese 30 229 7 Lago di Viverone . . . . 5 50

8 Valle Dora Baltea . . . 7 84

9 Ivrea 16 140 10 Caluso 7 117 t i Basso Canavese . . . . 22 157 12 Ciriè-Lanzo 14 166 13 Torino Nord 6 148 14 Torino 11 312 15 Torino Ovest 6 103 16 Avigliana 7 100

17 Media Valle Susa . . . . 12 233

18 Valle Chisone 17 287 19 Cuneo 6 320 20 Alba-Bra 8 240 21 Valle Belbo 10 165 22 Valle Scrivia 19 619 T O T A L I 283 5.384 86.184 59.182 145.366 13.360 66.795 10.796 77.591 11.405 65.440 23.454 88.894 16.298 151.105 5.710 156.815 22.073 82.100 3.000 85.100 21.380 139.879 5.444 145.323 36.866 5.600 2.500 8.100 210 12.569 2.117 14.686 1.100 57.018 22.370 79.388 23.740 16.334 3.500 19.834 1.811 61.300 1.980 63.280 13.320 57.940 8.326 66.266 13.377 57.115 6.100 63.215 28.930 1.400.000 1.400.000 340.000 145.000

. "

145.000 36.000 25.824 13.800 39.624 6.131 26.917 6.530 33.447 4.262 63.681 5.924 69.605 10.029 72.107 28.530 100.637 9.882 64.849 10.000 74.849 11.578 35.933 2.170 38.103 4.180 98.906 98.906 31.043 2.792.596 221.433 3.014.029 656.975

la legge in oggetto, di presentare, per ottenere le autorizzazioni ne-cessarie, assieme al progetto de-gli impianti di produzione anche

quello dell'impianto di depura-zione da essi conseguente, senza l'ultimazione del quale non po-trà essere avviata alcuna attività.

Riguardo il punto 2), il « Pia-no di intervento », che sarà og-getto di un'apposita legge, preve-de interventi per la costruzione di opere consistenti in collettori intercomunali di fognatura e in impianti di depurazione per 22 comprensori elencati nella tavo-la 1 e per 46 comuni con popotavo-la- popola-zione superiore ai 10.000 abitan-ti equiparaabitan-ti a comprensori ed elencati nella tavola 2. La fig. 5 indica la distribuzione geogra-fica dei suddetti comprensori. Lo studio per definire le necessità impiantistiche come collettori e come impianti di depurazione con relative stime di costo e di ripartizione di oneri, è stato af-fidato a società e studi profes-sionali specializzati nel settore. Questi hanno presentato i risul-tati dei loro studi nell'aprile del corrente anno ed i valori più si-gnificativi ai quali sono

pervenu-T A V O L A 2 . — E L E M E N pervenu-T I C A R A pervenu-T pervenu-T E R I S pervenu-T I C I D E I C O M U N I C O N O L pervenu-T R E 1 0 . 0 0 0 A B I T A N T I C O M P R E S I N E L P I A N O R E G I O N A L E D I D E P U R A Z I O N E

D E L L E A C Q U E

Superficie Popolazione Addeti

N, Comuni territoriale residente all'industria

(kmq) (ab.) (n.) 1 Acqui T e r m e . . . . 33,4 22,136 2.459 2 Alessandria . . . . 203,7 102.052 11.717 3 Asti 151,8 79.102 11.804 4 Carmagnola . . . . 96,4 22.183 5.096 5 Casale M o n f e r r a t o . . 86,3 44.904 6.363 6 Chieri 54,3 31.268 4.930 7 Chivasso 51,3 27.620 4.492 8 Fossano 130,7 22.109 2.723 9 Giaveno 72,— 10.728 977 10 M o n d o v i 87,2 21.792 3.524 11 Oleggio 37,8 10.133 1.535 12 O v a d a 35,3 12.146 1.667 13 Saluzzo 75,8 18.252 1.550 14 Savigliano . . . . 110,7 19.192 1.737 15 Valenza 50,— 23.778 7.421 16 Vercelli 79,9 57.797 7.932 T O T A L E 473,— 525.192 75.927

TAVOLA 3. — C A N A L I Z Z A Z I O N I E D I M P I A N T I DI D E P U R A Z I O N E C O N S O R T I L I

Impianti di depurazione Situazione al 1985

Canalizza-N. Comprensorio zioni popol. afflusso

(km) < 10.000 < 30.000 < 30.000 equiv. in jogn,

ab. ab. ab. ab (>) m c/g

't Lago Maggiore 55 i 2 3 6 155.604 41.340 2 Valle Ossola 77 4 2 1," 7 86.430 23.860 3 Cusio-Agogna 68 2 2 1 5 112.410 26.870 4 Novara 20 2 2 4 301.321 145.139 5 Valsesia 90 H — n 4: 1 5 115.300 51.200 6 Biellese 70 2 4 2 8 228.760 51.090 '' J% i ' Lago di Viverone . . . 22 1' 1 10.500 2.100

8 Valle Dora Baltea . . . . 19 1 1 2 93.200 4.070

9 Ivrea 62 1 2 1 4 17.000 22.400 10 Caluso 20 2 2 4 25.300 5.830 11 Basso Canavese . . . . 63 2 4 1 7 105.600 55.000 12 Ciriè-Lanzo 41 3 1 2 6 121.600 60.000 13 Torino Nord 32 2 2 200.000 165.000 14 Torino 70 1 1 4.000.000 864.000 15 Torino Ovest 28 2 2 460.000 105.000 16 Avigliana 21 — ' K C - E 1 1 67.540 17.450

17 Media Valle Susa . . . . 24 3 H : — n 3 45.350 15.300

18 Valle Chisone 36 4 i 1 6 87.200 22.430 19 Alba-Bra 37 1 1 135.205 79.146 20 Cuneo 20 2 1 1 4 136.420 36.300 21 Valle Belbo 17 7 2

^

T. 9 45.100 10.650 22 Valle Scrivia 88 2 3 5 247.160 36.900 23 16 Comuni equiparati . . 15 5 20 725.000 200.000 T O T A L E 980 39 44 30 113 7.521.996 2.041.075 (') popol. equiv. = popolazione civile + popolazione industriale.

ti sono riassunti nelle tavole 3 e 4. Queste tabelle sono state ap-punto tratte dalla conferenza « Iniziative regionali in materia di depurazione delle acque e di smaltimento dei rifiuti solidi » presentata a Torino dall'avv. M. Fonio, assessore alla tutela del-l'ambiente, in occasione della mostra ' Environment 1 9 7 4 ' .

Come da esse si deduce, si tratta complessivamente di un piano che interessa 280 comuni con 3,3 milioni di abitanti, pari al 7 5 % dell'intera popolazione e che prevede la realizzazione di 112 impianti di depurazione, ali-mentati da circa 1000 km di col-lettori di fognatura. La caratteri-stica principale dello studio è l'impostazione di tipo consortile delle soluzioni previste al fine di ridurre sia i costi di costruzione, che quelli di gestione.

TAVOLA 4. — R 1 P A R T I Z O N E DI SPESA

Costi „ ,. Onere di

N. Comprensorio ,. . , , , , esercizio canahzz. imp. dep. totale

(L. X IO6) (L. X IO6) (L.X10M <L-XIU> 1 ' Lago Maggiore 1.115 4.368 5.483 477 2 Valle Ossola 2.644 1.921 4.565 261 3 Cusio-Agogna 2.439 2.746 5.185 310 4 Novara 2.350 4.781 7.131 469 5 Valsesia 7.090 2.790 9.880 387 6 Biellese 3.770 4.774 8.544 513 7 Lago di Viverone . . . 720 31! 1.031 42

8 Valle Dora Baltea . . . . 950 482 1.432 65

9 Ivrea 2.750 1.928 4.678 228 10 Caluso 2.176 1.120 3.296 124 11 Basso Canavese . . . . 4.760 2.292 7.052 309 12 Ciriè-Lanzo 3.200 2.845 6.045 301 13 T o r i n o Nord 3.880 2.682 6.562 362 14 T o r i n o 6.300 30.500 36.800 3.000 15 T o r i n o Ovest 3.000 6.500 9.500 690 16 Avigliana 1.707 1.058 2.765 150

17 Media Valle Susa . . . . 1.227 1.151 2.378 140

18 Valle Chisone 1.287 1.976 3.263 226 19 Alba-Bra 2.484 2.299 4.783 254 20 C u n e o 1.058 2.090 3.148 251 21 Valle Belbo 775 1.519 2.294 152 22 Valle Scrivia 4.898 5.180 10.078 732 23 16 C o m u n i con popolazio-ne > 10.000 ab. . . 13.800 13.800 1.250 T O T A L E 60.580 99.113 159.693 10.693

OIHPnCKSOm C E P I I M Z 1 9 H E ACQUE: 1 LFLSO MAGGIORE 2 V A L L E OSSOLA 3 CUSIO-AGOGNA A « O V A I » 5 V A L S E S I » 5 B I E L L E S E 7 LAGO DI V I V E S O N E I V A L L E SOIA B A L I » t IVREA » CALUSO « I V A B I L O - C U C a G N E ' - C A S T E l l A K l H T E 12 L A N Z O - C I f t l E1 13 N o m - i o m m u i o a i N t 15 O V E S T - I O S I H 1 1 « V I G L I A I » 1 7 MEDIA V A L L E SIISA 1 8 V A L L E CHISODE 19 A L B A - 8 R A ' 20 CI» ED 21 V A L L E 8 1 9 0 22 V A L L E SC9IVIA 2) C O M I C 09* O L T H E 1 0 . 0 0 0 A 8 I T A H M 11 • n o . ve • 33 13 23 • T O • A T S3 ' • A L • C N Fig. 3.

Altre iniziative private e di co-muni.

Parallele ed integrate dall'ini-ziativa su descritta della Regio-ne, erano e in parte sono in corso in Piemonte altre iniziative, le principali delle quali sono:

— realizzazione di im-pianti di depurazione da parte di alcuni comuni, come Domodos-sola, Asti, Vercelli, ecc...;

— costituzione di u n con-sorzio tra il comune di T o r i n o

e una decina di altri comuni del-la cintura per del-la realizzazione di u n a rete di collettori consortili di f o g n a t u r a adducente tutti i liquami da loro prodotti ad un unico impianto di depurazione consortile da costruirsi a Settimo Torinese, capace di servire 3,6 milioni di abitanti totali. Tale iniziativa è stata inclusa nel pia-no regionale;

— analoga iniziativa fra i comuni di Rivoli, Grugliasco e Collegno, anch'essa inclusa nel piano regionale;

— studio dell'Unione In-d u s t r i a l e In-di Torino e In-della Fiat,

indicato col nome di « Progetto Pilota Sangone » e affidato per la esecuzione alla Società SITECO, che si avvale della collaborazio-ne dell'Istituto di Igiecollaborazio-ne della Università di Torino, avente per oggetto l'esame dell'inquinamen-to industriale nel bacino del dell'inquinamen- tor-rente Sangone e nell'area metro-politana torinese. Esso viene con-dotto in parallelo con l'iniziativa di Torino e degli altri comuni a lui consorziati di cui si è già detto sopra;

— studi eseguiti dal CRAB (Consorzio Risanamento Acque del Biellese), ente costituito dal-l'Unione Industriale del Biellese per risolvere i problemi tipici dell'industria tessile del Biellese;

— studio dell'Unione In-dustriale di Asti relativo all'in-quinamento idrico delle indu-strie enologiche della Valle Belbo;

-—- studio relativo alle in-dustrie conciarie del Piemonte.

Infine v a n n o ricordate tutte le opere già realizzate o in corso di realizzazione da parte delle in-dustrie. La Fiat, solo per i suoi stabilimenti di Torino, ha già speso 14 miliardi di lire in im-pianti di depurazione e ha in cor-so opere per altri 30 miliardi di lire.

Conclusioni.

La situazione di inquinamen-to delle acque in Piemonte è gra-ve. Basti ricordare che:

1) il lago d ' O r t a è ormai u n lago praticamente « m o r t o »;

2) che il lago Maggiore si va deteriorando in m o d o progres-sivo veramente preoccupante;

5) che su 1209 comuni delle regioni solo il 7 6 % dispo-ne di fognature;

4) che nell'80% dei co-muni con fognatura lo scarico di questa avviene nei corsi d'acqua superficiali o nei laghi senza al-cun trattamento;

5) che sono pochissimi tra

gli impianti di depurazione esi-stenti, quelli veramente effi-cienti;

6) che la maggioranza del-le industrie è sprovvista degli im-pianti di depurazione di cui ne-cessiterebbe.

Il « Piano regionale di inter-vento » accompagnato da una

ri-gorosa applicazione della legge auspicabile sugli scarichi idrici, potrà migliorare notevolmente la situazione nel corso dei pros-simi 10 anni.

Il problema contingente rima-ne sempre quello finanziario, cioè come reperire i 160 miliardi di lire necessari per l'esecuzione delle opere previste.

Non abbiamo un pianeta di ricambio

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Environment '74:

Nel documento Cronache Economiche. N.007-008, Anno 1974 (pagine 73-80)