4. LA RIFORMA DEL 2014
4.3 IL CONTENUTO DELLA RIFORMA
4.3.2. I MUSEI DOTATI DI AUTONOMIA SPECIALE
Il capo V del decreto è dedicato agli istituti centrali e agli istituti con finalità particolari. I primi sono individuati tramite apposito elenco all’art. 30 co. 1:
“a) l'Istituto centrale per il catalogo e la documentazione;
b) l'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane; c) l'Opificio delle pietre dure;
d) l'Istituto centrale per la demoetnoantropologia;
e) l'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario;
f) l'Istituto centrale per gli archivi;
g) l'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi;
h) l'Istituto centrale per la grafica, che subentra all'Istituto nazionale per la grafica.” In diretta ripresa con le istanze riformistiche di fine anni ’90, la Soprintendenza speciale per Pompei, Ercolano e Stabia (a partire dal 1 gennaio 2016) e alla Soprintendenza speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’area archeologica di Roma ricevono autonomia speciale in quanto uffici di livello dirigenziale generale.
Per lo stesso criterio, cioè l’essere uffici di livello dirigenziale generale, con l’aggiunta del criterio del “rilevante interesse nazionale”, vengono dotati di autonomia i seguenti musei:
“1) la Galleria Borghese; 2) la Galleria degli Uffizi;
3) la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma; 4) le Gallerie dell'Accademia di Venezia;
5) il Museo di Capodimonte; 6) la Pinacoteca di Brera; 7) la Reggia di Caserta; […]”.
FIGURA 1 – DISPOSIZIONE GEOGRAFICA ISTITUTI DOTATI DI AUTONOMIA SPECIALE DI LIVELLO DIRIGENZIALE GENERALE – ANNO 2018 (FONTE: MIBACT. “DIRETTIVA GENERALE PER L’AZIONE AMMINISTRATIVA E LA GESTIONE – ANNO 2018”)
Il comma 4 dell’art. 30, in aggiunta, afferma che, sempre secondo principi di invarianza della spesa pubblica, sarà possibile dotare altri musei di autonomia speciale, sebbene non venga fatta menzione alcuna dei requisiti necessari per ottenere lo status di museo
autonomo. Lo stesso criterio sopracitato del “rilevante interesse nazionale” non trova nessuna spiegazione o standardizzazione, rendendo difficile la comprensione dei criteri di assegnazione. Non è illegittimo pensare che un primo censimento sia stato fatto alla luce dei dati più eclatanti, legati alle entrate e ai numeri dei visitatori annui.
Agli uffici di livello dirigenziale generale, si aggiungono i musei con qualifica di livello dirigenziale non generale:
“1) la Galleria dell'Accademia di Firenze; 2) la Galleria Estense di Modena;
3) la Galleria Nazionale d'arte antica di Roma; 4) il Museo Nazionale del Bargello;
5) il Museo Archeologico Nazionale di Napoli;
6) il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria; 7) il Museo Archeologico Nazionale di Taranto;
8) Paestum;
9) il Palazzo Ducale di Mantova; 10) il Palazzo Reale di Genova; 11) il Polo Reale di Torino.”
Lo stesso comma 4 sopracitato afferma che “possono essere assegnati ai musei di cui al comma 3 ulteriori istituti o luoghi della cultura”. Siano essi di livello dirigenziale generale o no, in diverse occasioni i musei autonomi perdono il loro carattere puntuale e assumono una funzione di forte coordinamento tra realtà territoriali compresenti. Le realtà museali autonome, quindi, si compongono di conseguenza:
1. Galleria Borghese: Galleria Borghese - Roma
2. Gallerie degli Uffizi: Cappella Palatina (Palazzo Pitti) – Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe – Firenze, Galleria d'Arte Moderna (Palazzo Pitti) – Firenze, Galleria degli Uffizi e Corridoio Vasariano – Firenze, Galleria del Costume (Palazzo Pitti) – Firenze, Galleria
Palatina e Appartamenti monumentali di Palazzo Pitti – Firenze, Giardino di Boboli – Firenze, Giardino delle Scuderie reali e pagliere – Firenze, Museo degli Argenti (Palazzo Pitti) – Firenze, Museo delle Carrozze (Palazzo Pitti) – Firenze, Museo delle Porcellane (Palazzo Pitti) - Firenze
3. . Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma: Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea - Roma
4. Gallerie dell'Accademia di Venezia: Gallerie dell'Accademia - Venezia
5. Museo di Capodimonte: Museo di Capodimonte – Napoli, Parco di Capodimonte - Napoli
6. Pinacoteca di Brera: Pinacoteca di Brera – Milano, Biblioteca Braidense – Milano 7 Reggia di Caserta: Acquedotto Carolino – Caserta, Giardino all'Inglese – Caserta, Oasi di San Silvestro – Caserta, Palazzo Reale – Caserta, Parco del Palazzo Reale - Caserta 8. Galleria dell'Accademia di Firenze: Galleria dell'Accademia e Museo degli Strumenti Musicali - Firenze Galleria Nazionale delle Marche (4): Galleria Nazionale delle Marche - Urbino
9. Galleria Estense di Modena: Galleria Estense – Modena, Museo Lapidario Estense – Modena, Palazzo Ducale - Sassuolo (Modena)
10. Gallerie Nazionali d'arte antica di Roma: Galleria Nazionale d'arte antica in Palazzo Barberini – Roma, Galleria Nazionale d'arte antica in Palazzo Corsini - Roma
11. Museo Nazionale del Bargello: Cappelle Medicee – Firenze, Chiesa e Museo di Orsanmichele – Firenze, Museo della Casa Fiorentina Antica - Palazzo Davanzati – Firenze, Museo di Casa Martelli – Firenze, Museo Nazionale del Bargello - Firenze 12. Museo Archeologico Nazionale di Napoli: Museo Archeologico Nazionale - Napoli Museo Archeologico
13. Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria: Museo Archeologico Nazionale - Reggio Calabria
14. Nazionale di Taranto: Museo Archeologico Nazionale - Taranto
15. Parco archeologico di Paestum: Area Archeologica di Paestum - Capaccio (Salerno), Area Archeologica e Museo Narrante di Foce Sele - Capaccio (Salerno), Museo
Archeologico Nazionale di Paestum - Capaccio (Salerno)
16. Palazzo Ducale di Mantova: Museo di Palazzo Ducale - Mantova 17. Palazzo Reale di Genova: Galleria di Palazzo Reale - Genova
18. Polo Reale di Torino: Armeria Reale – Torino, Biblioteca Reale – Torino, Cappella della SS. Sindone – Torino, Galleria Sabauda – Torino, Giardini Reali – Torino, Museo Archeologico – Torino, Palazzo Reale – Torino, Spazio espositivo di Palazzo Chiablese – Torino.
Di lì a poco, l’8 maggio 2015, anche la Galleria Nazionale delle Marche e la Galleria Nazionale dell’Umbria si sarebbero viste riconosciute autonomia, attuando repentinamente quanto previsto al comma 4 circa la possibilità di integrare ulteriori realtà museali all’interno della famiglia dei musei autonomi.
Con il decreto legislativo del 23 gennaio 2016, ai primi 20 musei dotati di autonomia speciale si aggiungono altre 10 realtà:
“a) quale ufficio di livello dirigenziale generale periferico […]: 1) Il Museo Nazionale Romano
b) quali uffici di livello dirigenziale non centrale periferici: 1) Il Complesso Monumentale della Pilotta;
2) Il Museo della Civilità, con sede a Roma Eur; 3) il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia;
4) il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare; 5) il Parco Archeologico dei Campi Flegrei;
6) il Parco Archeologico dell’Appia Antica; 7) il Parco Archeologico di Ercolano; 8) il Parco Archeologico di Ostia Antica; 9) Villa Adriana e Villa D’Este.”
Nel corso del 2019, altri 7 istituti hanno ottenuto autonomia speciale: 1) il museo del Vittoriano e Palazzo Venezia;
2) la Pinacoteca Nazionale di Bologna; 3) Museo Nazionale d’Abbruzzo;
4) Museo Archeologico Nazionale di Cagliari; 5) Palazzo Reale di Napoli;
7) Parco Archeologico di Sibari.
FIGURA 2 – DISTRIBUZIONE DEI MUSEI E DEI PARCHI ARCHEOLOGICI NAZIONALI (FONTE: CULTORA)
Interessante risulta la composizione dell’elenco delle realtà dotate di autonomia speciale e, in particolare, la composizione cronologica delle attribuzioni.
Sembrerebbe, da questo punto di vista, che la riforma si sia dimostrata tanto di successo da poter allargare le attribuzioni di autonomia a istituti quali i parchi archeologici dotati di enormi potenzialità storico-artistiche ma spesso, tranne alcune illustri eccezioni, più difficili da amministrare in termini di economicità, efficacia ed efficienza.