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neOPlASIe - ORGAnI beRSAGlIO e PRInCIPAlI PATOlOGIe Nella grande famiglia dei pesticidi non sono poche le sostanze chimiche che

lAVORAzIOnI AGRICOle e neOPlASIe

2. neOPlASIe - ORGAnI beRSAGlIO e PRInCIPAlI PATOlOGIe Nella grande famiglia dei pesticidi non sono poche le sostanze chimiche che

posso-no determinare un concreto aumento del rischio neoplastico nell’uomo oltre che per alcune specie animali come evidenziato da diversi studi epidemiologici della let-teratura specialistica.

Particolare attenzione è stata rivolta ad esempio negli ultimi tempi agli erbicidi, sia per rischi professionali che per l’ambiente, anche con riscontro in prodotti alimen-tari finiti che possono arrivare sulle nostre tavole.

È stato dato particolare risalto dai mass media a quanto riportato nella monografia n. 112 dal gruppo di lavoro Iarc, l’agenzia della Organizzazione mondiale di sanità con sede a Lione, che sin dagli inizi degli anni ‘70 produce una costante revisione sistematica dei dati della letteratura sulle patologie neoplastiche ricollegabili ad esposizioni a sostanze chimiche, agenti fisici, biologici e varie circostanze espositive sia lavorative che extralavorative.

Nel suddetto lavoro, tra l’altro, si fa riferimento al glifosato, un erbicida totale, lar-gamente utilizzato in tutto il mondo (anche per uso domestico) in più di 750 for-mulazioni differenti, che la Iarc ha classificato come probabile cancerogeno per l’uo-mo, inserendolo nel Gruppo 2A, limitata evidenza di cancerogenicità nell’uomo ma sufficiente evidenza negli animali di esperimento. In tale gruppo sono inseriti anche gli insetticidi Malathion e il Diazinon.

È stato accertato che tali sostanze sono in grado di danneggiare il DNA e i cromo-somi nei mammiferi e delle cellule in vitro umane e animali, essendo state rilevate in concentrazioni significative nell’aria, a seguito di diffusione aerea o con spray, nell’acqua e nel cibo, nonché nel sangue e nelle urine di agricoltori che ne avevano fatto uso.

Gli stessi studi riportano, per quanto riguarda il glifosato, un aumento di rischio nell’uomo di linfomi non-Hodgkin, mentre per il Malathion anche per il tumore

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Tabella 3: (Banca Dati Statistica Inail): Tumori (ICD-10 e anno di protocollazione) - Definiti posi-tivi - Agricoltura

Classe ICD-10

Tumori maligni degli organi dell'apparato digerente (C15-C26) Tumori maligni dell'apparato respiratorio e degli organi intratoracici (C30-C39)

Melanoma ed altri tumori maligni della cute (C43-C44)

Tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli (C45-C49) Tumori maligni dell'apparato urinario (C64-C68)

Tumore maligno del tessuto linfatico, ematopoietico e tessuti correlati (C81-C96)

Tumori maligni di sedi indipendenti (PRIMITIVE) MULTIPLE (C97)

della prostata, e per il Diazinon oltre ai linfomi non-Hodgkin anche forme leuce-miche e cancro del polmone.

Inoltre come erbicidi non arsenicali, figurano gli organoclorurati e i carbammati (anch’essi Gruppo 2A) anche per loro con riscontro di aumento di rischio per i lin-fomi e le leucemie.

Di certo vi sono sostanze utilizzate come insetticidi, con componente arsenicale, che sono riconosciute sicuramente cancerogene per l’uomo (Gruppo 1 Iarc) con organi bersaglio il polmone e la cute. (vedi in Tabelle 3 e 4 i casi riconosciuti dall’Inail).

Sempre nell’ambito dell’agricoltura va ricordato l’asbesto (del Gruppo 1 Iarc), che è stato diffusamente utilizzato nel passato non solo per i manufatti in cemento-amian-to (v. coperture dei ricoveri per gli animali e i mezzi agricoli) ma anche, come si può leggere proprio sul sito web dell’Arpa Emilia-Romagna: “Amianto in fibra, usual-mente della varietà crisotilo, è stato certausual-mente utilizzato per confezionare filtri per il vino. È stato segnalato, ma non è stata riscontrata documentazione a riguardo, l’u-tilizzazione delle polveri di Balangero (misto di particelle e fibre di amianto) per la produzione di mangimi per polli e per lettiere per animali da allevamento. In alcune aree geografiche è certo l’uso di sacchi in juta riciclati che avevano contenuto

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Tabella 4: (Banca Dati Statistica Inail): Tumori (ICD-10 e anno di protocollazione) - Definiti posi-tivi - Agricoltura - Categoria ICD-10: Melanoma ed altri tumori maligni della cute (C43-C44)

Classe ICD-10 (C43-C44) Melanoma maligno della cute

Altri tumori maligni della cute Totale

Anno di protocollazione

2011 2012 2013 2014 2015

0 1 0 3 3

22 27 26 36 26

22 28 26 39 29

to, per contenere granaglie e similari. L’uso di questi sacchi continuava anche nella catena di vendita dei prodotti agricoli. Il trasporto della fibra di amianto in sacchi di juta naturale è cessato nella prima metà degli anni ‘70, ma l’utilizzazione dei sacchi riciclati è proseguita per molto tempo, fino al loro degrado”.

Tale utilizzo trova riscontro nei diversi casi di mesoteliomi denunciati (e ricono-sciuti) dall’Inail (vedi sopra Tabella 3)

Sempre riguardo al Gruppo 1 Iarc, per la specifica attività agricola che comporta costante esposizione alle radiazioni solari, assumono rilievo le manifestazioni neo-plastiche a carico della cute, prevalentemente epiteliomi e, in numero esiguo, i melanomi nei soggetti con predisposizione fototipica chiara (vedi nella Tabella 4 i riconoscimenti)

Patologie non tumorali

Diversi studi indicano un’associazione positiva anche con patologie del sistema ner-voso per esposizione a pesticidi, insetticidi ed erbicidi.

Le principali patologie neurodegenerative che vengono richiamate dagli studi epi-demiologici sono: il morbo di Parkinson, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e la malattia di Alzheimer. Da questo punto di vista, è importante ricordare che, nel 2013, tale patologia è stata ufficialmente riconosciuta come malattia professionale degli agricoltori dalle istituzioni sanitarie della Francia.

Analogamente diversi studi richiamano evidenze per altre patologie: cardiovascola-ri, obesità, diabete, disordini riproduttivi in particolare riduzione della fertilità maschile, malformazioni congenite, difetti di sviluppo, malattie endocrine, immu-nitarie e patologie renali.

Patologie previste nelle tabelle Inail delle malattie professionali nell’agricoltu-ra (aggiornamento del 2008)

Nelle vigenti tabelle delle malattie professionali nell’agricoltura riconosciute dall’Inail, per quanto attiene alle forme neoplastiche le stesse sono previste unica-mente alla voce n. 1 (arsenico e composti): carcinoma del polmone e epiteliomi cutanei, e alla voce n. 19 (radiazioni solari): epiteliomi cutanei.

Ben più numerose sono le malattie tabellate di natura non neoplastica contemplate alle seguenti voci:

2) Composti inorganici del fosforo: a) epatopatia tossica; b) dermatite irritativa da contatto;

3) Composti organici del fosforo: a) polineuropatia, b) dermatite allergica da contatto;

6) Malattie causate da composti del rame: a) pneumopatia granulomatosa, b) epatopatia granulomatosa, c) dermatite irritativa da contatto, d) dermatite allergica da contatto;

7) Derivati dell’acido carbammico e tiocarbammico: a) sindrome parkinsonia-na, b) dermatite allergica da contatto;

8) Malattie causate da composti organici dello stagno: a) encefalopatia tossica, b) epatopatia granulomatosa;

9) Malattie causate da derivati dell’acido ftalico e ftalimide: a) dermatite irri-tativa da contatto, b) dermatite allergica da contatto;

10) Malattie causate da derivati del dipiridile: a) fibrosi polmonare, b) dermatite allergica da contatto, c) nefropatia tossica;

11) Malattie da formaldeide: a) asma bronchiale allergico;

12) Malattie causate da zolfo e anidride solforosa: a) broncopneumopatia croni-ca ostruttiva;

13) Malattie causate da olii minerali: a) dermatite follicolare, b) dermatite aller-gica da contatto;

14) Dermatite allergica da contatto causata da: a) derivati degli arilsolfoni, b) derivati delle diazine e delle triazine, c) composti azotati; d) cianocomposti;

e) chinoni; f) additivi per mangimi: antibiotici, sulfamidici, antielmintici; g) conservanti, stabilizzanti ed emulsionanti per mangimi in zootecnia (acido etilendiaminotetracetico, potassio meta bisolfito, glicole polietilenico, altri);

h) cera d’api, propoli; i) derivati di piante e fiori (primula, crisantemi, gera-ni, tulipani); l) composti organici di origine vegetale (piretroidi, rotenone, benzoato di benzile);

15) Dermatite irritativa da contatto causata da: a) polisolfuro di calcio o di sodio, b) derivati clorurati dell’acido benzoico, c) composti azotati;

16) Cloracne causata da: a) derivati clorurati del fenolo e omologhi; b) derivati clorurati dei composti ammidici (3,4-diclorofenilpropionamide); c) fenossi derivati;

19) malattie causate da radiazioni solari: a) cheratosi attiniche.

Utile infine ricordare quali siano le patologie previste nella Lista 1 (malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità) dell’Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 139 del t.u. Inail (aggiornamento d.m. 10 giugno 2014).

Nel Gruppo 1, concernente le malattie da agenti chimici, sono previste le seguenti patologie, in base alla voce della sostanza chimica:

02) arsenico leghe e composti: congiuntivite, rinite, perforazione setto nasale,

epatopatia cronica, anemia emolitica, polineuropatia periferica; dermopatie:

cheratosi palmo-plantare, ulcere, melanoderma;

07) mercurio amalgame: sindrome cerebellare-extrapiramidale (tremore, atassia, diplopia), encefalopatia tossica, polineuropatia periferica, nefropatia, gengi-vostomatite;

11) rame e composti: congiuntivite, rinite, asma bronchiale, dermatite irritativa da contatto, dermatite allergica da contatto, granulomatosi polmonare (solfa-to di rame),epa(solfa-topatia granuloma(solfa-tosa;

13) stagno leghe e composti: stannosi, dermatite irritativa da contatto;

23) composti inorganici del fosforo: miocardite, necrosi del mascellare, alveoliti del mascellare, tracheobronchite, epatopatia, nefropatia, dermatite irritativa da contatto;

24) zolfo, polisolfuri (polisolfuro di bario, di calcio, di sodio): dermatite irritati-va da contatto, congiuntivite.

Nel Gruppo 6, relativo ai tumori, sono presenti:

02) arsenico e composti: tumore della cute, tumore del polmone, tumore della vescica.

bIblIOGRAfIA

Arpae Emilia-Romagna “Amianto polveri e fibre” -sito web Iarc, monografia n. 112 pubbl. 2015

Inail, Banca Dati Statistica

ReNaM, V Rapporto 2015 Edizione Inail-Ricerca

Trattato di Medicina del Lavoro L. Alessio - G. Franco - Tomei,- Edizione 2015 Piccin

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